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Autore: SummerRestlessness    04/06/2010    4 recensioni
Continua da dove è finito Veronica Mars (sigh), alla fine della terza serie, senza tenere conto del pilot della quarta...Veronica torna dallo stage che ha fatto durante l'estate all'FBI e non molto è cambiato...o perlomeno così sembra a prima vista! Il suo lavoro di detective la tiene sempre occupata, questa volta con un caso che coinvolgerà anche la sua vita privata...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cindy Mac Mackenzie, Dick Casablanca, Logan Echolls, Veronica Mars, Wallace Fennel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Veronica e Wallace si avviarono l’uno di fianco all’altra per il vialetto che conduceva alla porta d’ingresso della fastosa casa dei genitori di Lori. Era quasi sera e Veronica, dopo la sua incursione deludente (per non dire altro) in camera di Lori, aveva pensato di chiedere la fotografia di Trudy ai genitori di lei. Di certo non voleva interrompere una certa cenetta romantica che probabilmente si stava svolgendo proprio in quel momento.
- Veronica?!? – la voce di Wallace la riscosse dai suoi pensieri e si rese conto di essere ferma davanti ad un campanello con sopra la scritta “Silverstone”. Il suo amico le sorrise: - Vogliamo suonare o aspettiamo che faccia notte? Tra l’altro non ho capito perché mi hai trascinato…
Veronica gli sorrise di rimando e suonò il campanello con decisione. Dopo pochi secondi, la signora bionda della fotografia che Veronica aveva visto in salotto pochi giorni prima comparve sulla soglia.
- Buonasera… Posso esservi utile? – dice con voce gentile anche se un po’ troppo acuta.
Veronica sorrise affabilmente: - Buonasera signora Silverstone. Sono Veronica, Lori mi ha assunta per ritrovare Trudy… e questo è il mio aiutante, Wallace.
Il viso della signora Silverstone si aprì in un sorriso cordiale:
- Ma certo! Entrate! Lori mi ha parlato di te! Chiamatemi pure Kitty! Volete una tartina? Un drink?
Li fece entrare nell’immenso atrio e poi nel salotto, dove seduto compostamente sul divano stava un uomo brizzolato che doveva essere il padre di Lori. Si alzò dal divano e andò verso di loro non appena li vide, mentre la moglie gli spiegava chi erano:
- Veronica, Wallace, questo è mio marito Charles. Charles, Veronica e Wallace stanno indagando sulla scomparsa di Trudy…
L’uomo disse quindi in tono mesto: - Siamo tutti molto provati dalla sua scomparsa… Volete un drink?
Veronica pensò che i genitori di Lori sembravano agitati dal modo in cui parlavano, per non parlare delle continue offerte di cibo e bevande… ma in realtà erano calmissimi. Il tono di voce era normale, gentile.
“Mai fidarsi delle persone gentili.” pensò Veronica, ma subito dopo si sgridò da sola: “Da quando sono diventata così acida? Non dovrei pensare troppo. Soprattutto, non dovrei continuare a pensare al fatto che la figlia di questi due in questo momento sta cenando con…”
- Una tartina? – le propose Kitty.
Ecco. – No grazie. – rispose Veronica – Siamo solo passati per chiedervi un favore: avrei bisogno di una fotografia di Trudy… abbiamo bisogno di più dettagli su di lui per cercarlo. Pensiamo che potrebbe essere finito in un canile e…
- Speriamo di no, povero piccolo!
“Ok, adesso cos’hanno i canili di tanto spaventoso? Certo, ho visto anch’io Lilli e il Vagabondo, ma credo di aver superato quella fase in cui pensavo che i cartoni animati fossero reali. Più o meno quando avevo tre anni.”
- Eh, già. – disse Wallace comprensivo alla donna, intervenendo finalmente nella conversazione. Veronica sorrise soddisfatta all’amico, mentre la signora Silverstone, ops, Kitty si metteva a cercare ossessivamente qualcosa nella sua immensa borsa chiaramente molto costosa.
Finalmente, ne estrasse un portafoglio: lo aprì e tirò fuori da uno scomparto apposito una decina di ritagli di fotografie, che sparse sul tavolo nero al centro del salotto. Veronica si avvicinò e vide alcune istantanee di Lori da piccola (sempre bellissima e perfetta, anche da piccola): con un tutù, su un pony e in una piscina gonfiabile nel giardino.
“Va bene, ha cavalcato un pony: ora la odio definitivamente.”
Poi, la signora Silverstone le porse un’altra foto tra quelle che aveva estratto dal portafoglio: questa ritraeva un cane, per la precisione un chihuahua, marrone chiaro con due occhioni neri e un naso bagnato in primo piano. Veronica non poté fare a meno di sorridere, prendendo in mano la foto: era uguale identico a tutti gli altri chihuahua, non aveva niente di particolare per identificarlo. Sospirò e chiese: - Quando è scappato aveva un collare o… qualcos’altro che ci possa aiutare a riconoscerlo?
Il signor Silverstone guardò la moglie, evidentemente in difficoltà, ma Kitty scosse la testa: - Aveva un collarino di Swarovski rosa con il suo nome, ma lo metteva solo quando usciva…
“Con un paio di tacchi 12? Ma che club frequenta Trudy?”
Veronica si sforzò di non ridere, pensando divertita che lei un collarino di Swarovski non l’aveva mai avuto. Tornò seria e guardò Wallace che aveva probabilmente intuito i suoi pensieri e che la stava ammonendo con lo sguardo. Fece un giro su se stessa e diede una rapida occhiata a tutto il salotto, tornando a pensare al caso.
- Uhm. Penso che Trudy possa essere scappato, ma non capisco da dove. Potete darmi qualche indizio?
- Quando lo lasciamo a casa da solo chiudiamo tutte le porte delle altre stanze, perciò poteva stare solo in salotto… Potrebbe essere scappato dalla porta a vetri, questa qui… - disse la donna, indicando una vetrata che dava sul giardino anteriore della casa, che effettivamente non era recintato  e avrebbe permesso al cagnolino di allontanarsi.
Veronica però scosse la testa: - No, quando sono venuta qui subito dopo che era successo nessuno aveva toccato niente e quella porta era chiusa.
Kitty lanciò un’occhiata al marito e sembrò confusa per qualche secondo, poi Veronica continuò, quasi come tra sé e sè:
- Era tutto chiuso, in effetti.
“Quindi l’unica pista che mi è venuta in mente, nonché quella che sto seguendo è la più improbabile, nonché impossibile. Bravissima, Veronica. Continua così.”
- Ehm, Trudy era… ehm. Era felice?
Veronica si sentì una stupida a fare quella domanda ma non sapeva davvero più dove sbattere la testa. Magari il povero cane si era suicidato nascondendosi nella lavatrice e aspettando con pazienza che qualcuno la caricasse. Magari si era buttato nel tritarifiuti. Magari, era semplicemente scappato. Veronica iniziò a domandarsi il motivo per cui la casa di quella ragazza la rendesse così macabra e negativa. Una casa bellissima, una padrona che lo amava… non c’era ragione perché Trudy dovesse scappare. Eppure lei continuava a pensare a lui come ad un animale infelice. Come ad una povera bestiola. Solo perché probabilmente aveva un armadio pieno di cappottini multicolor. Solo perché aveva un nome che avrebbe fatto invidia al cane femmina di Paris Hilton. Persa nei suoi pensieri com’era, non si era accorta che la madre di Lori stava riflettendo seriamente sulla sua domanda, per poi concludere:
- Certo, uhm, credo di sì. Non è vero Charles? – chiese al marito. Era come se fosse dispiaciuta non solo della scomparsa di Trudy, ma anche di qualcos’altro di cui non voleva parlare. Probabilmente, le mancava avere la figlia a casa con loro due.
- Certo, sentiva la mancanza di Lori, ma… non gli abbiamo fatto mai mancare niente. – aggiunse infatti.
Veronica prima sorrise a quell’ammissione, poi però mise tutto il suo impegno per evitare di rendere palese il suo sconcerto: solo a lei sembrava strano che quei due parlassero di un cane come se fosse un figlio? O che tenessero una sua foto nel portafoglio, accanto a quelle della figlia?
Si girò verso Wallace e quello le riservò una fredda occhiata: come per dirle che capiva ma che avrebbe dovuto essere più comprensiva. Poi, mentre lei taceva, allibita, lui ringraziò i genitori di Lori e la trascinò fuori da quella casa. Quando erano ancora sul vialetto Veronica si girò verso l’amico e gli disse:
- “Non gli abbiamo fatto mai mancare niente”?!?
- Adesso ne ho la conferma, Veronica. – rispose quello – Quando hanno distribuito la sensibilità non solo tu eri in bagno… ma eri barricata là dentro, chiusa con mille mandate e lucchetti.
- Beh… - rispose la ragazza sorridendo – A quanto pare hai abbastanza sensibilità per entrambi, il che mi dice che sei la persona perfetta per una certa cosa che ho in mente…

Mac era seduta ad un tavolino della mensa del campus e stava cenando da sola. In realtà, più che cenare, stava torturando con la forchetta il mix di verdure bollite che aveva nel piatto, senza che queste raggiungessero la sua bocca o il suo stomaco.
- Ehi!
Qualcuno la chiamò e lei sobbalzò, non tanto per la sorpresa ma perché ormai riconosceva quella voce e sapeva che questo era successo perché ultimamente, in un modo o nell’altro, aveva parlato parecchio con lui.
- Dick… - disse sorridendo – Ciao.
- Che entusiasmo. – berciò lui sedendosi nella sedia di plastica rossa davanti a quella di lei, ovviamente senza chiedere il permesso.
- Sì, beh… Non ho molta energia da sprecare… Sai, le carotine, le patate bollite… - rispose, indicando con la forchetta la poltiglia multi color che ormai aveva nel piatto.
- Cosa?!?
- Bronson dice che devo mangiare meno carne e più verdura: carote, piselli, sedano… sai, ortaggi.
- Non so cosa siano. Con che animale vengono fatti? – chiese Dick sorridendo ironico. Poi sembrò realizzare qualcosa in ritardo: - Bronson, eh? Devo dedurre che il nerd vegetariano ha battuto il nerd telematico?
Mac ricordò la faccia del ragazzo quando poche ore prima gli aveva detto che voleva tornare con lui. Pensò a come si erano illuminati i suoi occhi, a come l’aveva abbracciata e poi baciata. Poi, guardò Dick alzando un orlo della bocca in una smorfia di indecisione: - Sì. Voglio dire… forse. Non lo so. Per ora. Forse.
- Sei proprio convinta, vedo. E vedo anche che i miei insegnamenti non ti sono serviti! Seguire il cuore eccetera… ricordi?
- Ma no, è che… mi sono già ricordata perché l’avevo lasciato…
- Il perfetto Bronson?
- Sì. Domani mi ha proposto una gita in bicicletta.
- Che dire… salutista.
- Peccato che io odi la bicicletta. Preferirei farmi trainare su uno skateboard da un furgoncino… con una corda, sai…
Gli occhi di Dick si illuminarono, ma Mac lo redarguì subito: - Dick! Non farò niente del genere!
- Sembrava divertente. – rispose lui mesto.
Mac sorrise suo malgrado di quel lato infantile e in fondo dolce del ragazzo che le stava davanti. Lui guardò per terra per qualche secondo e poi le chiese:
- E il nerd dei computer?
- Max… - fece lei ricordandosi del loro ultimo incontro – …è un cretino. – concluse, desiderosa di chiudere l’argomento prima che Dick le chiedesse spiegazioni.
- Quindi siamo ancora in alto mare! – esclamò però lui, evidentemente distratto dal fatto che per una volta quell’aggettivo non proprio gratificante era stato usato per qualcuno che non fosse lui stesso.
- Già. – ammise lei, non del tutto delusa – Non so proprio cosa fare. Anzi, chi scegliere.
Dick sospirò: - Forse allora… - disse alzandosi e prendendo una delle carote crude che Mac aveva preso come dessert - … non dovresti scegliere nessuno dei due.
E se ne andò, mordendo con gusto la carota mentre camminava.






N.D. Summer

Ce l'ho fatta! Ho postato anche questo capitolo dal titolo assurdo! Posto praticamente ogni due settimane... lo so, sono pessima!! :P
Le indagini sono andate avanti un po' come vedete, anche se in realtà i progressi sono pochini... Però mi faceva ridere Veronica che, infastidita dalla scena precedente con Logan che prepara la cenetta romantica, pensa tutte quelle cose acide e macabre su Trudino! Niente Logan e niente Piz! In compenso Mac ha fatto la sua scelta! Ho deciso di farle solo raccontare in breve e ricordare com'è andata perchè... boh! Mi è venuto così!

Siete carinissime che già vi immaginate il ritorno di Piz... solo per far sì che Veronica lo lasci... o lo meni!!! Vi dirò... non andrà esattamente così... :P

Grazie mille a tutte voi che commentate (Suomi, fayeforyou, kyo250, Sghisa, bale86 e alle sempre graditissime new entries, ele85 e Dragon88)... GRAZIEEEE!!!

Anche ovviamente a chi preferisce etc etc... iniziate ad essere tantini... quasi quasi mi viene un po' di ansia da prestazione!! XD

   
 
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