Bitter Sweet
“Voglio una ragazza tutta mia... che abbia occhi solo per
me.”
“Colonnello, perché mi frega sempre la
ragazza?”
“Colonnello è colpa sua! Sì, è colpa sua se rimarrò scapolo
a vita e dovrò continuare ad arrangiarmi solo con le mie
mani...”
“Colonnello, perché non se ne prende una e le altre le lascia
a noi poveri mortali?”
Tipici discorsi da uomini in astinenza da secoli aleggiano
nell'ufficio del colonnello Roy Mustang, nel giorno di riposo del Tenente
Hawkeye, perché in sua presenza nessuno della squadra può lamentarsi a riguardo
o fare il lavativo dato che ci si deve concentrare sul lavoro.
Eh, sì! Solo
ligio dovere e nient'altro. Perché Riza sa farsi rispettare.
Tuttavia, oggi
regna il caos più totale dato che non c'è lei a coordinare il tutto: Havoc è
occupato a lamentarsi e a sfinire mentalmente Roy, tormentandolo con la
solita storia delle ragazze; Fury è perennemente in giro per la caserma a
recuperare del materiale, riguardante il caso complicato che stanno seguendo;
Fallman è momentaneamente in prestito al Reparto Investigazioni e Breda va
avanti e indietro, girando come una trottola, per la città per cercare scoprire
possibili indizi, per risolvere quel dannato caso che attanaglia il team del
Colonnello da più di tre mesi.
Mentre gli altri si danno un gran da fare per risolvere quella maglia
così intricata, Jean sta letteralmente torturando Mustang con le sue lamentele.
Tanto che Roy, stanco di ascoltarlo, si mette a leggere un rapporto – cosa assai
strana per uno come lui – cercando di ignorarlo completamente. Però il suo
sottoposto non si da per vinto: continua imperterrito a parlare del gentil sesso
a fantasticare su cosa potrebbe e non potrebbe fare in loro presenza, dei suoi
sogni proibiti, dei suoi sogni erotici, delle proposte di matrimonio... sì, di
tutto.
Ma quello che Havoc non sa, è che anche Roy ha un sogno proibito... un
sogno proibito che porta scolpito nel cuore e che ha un nome ben preciso: Riza
Hawkeye.
Sì, l'unica femmina che fino a quel momento gli ha sempre detto di
“No” e che non mai caduta ai suoi piedi. Lei sempre così dedita al suo dovere,
non lascia mai trasportare i suoi sentimenti, ma nel profondo nasconde tanto e
può dare altrettanto. Roy si ritrova, così, a pensare alla sua dolce ossessione
e, per evitare che la situazione gli sfugga di mano, esce dall'ufficio,
lasciando Havoc ai suoi deliri, per poi andare nello sgabuzzino dove tengono gli
abiti per le missioni in borghese.
Dopo tanto vagare in quel limbo di abiti
di pessimo gusto, eccolo uscire, guardingo, con indosso un paio di pantaloni
neri; dei comodissimi mocassini, del medesimo colore; una maglia bianca
attillata, che mostra i suoi addominali scolpiti; una giacca, abbastanza
elegante, rigorosamente nera e un cappello che in qualche modo non fa notare la
sua vera identità.
Roy, così vestito, esce dal Quartier Generale dell'Est per
andare sotto casa del Tenente. Inizialmente si apposta tra la siepe che è poco
lontano dall'abitazione e poi eccola uscire dalla porta col fedele cagnolino.
Per un attimo non l'ha nemmeno riconosciuta, perché è la prima volta, da quando
la conosce, che la vede con abiti femminili... un bellissimo tailleur beige con
una gonna che lascia intravedere le sue gambe perfette; una camicetta bianca di
pura seta; i capelli sciolti e fluenti lasciati ricadere sulle spalle e delle
scarpe con un tacchettino adorabile, che rendono la sua figura ancor più snella
e slanciata... un sogno ad occhi aperti per il colonnello Mustang.
La nota
allontanarsi con Black Hayate al guinzaglio e Roy, spinto da un'irrefrenabile
voglia di osservarla quando no né in servizio, la segue come un segugio.
Non
si era mai spinto fino a tanto, almeno fino ad oggi. Come gli è venuta in mente
la balorda idea di abbandonare il posto di lavoro per seguire il tenente Hawkeye
nel suo giorno di riposo.
Sì, sicuramente sarà stata l'astinenza di Havoc a
provocargli questo squilibrio ormonale e questo desiderio di vederla, che lo
manovra nei suoi passi.
L'unica cosa che spera è di non incontrare Acciaio
seguito dal suo carissimo fratellino. Sarebbe il colmo per uno che pedina una
donna... per non parlare poi dei cartelloni fuori dal quartier generale, no, non
vuole proprio pensarci.
-Ma cosa mi sono ridotto a fare? Non sarebbe più
semplice chiederle: “Riza ti andrebbe di uscire una di queste sere?”. No,
la sto pedinando... sono messo davvero male!- pensa, amaramente, Roy,
continuando a seguirla senza farsi vedere troppo dal piccolo Black
Hayate.
La osserva da lontano mentre fa la spesa con cura, acquistando cibi e
prodotti di primissima qualità; ma soprattutto quando entra in un negozio di
biancheria intima. La mente del ventinovenne naviga, incontrando rotte di pura
fantasia erotica, nelle quali immagina l'oggetto dei suoi desideri in tutta la
sua bellezza con dei soli completini molto sexy, bianchi o neri, addosso. Ed
ecco sgorgare a fiumi del liquido rosso denso dal suo aggraziato nasino che,
implacabile e inesorabile, macchia quella meraviglia di maglietta bianca. Black
Hakate, sentendo l'odore del sangue che esce dalle narici del taisa, inizia ad
abbaiare attirando l'attenzione della sua padrona che, senza accorgersene, esce
dal negozio con un paio di mutandine di seta in mano, urlando:
-Chi va
là?
-Mutandine di seta...- mormora Roy, entrando in estasi per un'altra
visione sexy di Riza in tenuta, per lui, molto caliente.
Ora come ora, il taisa è costretto a tenersi una mano sul naso per
bloccare la fuoriuscita di sangue e andarsene quatto quatto per non incappare
nelle ire della bionda. Tuttavia, il tenente non è affatto sprovveduta: a causa
dei movimenti poco precisi e furtivi del colonnello, lo scambia per un guardone,
sporcaccione o ancor peggio per l'assassino che stanno cercando da mesi. Per
questo il militare in gonnella si appresta a prendere la mira con la sua borsa e
a scagliarla contro l'uomo con una forza inaudita.
Roy, colpito e affondato,
cade a terra privo di conoscenza immerso nel lago di sangue che continua a
uscirgli dal naso, mentre Riza con estrema cautela si avvicina al guardone. Con
la punta della scarpa toglie il cappello dal capo di quella persona e sussulta
non appena scopre di chi si tratta.
Senza farsi prendere troppo da panico,
Riza attua semplici, ma efficaci, manovre di emergenza, per cercare di arrestare
l'emorragia nasale del suo superiore e non appena ci riesce lo chiama
insistentemente per svegliarlo.
L'uomo, dal canto suo, non appena riapre gli
occhi e si trova le sue braccia della bella bionda, sentendosi in paradiso,
attorniato da creature celestiali. Immerso in quel coro di angeli dai seni
prorompenti e prosperosi, forme generose e volti dalla bellezza inaudita, Roy
ignora categoricamente tutte ciò gli vien detto da chi l'ha soccorso.
-Mi
ascolta o no, colonnello!- dice la Riza, indignata.
-Mi scusi, tenente, sono
ancora un po' frastornato... mi stava dicendo?- aggiunge Roy, grattandosi la
nuca, uscendo da quel posto meraviglioso.
-Che ci fa qui? E per di più
vestito in questo modo?-
-Beh, visto che il serial killer uccide solo donne
belle e bionde, ho pensato che era il minimo proteggerla di nascosto.-
-So
cavarmela benissimo da sola.-
-Lo so... e fa anche male...-
-Come
dice?-
-No, niente, niente...-
Il taisa, mestamente, si ricompone, ritornando dal paradiso alla crudele
realtà che sembra quasi l'inferno.
-Ora torni in caserma, la staranno
cercando.- lo rimprovera Riza, rialzandosi.
-Però, preferisco proteggerla.-
non sente ragioni il colonnello.
-Glielo ripeto: so cavarmela da sola.-
Nonostante Riza ammonisca l'uomo di tornare seduta stante in caserma,
Roy continua imperterrito a seguirla a distanza; tanto che il tenente Hawkeye
sospira pesantemente, volgendo più di una volta gli occhi al cielo. Purtroppo
per lei, quando Roy Mustang si mette in testa una cosa non lo dissuadi molto
facilmente specie se poi si tratta di donne.
-Mi fa un favore, colonnello?-
domanda la bionda, spazientita.
-Mi dica, tenente...- la invita a parlare il
moro.
-Mi ascolti bene...-
-Sì...-
-Primo: non mi segua, mi da
fastidio! Secondo: se proprio vuole starmi accanto, non mi chiami tenente e si
metta a camminare accanto a me. Terzo: si copra quella maglia sporca di sangue o
la scambiano per l'assassino che stiamo cercando.-
-Come vuole
lei.-
Roy, con aria molto soddisfatta, asseconda il volere di Riza. Le cammina
accanto, come se fosse un appuntamento... beh, un appuntamento un po' strano,
dato che la sta pedinando e le sta mentendo spudoratamente da più di un'ora. Lui
non è lì per proteggerla è lì per sfuggire all'emicrania e allo squilibrio
ormonale che Havoc gli ha provocato, ma è meglio non dirle nulla del genere,
oppure Riza è capace di usarlo, nel peggiore dei casi, come tiro al bersaglio
per le sue esercitazioni con la pistola.
Inizialmente, tra i due regna il più
assoluto silenzio, rotto di tanto in tanto dai guaiti e dall'abbaiare del
piccolo Black Hatate, ma poi ecco che iniziano a parlare in primis di lavoro,
soprattutto il tenente, poi del più e del meno senza spingersi troppo sul
personale.
Dopo tanto camminare e chiacchierare la coppia si concede
un momento di relax, sedendosi su di una panchina quasi alla fine del parco.
Roy, poi da bravo gentiluomo rubacuori, compra da un chiosco ambulante dei
panini imbottiti e dell'acqua, ovviamente da offrire alla signorina, ed una
salsiccia da dare al cane. Pochi minuti dopo torna a fianco della bella bionda,
porgendole un panino e dell'acqua, quando sente Black Hayate ringhiare e un
fruscio sospetto dal cespuglio davanti a loro, dal quale esce il luccichio della
canna di una pistola. Con un gesto fulmineo e tempestivo, Roy butta Riza a
terra, proteggendola col suo corpo, rimanendo ferito di striscio ad una
spalla.
In quel frangente, però, le labbra del colonnello e del tenente si
sfiorano e il colonnello può beatificarsi del profumo dolce che emana la
giovane... tuttavia, quel momento non lo si può definire del tutto romantico,
tanto che la donna estrae la sua fedele pistola dalla fondina, legata alla
giarrettiera, sparando a sua volta a quel nemico che se ne sta nascosto dietro
ai cespugli, colpendolo con precisione.
Fortuna vuole che proprio in quel momento, Breda fosse nei paraggi del
parco e abbia assistito a tutta la scena. In questo modo, il militare, anch'esso
in borghese, contatta gli altri agenti che perlustravano la zona ed arrestare
finalmente il malvivente, dopo mesi e mesi di morte e latitanza.
Poi con
l'aiuto degli altri, sorpresi di vederlo lì, Breda carica il Colonnello Mustang
sulla sua auto per portarlo all'ospedale, mentre Riza si tiene a disposizione
dei colleghi per il rapporto riguardante la cattura del serial killer. Una volta
terminata la fase burocratica, la bionda si fa accompagnare all'ospedale con la
macchina, dove Breda la sta aspettando.
-Allora? Come sta il colonnello?-
domanda Riza, preoccupata.
-Il colonnello Mustang è il tipo di uomo, che non
muore nemmeno se lo ammazzi. Stia tranquilla, tenente, sta bene, è solo debole
perché ha perso molto sangue, ma per il resto gode di ottima salute. Quel
delinquente l'ha colpito di striscio.- rivela il sottoposto, sistemandosi il
cappello per uscire.
-Bene.-
-Oh, dimenticavo, ha chiesto parecchio di
lei.-
-Di me? E per quale motivo?-
-E che ne so io? Entri e lo
scoprirà.-
Riza saluta il compagno di squadra ed entra lentamente nella stanza in
cui Roy dorme pacifico tra le candide ed immacolate lenzuola bianco latte. Per
Hawkeye, Roy ha un'aria dolcissima e serena mentre dorme... sembra quasi un
bambino bisognoso d'affetto.
Facendo attenzione a non disturbare il suo sonno
si siede nella sedia accanto al letto; ma lui apre lentamente gli occhi,
mettendo a fuoco l'immagine di chi ha davanti.
-Tenente...- la chiama, con un
filo di voce.
-Colonnello, deve riposarsi. Ha perso molto sangue.- gli dice
Riza.
-Lei sta bene, tenente?-
-Sì, sto bene. La devo ringraziare, non mi
ero accorta del pericolo.-
-Forse la mia presenza ti ha confuso a tal punto,
che il tuo sangue freddo è venuto meno.-
-Lo escludo categoricamente, taisa!
Comunque, se c'è qualcosa che posso fare per sdebitarmi, lo dica pure, non si
faccia scrupoli.-
Roy ci pensa: se si comportasse con lei come fa con le altre donne, le
avrebbe già domandato una nottata di fuoco in preda alla passione, ma Riza è
diversa dalle altre donne... lei ha quel qualcosa in più che le altre non hanno
e non potrebbe mai chiederle qualcosa di sconcio, anche se lui naviga con la
fantasia nei suoi confronti. Almeno quello se lo può permettere, perché, in
fondo, lo sa solo lui.
Così, con la mano destra, le intima di portarsi
accanto a lui. La donna, pian piano si avvicina al suo superiore. Si avvicina
fino a quando lui non le dona un bacio a fior di labbra, per dimostrarle che per
lui esiste solo lei e che fa sul serio.
-Direi che questo... è più che
sufficiente.- mormora lui, accarezzandole il volto.
-Le... lei è il solito
pazzo.- balbetta lei, distogliendo lo sguardo.
-Sì, pazzo. Pazzo di
te...-
-Colonnello...-
-Cosa?-
-Non mi prenda in giro.-
-Ma se sto
dicendo la verità!-
-E io ci devo credere?-
-Tenente se non fossi
pazzamente innamorato di lei, non mi sarei mai mosso dall'ufficio per seguirla e
farle da guardia del corpo improvvisata...-
-Che strana dichiarazione, eh,
colonnello.-
-No, la correggo... è pessima. Ma lei se non vede non
crede.-
-Giusto!-
L'uomo sospira pesantemente, mentre la bionda scoppia, inaspettatamente,
in una fragorosa risata a cui ben presto si aggiunge anche Mustang.
Anche se
questa volta, si è solo dichiarato... è riuscito in qualche modo ad abbattere il
muro di silenzio che li ha separati fino a quel momento.
Sa che da ora in poi
potrà essere sincero, perché lei gli crederà e l'amerà.
O almeno... è quello
che spera.
Che parto di FF... -.-'
Ultimamente non
ho avuto molta fortuna: il pc s'impalla ogni quarto d'ora; i temporali... e
quindi la luce andava e veniva in più l'ho ricominciata tre volte da
capo...
ma alla fine il pargoletto è nato...
Quindi, ora passiamo alle
cose serie:
Buon compleanno, cara gemellina^^
Scusami, come al solito sono
in un ritardo fenomenale^^'', ma lo sai: è il mio mestiere.
Ok, di pure che
ho la febbre, che mi hanno rapito gli alieni, che qualcuno mi ha manipolato o si
è impossessato del mio corpo... ti posso comprendere benissimo: non è da me
narrare tanto^^''
Spero ti piaccia lo stesso^^'' miao.
Un
bacione
Shurei
PS: il titolo potete tradurlo come Agrodolce... e io penso che si addica parecchio alla storia ^.-