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Autore: SmartyPants    03/06/2010    2 recensioni
Sono passati quattro anni ed Effy...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è dedicata alla mia cara amica Ale, che adora questa coppia alla follia. Spero che le piaccia! <3

Info: Il titolo è il titolo di una canzone di Dido. :)


Here with me

Era una giornata piovosa a Londra. Il tempo era umido e, nonostante fosse primavera, l’aria era fredda e le nuvole oscuravano completamente il sole. La stazione dei treni di Londra pullulava di gente avvolta nei loro trench coats, tutti frettolosi di raggiungere le proprie destinazioni.

 

Una ragazza esile camminava a passo svelto, facendosi largo tra la folla. In una mano stringeva due biglietti ferroviari per Bristol e nell’altra le sue dita si intrecciavano con quelle di un’altra persona. I due raggiunsero subito il binario per Bristol ed entrarono nel treno. Si sedettero uno accanto all’altra, pronti a partire.

 

“Non vedo l’ora di arrivare, voglio fartelo conoscere” disse Effy ad Eric, il quale sorrise, contento. Effy gli aveva parlato tanto di Freddy ed Eric non vedeva l’ora di conoscerlo.

 

Non era un giorno come gli altri per Effy: era l’anniversario della morte di Freddy. Erano passati quattro anni da quando l’amore della sua vita era morto e in quei quattro anni la sua vita era cambiata radicalmente. Pochi mesi  dopo la morte di Freddy, Effy si era trasferita a Londra, con l’obiettivo di trovare un lavoro ed iniziare una vita per conto proprio. Riuscì nel suo intento, trovò un lavoro con il quale riusciva a pagarsi un appartamento e a vivere dignitosamente e al suo fianco da tre anni e mezzo c’era Eric.

 

Il viaggio passò molto velocemente e senza neanche rendersene conto i due erano arrivati a Bristol. Scesi dal treno presero un taxi per il cimitero dove era riposava Freddy. Erano passati quasi due mesi dall’ultima volta che Effy era venuta a trovare Freddy e per Eric sarebbe stata la prima volta in assoluto. Avrebbe tanto voluto che Eric l’avesse conosciuto finché era in vita, perché Freddy era la persona migliore che lei avesse mai conosciuto ed era la persona che aveva amato di più in vita sua.

 

Arrivati al cimitero Effy ed Eric comprarono due mazzi di fiori, uno bianco e uno azzurro. Eric stringeva quello azzurro, leggermente più piccolo. Era tutto emozionato perché Effy gli aveva detto tante cose belle riguardo quel certo Freddy e gli aveva sempre promesso di portarlo con se; ora che il grande giorno era arrivato, lui non stava più nella pelle.

 

I due varcarono l’enorme ingresso del cimitero ed Effy fece strada, conosceva quel percorso a memoria. Dopo dieci minuti, furono davanti alla tomba di Freddy. Sopra la lapide giaceva un grande Angelo bianco di marmo, voluto personalmente da Effy, in quanto per lei Freddy era come un Angelo custode caduto dal cielo, pronto a guidarla lungo il tortuoso cammino chiamato vita.

 

“Ma lui è qui sotto?” domandò Eric, anche se sapeva benissimo la risposta.

 

“Sì, tesoro” disse lei, poggiando i fiori bianchi sulla tomba di Freddy.

“Ciao Freddy, spero che tu possa sentirmi. Ti ho portato una persona speciale, sai, quella di cui ti parlo ogni volta che vengo qui” Guardò Eric e si accorse che anche lui aveva poggiato i fiori sulla tomba.

 

“Ciao, papà” pronunciò incerto Eric.

 

“Freddy, questo è nostro figlio” disse lei, cercando di trattenere le lacrime. “Ha i tuoi occhi e la tua bocca, è molto vivace e adora giocare a nascondino. E’ un bambino intelligente e gli piace molto giocare con gli altri bambini della zona” Effy accarezzò la bara “Due mesi dopo che sei tornato in cielo ho scoperto di essere incinta, ed eccolo qui. La tua piccola creatura, amore” Combattere contro le lacrime era impossibile ormai.

 

Eric abbracciò le gambe della sua mamma e guardava l’Angelo, i suoi occhi brillavano di orgoglio.

 

“Secondo te papà mi vuole bene?” domandò, rabbuiandosi.

 

“Vieni qui, scoiattolino” disse lei, prendendolo in braccio “Il tuo papà ti ama tanto quanto ti amo io, ok? Solo che lui non è presente nella nostra vita ma è sempre accanto a noi. Lui ci protegge, sai? Ti ricordi quando sei caduto dalla biciclettina ma non ti sei fatto niente?” Eric annuì “Beh, tuo papà ti ha protetto e lo farà sempre”

 

“Ma tu ci parli mai?” chiese lui. La presenza di Freddy lo incuriosiva molto.

 

“Ogni sera. Quando mi stendo nel letto, chiudo gli occhi e penso a lui. E gli parlo. Dovresti provare, sai?”

 

Mamma e figlio si scambiarono un sorriso carico di affetto e proprio in quel momento la pioggia cominciò a cadere, prima leggera e poi sempre più fitta.

 

“Ti amo, Freddy. Torneremo presto, te lo prometto” Effy accarezzò l’Angelo un’ultima volta.

 

Strinse forte a sé il suo piccolino e mentre stavano per andare via, rimase colpita quando sentì Eric sussurrare “Ti voglio bene, papà”.

 

La pioggia mascherava perfettamente le lacrime di dolore che le rigavano il volto, lacrime di dolore miste a lacrime di gioia. Gioia perché sapeva che nonostante Eric non avrebbe mai conosciuto Freddy, i due erano legati da un rapporto unico, speciale e sentire che il suo piccolino già voleva bene al suo papà, le riempiva il cuore di una felicità immensa.

 

 

  
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