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Autore: Nuage9    04/06/2010    2 recensioni
Alice camminava, camminava. Ma non arrivava mai da nessuna parte.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lost in Wonderland'
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Is this Wonderland?

Alice camminava, camminava. Ma non arrivava mai da nessuna parte.
A furia di girare (probabilmente in tondo) era tornata quasi al punto di partenza: alla sua destra poteva vedere il lungo corridoio nero dal quale era venuta - o forse non era quello? -; e alla sua sinistra, invece, la foresta. Vi si era addentrata, aveva camminato per ore senza mai fermarsi, e ne era uscita. Ritrovandosi lì.
Che fare, quindi?
La bambina decise di andare dritto, lungo una strada sterrata di cui non riusciva a vedere la fine.
Così iniziò a camminare, camminare... Continuò a camminare finchè non giunse ad un bivio, dove incontrò un bambino con un buffo vestito da coniglio bianco. Si guardava intorno, pensieroso; poteva aver circa cinque anni, non di più.
« Cerchi qualcuno? » chiese lei, dolcemente, piegandosi per arrivare alla sua altezza.
« La mia strada. » tagliò corto lui, con una voce troppo profonda per la sua età. La squadrò un solo istante, poi le indicò quella alla loro destra: « Andresti di qua? »
Alice guardò e vide un vicolo buio, pieno di polvere. Poi si girò a sinistra: l’altra strada era larga, pulita e luminosa. Sembrava quasi fatta di caramelle, per via dei mattoni colorati con cui era stata asfaltata.
« Piccolo, ci conviene andare di là... Non trovi? » si alzò e gli tese una mano; mano che lui non prese. E, dopo aver scosso la testa, la guardò deluso. E sparì.
Ma Alice decise di non fare caso a quello strano bambino, dalla voce e dagli occhi troppo profondi per la sua età. Guardando in terra, vide un cappellino con delle orecchie attaccate sopra. Lo raccolse e andò avanti.
Ovviamente, scelse il percorso a sinistra.
Camminò a lungo, nuovamente, sempre da sola, con il cappellino in mano. Ma non riusciva a togliersi dalla testa il bambino: biondo, piccolo e con gli occhi verdi.
Dopo un po’ trovò un altro bivio.
E un’altra persona.
Questa volta doveva avere circa la sua età, o al massimo una quindicina d’anni, e fisicamente somigliava tanto al bambino di prima. Se non fosse stato per la differenza d’età, sarebbero potuti sembrare gemelli.
O addirittura la stessa persona.
« Cerchi anche tu la tua strada? » gli chiese, fermandoglisi accanto. Questa volta però non serviva piegarsi: erano esattamente alla stessa altezza.
« Già... E il mio cappello. L’ho perso. »
« Per caso... » prese quello che aveva in mano e glielo tese « è questo? »
Lui sorrise e la guardò. Poi indicò con un ampio gesto della mano entrambe le strade: la prima era scura, buia, piena di polvere... Persino più sporca e più oscura della precedente; la seconda, invece, era esattamente come quella che aveva appena finito di percorrere. Con un chiosco di gelati che si intravedeva sullo sfondo e un gatto nero che, sorridente, si godeva il sole.
« Se scegliessi di nuovo il bivio a sinistra, tu spariresti di nuovo? »
« Ma tanto tu hai già scelto, no? »
Le prese il cappello dalle mani e le sorrise ancora, ma questa volta aveva una luce triste negli occhi. E sparì.
Alice sospirò, ma decise di andare avanti comunque. Guardò un secondo il bivio buio, ed udì molte voci provenire da esso.
« Queste sono... risate? Di tante persone! » allora si girò verso la sua scelta, ma... Nulla.
Era completamente sola.
« Ma sono sicura che più avanti ci sarà sicuramente qualcuno! »
Decisa, continuò la sua camminata, ma non vide mai nessuno.
Al terzo bivio, incontrò nuovamente il ragazzo: non era più vestito da coniglio, ma non era nemmeno cresciuto, e la guardava. Era sempre triste, come quando l'aveva lasciata la volta precedente.
« Sei ancora convinta della tua strada? » e si scostò, mostrandole il fondo del bivio che non aveva voluto percorrere: c’erano tante persone, c’era il sole, ma soprattutto...
« Siamo noi due? » chiese Alice, vedendo se stessa adulta in quello strano... specchio?
Lui annuì, coprendole la visuale.
« E siamo... felici? »
« Vuoi passare da questa parte? » la sua voce, ormai, sembrava supplicarla.
Lei lo guardò a lungo, ma non disse nulla.
« Ma se continuerò per questa strada... Ti raggiungerò comunque, no? » disse, infine, decisa.
Lui pianse. E sparì.
« Ti raggiungerò comunque, no?! » urlò, nuovamente, mentre il bivio che aveva rifiutato le scompariva davanti agli occhi, lasciandola - da sola - su una lunga strada dritta.
Alice camminò, inquieta, per moltissimo tempo. E alla fine... Si ritrovò esattamente al punto di partenza.
Sola.



Note Finali ~ [Edit del 21/05/2011]
Ho cancellato la lunghissima nota iniziale che c'era prima, ho sistemato un po' un paio di errori che prima non avevo notato, ed ho ingrandito il font. Niente di che, ma già che c'ero...
Come si può capire, il luogo e la portagonista sono vagamente ispirati a "Alice in Wonderland" di Lewis Carrol; ed il bambino dovrebbe essere la mia versione del Bianconiglio.
Detto questo... See ya ~
  
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