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DANDELION
scritta da Abbykat, tradotta da Alessia Heartilly

"I soffioni!"

"Eh?" Lui rivolse uno sguardo vuoto alla sua compagna, alzando una mano per spostarsi l'orlo del cappello dalla faccia.

La canicola estiva si era fermata sui campi, mentre il sole di settembre trasformava l'aria ferma in oro denso come miele. Senza brezza il caldo era soffocante, ma dopo così tanto metallo freddo e buio, corridoi chiusi appiccicosi per l'umidità, la feroce luce del sole era bella da sentire sulla faccia e le braccia nude. Erano solo loro due, il ragazzo alto e la ragazza piccola, e i campi si estendevano intorno a loro per acri, l'erba ghiacciata del bianco dei soffioni.

Lei si era inginocchiata nell'erba senza riguardi per le macchie d'erba sulla sua salopette giallo sole, allungandosi per spezzare uno stelo e sollevare l'alone di bianco peloso per farlo vedere a lui. "Non li hai mai chiamati così? Dicevamo sempre che se si riusciva a soffiare via tutto il fiore con un solo respiro, si sarebbe avverato un desiderio."

"Ah sì?" Lui si sistemò a terra accanto a lei, allungando le gambe sull'erba davanti a lui e posando il fucile vicino a sé per raggiungerlo facilmente. Colse un soffione anche lui, riflettendo brevemente. "Che desiderio vuoi esprimere?"

Lei rise, scuotendo la testa. "Non essere sciocco. Dirlo rovina tutto. Se vuoi che si avveri deve rimanere segreto."

Lui la guardò, contemplando le tinte rubiconde che la luce del sole faceva brillare tra i suoi capelli, e pensò di poter indovinare... ma forse anche quello avrebbe rovinato la magia. Mi se quel pensiero da parte. Era di gran lunga più divertente guardare il modo in cui le sue spalle si alzavano per il respiro profondo e drammatico che lei risucchiò, riempiendosi i polmoni d'aria fino a che non potevano contenerne più, e la maniera comica in cui le sue guance si gonfiarono quando soffiò di nuovo fuori tutta l'aria con entusiasmo. Semi di soffione si sparsero per l'aria, ma quando finalmente il soffio si fermò in un boccheggiare crepitante, c'era ancora un petalo attaccato allo stelo nelle sue mani. Le spalle le si piegarono brevemente per la delusione innocente. "Aw. Non ce l'ho fatta."

I semi volteggiarono, trasportati gentilmente nell'aria calda con i loro paracadute in miniatura. Lui li guardò tornare al suolo, abbassò il capo sul soffione che teneva in mano per accarezzarlo appena con le labbra, comunicandogli silenziosamente la forma del suo desiderio. Raccolse dentro di sé l'energia e la lasciò scorrere dal petto al braccio in un brivido di aria fredda che gli indorò le dita e i bordi della corolla del soffione con un luccichio di luce bianco-azzurra.

La guardò di sbieco, un sorriso storto che gli si affacciava alle labbra, e le fece l'occhiolino, lentamente e di proposito. Poi inspirò, ed espirò sul fiore bianco in un'unica parola sussurrata.

Uno scatto del polso gettò insieme nell'aria la magia e il soffione.

La magia sferzò alla vita l'aria ferma, un vento improvviso soffiò intorno a loro in una spirale frenetica che spinse erba e aria e capelli e vestiti in tutte le direzioni, un tornado in miniatura bianco di semi di soffione che scalciava via da dozzine di steli rimasti improvvisamente nudi. La ragazza cinguettò di gioia e saltò in piedi per ballare nel mezzo, alzando le mani per afferrare i semi solo per lasciarli andare di nuovo.

Incrociando le mani dietro la testa, lui si appoggiò a terra e alzò il viso verso il sole, con un grosso sorriso di soddisfazione profonda. Questo, immaginò, avrebbe rimediato a un paio di dozzine di desideri delusi.