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Autore: Cloud Atlas    02/06/2010    6 recensioni
Erano anni che non sognava più quel giorno, in cui lui e Arthur si erano baciati per la prima volta; se si sforzava poteva ancora percepire i raggi del sole scaldargli la pelle e vedere il riflesso dell'acqua. Era stato tutto così vivido, tanto da sembrare quasi che avesse rivissuto quegli attimi ormai lontani e tanto cari al suo cuore.
Sospirò, non sapendo più cosa pensare: c'erano troppe lacune nella sua mente, a partire dalla perdita degli ultimi ricordi, alla radura sconosciuta e all'improvviso sogno. Era tutto dannatamente troppo strano.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nel futuro
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Titolo: Häftling vom Vergangenheit

Autore: Cloud Atlas

Paring: ArthurxMerlin, of course!

Avvertimenti: Slash

Generi: Romantico, Angst

Rating: oscillante tra l'arancione e il rosso

Dedica: alla mia adorata Fede <3



Capitolo Primo


Merlin aprì gli occhi a fatica. La luce colpì subito le sue iridi azzurre con violenza, provocandogli un fastidioso e martellante mal di testa. Sentiva un senso di nausea pervaderlo e per poco non fu tentato di rigettare tutto il contenuto del suo povero stomaco, che si divertiva a fare le capriole.

Si alzò a sedere a fatica, guardandosi attorno smarrito. L'erba era morbida sotto i suoi palmi e profumata, cosparsa qua e là di fiori colorati. Attorno a lui si ergevano solo una cortina di alberi dall'alto fusto che gli impedivano di vedere oltre.

Si trovava in una radura.

Merlin, ancora stordito, cercò in tutti i suoi ricordi e tra i meandri della sua memoria per capire se avesse mai visto prima quel posto e se si trovasse ancora a Camelot, ma la risposta fu negativa. A dire il vero non ricordava nemmeno come fosse arrivato lì. Un momento prima era nel suo studio e poi... il buio.

Accidenti!”, mormorò a denti stretti, sbattendo la mano stretta a pugno contro il terreno. Riabbassò le palpebre, inspirando profondamente. Doveva alzarsi, sì, e poi cercare di uscire di lì e ritrovare la strada di casa per tornare a Camelot. Da Arthur.

Un mezzo sorriso si disegnò sulle sue labbra al pensiero del suo principe, nonostante ora quell'Asino Reale fosse diventato re. Ma per lui sarebbe sempre rimasto il suo principe, un po' borioso e superbo ma anche valoroso e generoso, al cui fianco aveva combattuto innumerevoli volte per proteggere le persone che amava.

Si rimise in piedi barcollando, ma non appena fece il primo passo la sua vista si appannò e il verde diventò bianco.




Se Arthur avesse potuto associare un colore a quella calda giornata estiva, sarebbe stato di sicuro un bianco candido e accecante.

Era uno di quei giorni in cui l'unico refrigerio dalla calura è immergersi nell'acqua gelida. Proprio come quella della cascata limpida che formava un laghetto nei pressi del castello.

Il riverbero del sole illuminava i capelli biondi di Arthur, mentre si spogliava per entrare in acqua. Il suo corpo tonico era ricoperto da un velo di sudore e doveva essere proprio un piacere sguazzare nell'acqua. Peccato che a Merlin non fosse concesso. Egli era il valletto del principe e l'aveva dovuto accompagnare; ed adesso era lì, con gli abiti miseri e leggeri troppo soffocanti, bramoso di un po' di frescura. Si sedette sospirando su un masso all'ombra di un albero, lanciando occhiate invidiose al principe, che sembrava godersela un mondo.

Il principe, percependo le occhiatacce di Merlin, ghignò.

Merlin, oggi fa davvero caldo, non è vero?”, chiese con noncuranza al suo servitore. Merlin avrebbe volentieri strozzato quel Nobile Somaro, così borioso ed arrogante, ma si costrinse a fare un sorriso tirato, annuendo.

Ah, invece qui si sta benissimo. L'acqua che ti accarezza è meravigliosa rispetto al sudore appiccicaticcio, non trovi?”, continuò imperterrito Arthur, sentendo l'irritazione del valletto aumentare.

Certo, mio Signore.”, rispose Merlin, calcando le parole, trattenendo con difficoltà una risposta poco garbata.

Arthur cominciò a ridere divertito, immergendosi fino al collo. Forse per oggi lo aveva torturato abbastanza.

Se vuoi puoi venire anche tu a fare un bagno. Non sarebbe giusto che io ti lasci sciogliere al sole, sebbene tu sia il peggior servitore che abbia mai avuto.”

Gli occhi di Merlin brillarono di gioia e non ci pensò due volte a togliersi maglia e brache per gettarsi in acqua. Ah, che piacere! Dei brividi gli corsero lungo la pelle calda; socchiuse gli occhi per godersi quella sensazione stupenda finché non gli venne in mente un'idea per prendersi la sua piccola vendetta su Arthur.

Assottigliò gli occhi e maliziosamente si avvicinò al principe ereditario, sorridendo in modo poco rassicurante. Arthur lo fissò dubbioso, non sapendo cosa aspettarsi.

Altezza, volevo ringraziarvi per questa vostra magnanima concessione”, disse con umiltà -forse un po' troppa rispetto alla consuetudine. E nello stesso istante in cui quelle parole fluivano fuori dalla sua bocca uno schizzo di acqua, seguito da molti altri, colpì in faccia il principe, che non fece attendere la sua risposta.

Come osi?! Ora subirai la mia ira!”, minacciò Arthur tra una risata e l'altra.

Ridendo continuarono quella battaglia che non prevedeva né armi né morti, per una volta tanto. Infine il principe afferrò le braccia di Merlin, con l'intenzione di farlo sprofondare in acqua, ma si bloccò.

Mai erano stati così vicini.

Mai Merlin aveva notato quanto fossero stati azzurri gli occhi del padrone.

Mai Arthur si era accorto di quanto fosse spontaneo il sorriso che incurvava le labbra del servo.

Improvvisamente la distanza si era fatta troppo poca, le limitazioni imposte dalla società e dal buonsenso troppo deboli.

E fu così che accadde. Un bacio leggero, senza pretese e inaspettato, su bocche ancora contagiate dal riso.


Se Arthur avesse potuto associare un colore a quella calda giornata estiva, sarebbe stato di sicuro un bianco candido e accecante, affiancato dal delicato e adorabile rossore che tinse le guance di Merlin.




•••



Note di un'autrice fallita.

Buona sera!

Mi chiamo Ayumu. Questa è la prima fiction che pubblico qui su EFP e su questo meraviglioso fandom, quindi non so precisamente cosa ne uscirà fuori. Spero solo di non avervi annoiato. Ero incerta sul postare questo primo capitolo, un po' perché è da millenni che non scrivo (non mi convince ciò che scrivo -.-”), un po' perché questo capitolo fa parte di un progetto abbastanza ampio che spero di riuscire a portare a termine. E' solo colpa della mia sorellona se ho postato; prendetevela con lei! XD

So che all'inizio la storia può sembrare senza senso o assurda, ma più avanti dovrebbe risultare chiara.

Ringrazio Fede per tutto il sostegno che mi dà e per tutto l'affetto. Senza di te non riuscirei a sorridere.

Accetto volentieri critiche, consigli o quant'altro.

A presto.

Cloud Atlas <3

Ps: Il titolo è in tedesco e vuol dire "Prigioniero del passato" =D

   
 
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