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Autore: shurei    04/06/2010    8 recensioni
Così, con la mano destra, le intima di portarsi accanto a lui. La donna, pian piano si avvicina al suo superiore. Si avvicina fino a quando lui non le dona un bacio a fior di labbra, per dimostrarle che per lui esiste solo lei e che fa sul serio.
-Direi che questo... è più che sufficiente.- mormora lui, accarezzandole il volto.
-Le... lei è il solito pazzo.- balbetta lei, distogliendo lo sguardo.
-Sì, pazzo. Pazzo di te...-
-Colonnello...-
-Cosa?-
-Non mi prenda in giro.-
-Ma se sto dicendo la verità!-
-E io ci devo credere?-
-Tenente se non fossi pazzamente innamorato di lei, non mi sarei mai mosso dall'ufficio per seguirla e farle da guardia del corpo improvvisata...-
-Che strana dichiarazione, eh, colonnello.-
-No, la correggo... è pessima. Ma lei se non vede non crede.-
-Giusto!-
( - Dedicara a Rinalamisteriosa -)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bitter

Bitter Sweet





Voglio una ragazza tutta mia... che abbia occhi solo per me.
Colonnello, perché mi frega sempre la ragazza?
Colonnello è colpa sua! Sì, è colpa sua se rimarrò scapolo a vita e dovrò continuare ad arrangiarmi solo con le mie mani...
Colonnello, perché non se ne prende una e le altre le lascia a noi poveri mortali?


Tipici discorsi da uomini in astinenza da secoli aleggiano nell'ufficio del colonnello Roy Mustang, nel giorno di riposo del Tenente Hawkeye, perché in sua presenza nessuno della squadra può lamentarsi a riguardo o fare il lavativo dato che ci si deve concentrare sul lavoro.
Eh, sì! Solo ligio dovere e nient'altro. Perché Riza sa farsi rispettare.
Tuttavia, oggi regna il caos più totale dato che non c'è lei a coordinare il tutto: Havoc è occupato a lamentarsi e a sfinire mentalmente Roy, tormentandolo con la solita storia delle ragazze; Fury è perennemente in giro per la caserma a recuperare del materiale, riguardante il caso complicato che stanno seguendo; Fallman è momentaneamente in prestito al Reparto Investigazioni e Breda va avanti e indietro, girando come una trottola, per la città per cercare scoprire possibili indizi, per risolvere quel dannato caso che attanaglia il team del Colonnello da più di tre mesi.

Mentre gli altri si danno un gran da fare per risolvere quella maglia così intricata, Jean sta letteralmente torturando Mustang con le sue lamentele. Tanto che Roy, stanco di ascoltarlo, si mette a leggere un rapporto – cosa assai strana per uno come lui – cercando di ignorarlo completamente. Però il suo sottoposto non si da per vinto: continua imperterrito a parlare del gentil sesso a fantasticare su cosa potrebbe e non potrebbe fare in loro presenza, dei suoi sogni proibiti, dei suoi sogni erotici, delle proposte di matrimonio... sì, di tutto.
Ma quello che Havoc non sa, è che anche Roy ha un sogno proibito... un sogno proibito che porta scolpito nel cuore e che ha un nome ben preciso: Riza Hawkeye.
Sì, l'unica femmina che fino a quel momento gli ha sempre detto di “No” e che non mai caduta ai suoi piedi. Lei sempre così dedita al suo dovere, non lascia mai trasportare i suoi sentimenti, ma nel profondo nasconde tanto e può dare altrettanto. Roy si ritrova, così, a pensare alla sua dolce ossessione e, per evitare che la situazione gli sfugga di mano, esce dall'ufficio, lasciando Havoc ai suoi deliri, per poi andare nello sgabuzzino dove tengono gli abiti per le missioni in borghese.
Dopo tanto vagare in quel limbo di abiti di pessimo gusto, eccolo uscire, guardingo, con indosso un paio di pantaloni neri; dei comodissimi mocassini, del medesimo colore; una maglia bianca attillata, che mostra i suoi addominali scolpiti; una giacca, abbastanza elegante, rigorosamente nera e un cappello che in qualche modo non fa notare la sua vera identità.
Roy, così vestito, esce dal Quartier Generale dell'Est per andare sotto casa del Tenente. Inizialmente si apposta tra la siepe che è poco lontano dall'abitazione e poi eccola uscire dalla porta col fedele cagnolino. Per un attimo non l'ha nemmeno riconosciuta, perché è la prima volta, da quando la conosce, che la vede con abiti femminili... un bellissimo tailleur beige con una gonna che lascia intravedere le sue gambe perfette; una camicetta bianca di pura seta; i capelli sciolti e fluenti lasciati ricadere sulle spalle e delle scarpe con un tacchettino adorabile, che rendono la sua figura ancor più snella e slanciata... un sogno ad occhi aperti per il colonnello Mustang.
La nota allontanarsi con Black Hayate al guinzaglio e Roy, spinto da un'irrefrenabile voglia di osservarla quando no né in servizio, la segue come un segugio.
Non si era mai spinto fino a tanto, almeno fino ad oggi. Come gli è venuta in mente la balorda idea di abbandonare il posto di lavoro per seguire il tenente Hawkeye nel suo giorno di riposo.
Sì, sicuramente sarà stata l'astinenza di Havoc a provocargli questo squilibrio ormonale e questo desiderio di vederla, che lo manovra nei suoi passi.
L'unica cosa che spera è di non incontrare Acciaio seguito dal suo carissimo fratellino. Sarebbe il colmo per uno che pedina una donna... per non parlare poi dei cartelloni fuori dal quartier generale, no, non vuole proprio pensarci.
-Ma cosa mi sono ridotto a fare? Non sarebbe più semplice chiederle: “Riza ti andrebbe di uscire una di queste sere?”. No, la sto pedinando... sono messo davvero male!- pensa, amaramente, Roy, continuando a seguirla senza farsi vedere troppo dal piccolo Black Hayate.

La osserva da lontano mentre fa la spesa con cura, acquistando cibi e prodotti di primissima qualità; ma soprattutto quando entra in un negozio di biancheria intima. La mente del ventinovenne naviga, incontrando rotte di pura fantasia erotica, nelle quali immagina l'oggetto dei suoi desideri in tutta la sua bellezza con dei soli completini molto sexy, bianchi o neri, addosso. Ed ecco sgorgare a fiumi del liquido rosso denso dal suo aggraziato nasino che, implacabile e inesorabile, macchia quella meraviglia di maglietta bianca. Black Hakate, sentendo l'odore del sangue che esce dalle narici del taisa, inizia ad abbaiare attirando l'attenzione della sua padrona che, senza accorgersene, esce dal negozio con un paio di mutandine di seta in mano, urlando:
-Chi va là?
-Mutandine di seta...- mormora Roy, entrando in estasi per un'altra visione sexy di Riza in tenuta, per lui, molto caliente.

Ora come ora, il taisa è costretto a tenersi una mano sul naso per bloccare la fuoriuscita di sangue e andarsene quatto quatto per non incappare nelle ire della bionda. Tuttavia, il tenente non è affatto sprovveduta: a causa dei movimenti poco precisi e furtivi del colonnello, lo scambia per un guardone, sporcaccione o ancor peggio per l'assassino che stanno cercando da mesi. Per questo il militare in gonnella si appresta a prendere la mira con la sua borsa e a scagliarla contro l'uomo con una forza inaudita.
Roy, colpito e affondato, cade a terra privo di conoscenza immerso nel lago di sangue che continua a uscirgli dal naso, mentre Riza con estrema cautela si avvicina al guardone. Con la punta della scarpa toglie il cappello dal capo di quella persona e sussulta non appena scopre di chi si tratta.
Senza farsi prendere troppo da panico, Riza attua semplici, ma efficaci, manovre di emergenza, per cercare di arrestare l'emorragia nasale del suo superiore e non appena ci riesce lo chiama insistentemente per svegliarlo.
L'uomo, dal canto suo, non appena riapre gli occhi e si trova le sue braccia della bella bionda, sentendosi in paradiso, attorniato da creature celestiali. Immerso in quel coro di angeli dai seni prorompenti e prosperosi, forme generose e volti dalla bellezza inaudita, Roy ignora categoricamente tutte ciò gli vien detto da chi l'ha soccorso.
-Mi ascolta o no, colonnello!- dice la Riza, indignata.
-Mi scusi, tenente, sono ancora un po' frastornato... mi stava dicendo?- aggiunge Roy, grattandosi la nuca, uscendo da quel posto meraviglioso.
-Che ci fa qui? E per di più vestito in questo modo?-
-Beh, visto che il serial killer uccide solo donne belle e bionde, ho pensato che era il minimo proteggerla di nascosto.-
-So cavarmela benissimo da sola.-
-Lo so... e fa anche male...-
-Come dice?-
-No, niente, niente...-

Il taisa, mestamente, si ricompone, ritornando dal paradiso alla crudele realtà che sembra quasi l'inferno.
-Ora torni in caserma, la staranno cercando.- lo rimprovera Riza, rialzandosi.
-Però, preferisco proteggerla.- non sente ragioni il colonnello.
-Glielo ripeto: so cavarmela da sola.-

Nonostante Riza ammonisca l'uomo di tornare seduta stante in caserma, Roy continua imperterrito a seguirla a distanza; tanto che il tenente Hawkeye sospira pesantemente, volgendo più di una volta gli occhi al cielo. Purtroppo per lei, quando Roy Mustang si mette in testa una cosa non lo dissuadi molto facilmente specie se poi si tratta di donne.
-Mi fa un favore, colonnello?- domanda la bionda, spazientita.
-Mi dica, tenente...- la invita a parlare il moro.
-Mi ascolti bene...-
-Sì...-
-Primo: non mi segua, mi da fastidio! Secondo: se proprio vuole starmi accanto, non mi chiami tenente e si metta a camminare accanto a me. Terzo: si copra quella maglia sporca di sangue o la scambiano per l'assassino che stiamo cercando.-
-Come vuole lei.-

Roy, con aria molto soddisfatta, asseconda il volere di Riza. Le cammina accanto, come se fosse un appuntamento... beh, un appuntamento un po' strano, dato che la sta pedinando e le sta mentendo spudoratamente da più di un'ora. Lui non è lì per proteggerla è lì per sfuggire all'emicrania e allo squilibrio ormonale che Havoc gli ha provocato, ma è meglio non dirle nulla del genere, oppure Riza è capace di usarlo, nel peggiore dei casi, come tiro al bersaglio per le sue esercitazioni con la pistola.
Inizialmente, tra i due regna il più assoluto silenzio, rotto di tanto in tanto dai guaiti e dall'abbaiare del piccolo Black Hatate, ma poi ecco che iniziano a parlare in primis di lavoro, soprattutto il tenente, poi del più e del meno senza spingersi troppo sul personale.
Dopo tanto camminare e chiacchierare la coppia si concede un momento di relax, sedendosi su di una panchina quasi alla fine del parco. Roy, poi da bravo gentiluomo rubacuori, compra da un chiosco ambulante dei panini imbottiti e dell'acqua, ovviamente da offrire alla signorina, ed una salsiccia da dare al cane. Pochi minuti dopo torna a fianco della bella bionda, porgendole un panino e dell'acqua, quando sente Black Hayate ringhiare e un fruscio sospetto dal cespuglio davanti a loro, dal quale esce il luccichio della canna di una pistola. Con un gesto fulmineo e tempestivo, Roy butta Riza a terra, proteggendola col suo corpo, rimanendo ferito di striscio ad una spalla.
In quel frangente, però, le labbra del colonnello e del tenente si sfiorano e il colonnello può beatificarsi del profumo dolce che emana la giovane... tuttavia, quel momento non lo si può definire del tutto romantico, tanto che la donna estrae la sua fedele pistola dalla fondina, legata alla giarrettiera, sparando a sua volta a quel nemico che se ne sta nascosto dietro ai cespugli, colpendolo con precisione.

Fortuna vuole che proprio in quel momento, Breda fosse nei paraggi del parco e abbia assistito a tutta la scena. In questo modo, il militare, anch'esso in borghese, contatta gli altri agenti che perlustravano la zona ed arrestare finalmente il malvivente, dopo mesi e mesi di morte e latitanza.
Poi con l'aiuto degli altri, sorpresi di vederlo lì, Breda carica il Colonnello Mustang sulla sua auto per portarlo all'ospedale, mentre Riza si tiene a disposizione dei colleghi per il rapporto riguardante la cattura del serial killer. Una volta terminata la fase burocratica, la bionda si fa accompagnare all'ospedale con la macchina, dove Breda la sta aspettando.
-Allora? Come sta il colonnello?- domanda Riza, preoccupata.
-Il colonnello Mustang è il tipo di uomo, che non muore nemmeno se lo ammazzi. Stia tranquilla, tenente, sta bene, è solo debole perché ha perso molto sangue, ma per il resto gode di ottima salute. Quel delinquente l'ha colpito di striscio.- rivela il sottoposto, sistemandosi il cappello per uscire.
-Bene.-
-Oh, dimenticavo, ha chiesto parecchio di lei.-
-Di me? E per quale motivo?-
-E che ne so io? Entri e lo scoprirà.-

Riza saluta il compagno di squadra ed entra lentamente nella stanza in cui Roy dorme pacifico tra le candide ed immacolate lenzuola bianco latte. Per Hawkeye, Roy ha un'aria dolcissima e serena mentre dorme... sembra quasi un bambino bisognoso d'affetto.
Facendo attenzione a non disturbare il suo sonno si siede nella sedia accanto al letto; ma lui apre lentamente gli occhi, mettendo a fuoco l'immagine di chi ha davanti.
-Tenente...- la chiama, con un filo di voce.
-Colonnello, deve riposarsi. Ha perso molto sangue.- gli dice Riza.
-Lei sta bene, tenente?-
-Sì, sto bene. La devo ringraziare, non mi ero accorta del pericolo.-
-Forse la mia presenza ti ha confuso a tal punto, che il tuo sangue freddo è venuto meno.-
-Lo escludo categoricamente, taisa! Comunque, se c'è qualcosa che posso fare per sdebitarmi, lo dica pure, non si faccia scrupoli.-

Roy ci pensa: se si comportasse con lei come fa con le altre donne, le avrebbe già domandato una nottata di fuoco in preda alla passione, ma Riza è diversa dalle altre donne... lei ha quel qualcosa in più che le altre non hanno e non potrebbe mai chiederle qualcosa di sconcio, anche se lui naviga con la fantasia nei suoi confronti. Almeno quello se lo può permettere, perché, in fondo, lo sa solo lui.
Così, con la mano destra, le intima di portarsi accanto a lui. La donna, pian piano si avvicina al suo superiore. Si avvicina fino a quando lui non le dona un bacio a fior di labbra, per dimostrarle che per lui esiste solo lei e che fa sul serio.
-Direi che questo... è più che sufficiente.- mormora lui, accarezzandole il volto.
-Le... lei è il solito pazzo.- balbetta lei, distogliendo lo sguardo.
-Sì, pazzo. Pazzo di te...-
-Colonnello...-
-Cosa?-
-Non mi prenda in giro.-
-Ma se sto dicendo la verità!-
-E io ci devo credere?-
-Tenente se non fossi pazzamente innamorato di lei, non mi sarei mai mosso dall'ufficio per seguirla e farle da guardia del corpo improvvisata...-
-Che strana dichiarazione, eh, colonnello.-
-No, la correggo... è pessima. Ma lei se non vede non crede.-
-Giusto!-

L'uomo sospira pesantemente, mentre la bionda scoppia, inaspettatamente, in una fragorosa risata a cui ben presto si aggiunge anche Mustang.
Anche se questa volta, si è solo dichiarato... è riuscito in qualche modo ad abbattere il muro di silenzio che li ha separati fino a quel momento.
Sa che da ora in poi potrà essere sincero, perché lei gli crederà e l'amerà.
O almeno... è quello che spera.











Che parto di FF... -.-'
Ultimamente non ho avuto molta fortuna: il pc s'impalla ogni quarto d'ora; i temporali... e quindi la luce andava e veniva in più l'ho ricominciata tre volte da capo...
ma alla fine il pargoletto è nato...
Quindi, ora passiamo alle cose serie:
Buon compleanno, cara gemellina^^
Scusami, come al solito sono in un ritardo fenomenale^^'', ma lo sai: è il mio mestiere.
Ok, di pure che ho la febbre, che mi hanno rapito gli alieni, che qualcuno mi ha manipolato o si è impossessato del mio corpo... ti posso comprendere benissimo: non è da me narrare tanto^^''
Spero ti piaccia lo stesso^^'' miao.
Un bacione
Shurei

 

PS: il titolo potete tradurlo come Agrodolce... e io penso che si addica parecchio alla storia ^.-

  
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