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Autore: Eriss    02/06/2010    6 recensioni
Piccola Anticipazione: "Quello sguardo e quel bellissimo sorriso erano ancora immobili, fissi, nella mente di Shiki. Rimbombavano, quasi fossero delle parole, continuamente, come l’eco di una grotta. Il tempo pareva essersi fermato, come in un film in qui le scene si fermano. Inerti specchi di ricordi, magici e toccanti. Nessuno aveva mai fatto sentire Shiki così amato, perdonato. E, infondo, quello era il modo della vampira di trasmettere... [...]"
E se il giorno dopo la battaglia avvenuta tra Shiki e Rima fosse successo qualcosa di diverso? E se avesse cambiato per sempre la loro situazione?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rima Toya, Senri Shiki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hearts bind of identical blood

Cuori legati dallo stesso Sangue

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sole filtrava tra le tende rosa, leggermente socchiuse.
Se fosse stata sveglia, le avrebbe sicuramente chiuse.
Un silenzio irreale, immobile, albergava la stanza della vampira.
Rima riposava nel suo letto ormai da parecchie ore, ma non accennava a muovere minimamente le palpebre.
Era come inseguire una speranza vana in un incubo, la sua.
Era troppo scossa e stanca per avere anche la forza di volersi svegliare.
Inutile negarlo, in momenti come quelli le mancava Shiki e per lei era l’unico sostegno.
Possibile che si fosse legata così tanto a lui ?
Aveva notato che da qualche tempo il ragazzo era strano e la battaglia avuta il giorno prima ne era stata la prova.
Shiki non avrebbe mai combattuto contro di lei.
Non l’avrebbe mai fatto.
Nonostante non sembrasse dimostrarlo o, comunque, non l’avesse mai detto apertamente, cosa assai normale per la sua natura silenziosa ed introversa, teneva a Rima più della sua stessa vita e non avrebbe mai voluto combattere contro di lei.
Non aveva voluto farle del male.
Il giorno precedente, la vampira aveva combattuto contro di lui, ma non era servito a nulla per farlo tornare in sé.
Al contrario, cosa che l’aveva sorpresa, parlargli era servito.
Era bastato dirgli solo tre frasi.
Poche forse, ma d’effetto.
E quelle semplici parole avevano fatto tornare in sé Shiki, o almeno Rima lo sperava.
In un’altra stanza, intanto, un ragazzo aveva appena aperto gli occhi.
Li sbatté due volte e poi il suo sguardo si fermò sul soffitto.
-Rima…-, mormorò Shiki, pensando alla ragazza.
Si alzò dal divanetto su cui era sdraiato e si diresse verso la camera della vampira.
Con passo felpato e silenzioso, apparve sulla soglia della stanza e rimase alcuni attimi fermo, poi decise di entrare.
Si arrestò davanti al letto di Rima e la fissò per una ventina di secondi, ripensando all’accaduto.
-Ho sentito la voce di Rima quella volta-.

 

Inizio Flash Back

La ragazza, sanguinante, si reggeva in piedi grazie all’aiuto di Ichijo, che la sosteneva.
Il sangue colava a fiotti dalla sua ferita, macchiandole la divisa scolastica.
Abbassò all’improvviso la testa, tanto che i ciuffi dei capelli le coprirono completamente gli occhi celesti, leggermente scuri.
-Stupido !-, sibilò Rima, ancora con il viso abbassato. -Non permettergli di fare quello che vuole-.
Abbassò ancora di più il capo, poi lo rialzò con uno scatto, urlando -Devi avere più cura di te stesso !-.
I suoi occhi, stranamente, trasmettevano preoccupati tutti i sentimenti che riempivano in quel momento il cuore della vampira.
Shiki, dapprima, si era limitato a sogghignare, poi, però, il sorriso era sparito.
Rimanendo con lo sguardo coperto dai ciuffi dei capelli, aveva iniziato a contorcersi, finché, dopo alcuni attimi, si era calmato.

Fine Flash Back

 

Shiki si sedette sul letto, continuando ad osservarla.
-Grazie…-, proferì il vampiro, chiudendo gli occhi.
-Per esserti preso cura di me-.
La voce di Rima fece riaprire le palpebre di scatto al ragazzo.
-Rima…-.
Quello che uscì dalla sua bocca era un sussurro strozzato, un misto tra gioia e meraviglia.
Ciò venne notato da lei, che conoscendo il ragazzo, lo intuì e sorrise flebilmente.
Una qualsiasi persona che non conosceva Shiki sotto questo aspetto non l’avrebbe mai capito, ma lei era diversa.
Rima era una delle rare persone, anzi, l’unica, perché nemmeno con Ichijo aveva questo tipo di rapporto, con cui il vampiro riusciva veramente ad aprirsi.
Loro non si raccontavano di avvenimenti che li preoccupavano o di cose vissute e si parlavano ben poco per delle persone che si conoscevano così bene l’una con l’altra; non che in genere parlassero moltissimo.
Il loro modo di parlarsi era attraverso gli sguardi e alcune volte con i gesti, ma non abbracci mielosi e baci sdolcinati.
Attraverso quegli occhi di ghiaccio, apparentemente indifferenti e distaccati, molto simili, riuscivano a capirsi e comprendersi.
E anche quella volta, bastò un solo sguardo per capire tutta la situazione.
Rima rivolse uno sguardo dolce a Shiki e lui capì che quello sguardo significava che a lei non importava nulla di quello che era successo e che non c’era nessun motivo per scusarsi.
Rimase alquanto stupito, anche se non lo dimostrò minimamente.
Senza che nemmeno lui se ne accorgesse, una strana sensazione di affetto nei confronti della ragazza, lo avvolse.
D’improvviso, si chinò su di lei e l’abbracciò, stringendola contro il suo petto, non volendo lasciarla più.
Quello sguardo e quel bellissimo sorriso erano ancora immobili, fissi, nella mente di Shiki.
Rimbombavano, quasi fossero delle parole, continuamente, come l’eco di una grotta.
Il tempo pareva essersi fermato, come in un film in qui le scene si fermano.
Inerti specchi di ricordi, magici e toccanti.
Nessuno aveva mai fatto sentire Shiki così amato, perdonato.
E, infondo, quello era il modo della vampira di trasmettere l’immenso amore che provava nei suoi confronti, ancora incapace di pronunciare quelle parole.
Forse troppo presto.
Forse troppo affrettato.
Forse troppo sbagliato.
Forse troppo incompreso.
Forse troppo imperfetto.
Forse troppo impossibile.
O… forse troppo perfetto.
Forse troppo amato.
Forse troppo desiderato.
O semplicemente del tutto irreale, per quanto magico.
Non lo sapeva nemmeno lei.
Troppe emozioni, sensazioni, sentimenti, l’avevano travolta.

Comprensione, tristezza, desiderio, tenerezza, rabbia… ?
Amore
Forse.
Non lo sapeva neanche lei.
Nonostante fosse meravigliata e felice al tempo stesso, non sgranò gli occhi.
Si limitò a chiuderli e stringersi al petto di Shiki, volendo fermare quell’attimo di eterna felicità.
Non solo per lei, per entrambi.
Non si dissero nulla.
Quel gesto era bastato per far capire tutto.
Le parole non servivano in quei momenti.
Erano inutili e, comunque, nessuno dei due le avrebbe ascoltate.
Rimasero a lungo abbracciati, uniti come un solo essere.
Shiki non aveva alcuna intenzione di sciogliersi da quell’abbraccio, che trasmetteva calore e conforto, insieme a nuovi sentimenti che non aveva mai provato, nemmeno con Ichijo.
Strinse più forte la presa attorno alla vita della ragazza, appoggiando la sua testa sulla sua spalla.
Anche Rima rafforzò la presa, avvinghiando le braccia attorno al collo del ragazzo.
Altri minuti passarono, ma nessuno dei due ebbe intenzione di staccarsi.
L’atmosfera che c’era nella stanza sembrava ricalcare i sentimenti dei due ragazzi.
Abbracciati, come la luna stringeva le stelle, creando uno spettacolo meraviglioso.
Rima inspirò il profumo del ragazzo, che steso su di lei, aveva chiuso gli occhi, godendosi il calore che lei emanava, come fosse stata una consolazione ad una tristezza provata fino a quel momento, chiusa in un angolo del cuore e lasciata nella sua immensa solitudine.
E, infondo, era così.
Shiki si era sempre tenuto per sé i sentimenti che provava.
Non importava quali.
Dalla gioia alla tristezza, dalla comprensione alla rabbia, dall’odio all’amore.
Non ne aveva mai parlato con nessuno, a parte, per la prima volta, con Rima.
Quell’abbraccio era il suo unico riparo, la sua unica consolazione, il suo unico angolo di comprensione, ma con questo non la stava utilizzando.
Lei era l’unica persona, assieme a Ichijo, che lo amava (E qui non si intende voler bene, amare) per quello che era.
Tuttavia, l’amore che Shiki provava per la ragazza era ben diverso dall’amore che provava per Ichijo, simile ad un amore fraterno, ma molto più forte.
L’amore che provava per Rima era qualcosa di speciale, che gli faceva battere forte il cuore quando i loro sguardi si incrociavano, che lo faceva star male se vedeva la ragazza triste, che lo faceva star bene quando anche lei loro era, che lo faceva sentire felice quando stavano insieme.
L’amore che provava per Ichijo, invece, era simile, ma, fondamentalmente molto diverso. Era un amore fraterno molto forte, che riusciva a sostenere uno e l’altro nei momenti difficili, perché sapevano che se uno aveva bisogno dell’altro, quest’ultimo c’era sempre.
Eppure, tra questi due sentimenti, sentiva “più amore”, o forse era solamente perché era completamente diverso, che un semplice bene, quello che provava per Rima.
Anche se questo non voleva dire che non volesse davvero bene a Ichijo e che il sentimento che nutriva per lui non fosse importante.
Shiki sospirò leggermente, contento e felice in cuor suo che Rima si fosse svegliata.   
Il vampiro si sciolse lentamente dall’abbraccio e ritornò a sedersi affianco a lei, ma più vicino.
La ragazza gli donò un altro sorriso, questa volta carico di amore.
Shiki rispose a sua volta con un sorriso.
Passarono alcuni attimi, passati ad osservarsi continuamente.
-Mi dispiace…-, mormorò ad un tratto Shiki.
Rima lo fissò, senza capire, poi ricordò a cosa si riferisse.
-Te l’ho detto, non importa…-.
“Sono fortunato ad averti al mio fianco…”, pensò il vampiro.
Il ragazzo aveva assunto un’aria preoccupata e allo stesso tempo cupa e Rima se ne accorse.
-Cosa c’è ?-
-Mh ?-
-Cosa c’è ? Ti vedo pensieroso-
-Mi dispiace. Se certe cose non fossero successe, tu ora non staresti così male-.
Shiki abbassò il viso, mormorando fiocamente -Scusa…-.
Rima sorrise e si alzò, mettendosi seduta.
Si avvicinò a lui e disse, posandogli un mano sulla spalla, -Non è stata colpa tua-.
Il ragazzo si voltò di scatto, sentendo la mano della vampira su di lui.
La osservò per alcuni attimi e si ritrovò a pensare che poter stare con lei tutti giorni era una cosa bellissima.
Non era la prima volta che stavano così vicini, anche perché erano due modelli e quindi lavoravano assieme e certe volte serviva mettersi in certe pose molto ravvicinate, ma loro non avevano mai protestato.
Il lavoro è sempre lavoro, d’altronde, no ?
“Conoscere te è stato la cosa più bella che mi sia mai successa”, si ritrovò a pensare la ragazza.
Il vampiro continuava a guardarla non capendo.
Perché si stava comportando in quel modo ?
Nonostante non capisse il suo comportamento, era attratto da quei grandi occhi celesti scuro che lo scrutavano.
Improvvisamente, Rima si avvicinò al viso di Shiki, ma poi si bloccò improvvisamente a pochi centimetri dalla sua bocca.
Guardandolo dritto negli occhi, mormorò -Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Ora l’ho trovato-.
Inspirò profondamente e poi rilasciò l’aria.
-Ti amo-, disse, concludendo la frase.
Shiki rimase un attimo attonito, poi sorrise.
Si avvicinò al viso della vampira e le sussurrò all’orecchio -Ti amo anche io-.
Rima sentì le lacrime premerle sulle iridi celesti; cosa rara.
Tante, calde e copiose.
Non uscirono, però.
La vampira le trattenne, ricacciandole indietro con forza.
Entrambi, lentamente, si avvicinarono di più, fino a che le loro labbra si congiunsero r si unirono in un dolce e allo stesso tempo ardito, bacio.
Shiki sentì una strana sensazione quando avvertì le labbra di Rima premere sulle sue.
Una strana sensazione, indescrivibile, ma bellissima, magica.
Rima, dal canto suo, era troppo felice ed emozionata per poter percepire lo stupore iniziale del vampiro.
Aveva chiuso gli occhi appena le loro labbra si erano unite in quel lungo e passionale bacio, non riuscendo più a trattenere le lacrime, che erano scese copiose e silenziose lungo le sue guance.
Approfondendo quel bacio, si sfiorarono le lingue, dapprima incerti, poi sempre più passionali e decisi, finché le loro lingue sembrarono unirsi in una sola.
Amore, era quello allora che si provava quando si baciava la persona amata ?
Questo si domandò Shiki, aprendo leggermente le palpebre, poiché anche lui le aveva chiuse.
Quello che vide, gli riempì il cuore di tenerezza e affetto.
Rima stava ancora piangendo, molto meno di prima e con le mani si stringeva a lui.
Il vampiro si staccò lievemente e asciugò le lacrime alla ragazza.
Rima gli sorrise.
Quello era il suo modo per ringraziarlo.
Il ragazzo la abbracciò e la vampira si accoccolò sul suo petto.
Facendo attenzione a non farle male, Shiki si stese sul letto e la strinse di più al suo petto.
-Grazie-.
Si udì ad un tratto la voce di Rima.
Shiki si voltò a guardarla e lei lo osservò intensamente.
Quello sguardo, come poco prima, aveva spiegato tutto.
Quello sguardo profondo significa -Grazie, Shiki. Grazie per tutto. Grazie. Ti amo-.
Il vampiro la guardò intensamente a sua volta, facendole capire che l’unico che doveva ringraziare era lui. Lei l’aveva perdonato, lei lo aveva amato, lei gli era stato vicino, lei lo aveva fatto tornare se stesso. Era lui che la doveva ringraziare.
Si scambiarono un sorriso, prima che le loro labbra si riunissero di nuovo in un altro dolce e romantico bacio.
Il sole stava tramontando e, pian piano, il buoi si apprestava a scurire il cielo.

   
 
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