Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: _Abigail_    05/06/2010    4 recensioni
Kira ha vinto: ha sconfitto L, Mello e Near ed è diventato il dio del suo nuovo mondo. Ma i sentimenti di Light tornano a galla, svelando il lato umano di Kira e facendolo sentire molto solo. Soltanto una persona potrebbe renderlo davvero felice, una persona per cui nutre sentimenti molto forti...L. Ma L è morto, è stato lui stesso ad ucciderlo. Se L, però, potesse essere riportato in vita...
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Ryuuk
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passati molti anni da quando Light Yagami alias Kira aveva scoperto il potere del quaderno della morte ed aveva iniziato a giustiziare i criminali con l'intenzione di creare un mondo migliore, libero da ogni forma di prepotenza e ingiustizia. Il suo sogno era quello di diventare il dio di un nuovo mondo, l'unico ad avere il potere di decretare il diritto di vita o di morte sull'intero pianeta. Con la morte di L, tutto era stato molto più facile: aveva ucciso senza grosse difficoltà Mello, Matt, Near e ogni suo oppositore. E così il suo progetto si era realizzato: Light Yagami era diventato il padrone incontrastato del mondo. Misa Amane e Teru Mikami erano rimasti al suo fianco, ma col passare degli anni erano diventati vecchi e Misa era morta prematuramente a causa degli scambi che le avevano dimezzato la vita ben due volte.
E lui? Lui, invece, era ancora il bel ragazzo di sempre, coi suoi morbidi capelli di un castano chiaro e lucido, col suo viso dai lineamenti affilati e seducenti, coi suoi occhi profondi che avevano visto morte, malvagità, mostri di ogni tipo. E con quel suo solito, beffardo sorriso sornione stampato sul volto.
Questo perché Light aveva, letteralmente, fatto un patto col diavolo. Anzi, era stato un dono.
Impressionato dal suo operato e dalla sua posizione simile a quella di un dio, il Re degli Shinigami aveva offerto a Light la virtù dell'eterna giovinezza, che lui aveva accettato con grande gioia. In questo modo poteva essere ucciso, ma era immune alla vecchiaia e alle malattie.
Eppure, qualcosa in Light era cambiato. In Kira.
Un tempo, Light e Kira erano state due anime diverse di uno stesso corpo, una personalità buona e una malvagia, come Jekyll e Hyde. Con il riconoscimento del loro potere assoluto e l'eliminazione di tutti i loro avversari, Light e Kira si erano riconciliati, tornando a convivere in modo pacifico senza che nessuno dei due prendesse il sopravvento sull'altro.
In sostanza, Light Yagami era tornato se stesso, con l'aggiunta di una certa dose di sadismo, spirito di competizione e abilità nel mentire.
Ma Light era di nuovo Light e iniziava a sentirsi davvero solo.
La compagnia di Mikami e l'appoggio, spesso non realmente sentito ma condizionato dal timore del dio Kira, di milioni di sostenitori in tutto il mondo non gli bastavano più.
Kira sentiva la mancanza di qualcuno alla sua altezza, Light quella di un amante.
Fu allora che chiese al Re degli Shinigami di vedere Ryuk. Non lo vedeva da quando aveva battuto Near: Ryuk era tornato nel mondo degli Shinigami e non era più sceso sulla Terra. Chissà che aveva da fare, lassù.
Il Re degli Shinigami accettò, e Ryuk fu mandato nel palazzo che Light si era fatto costruire come reggia.
Light fu molto felice di rivederlo, e anche Ryuk lo era.
«Ryuk! Vedo che non sei cambiato per niente in questi anni!»
«Nemmeno tu, eh? Vecchio mio, come stai?»
«Oh, beh, sono il padrone del mondo e vivo in un palazzo monumentale. Penso di non potermi proprio lamentare». Risero.
«Eppure qualcosa mi dice che non mi hai chiamato solo per una chiacchierata. Cosa vuoi, Light?»
Il giovane indugiò.
«Ecco...sì, ci sarebbe una cosetta che mi interesserebbe. Un'informazione, per così dire».
«Spara».
Lo sguardo di Light si fece cupo.
«E' possibile riportare in vita qualcuno ucciso con il Death Note?».
Ryuk si chinò in avanti, per poi scoppiare in una fragorosa risata.
«Light, Light, non ti riconosco più! Hai ucciso migliaia di persone senza farti scrupolo, anche persone a te care. E ora mi chiedi di riportare indietro qualcuno? Ahahah!».
Light era rimasto impassibile.
«E' possibile?», ripetè.
Ryuk tornò serio.
«Sì, è possibile. O meglio, non si potrebbe, ma...io potrei riuscirci, agendo di nascosto dal Re. Ma perché non l'hai chiesto direttamente a lui? Avrebbe potuto farlo».
«Perchè immaginavo che non fosse una cosa consentita. E sapevo che tu avresti potuto ottenerla comunque. Sai, fare innervosire il Re degli Shinigami non è nelle mie priorità».
«Aah, Light, sei sempre il solito ruffiano...e io, in tutto ciò, cosa ci guadagnerei?».
Light allungò la mano verso il tavolo al suo fianco, afferrò un frutto rosso e lo lanciò a Ryuk.
«Mele».
Lo Shinigami la divorò con foga.
«Mmh, deliziosa», sentenziò, «Ma non crederai che possano bastarmi. È un grosso rischio, merita una degna ricompensa».
«Cosa vuoi, Ryuk?», chiese Light seccato.
«Oh, nulla di che...solo un po' di divertimento», rispose lo Shinigami.
«Che intendi?»
«Ancora non lo so. Ci penserò. Ma devi essere disposto a pagare qualunque prezzo», disse Ryuk, mettendo particolare enfasi sulle ultime parole.
Light si mise sulla difensiva.
«No, non qualunque. Ho speso molte energie per costruire questo mondo e non ho intenzione di perderlo».
Ryuk meditò per qualche istante.
«Mh, va bene...mi diverte troppo vederti su quel trono per portartelo via. Al prezzo, ci penserò. Ma ora dimmi...chi è che vuoi riportare in vita? Una bella fanciulla con cui divertirti?».
«L», rispose Light con voce neutra.
Ryuk rimase come shockato per qualche istante, poi scoppiò in una risata folle.
«L? L?? Oddio, Light, tutto mi aspettavo da te tranne che fossi una checca! E poi proprio L, così...così....secondo me è impotente!». Ricominciò a ridere.
«No, non sono una checca, voglio solo entrare in contatto con qualcuno al pari della mia intelligenza, finalmente. E comunque, non sono fatti tuoi. Tiralo fuori da quel cavolo di inferno e vattene». Ryuk smise di ridere.
«Ok, ok, non irritarti. Tra...mmh...dieci minuti, L starà passeggiando nel giardino. Preparati, sarà un po' spaesato. Spiegagli con calma quello che è successo».
«Ok, lo farò», disse Light alzandosi. «Grazie amico mio. Fatti sentire quando avrai deciso cosa vuoi in cambio».
«Lo farò, lo farò!», sentenziò lo Shinigami. Poi si alzò in volo, prese la scodella con le mele e si allontanò uscendo dalla finestra, borbottando.
Rimasto solo, Light si abbandonò sul suo trono. Sbuffò e abbassò la testa, massaggiandosi le tempie.
Cosa stava facendo?
Aveva chiesto a Ryuk di riportare in vita L, rischiando di scatenare l'ira degli Shinigami e interferendo con l'ordine naturale delle cose. Perché?
La verità era che gli mancava, gli mancava terribilmente. Con la diminuzione della sua follia omicida, erano tornati a galla i sentimenti del vecchio Light.
L'immagine di L si era fatta sempre più frequente, materializzandosi con prepotenza tra gli altri pensieri. L scalzo, L rannicchiato, L che mangiava una fetta di torta, L che costruiva una piramide di zollette di zucchero, L che lo colpiva al viso col piede, L pensieroso, L che gli asciugava i piedi, L che moriva. Ricordi, momenti che lo legavano a lui indissolubilmente.
E poi fantasie. L che gli sorrideva. L che lo baciava. L che lo spogliava. L che lo leccava.
Si riscosse dalle sue fantasie, rendendosi conto che dieci minuti erano ormai passati. Corse in giardino e si guardò intorno. Iniziò a correre lungo il perimetro del palazzo e, girato l'angolo, si fermò di colpo.
Lui era lì.
Di schiena, curvo, con le mani in tasca e i piedi nudi. Aveva gli stessi vestiti del giorno della sua morte, le stesse occhiaie, lo stesso pallore...insomma, non sembrava più morto del solito. Light non riuscì a trattenere un sorriso, e pensò che non avrebbe dovuto nasconderlo a L.
«Ryuzaki!», urlò verso il ragazzo che distava qualche metro da lui. L si girò lentamente, sbirciando da dietro le spalle curve. Quando vide chi aveva di fronte, si raddrizzò e sgranò gli occhi.
«Light-kun?»
«Ryuzaki!», Light gli corse incontro e, dopo aver esitato per qualche istante, lo abbracciò con forza. L, sorpreso, restò per un po' impalato, poi gli posò le mani sulla schiena e lo strinse.
«Mi fa piacere rivederti, Yagami-kun».
Light gli sorrise. Era ancora meglio di come lo ricordava: i capelli neri arruffati, gli occhi scuri cerchiati da profonde occhiaie, la pelle diafana e liscia. Aveva una gran voglia di accarezzarlo.
«Dove sono, Light? Sei morto anche tu?».
«No, Ryuzaki», disse Light sorridendo, «sei nel giardino del mio palazzo. E sei di nuovo vivo».
L guardò l'immenso giardino in cui si trovava, poi spostò lo sguardo verso le sue mani e osservò.
«Palazzo? Vivo?», chiese L confuso. Light gli mise le mani sulle spalle.
«Kira ha vinto. Ha ucciso te e quelli che volevano sostituirti, Near e Mello. Ha vinto, ha creato un nuovo mondo di cui è il padrone indiscusso». Fece una pausa, poi aggiunse: «Ah, io sono Kira».
L lo guardò di sottecchi.
«Lo sapevo».
«Sì, ma non hai saputo provarlo», disse Light trionfante. «E comunque, non avere paura di me. Sono sempre io, il suo amico Light Yagami. Ti ho riportato in vita, e non ho intenzione di lasciarti andare via di nuovo. Non ti farò del male».
L gli toccò il petto con la punta dell'indice.
«Light...Yagami...»
Light fissò il ragazzo, che teneva lo sguardo fisso sul suo dito.
«Perché?», lo sentì chiedere. «Perchè mi hai riportato in vita?», ripeté L più forte, alzando lo sguardo e guardandolo negli occhi.
Stavolta fu Light a distogliere lo sguardo; si allontanò di qualche passo.
«Light...?»
«Non lo so», rispose guardando altrove. «Mi mancavi».
L si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla spalla, facendolo girare verso di lui.
«Ti sono mancato, Light-kun?», disse avvicinando il volto a quello di Light. Gli parlò vicino alla bocca; Light sentiva il suo fiato passare tra le sue labbra schiuse.
«Ti ringrazio per avermi riportato in vita. Devo la vita a Kira...assurdo, no? Eppure...forse stare dalla parte del cattivo non è così male...». Elle dondolava la testa avanti e indietro, con gli occhi puntati verso la bocca dell'altro.
«Impossibile», pensò Light. Elle gli stava offrendo l'occasione su un piatto d'argento, troppo facilmente. Si stava sicuramente prendendo gioco di lui.
Eppure, la voglia di baciarlo era troppa.
«Mi stai prendendo in giro?», chiese Light inarcando le sopracciglia. «Non mi permetterei mai, dio Kira», rispose lentamente L.
«Non mi chiamare Kira», disse Light guardandolo con affetto. «Per te, sono solo Light».
L gli sorrise. «Va bene, Light».
Ryuzaki continuava a far dondolare la testa davanti a quella del biondo, tenendo le labbra leggermente schiuse. Gli stava chiaramente chiedendo di baciarlo, lo stava attirando nella sua rete.
D'altra parte, non è che Light avesse bisogno di essere convinto. In quel momento, si sentiva più umano che mai.
Con veemenza, strinse le mani intorno alla vita di L e lo baciò, mantenendo la schiena dritta, mentre il moro, lasciando le braccia inermi lungo i fianchi, raddrizzava appena le spalle.
Fu un bacio leggero, un contatto fuggevole di labbra. Light si limitò a percorrere con la lingua il labbro superiore di L.
Quando si staccarono, si guardarono negli occhi.
Era uno sguardo pieno di domande, di richieste, di contraddizioni.
L si sentiva debitore verso Light, che lo aveva strappato dall'abisso della morte, ma non era questo che lo spingeva a osare tanto. Provava attrazione verso Light, la provava da quando lo aveva visto la prima volta. Col tempo lo aveva conosciuto meglio e aveva imparato ad apprezzare la sua intelligenza, la sua razionalità e tutte le caratteristiche che facevano parte di quell'ego smisurato. Prima di allora, però, non aveva mai creduto di amarlo.
Light, dal canto suo, aveva già capito che ciò che provava verso L era forte. Non sapeva con precisione di cosa si trattasse, ma qualunque cosa fosse lo aveva indotto a sfidare addirittura la morte per riaverlo indietro, dopo anni passati a chiedersi come poteva essere il sapore delle labbra di Ryuzaki.
Ora lo sapeva.
Dopo alcuni secondi carichi di tensione, Light sollevò la mano destra e accarezzò col dorso una guancia del moro. Non era riuscito a trattenere la voglia di accarezzare la pelle candida di Ryuzaki, che si sciolse in un grande sorriso che gli illuminò gli occhi. Light appoggiò la mano sinistra sul collo dell'altro e, mantenendo l'altra sul fianco, avvicinò di nuovo il viso a quello del moro. L lo anticipò, gettandogli le bracci al collo, baciandolo con veemenza ed emettendo un gemito quando sentì la lingua di Light entrare in contatto con la sua. Si baciarono tanto a lungo che, quando si staccarono, avevano entrambi il fiato corto. Aspettarono di riprendersi guardandosi negli occhi, fronte contro fronte. Infine, Light posò un bacio sul collo di L, che gli prese la mano intrecciando le dita con le sue. «Vieni, ti faccio vedere il palazzo», disse Light tirandolo per la mano. Ryuzaki lo seguì, guardandosi intorno. Era un palazzo enorme, con un giardino maestoso e le sale arredate con mobili lussuosi. L'unica stanza sobria era lo studio di Light, coi muri bianchi e la scrivania piena di fogli di carta, mentre la sua camera da letto era ampia e finemente decorata, con un grande letto morbido a ridosso della parete destra. Sulla parete opposta si trovava una grande porta-finestra che dava sul balcone, e vicino a questa c'era un tavolino con due poltrone: lì si sedettero Light e L dopo il giro della reggia. Light fece portare in camera del the caldo e della torta con panna e fragole che era avanzata dal giorno prima. Ryuzaki si sedette nella sua solita bizzarra posizione e si mise a sorseggiare il suo the, dopo averlo riempito di zucchero. Era tornato al suo solito atteggiamento, anche se quando si voltava verso Light la sua espressione si addolciva visibilmente.
«Sai, Light», disse, fissando la tazza di the che teneva tra le mani di fronte al suo viso, «sono sorpreso che tu sia riuscito a farla franca. Anche se, dopo aver ucciso me, non hai più avuto avversari degni».
Light sorrise appena: L non provava neanche a mascherare la sua superiorità, “modestia” era una parola assente nel suo vocabolario.
«A proposito», esclamò L voltandosi con improvviso interesse, «come sei riuscito a scoprire il mio nome?».
Light indugiò per un istante. «Non sono stato io a...ucciderti. È stata Rem».
«Rem?» L sembrava sorpreso. «Davvero hai lasciato che qualcun altro mi uccidesse al posto tuo? Strano, Light, non è nel tuo carattere», sentenziò.
«Lo so», ammise lui, «ma non avevo altra scelta. E poi...» guardò verso la finestra, senza vederla veramente, fece un respiro profondo e sorrise. «...non credo che sarei riuscito a scrivere il tuo nome sul quaderno», terminò voltandosi verso il moro.
L lo aveva ascoltato con attenzione, per poi immergersi nei suoi pensieri. Infine, si era alzato e, col suo andamento ingobbito, si era arrampicato sulla poltrona di Light. Aveva appoggiato il piede destro tra la poltrona di Light e il bracciolo, e altrettanto aveva fatto con quello sinistro, per poi accovacciarsi nella sua solita posizione in braccio a Light, che si era trovato l'oggetto del suo desiderio a gambe aperte sopra di lui. L lo osservava attentamente, muovendo in modo bizzarro la testa ed esaminando il volto di Light con i suoi occhi da panda. Infine, con la leggerezza tipica del suo modo di parlare, sussurrò «Sei molto bello, Light-kun». Light sorrise e abbassò lo sguardo, imbarazzato. Da quanto non si sentiva in imbarazzo? Non era poi così male, come sensazione.
Il suo sguardo si posò sulla mano di L, appoggiata al bracciolo della poltrona. La accarezzò e se la portò alla bocca, baciandone il dorso. Con l'indice e il medio di quella mano, L accarezzò il labbro inferiore di Light, facendogli aprire leggermente la bocca e lasciandogli mordere le dita. Infine le estrasse dalla bocca di L e le portò alla sua, leccandole per tutta la lunghezza.
«Sei anche buono», sentenziò soddisfatto.
Light sorrise, imbarazzato e leggermente eccitato per la mossa del moro. Si avvicinò al suo viso e, piegando leggermente il collo verso destra, lo baciò con dolcezza. L rispose, intrecciando la lingua con quella di Light e facendola danzare insieme all'altra, in un vortice di saliva. Il biondo posò una mano sulla sua nuca, attirandolo verso di sé e intrecciando le dita tra i suoi capelli. In risposta, L appoggiò una mano sul suo petto, mentre con l'altra gli accarezzava il collo. Staccò le sue labbra da quelle di Light e le posò su quel collo robusto, risalendo verso la nuca e solleticandolo con il suo respiro caldo. Light venne percorso da un brivido e rovesciò la testa all'indietro, chiudendo gli occhi. L, soddisfatto dalla reazione del biondo, continuò a torturargli il collo, baciandolo, leccandolo e mordendolo. Infine Light lo strinse forte a sé, abbracciandolo, e L fece altrettanto, posando la testa sul suo petto. Riusciva a sentire distintamente i muscoli tesi e i battiti accelerati del cuore che batteva contro il suo orecchio, che pulsava freneticamente per l'emozione e per quel contatto ravvicinato. Intenerito, gli baciò il pettorale sinistro, proprio sopra quello stupido organo pompa-sangue che, se possibile, prese a battere ancora più forte. Solo quando raddrizzò la schiena, allontanando il busto da quello dell'altro, si accorse di non essere più nella posizione di partenza: era scivolato sulle ginocchia, nella più ambigua delle posizioni.
Fece un sorriso beffardo, simile a quello che riservava a coloro che che elogiavano le sue capacità intellettive. Light ne colse il motivo e lo baciò, in modo nuovo: non c'era solo dolcezza, ma anche desiderio. L rispose prontamente, un po' imbarazzato ma deciso. Light fece scivolare le mani dietro la sua schiena, mentre il detective teneva le sue intrecciate ai capelli biondi.
Il bacio si fece più frenetico, la temperatura crebbe, la presa delle mani divenne serrata, i corpi si avvicinarono ulteriormente. I bacini erano incollati e ondeggiavano lentamente, i respiri si fecero più pesanti. A un certo punto, L interruppe il bacio e appoggiò la fronte alla spalla di Light, riprendendo fiato.
Un improvviso timore prese il sopravvento.
«Light, cosa...cosa stiamo facendo?», ansimò.
«Nulla di male», rispose Light con dolcezza. «Vuoi smettere?», chiese poi sinceramente preoccupato.
«No!», esclamò L, forse con troppo entusiasmo. «Voglio dire, no. Solo, voglio essere consapevole di ciò che stiamo per fare. E voglio che anche tu lo sia», spiegò con convinzione, fissando Light negli occhi e tenendogli una mano sul volto.
«Io ne sono consapevole. Io...voglio farlo», disse Light.
«Questo è l'importante», rispose sorridendo. Fece per avvicinare le mani alla camicia di Light, ma questo gli bloccò i polsi in una stretta ferrea, ricevendo uno sguardo interrogativo.
«E tu?», chiese Light con espressione seria. «Tu lo vuoi?»
«Sì», rispose semplicemente L con un sorriso.
Light non rispose neanche; mantenendo salda la presa sui polsi, portò le braccia di L sulla sua stessa schiena, facendolo inarcare leggermente. Baciò il suo collo bianco, esposto per via della posizione innaturale, e lo sentì tendersi sotto alle sue labbra. Scese lungo la clavicola, approfittando dell'ampia scollatura della maglia di L. Questi chiuse gli occhi, in estasi, e il suo respiro si fece più rapido. Poi mosse le mani, chiedendo che fossero liberate, e Light esaudì la sua muta richiesta. Il detective baciò il biondo, poi gli morse il labbro inferiore, mentre le sue mani scivolavano a sbottonare i primi bottoni della sua camicia bianca.
«Non posso lasciar fare tutto a te», sussurrò vicino all'orecchio del biondo.
Entrambi cominciavano ad essere seriamente eccitati, un leggero sudore imperlava le loro fronti. Mentre L gli sbottonava la camicia, Light fece scorrere le dita lungo la sua spina dorsale, le fece scendere tra le natiche, facendo sussultare Ryuzaki, e gli strinse le mani intorno alle cosce, alzandosi e sollevando il corpo fremente che aveva in braccio. L strinse le gambe intorno al bacino di Light per non cadere e gli fece scivolare via la camicia, passando le mani sul suo petto nudo e scolpito, anche se magro. Light adagiò L sul letto e, posizionando un ginocchio tra le sue gambe, si portò su di lui. L si sollevò per baciare il biondo e gli passò le mani sulla schiena, facendo fremere la pelle bronzea sotto al suo tocco. Approfittando del suo busto sollevato, Light infilò le mani sotto alla maglia bianca di L e gliela sfilò. Lo fece stendere e lo baciò, accarezzandogli il petto, per poi scendere con le labbra lungo il mento, la gola, il petto, la pancia. Passò la lingua sull'ombelico del moro e poi posò un bacio al di sotto, poco più in alto dell'orlo dei jeans.
«Ecco perché ti ho riportato in vita», disse Light guardando L dal basso.
«Per scoparmi?», chiese L ridacchiando con voce particolarmente roca.
«No, Ryuzaki», rispose Light tornando serio e sollevandosi per guardare L negli occhi.
«Perché ti amo», confessò il biondo tenendo lo sguardo fisso negli occhi scuri e profondi del detective e parlando con voce incrinata.
Gli occhi di L si appannarono, il suo cuore perse qualche battito. Nessuno gliel'aveva mai detto.
Light lo amava, lo aveva dimostrato lottando per la sua resurrezione e ora glielo diceva, in modo diretto e semplice, così com'era.
Non aveva mai pensato di sentirsi dire quelle due parole così preziose e cariche di significato, era certo che sarebbe morto senza aver mai provato la sensazione di sentirsi amato.
E, in un certo senso, era stato così.
Ma poi era arrivato lui, lo aveva strappato dalle braccia della morte per stringerlo tra le sue.
E chi se ne fregava che si trattasse di Kira.
Quelle due parole lo avevano fatto sentire più importante di quanto non si fosse mai sentito nelle vesti del detective più grande del mondo.
Migliaia di casi risolti non valevano quanto quella dichiarazione fatta col cuore.
Cercò di ricacciare indietro le lacrime, ma una goccia traditrice gli rigò il volto.
Light si spaventò vedendo quella reazione, temette di aver rovinato tutto esprimendo ciò che sentiva, ma la mano sottile di L, posandosi con dolcezza sulla sua guancia, lo tranquillizzò.
Ryuzaki sorrise, si sollevò con la mano libera e avvicinò il volto a quello di Light.
«Ti amo», dichiarò con sincerità e non senza timore.
Si sorrisero per qualche istante e poi si baciarono, in modo tutto nuovo.
Si amavano.
L'atmosfera tornò a scaldarsi, i busti nudi si incontrarono, le gambe di intrecciarono.
Light si dedicò a quel corpo sottile e immacolato che si agitava sotto di lui.
La pelle chiara, candida, era coperta da un leggero velo di sudore; i muscoli tesi spiccavano in rilievo sulla pelle nivea e delicata del collo, i respiri erano sempre più rumorosi.
Light percorse piano con l'indice il contorno degli addominali appena marcati di L, poi appoggiò le labbra sul suo fianco, facendogli il solletico.
Stava prendendo tempo, voleva approfittare al massimo della vicinanza del suo amore e rendere la loro prima volta speciale.
Ryuzaki, però, iniziava a non poterne più di tutti quei vestiti: perciò, facendo sgusciare le gambe sotto alla pancia di Light, iniziò a tirare giù i suoi pantaloni con i piedi, muovendo le piccole dita con tale abilità da riuscire a estrarre il bottone dall'asola tenendo il busto disteso e guardando Light con furbizia. Il biondo lo aiutò, tirandosi giù la zip e sfilandosi i pantaloni che i piedi di L avevano già portato all'altezza delle ginocchia. Vedendo l'espressione soddisfatta del detective, si avventò su di lui, infilando le mani sotto la sua schiena e sollevandogli il busto per baciargli il collo. Lo strinse forte e scese con le labbra verso la zona più sensibile del petto di L, che chiuse gli occhi e affondò il volto nei capelli chiari e morbidi di Light. Poi fece scendere le mani lungo la sua schiena, lasciando una scia bollente sulla pelle tesa di Light, per poi infilarle nei boxer bianchi del biondo. Light sussultò, sorpreso dall'intraprendenza del compagno, ma nel giro di pochi istanti divenne creta nelle sue mani, schiavo di quel bollente tocco.
Infine si chinò per slacciare i pantaloni di L e li abbassò solo di qualche centimetro. Inumidì con la lingua il centro dei boxer neri di Ryuzaki, che spalancò gli occhi ed emise un suono rauco.
Light era già pronto a dedicarsi a ciò che si nascondeva sotto a quel sottile strato di stoffa, quando qualcosa lo interruppe.
Qualcuno aveva bussato alla porta.
L sollevò la testa guardando Light, in preda al panico e all'imbarazzo, ma Light lo rassicurò sollevandosi e baciandolo con foga. Gli fece intendere che non aveva la minima intenzione di dare retta al toc toc dietro di loro, che si faceva sempre più insistente. All'ennesimo battito contro la porta, Light rispose con un lamento rauco e contrariato, continuando a baciare Ryuzaki. Questi si strinse di più a Light, chiedendogli silenziosamente di ignorare il loro disturbatore e dedicarsi solo a lui. Light cercò di dargli retta, ma quando i toc toc vennero sostituiti da una voce che chiamava con insistenza «Yagami-sama!», fu costretto a rispondere. Urlò un furioso «Cosa c'è?!», per poi tornare al collo di L.
«Yagami-sama, la prego di aprire la porta. Ho una cosa molto importante da riferirle», disse il maggiordomo dall'altra parte della porta.
«E' fuori discussione. Vattene!», urlò tra i denti Light, badando a mettere più rabbia possibile nelle sue parole.
«E' importante, Kira-sama...estremamente importante».
Quel Kira-sama attirò l'attenzione di Light, che si sedette sul letto preoccupato. I suoi servitori non avevano il permesso di chiamarlo Kira, se non in situazioni di allarme.
L si accovacciò come al solito, insoddisfatto, e guardò Light con espressione interrogativa. Light gli fece segno con la mano aperta di aspettare.
«Di cosa si tratta?», chiese all'uomo che stava dietro alla porta.
«E' un...allarme 15», rivelò.
Gli occhi di Light si spalancarono, il ragazzo di sentì quasi mancare. L si spaventò.
«Cosa succede?», chiese allarmato.
Light, seduto, fissava il vuoto.
«Light? Cos'è un allarme 15? Cosa vuol dire?»
«Significa che è stata accertata la presenza di un altro quaderno..e di un emulatore di Kira», rispose con voce apatica, continuando a guardare nel vuoto.
«E il problema dove sta? Hai dalla tua parte il Re degli Shinigami, non ci vorrà molto perché venga annientato», disse Ryuzaki appoggiandogli una mano sulla spalla.
«E' proprio qui il problema. Avevamo la parola del re degli Shinigami: nessuno sotto il suo controllo avrebbe potuto lasciar cadere un quaderno nel mondo degli umani».
L riflettè per qualche istante, con il pollice appoggiato alle labbra, poi azzardò: «L'unico che può disubbidire al Re degli Shinigami è...»
Light sgranò gli occhi, capendo subito ciò che era successo. «Ryuk!»
Abbassò la testa e iniziò a sussurrare imprecazioni e insulti verso Ryuk, sua madre, suo padre e tutta la sua dinastia. Inutile dire che neanche sapeva se ce l'avevano una madre, gli Shinigami.
«Ma perché avrebbe dovuto farlo?», chiese L guardando il soffitto.
«E' per te», rispose Light guardandolo e ricevendo uno sguardo perplesso, «E' il prezzo per averti riportato in vita. Voleva divertimento», terminò seccato.
Ryuzaki si morse un labbro. «E non pensi che sarebbe divertente anche per te dare la caccia a un nuovo Kira?».
Light sorrise, preso da un improvviso entusiasmo.
«Per noi!», esclamò.
«Cosa?», L si mise sulla difensiva. Light saltò in ginocchio sul letto fino a raggiungerlo, poi prese la sua mano. «Per noi. Amore, battiamolo insieme. Stai al mio fianco, governa insieme a me questo nuovo mondo. Io e te insieme lo renderemo ancora migliore».
Ryuzaki osservò titubante il viso di Light, sorridente e pieno di entusiasmo. Sembrava un bambino, eppure era il dio del mondo.
«Light, io sono la giustizia. Io non posso stare dalla parte di Kira».
Light non si diede per vinto. «La tua giustizia non conta più niente, L. Io sono la giustizia. È grazie a me che non esiste più la criminalità. Insieme a me, governerai un mondo giusto ed equilibrato».
L riflettè a lungo, fissando un punto indefinito di fronte a sé. Lo sguardo vacuo, la fronte aggrottata, il pollice posato sul labbro. «Sarebbe più facile pensare, se avessi qualcosa di dolce da mangiare», mugugnò scontento.
Light colse l'occasione al volo: fece un balzo e, a sorpresa, baciò il detective. Si mosse con estrema dolcezza, facendo sciogliere piano le labbra fredde sotto le sue e trasmettendo tutto l'amore possibile attraverso quel semplice contatto. Quando si allontanò, l'espressione di L era interdetta.
«E' il dolce più prelibato della dispensa. Offre la casa», disse Light facendo l'occhiolino.
Ryuzaki restò impassibile, poi si leccò le labbra.
«Sarò sincero, Light», mormorò infine. «Visto come stanno le cose, quello che preferirei fare sarebbe rimanere neutrale. Ma, considerando il mio palese coinvolgimento emotivo, dubito che ci riuscirei. Quindi, temo di non avere altra scelta».
Un sorriso speranzoso si dipinse sul volto di Kira.
«Sei con me?», chiese.
«Sì», sussurrò L con un sorriso, prendendogli la mano.
L e Kira, insieme, per un nuovo mondo. Per una nuova sfida. Per un nuovo inizio.

Ma giuro, io risorgerò
Dalla morte per il tempo che verrà
Solo per te l'alba io rivedrò
In questa notte oscura
{Dracula Opera Rock}



__________________
SCUSATE. Lo so che volevate che andassero fino in fondo, gli sporcaccioni, ma! Non ce l'ho fatta XD
No, è che scrivere certe cose mi mette troppo in imbarazzo...ho scritto solo una fan fiction molto dettagliata (se capite cosa intendo XD), su Criminal Minds, ma è archiviata con password e mai uscirà dalla sua cartellina...ci ho provato a farli divertire, Light e L, ma...li ho dovuti interrompere. Troppo imbarazzo >/////<
Scusatemi tanto XD Spero che vi sia piaciuta lo stesso, questa luuunga one-shot vagamente nonsense ahah
Ho stravolto la trama, qui Light vince, che poi è quello che ho sperato fino all'ultimo...argh, maledetto Near. L'ho fatto morire, il bastardo, in questa storia. KIRA E' DIO, punto e basta.
Da amante anche di L, però, non potevo lasciarlo marcire in una tomba, perciò è uscita questa cosa della resurrezione...ahm, non so quanto possa essere gradita, a me non è sembrata male comunque.
Ok, la smetto con questi inutili sproloqui. Grazie per avere letto, e sappiatemi dire che ve ne pare! *-*
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: _Abigail_