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Autore: sweetpast    03/06/2010    7 recensioni
Si deve vincere o morire, ma qualcuno non è molto d'accordo.
"Secondo te, a L piace la marmellata di fragole?"
Prima classificata al contest sulle frasi latine indetto da Only_Me
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Beyond Birthday, L
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nick Autore: LoLe_Sora_Chan

Titolo: Vincendum ad morendum est

Personaggi/Pairing: Beyond Birthday, A, L. Forse c'è un minuscolo accenno B.B.xL , ma va cercato bene.

Genere: Dark; Introspettivo

Rating: Arancione

Frase scelta: Vincendum ad morendum est (LIV.)

Avvertimenti: One shot; Non per stomaci delicati

Intro/NdA: Questo è il mio primo contest e sono molto contenta di parteciparvi. Mi sono divertita scrivendo questa shot, è stata una bellissima esperienza e sarò soddisfatta anche se non dovessi ottenere un buon giudizio. Anzi, sarò più motivata ad intraprenderne altri in futuro!

Detto ciò, spero bene.

Si deve vincere o morire, ma c'è qualcuno che non è molto d'accordo.

 

 

 

Vincendum ad morendum est (LIV.)

 

 

 

 

 

{«Mamma! Mamma!» Non risponde.

Scorgi la sua figura sotto le macerie del treno deragliato.

Sulla sua testa non lampeggiano più quei numerini che vedevi sempre...}

 

 

 

Beyond Birthday aveva preso un ennesimo bel voto.

Fischiettando, salì le scale che lo separavano dalla sua stanza. Voleva comunicare il suo successo all'amico, che quel giorno non aveva partecipato alle lezioni.

Ho mal di pancia” aveva detto tenendo la testa sotto il cuscino; Beyond si era limitato a sorridere leggermente e ad uscire dalla stanza. Senza stare a chiedersi come A avesse mal di stomaco sempre più spesso.

 

 

{«Mamma! Mamma!» Ti risponde solo il vento, con parole incomprensibili.

Ma tu non lo ascolti.

Sei troppo occupato a fissare il liquido vermiglio che sporca le tue mani, come il volto candido della tua mamma.}

 

 

Pregustandosi i complimenti, forse non proprio sinceri, del compagno, giunse alla porta della stanza.

Si ricordò che lo avrebbe visto in volto per la prima volta quella mattina.

Ogni volta che Beyond guardava in faccia qualcuno ne vedeva il nome e una curiosa serie di numeri. Date, forse. Non aveva mai capito cosa significassero veramente, così aveva smesso di farci caso.

Non si ricordava i numerini di A, ma non se ne curò e abbassò la maniglia.

 

 

 

{È un posto nuovo, un posto strano.

Ci sono tanti bambini che ti guardano curiosi.

Tu osservi i loro visi, i loro sguardi, vedi i loro nomi e quei fastidiosi numerini luminosi sulle loro teste.

Eviti il contatto visivo con il gentile signore che ti ha raccolto e ora ti conduce nell'edificio tenendoti la mano.

Non vuoi che i tuoi occhi cremisi lo spaventino.

Non vuoi che anche lui ti abbandoni.}

 

 

 

La stanza era vuota. A non era nel suo letto, né davanti alla grossa scrivania. Beyond si guardò attorno. “È in bagno”, pensò. D'altronde aveva mal di pancia.

Posò i fogli sul comodino, poi con gli occhi fissi sulla porta del bagno vi si avviò in punta di piedi, con l'intenzione di spaventare il suo amico.

Un passo. Due passi. Tre passi.

 

 

{Un passo. Due passi. Tre passi.

Che qualcuno ti abbia sentito dialogare col vento, anche ora che sei accovacciato al buio di una stanza sconosciuta?

Stringi le ginocchia al petto e ti mordicchi il labbro inferiore.

Qualcuno, un bambino, apre la porta.

«Ciao, io sono A, sono il tuo compagno di stanza, tu sei?»

«B.»}

 

 

Il suo viso assunse un'espressione interrogativa: la porta del bagno era socchiusa.

Beyond la spinse piano, aprendola finché essa si fermò colpendo qualcosa.

Sempre con lentezza, il bambino entrò, e ciò che vide lo sconvolse.

A era steso a terra, le vene dei polsi tranciate da una lametta, riverso sul suo sangue.

Il piccolo Backup volle lanciare un grido, ma il terrore aveva ammutolito ogni cosa, la sua voce, i suoi pensieri, gli stessi battiti del cuore che pur essendo accelerati considerevolmente non sentiva.

Il silenzio faceva troppo rumore.

 

 

{«Quello è L, il detective più abile del mondo, colui a cui dobbiamo succedere.»

«Ma ha poco più della nostra età!»

«È un genio.»

«Umh.»

«Il nostro scopo è superarlo, scavalcarlo, come in una sfida immaginaria...»

«Noi dobbiamo vincere, vero A?»

«Sì, B. Vincere o morire.»}

 

 

Facendo appello agli ultimi rimasugli di vita, A roteò gli occhi fino ad incrociare quelli orripilati del suo migliore amico, dove lesse una domanda troppo spaventata per essere espressa.

«Non riesco a vincere, B. Mi dispiace...» mormorò.

Una lacrima solitaria bagnò il viso di Beyond, mentre i numeri che formavano la data di quel giorno sulla testa di A svanivano veloci.

 

 

{La sveglia suona, ti alzi sbadigliando.

Il tuo amico non accenna a muoversi.

«Non ti alzi oggi, A?»

«Sono stanco. Non ho più voglia di superare L.»}

 

 

Chiuse la porta, per poter piangere in pace.

Non permise ad un patetico “Perché?” di entrargli nella mente, si limitò a capire tutto.

I numeri che accompagnavano il nome delle persone nella sua particolare visione erano le rispettive date di morte.

La pressione di dover superare L era diventata troppo grande per A.

A era morto.

A aveva perso.

Beyond si accovacciò vicino al cadavere e lo studiò minuziosamente, senza preoccuparsi di bagnarlo con le proprie lacrime.

 

 

{«Non trovi che il sangue assomigli alla marmellata di fragole?»

«Fai paura, B.» Ride, mentre ti medica la ferita sul ginocchio.

«Me ne compri un po' ?» chiedi.

«D'accordo, però tu mi aiuti con latino, ok?»

«Va bene. Secondo te a L piace la marmellata di fragole?»

«Oh, a L piacciono tutti i dolci.»}

 

 

Con due dita raccolse un po' di sangue e lo leccò via. Era dolciastro.

Con le stesse dita percorse i contorni del taglio sul polso sinistro del cadavere. Arrivato più o meno a metà le spinse nella piaga penetrando nella carne fredda. Raccogliendo le altre dita all'interno formò una specie di coppa con la mano, poi con un gesto un po' incerto, scosso da uno dei numerosi singhiozzi, le tirò fuori. Il sangue raccolto gli scivolò sul braccio tremante, dipingendolo di un colore scarlatto.

Le labbra erano serrate, lo sguardo vacuo.

 

 

{«Oggi L tiene un discorso! Vieni a vederlo?»

«No.»

«Perché?»

«Non mi va.»

«Allora nemmeno a me. Mi racconti una delle tue storie su L?»

Ti guarda, impietosito, mentre tu continui a fissarlo implorante. Innocente.

«D'accordo. Vieni qua. Allora, sai che L incontrò Watari quando aveva otto anni...»}

 

 

Strinse il pugno. Ora si sentiva vicino a lui, più vicino, ma ancora troppo lontano.

Alzando lo sguardo, notò lo specchio. Quello grande e rettangolare sopra il lavandino.

Si alzò sino a potervisi specchiare perfettamente. Come al solito, vedeva il suo nome, ma non la data della sua morte.

 

 

{«Ciao, non ti ho visto oggi al mio discorso.»

Non ci credi, è proprio lui, L, che ti ha incontrato a metà corridoio.

«Il mio amico mi ha raccontato una storia su di te.»

«Davvero?»

«Sì. Sei il nostro idolo!»

«Mi fa piacere. Tu sei?» sorride, ingenuamente. Come te.

«B.»

Ti assomiglia, lo senti vicino. Vuoi conoscerlo meglio.

«Ti piace la marmellata di fragole?»

«Sì. Ne ho un po', vuoi favorire?»}

 

 

Fu un attimo. Sollevò le solite due dita, che gocciolavano sangue, e sotto il suo nome scrisse a grosse lettere una serie di numeri.

Il giorno, il mese, l'anno.

Osservò nuovamente quella data. E afferrò la lametta che era tra le mani del cadavere.

«Contro chi devo gareggiare adesso?» sussurrò.

E posò la lama sul polso sporco. «Se non posso vincere, devo morire?»

«No.» una mano calda gli cinse il braccio armato. Non si era accorto che qualcuno fosse entrato.

«Che è successo qua?» L lo guardò con i grandi occhi color pece.

Beyond Birthday non poté fare a meno di notare anche la sua data di morte.

Silenziosamente lasciò cadere la lametta e lasciò abbracciare dal più grande, riprendendo a piangere piano.

«Dobbiamo dirlo a Watari...»

«L, perché ho gli occhi rossi?»

«Non lo so. Ma a me piacciono.»

«A me no. Con questi vedo cose brutte.»

«Anche io con i miei, che non sono rossi.»

Backup si strinse ancora di più all'esile corpo di L e annusò la sua pelle candida e calda.

«Se ti va, puoi gareggiare contro di me.»

«Sì...»

«Adesso andiamo da Watari, ok? È importante...»

 

 

{L ti assomiglia. Ti piace.

Ha la pelle calda e bianca come quella della tua mamma. E profuma di dolci.

Vorresti accarezzarlo e addormentarti sulle sue ginocchia. Ma è lui, che devi superare.}

 

 

Beyond sciolse il suo abbraccio e si asciugò le lacrime.

Poi guardò l'altro negli occhi.

«Vincendum ad morendum est, L.»

 

 

 

 

...

 

 

{Ormai è una sciocchezza infilare le tua dita nelle piaghe che tu stesso hai inflitto.

Con il solito sguardo vacuo terrorizzi le tue vittime.

Le labbra sono ora schiuse in un insano sorriso.

Hai dimostrato a Sorella Morte da sempre tua compagna che non hai paura di lei.

Ma è un altro, adesso, il tuo obbiettivo.}

 

 

 

 

Beyond Birthday controllò che la porta fosse chiusa bene e che Misora non fosse ancora nei dintorni. Prese la tanica di benzina da sotto il letto e se la versò addosso.

 

 

{Un ultimo sguardo allo specchio di quella casa.

Il tuo volto, deforme di follia, è ricoperto di sangue e con la lingua ti pulisci le labbra.

Sorridi di nuovo, cerchi un modo appropriato di ridere. L non vincerà.}

 

 

Beyond prese la scatola di fiammiferi che teneva in tasca.

«L, io morirò. Ma a volte si può vincere e morire.»

Beyond Birthday si diede fuoco. Un grido strozzato uscì da quella gola in fiamme.

 

 

 

{Hai perso. Ci hai provato ma hai perso.

Adesso, al buio di una cella lurida, ti guardi ancora allo specchio, nella speranza che una mano invisibile scriva la tua data di morte sotto al tuo nome.

In fondo lo hai sempre saputo.

Si deve vincere. O morire.

 

Tu non hai vinto.}

 

Ma chi ha voglia di credere ad una citazione?







NdA

Beh, non so che dire, sono particolarmente soddisfatta.
Lascio la parola al giudizio della giudice u.ù

Giudizio:
- Originalità: 10/10;
- Grammatica: 9.5/10;
- Forma: 9/10;
- Caratterizzazione personaggi: 9.5/10;
- Attinenza al tema: 10/10;
- Gradimento personale: 5/5;
Totale: 53/55.

Commento: e meno male che sei al primo contest xD
Cosa posso dire? Il tuo punteggio totale parla da solo.
La tua shot mi è piaciuta davvero tanto; non ho letto tante fic completamente incentrata su B, e devo dire che questa mi ha davvero colpita. In alcuni passaggi sono rimasta un po’ lì, abbastanza scioccata a dirla tutta, ma semplicemente perché è il protagonista a lasciarmi sempre mezza scandalizzata.
Ti ho dato il punteggio massimo in originalità, proprio perché non conosco molte fiction incentrate su Beyond, e nessuna di quelle che ho letto parlava della sua infanzia.
Non hai il punteggio massimo in grammatica perché alcune frasi sono state un po’ difficili, da capire, e anche in forma hai un punto in meno perché ben due volte hai scritto Backup invece di Beyond; la correzione automatica a volte crea problemi.
Attinenza perfetta, poiché l’intera fic è costruita sulla citazione che hai scelto e che rimane presente dall’inizio alla fine, nella mente del lettore.
Molto bella anche la frase finale.
Cos’altro posso dire?
Solo complimenti, complimenti e ancora complimenti. E grazie per aver scelto il mio come primo contest da affrontare :)

*Sniff* Me felice ç____ç

   
 
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