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Autore: Night Sins    03/06/2010    4 recensioni
[Love Actually] [MarkxJuliet; PeterxJuliet]E' una situazione assurda, te ne rendi conto anche da sola, ma forse è il giusto prezzo da pagare.
Ci deve essere un qualche scotto al tradire il proprio marito con il suo migliore amico, no?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Qualcuno meglio di te
Fandom: Love Actually
Personaggi: Juliet
Pairing: Mark/Juliet, Peter/Juliet
Rating: PG
Genere: angst, sovrannaturale
Avvertimenti: AU, one-shot
Prompt: #41 sgabuzzino, per la Criticombola @ Criticoni
Conteggio Parole: 668 (Criticoni)
Betareader: nessie_sun ♥
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: La storia avviene la vigilia di un Natale successivo a quello rappresentato nel film... immaginavo uno/due, ma potrebbe anche esser più in là. :D


E' una situazione assurda, te ne rendi conto anche da sola, ma forse è il giusto prezzo da pagare.
Ci deve essere un qualche scotto al tradire il proprio marito con il suo migliore amico, no?
Certo, forse immaginavi qualcosa di più tradizionale, ma non puoi dire che il tutto non abbia la sua vena comica. Ti piaceva ridere e scherzare, no?!
Cerchi di ricordare come è cominciata, perché forse così riuscirai a trovare quella base di razionalità che dovrebbe esserci; che deve esserci.
L'inizio è stato molto banale, in effetti.
Avevi appena finito i preparativi per la festa della Vigilia che da lì a poche ore si sarebbe tenuta in casa vostra quando è squillato il telefono.
Hai recuperato il cordless dal tavolo della cucina sul quale era stato abbandonato e hai, quindi, risposto.
Una voce fin troppo conosciuta - una voce che credevi ti odiasse ed invece hai scoperto amarti - ti ha augurato: "Buon Natale!"
"Se non puoi parlare, dimmi che ho sbagliato numero." ha aggiunto subito dopo.
"No, no... un attimo!" ti sei affrettata a rispondere e, posato nuovamente il telefono sul tavolo, sei andata in salotto e hai chiesto a tuo marito se poteva, gentilmente, andare a comprare altri bastoncini di zucchero. "Sono per i bambini." hai detto e lui, anche se la richiesta è stata abbastanza insolita, non ha fatto domande ed è uscito di casa.
Sei tornata al telefono, quasi temendo di averci messo troppo e che Mark potesse aver riattaccato.
Era ancora lì, invece, però al momento non riesci a ricordare cosa vi siete detti. Forse non deve esser stato così importante, se non lo ricordi.
Ricordi, però, quando Peter è rientrato; tu eri ancora al telefono e, per non interrompere la conversazione, ti sei comportata come una liceale vergognosa, o forse semplicemente come una moglie fedifraga che ha paura di esser scoperta: ti sei nascosta nello sgabuzzino, la prima stanza utile allo scopo, e hai spiegato al tuo amante la situazione.
Ricordi il "Tesoro, sono a casa!" ed il rumore dei passi di tuo marito; ricordi di aver trattenuto il fiato quando lo hai sentito vicino alla porta e ricordi anche il sospiro di sollievo quando si è allontanato.
Ora, però, non ti senti sollevata; avresti di sicuro preferito l'imbarazzo che sarebbe salito a colorarti le guancie al suo chiederti cosa ci facessi chiusa nel ripostiglio, perché ora non sai nemmeno dove ti trovi.
Senti da fuori le voci della festa che è cominciata anche senza di te, ma sai di non essere più nel rassicurante, ed un po' confusionario, sgabuzzino di casa tua.
E' successo quando la luce si è spenta da sola, proprio mentre tentavi di uscire - ma la porta non si era aperta.
All'inizio hai pensato, semplicemente, che fosse saltata la luce e, contemporaneamente, che la porta si fosse incastrata. Troppo per una semplice coincidenza, ma non volevi nemmeno immaginare potesse trattarsi d'altro.
Hai quindi riflettuto che se Peter era in casa - e c'era, dato che lo avevi appena sentito - sarebbe bastato chiamarlo e fare un po' di casino per attirare la sua attenzione e farti liberare.
Il panico è arrivato subito dopo, quando dalla tua bocca non era uscito nessun suono e il tuo corpo non aveva incontrato alcun oggetto attorno a sé, tanto meno la porta.
Eri come immersa nel nulla.
Sei come immersa nel nulla, dato che da allora la tua situazione non è cambiata.
Riesci solo a sentire le voci di quello che sta avvenendo in parte della tua casa, dove nessuno sembra preoccuparsi della tua assenza mentre festeggiano il Natale.
Stai per diventare matta, anzi, probabilmente lo sei già diventata; è questo quello che pensi quando una voce ti blocca più della paura che stai provando.
E' la tua voce, oltre quell'essenza nera, che si sta scusando per il ritardo.
Ed a questo punto senti che non ti resta altro da fare se non rassegnarti.
Qualcuno, che a quanto pare ha perfino la tua voce - e quindi, sospetti, anche il tuo aspetto - si è sostituito a te; non c'è speranza che tu abbia ancora un posto in questo... no, in quel mondo.
   
 
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