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Autore: Meli_mao    02/06/2010    1 recensioni
“Mi precipito, inciampando su un buccia di banana che non so come è finita sul mio tragitto, ed il mio ruolo di Lord indiscusso, nel preciso e difficile incarico di allungare la mano per porgere una rosa alle bellissime damigelle che stanno per varcare la porta del nostro paradiso, ora è stato compiuto da Kaoru che trova anche il tempo per lanciarmi un’occhiata ironica.”
Una dedica speciale a questa coppia che affascina sempre di più e al loro mondo divertente quanto bizzarro che tutti vorrebbero visitare.
[Sesta classificata al contest:"Shakespeare Contest [Multifandom & Originali]"].
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore (su EFP e sul forum, se differenti): Meli_mao
Titolo: Tu sei la mia spina, Haruhi.
Genere: Introspettivo, Romantico e a tratti anche Comico nello stile di Host club.
Rating: verde
Avvertimenti: One-Shot
Frase scelta: “Che l’amore è forse una cosa troppo delicata? Direi piuttosto che sia troppo rude e troppo aspra, ed infine troppo violenta; e punge come uno spino”.

Beta-Reading: No
Introduzione: “Mi precipito, inciampando su un buccia di banana che non so come è finita sul mio tragitto, ed il mio ruolo di Lord indiscusso, nel preciso e difficile incarico di allungare la mano per porgere una rosa alle bellissime damigelle che stanno per varcare la porta del nostro paradiso, ora è stato compiuto da Kaoru che trova  anche il tempo per lanciarmi un’occhiata ironica.”
Una dedica speciale a questa coppia che affascina sempre di più e al loro mondo divertente quanto bizzarro che tutti vorrebbero visitare.

Note dell'Autore (facoltative):
Dunque, la mia primissima fanfic su Host Club, di cui ho appena visto la serie e me ne sono innamorata. Ho riso come poche volte in vita mia davvero, anime incantevole e ora mi dedicherò al manga. Che posso dire. Essendo la mia prima fanfic su di loro direi che stare IC è stato molto difficile, spero di esserci riuscita perché c’ho davvero provato. Il fatto è che devo ancora entrare nei personaggi e farli, diciamo, miei.
Sono per la coppia Tamaki/Haruhi è evidente, quindi non potevo che scrivere di loro (anche perché, dopo Mori-sempai, Tamaki è il mio preferito).
Giusto una precisazione: di fatto, essendo Honey e Mori più grandi degli altri, come si vede nel manga, loro sarebbero già all’università però  partecipano lo stesso ogni giorno al club. L’ho specificato perché io ho scritto che ora tocca a Tamaki  diplomarsi, quindi la presenza di loro due forse non si sarebbe spiegata senza leggere il manga.
Per la questione frase è stata l’ispiratrice direi, soprattutto perché forse l’amore di Tamaki dovrà restare nell’ombra fino a fine scuola se non vuole che le ragazze dell’Host Club scoprano che Haruhi è una donna.
Oltre a questo non ho null’altro, quindi… Buona Lettura!

 

 

 

Tu sei la mia spina, Haruhi.

 

 

Il sentimento che ho provato per Haruhi è sempre stato qualcosa di incomprensibile per me.
 Amicizia, affetto, legame, affiatamento… indistintamente credo di avergli dato ogni possibile nome che mi passava per la testa, evitando accuratamente di chiamarlo correttamente, fino a quando non  sono andato letteralmente a sbatterci contro.
Probabilmente mi aspettavo qualcosa come uno striscione appeso sui cancelli della mia residenza, circondato da rose rosse e magari con qualche fuoco d’artificio. E poi, a caratteri delicati e con un colore così purpureo da risaltare sul tessuto bianco, il termine “Amore”.
Perché no, magari persino un disegnino stilizzato e una grossa freccia che indicava l’immagine della mia Haruhi.
Ammetto di essere sempre così idiota in certa situazioni, così ingenuo…
Forse non l’avrei capito nemmeno in quel momento, continuando a considerarlo uno stupido scherzo di quei due gemelli pervertiti! Sarei corso da Kyoya e, al suo ennesimo disinteressamento, me ne sarei stato accucciato in un angolo della scuola (presumibilmente l’aula del mio club) a disegnare cerchi per terra con le dita.
Si, senza sortire alcun effetto nei compagni fin troppo abituati a quei miei comportamenti. Immagino che Mori-sempai  avrebbe distolto la compassione di Honey-chan con una fetta di torta più grande; Kyoya sarebbe stato fin troppo impegnato col suo palmare per dedicarmi più di un’occhiata; i gemelli… loro ne erano gli artefici, quindi…
E alla fine sarebbe arrivata lei, nell’uniforme ordinata e pulita. Avrebbe chiesto il motivo e infine avrebbe detto qualche frase cinica e fin troppo realista che io avrei interpretato male, o è meglio dire bene per me, credendola la mia unica sostenitrice.
E il tutto sarebbe stato miracolosamente acqua passata, un’altra di quelle cose da archiviare nel profondo dei ricordi (s)piacevoli.
Fra poco sarà il nostro ultimo semestre. Ultimo per noi sempai ovviamente. Se solo penso che Haruhi starà un altro anno ancora con Kaoru e Hikaru! Posso solo afferrare il fazzoletto coi denti e tirarlo con la mani, in preda ad un esaurimento nervoso.
E poi, la mia figliola che sorride a loro due con atteggiamento accondiscendente?
Questo potrebbe essere il finale triste e deprimente che io, The King, non mi posso permettere.
“Tamaki?! L’orologio sta suonando le tre, preparati!” gli ordini glaciali di Kyoya arrivano alle mie orecchie come fossero una tromba. Mi riscuoto, e poi all’improvviso realizzo  in che situazione mi trovo.
La mia brillante idea, quella maestosa genialità che la mia mente sublime aveva progettato, è stata sabotata.
Niente più ambientazione Punk-rock ispirata ad un musicista di nuova generazione che la mia adorata Haruhi ha ascoltato alla radio nel week-end! E, vi sorprenderà, ma le mie ricerche hanno confermato quanto quel cantante sia molto acclamato dai plebei. Lo ammetto, aver spiato Haruhi come sempre è stata una fonte di ispirazione e di nuova conoscenza.
Al momento credo però di essere completamente un blocco di pietra, sconvolto dall’accaduto.
Mi avvicino al “Re nell’ombra” con sfida, anche se poi il mio buon proposito di fronteggiarlo svanisce nel momento in cui si sistema gli occhiali sul naso con noncuranza.
“Prima che tu mi accusi, sappi che Haruhi non era affatto interessata a quel genere, come sempre hai frainteso la situazione!” esclama, chiudendo di scatto il suo libro dei conti e voltandomi bellamente le spalle.
Ovviamente non ho realmente compreso quanto ha detto. Credo infatti che il suo vano tentativo di confondermi abbia fatto centro, perché rimango come un allocco in mezzo all’aula a fissare gi altri già in postazione davanti all’entrata che… o mio dio si sta aprendo!
Mi precipito, inciampando su un buccia di banana che non so come è finita sul mio tragitto, ed il mio ruolo di Lord indiscusso, nel preciso e difficile incarico di allungare la mano per porgere una rosa alle bellissime damigelle che stanno per varcare la porta del nostro paradiso, ora è stato compiuto da Kaoru che trova anche il tempo per lanciarmi un’occhiata ironica.
Sono ancora a terra, la mia faccia una maschera di rabbia, quando una voce soave si rivolge a me con calma:
“Tamaki-sempai, ti sei fatto male?” e quelle esili e sottili dita che si allungano per aiutarmi ad alzarmi.
Arrossito, so di essere arrossito. E l’euforismo che provo mi riporta in posizione eretta senza il minimo sforzo, mentre lei mi fissa sbuffando, con una strana espressione rassegnata.
“Haru-chan, eri preoccupata per me?!” chiedo, ignorando l’occhiata fulminea di Kyoya per essermi permesso di darle della lei davanti alle clienti. Ma poco importa, ora come ora sono troppo emozionato.
Alla fine afferro le sue mani delicatamente, avvicinandomi così tanto che posso distinguere quel rossore mal celato sopra un’espressione fintamente indifferente.
E mentre tremo per l’ansia da risposta, proprio in quel momento, Mori mi trascina via come fossi un cane al guinzaglio. Il semplice movimento “sistemo gli occhiali” di Kyoya mi fa intuire che l’ordine è venuto da lui.

 

“Tamaki-kun, trovi che la mia pettinatura nuova sia carina?” mi chiede una ragazza adorabile accanto a me, osservandomi nell’atto di versare del tè Shui-Hsien*, con attenzione.
A quel punto, facendo leva sul primo dovere da The King, appoggio la tazzina sul tavolo e prendo fra le mani il viso della giovane.
“Non ti avevo detto nulla a proposito? Perdona la mia distrazione… il fatto è che il tuo viso tanto delicato e angelico è incantevole anche se i tuoi capelli fossero coperti da un cappuccio di seta, dolce creatura. Ma se vuoi un mio parere del tutto obbiettivo: il tuo splendore risalta su ogni altra fanciulla presente, con questa nuova acconciatura!” e aspetto che arrossisca e che le altre mie ospiti emettano piccoli urletti di approvazione ed emozione, con i tipici occhi a cuore e i sorrisi sornioni.
Persino quando le loro domande vanno più nel personale riesco a ammaliarle col mio fascino innato, dedicando nel frattempo un controllo accurato alle azioni che Haruhi compie per intrattenere le sue ospiti.
“Tamaki-kun, tu invece?” e non ho la ben che minima idea di quale sia la domanda di base, troppo preso com’ero ad osservare il sorriso naturale della mia figliola nel raccontare fatti della sua infanzia.
“Io, non saprei… ma aspetta, ripetimi la domanda con la tua voce melodiosa ti prego, ancora una volta e poi ti risponderò!” Honey-sempai, in postazione poco lontano da me, sorride nella mia direzione. Anche lui ha compreso quanto the King sia un esperto a rigirare la questione dalla sua parte.
“Quindi?” e capisco… ero così sommerso nel mio orgoglio che ho di nuovo dimenticato di ascoltare la domanda.
Cerco di balbettare qualcosa quando, fortunatamente, arriva la benedizione.
“Ma come, non dirci che non sei mai stato innamorato!” esclama una di loro, sorseggiando il tè con un leggero rossore.
“Innamorato?” chiedo, puntando lo sguardo su Haruhi.
“Esattamente! Dicci, Tamaki-kun, come ti ha colpito l’amore?”
Se potessi scappare lo farei ora. Non so perché, ma ho l’impressione che sia piombato un silenzio esageratamente imbarazzante nella stanza. Forse soffro di manie di persecuzione, ma mi pare che tutti abbiano i padiglioni auricolari più grandi del solito.
E, sarà quello sicuramente, ma proprio non riesco a formulare una frase sensata. Una di quelle esclamazioni ridondanti e dai contenuti ripetitivi che tuttavia hanno tanto successo.
Vedo solo lei, il suo sguardo sincero fisso su di me con quei suoi occhi marroni. Non sorride, non si muove. Seria e indubbiamente interessata.
Se l’amore avesse un volto, sarebbe il suo. Se avesse una voce, sarebbe la sua. Se avesse un tocco, sarebbe quello delicato di lei.
Delicato… e rido, dandomi dello stupido.
“Che l’amore è forse una cosa troppo delicata? Direi piuttosto che sia troppo rude e troppo aspra, ed infine troppo violenta; e punge come uno spino! L’amore mi fa questo effetto, alquanto doloroso!”.
Eccola, la mia dichiarazione, con una citazione colta presa per l’occasione, che fingo forgiata da me.
Che frase complicata. Non sento nemmeno le esaltazioni rumorose delle ospiti, né gli sbuffi dei gemelli che stavano giusto aspettando una mia figuraccia; neppure i complimenti di Honey e il semplice annuire di Mori. Null’altro che lei, di fronte a me, e il suo sorrido.
Non serve affatto quello striscione di seta, circondato da rose e fuochi d’artificio. Nemmeno la scritta purpurea e la freccia con la sua immagine. Io so perfettamente di essere innamorato di lei, e per ora è già troppo questo.
La consapevolezza violenta della verità e dell’inevitabile e interminabile attesa. L’host club è la famiglia, e la famiglia viene prima. Il mio sentimento, ormai sbocciato, aspetterà nel silenzio, come uno spina conficcata nella schiena il cui dolore ha il solo scopo di ricordarmi che è ancora lì.
Tu sei la mia spina, Haruhi… la spina rude e aspra che punge la mia anima, ma di cui io non posso fare a meno.

 

 

 

 

 

*Qualità di tè Oolong, fra le più rare e particolari del mondo. (da wikipedia)

 

 

Questa storia si è classificata Sesta al contest indetto da Mayumi_san, “Shakespeare Contest [Multifandom & Originali]”.
Riporto qui il giudizio, con un grazie rivolto alla giudice per il bellissimo contest indetto.
E un grazie anche a Shurei che ha fatto i bellissimi (il mio bellissimo) banners!
E ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggere e magari commentare!

 

 

Correttezza grammaticale, sintassi e lessico: 9,2 punti
Stile e forma: 9,6 punti
Originalità: 8,7 punti
IC dei personaggi: 9,8 punti
Attinenza alla traccia: 5 punti
Giudizio personale: 4,8 punti

Totale: 47,1 punti


Commento della giudice: La storia dimostra una più che buona conoscenza grammaticale, eccezion fatta per alcuni errori; ad esempio, dopo i puntini di sospensione la lettera può andare sia minuscola che maiuscola, la differenza tra l’una e l’altra forma è tuttavia molto sottile: Tu sei la mia spina, Haruhi… la spina rude e aspra che punge la mia anima, ma di cui io non posso fare a meno.e capisco… ero così sommerso nel mio orgoglio che ho di nuovo dimenticato di ascoltare la domanda. Qui, invece, c’avrei visto meglio un punto fermo, oppure solamente una lettera maiuscola a seguito dei due punti; le due frasi infatti non sono legate in maniera poi così inscindibile. In questo caso, lasciare la minuscola sta più che bene, perché la sospensione della frase indica un’incertezza, un ripensamento, in qualche modo c’è una connessione tra le due proposizioni.

Evitando accuratamente di chiamarlo correttamente, fino a quando non  sono andato letteralmente a sbatterci contro, qui è palese la ripetizione di tutti quegli avverbi in -mente, che appesantiscono la lettura della frase. Inoltre - ma ciò non ti ha detratto punti in alcun modo - la parola senpai in quanto giapponese si scrive con la “n”, sebbene per noi italiani sia un abominio inammissibile.

Originalità abbastanza buona, seppur non particolarmente sorprendente, e IC dei personaggi molto azzeccato: solo in alcuni punti Tamaki mi è parso troppo romantico e sentimentalista; per concludere, un’attinenza alla traccia più che soddisfacente.

 

   
 
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