.LIBERAMI.

"Che c'è, Roger?!"

"L è morto."

"Morto?! M-ma come?!"

"…"

"V-Vuoi dire che è stato ucciso da kira?! È così?!"

"È probabile"

"Cioè L è stato ucciso dopo che aveva giurato di mandare Kira sulla forca?!"

"Mello…"

È forse libero chi è schiavo delle passioni?

Ho sempre fatto ciò che volevo. Ho sempre pensato di essere libero, ma solo adesso capisco che non ho fatto altro che essere sottomesso dal mio stesso io.

L'uomo non può essere libero, non ne ha modo. Ed è inutile cercare qualcosa che ti dia la libertà, perché tanto essa non esiste. È solo un miraggio, una sorta di ideale che l'uomo si è creato per poter sfuggire alle regole. Illuso. L'uomo è una debole creatura illusa, schiava di tutto ciò che la circonda, di tutti gli affetti, i desideri, le idee, le cose. Tutto riesce a soggiogare l'uomo, non conta quanto il suddetto sia potente, bello o forte, non si può nulla contro gli altri.

L'uomo è schiavo per definizione. Un triste destino scritto dapprima che le cose si creassero.

Vuoi essere libero? Ecco, così facendo hai già firmato un contratto con la morte.

E la morte arriva sempre a riscuotere, non puoi sfuggirle.

Da cosa volevo essere libero, poi?

Neanche me lo ricordo.

Forse volevo essere libero dall'umanità stessa, libero dalle scelte, libero dagli altri.

Ma, ovviamente, non ci sono riuscito.

Mi sono liberato dei colori.

Mi sono liberato delle persone.

Mi sono liberato dei sentimenti.

Mi sono liberato di tutto ciò che è al di fuori di questa stanza.

Mi sono liberato dalla paura.

Sono diventato libero.

Errore. Gravissimo errore.

Non ho raggiunto alcun tipo di libertà.

Sono ancora un misero schiavo.

Chi è il mio padrone?

Ne ho così tanti…

Venti scatole di fiammiferi, tremilaseicento dadi, quindici modellini, carte da gioco, treni elettrici, robot di vari tipi, paperelle di plastica, pupazzi da dito…

Tutti miei padroni. Ed io, ubbidiente, rispondo ad ogni loro comando.

Schiavo della mia stessa passione. Buffo,no?

Volevo essere libero e non ho avuto il coraggio di prendere la mia strada da solo, non ho avuto il coraggio di lasciare la Wammy's House, non ho avuto il coraggio di crescere.

E tu, Mello, sei nella mia stessa situazione di schiavo. È inutile che la mascheri con quel ghigno di potere mentre violento entri in me pensando di avermi nelle tue mani.

Sei in errore.

Non basta crogiolarsi nella convinzione di aver vinto, per essere liberi. Ti senti veramente libero quando vieni qui pretendendo il mio corpo? Ti senti superiore? Anche tu sei un povero schiavo delle tue stesse passioni, non sei libero. Sei schiavo della tua cioccolata, della tua prepotenza, del tuo complesso d'inferiorità, del tuo carattere, del tuo ego…

Sei solo uno schiavo.

Sono solo uno schiavo.

E adesso che l'ho ammesso, adesso che so che non posso fare niente contro la mia natura di uomo, posso confessarti una cosa Mello. Tra i miei padroni ci sei anche tu, e da ultimo di tuoi servi ho una richiesta da farti:

"Liberami"