Serie TV > The Mentalist
Ricorda la storia  |      
Autore: soarez    04/06/2010    8 recensioni
Una persona normale comincerebbe a fantasticare su qual cosina di un po’ più allegro. Che so, un pic nic tra i campi, un giro a cavallo, una passeggiata romantica… “Alt, frena! Pensieri proibiti”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di una bambola'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Ciliegie.

Grandi, rosse, succose, dolci ciliegie.

Voleva mangiare ciliegie.

“Maledizione, Teresa, smettila! Non sei una donna incinta con le voglie.”

Sbuffò sonoramente, irritata con se stessa.

Perché diavolo, tutto d’un tratto, aveva voglia di mangiare ciliegie? Perché non le fragole? Lei andava pazza per le fragole. Perché ciliegie?

“Dannate ciliegie”

In uno scatto d’ira, scarabocchiò pesantemente il foglio che aveva sottomano, terminando col lanciare lontano la penna.

Con uno sbuffo sprofondò nella sedia, la bocca imbronciata, gli occhi che dardeggiavano ovunque, incapaci di fissarsi su un soggetto per più di tre secondi.

“Dannate ciliegie” si ripeté.

Sobbalzò, quando la porta del suo ufficio si aprì all’improvviso.

-Maledizione, Jane!- aggredì la donna, per poi alzare lo sguardo.

Cho era fermo a guardarla, una mano ancora sulla maniglia della porta.

-Scusi, capo. Avrei dovuto bussare-

“Perfetto! Sei un’idiota, Teresa.”

-Perdonami, Cho, non volevo, io…-

“Perché diavolo ti stai scusando? Sei il capo, puoi urlare a chi ti pare e piace”

-…io…scusa- sospirò.

-Tutto bene?- si informò l’uomo.

-Si, si, sono solo un po’ stanca- fece un sorriso stiracchiato, raddrizzandosi sulla sedia -Che cosa volevi?-

-Ho corretto i rapporti da spedire al procuratore. Qui ci sono anche quelli di Van Pelt- si avvicinò, posando il tutto in un angolo della scrivania.

-C’è altro che posso fare per lei?-

-Portarmi a fare una scorpacciata di ciliegie- rimuginò Teresa.

-Prego?-

“Scema! Hai pensato a voce alta?”

-Niente, non farci caso. Tutto a posto, Cho, grazie. Puoi andare-

-Bene-

L’uomo uscì dall’ufficio, e Teresa sbatté ripetutamente la fronte sulla scrivania, dandosi della stupida per l’ennesima volta nel giro di tre minuti.

 

 

La sua voglia di ciliegie era direttamente proporzionale all’avvicinarsi dell’ora di pranzo.

Le stava frullando per la testa l’idea di chiudere a chiave l’ufficio e di nascondersi sotto la scrivania fino al mattino dopo, quando il suo telefono cominciò a suonare.

-Pronto?-

-Capo, sono io. Sono sulla strada per andare fuori città. Dovrebbe raggiungermi-

-È successo qualcosa?-

-No, non si preoccupi. Solo…per favore, dovrebbe davvero venire-

-Va bene, arrivo-

Posò il telefono, prendendo le chiavi della macchina, ed uscì dall’ufficio.

Il bullpen era praticamente vuoto, quasi tutti erano fuori per il pranzo.

Una volta in macchina ci mise circa un quarto d’ora per raggiungere Cho.

La stava aspettando appoggiato al cofano della sua auto, dal quale si staccò non appena la vide.

-Cho, che succede?-

-Dobbiamo fare un pezzo di strada  a piedi-

-Ma per andare dove?-

Cho sorrise.

-Fidati, per favore-

La prese per mano, guidandola in una stradina che attraversava i campi coltivati.

Il sole era alto, l’aria era calda, e più camminavano, meno sentivano i rumori provenienti dalla strada.

Dove diavolo stavano andando? Magari Cho voleva ucciderla e poi seppellire il cadavere nei campi.

Okay, in quel momento avrebbe voluto avere un suo clone, per il semplice gusto di potersi prendere a schiaffi.

“Ragazza, tu sei completamente scema”

Una persona normale comincerebbe a fantasticare su qual cosina di un po’ più allegro.

Che so, un pic nic tra i campi, un giro a cavallo, una passeggiata romantica…

“Alt, frena! Pensieri proibiti”

Se l’era promesso. Non doveva, non doveva assolutamente.

Eppure si sentì arrossire come una quindicenne.

“Perché? Spiegamelo, perché?”

Un passo davanti a lei, Cho le strinse leggermente la mano.

“Oh, al diavolo!” e si ritrovò a sorridere come una stupida.

Dopo circa un altro minuto di cammino, arrivarono al bordo di un campo abbandonato.

L’erba era cresciuta alta e selvaggia; qua e là sprazzi di fiori gialli punteggiavano quel mare verde.

In un lato di quel rettangolo di terra, stava un albero rigoglioso, che protendeva orgogliosamente i rami al cielo.

Scavalcando la staccionata, Teresa si rese conto che la pianta era piena di frutti: ciliegie.

“Oh, mio Dio”

Quando si furono avvicinati, si voltò verso Cho.

-Che significa?-

-All’inizio ho pensato di andare a comprare una scatola di ciliegie: poi mi sono ricordato di questo- la guardò -Spero non ti dispiaccia-

Lisbon non sapeva che dire.

-Ma…l’ufficio…-

-Ho detto a Van Pelt di chiamare me, e solo in caso di attentato terroristico-

-Tu sei pazzo- rise Teresa.

-In un certo qual modo- ghignò lui -Vogliamo favorire?-

-Con immenso piacere-

Le ciliegie erano sode, dolci e succose. Squisite.

Allungandosi per raccoglierle dai rami più bassi, Teresa si sentì come la bambina spensierata che non era mai stata.

Alzando gli occhi verso l’alto, vide una coppia di ciliegie praticamente perfetta: di un bel rosso scuro, lucide, sembravano stare li solo per gridare Mangiaci!

Le voleva. Ma erano troppo in alto.

Si voltò verso Cho, guardandolo con occhi da cerbiatta.

Lui esitò.

-Cosa?- fece, titubante.

Teresa alzò il braccio ad indicare le due ciliegie.

-…sono in alto-

-Lo so!- esclamò lei -Sollevami-

Con un sospiro la sollevò sulle spalle.

-Allora?-

Lisbon allungò le braccia più che poté.

-Sono ancora troppo in alto- sbuffò -È colpa tua-

-Mia?-

-Si, tua. Sei basso, Kimball-

-Chiedo perdono, Vostra Altezza. Posso ricordarti che tu non sei certo più alta?-

-Uffa! A che serve essere bassi?-

-Chissà, magari la regola della elle è vera-

-Sei un maniaco!- urlò la donna.

-Dai, scendi-

-Non ci penso neanche! Mi stai facendo paura-

-Avanti sciocca, scendi. Prometto che faccio il bravo- rise Cho.

Lisbon saltò a terra.

-E adesso?-

-Adesso aspettami- disse lui, togliendosi la cravatta.

-Che vuoi fare?- chiese Teresa.

-Chiedere perdono dell’incancellabile onta che è la mia statura- rispose Kimball, arrampicandosi sull’albero.

-Stai attento-

Passando da un ramo all’altro, Cho si allungò per raggiungere le famigerate ciliegie, ma in quel momento il ramo si spezzò.

Cadde a terra, atterrando di schiena.

-Oddio!- Teresa gli si inginocchiò accanto -Kimball, stai bene?-

-Ho avuto momenti migliori-

Lei cominciò ad agitarsi.

-Ma ti pare il caso di rischiare di romperti il collo per dell- si interruppe.

Cho le aveva passato una mano dietro al collo, alzato la testa, e la stava baciando.

“Wow…”

Non che riuscisse a formulare pensieri coerenti più lunghi di tre parole, al momento.

Lei. Lui. Albero di ciliegie. Punto.

Era completamente persa.

Riusciva solo a concentrarsi su quel bacio -mio Dio, che bacio- e sul suo profumo. Sapeva di bosco; fresco e selvatico, con una nota di muschio. Le piaceva da impazzire.

Quando si staccarono erano senza fiato.

-Wow…- esalò lei, stordita.

-A si?- ghignò lui.

Poi aprì l’altra mano sotto gli occhi di Teresa.

-Waaa! Le ciliegie!-

-Mi sono fatto perdonare?-

-Egregiamente-

Passarono il resto della giornata sdraiati sull’erba, tra ciliegie e baci, sotto il cielo d’estate.

 

 

 

 

Ok! Di fianco a casa mia c’è un campo con un albero di ciliegie.

Sarebbe di proprietà di alcune persone che abitano un po’ più lontano, e hanno lasciato il campo praticamente incolto…

e tutte quelle belle ciliegie non facevano altro che chiamarmi giorno e notte…le potevo sentire anche da Firenze.

E chi sono io per non rispondere alla chiamata?

Ho preso una scaletta, una ciotola e sono andata all’assalto.

“Vandala!”Mi direte voi “tua mamma non ti ha insegnato l’educazione?”

Mia mamma mi stava tenendo ferma la scaletta u.u

E, come Teresa, ho visto quella coppia perfetta di ciliegie.

Come lei, ho provato di tutto per riuscire a prenderle.

Ma, a differenza sua, non avevo Cho a portata di mano. T_T

Me misera.

 

Alla prossima fanciulle!

POLVERE FOR PRESIDENT E LA SENSITIVA RIMANGA DOV’È

Soarez

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: soarez