Piccola premessa ^^
Questa fanfiction è nata come racconto scolastico e presenta nomi o oggetti simili a quelli di Full Metal Panic. Inoltre è la mia prima storia che pubblico e se trovate qualche errore di grammatica o di coniugazione dei verbi (eggià, solitamente metto prima tutto al presente e poi tutto al passato) sono ben felice che me lo facciate presente ^__^
Se esistono altre storie simili allora provvederò a cancellare questa ^^
Spero che la storia sia di vostro gradimento.
 
 
 

17 Maggio 1950- Giappone-

-Come procedono gli esperimenti professore?-
-Tutto bene- rispondo con un ghigno –faremo vedere agli americani qual è la vera potenza del Giappone.-
Chiudo gli occhi e mi butto sul letto; è stata una giornata abbastanza faticosa.
Ho finito di progettare la prima macchina esistente di S9, un modello a forma di robot comandato direttamente dall’uomo.
Penso sia la più grandiosa macchina distruttiva mai costruita; però manca qualcosa, ma cosa?
Ho lavorato una vita su questo progetto e adesso scopro che è imperfetto?
-Tutte idiozie!- dico ridendo ad alta voce.
L’ultima volta che è venuto il dottore ha accennato qualcosa riguardante la schizofrenia…
-Tutte cavolate! Non sono schizofrenico ne tanto meno pazzo, sono gli altri che non mi capiscono…-
Cerco di convincere me stesso ma so che ho qualcosa che non va dentro di me.
Che sgarbato non mi sono presentato! Mi chiamo Vegeta e sono di origini italiane ma ho sempre vissuto in Giappone. Ho perso i miei genitori quand’ero piccolo e sono stato adottato da una famiglia che mi ha sempre malmenato. Credo che le persone pensano di me come un ragazzo sfortunato: ma tutto questo non è per niente vero. Sono riuscito a nascere forte e sano con le mie sole forze e non mi sono mai piegato di fronte a niente e nessuno grazie soprattutto al mio orgoglio. Io penso che l’orgoglio sia molto importante perché in assenza di esso ti piegheresti di fronte agli altri diventando debole e sottostando ai loro ordini.
Ah, non ho detto la cosa più importante…lavoro per un associazione terroristica chiamata “ C.K Kamikaze”. Questo nome deriva dal fatto che i C.K venivano considerati combattenti invincibili, proprio come i soldati che combattono per il nostro esercito.
Partiremo per l’attacco contro l’America domani per mezzo di un sottomarino.
Il nostro vero scopo non è battere la nazione ne tanto meno conquistarla; la vera ragione che ci spinge a fare questa guerra è quello di riuscire a rapire una persona da grandi conoscenze scientifiche-tecnologiche. Questa persona è una ragazza molto giovane e si chiama Bulma; per colpa sua si scatenerà una guerra che passerà alla storia.
 

18 Maggio 1950 –Al bordo del sottomarino-

E’ passato poco tempo da quando siamo entrati in questo sottomarino. Rispetto agli altri è molto spazioso e può arrivare fino a 1000 metri di profondità.
Arriveremo in America fra due settimane e fino ad allora riuscirò a far funzionare per bene il mio S9. Sono straconvinto che l’America non opporrà resistenza, non almeno di fronte a questo bestione!
E’ alto 15 metri e largo 3. Ha una velocità superiore a quella di 1000 cavalli e ha una potenza distruttiva. Le armi che possiede sono: un mitra, un k-31 e un’arma un po’ particolare chiamata M14 a doppia potenza.
-Nessuno potrà mai sconfiggerci!- urlo ridendo.
 

1 Giugno 1950 –Arrivo in Giappone-

Una voce assordante ci ricorda di essere appena arrivati in Giappone. Urlo, non so nemmeno io il perché….probabilmente sono veramente pazzo.
Prendo il mio S9 e insieme ai miei compagni incomincio a muovere i primi passi sulla terraferma dirigendomi verso i miei nemici. Restai stupito quando vidi davanti a me una fila lunghissima di S9 con armi superiori alle mie.
-Tu…tutto questo cosa significa?- mi domandano.
-Non lo so! Avranno sicuramente utilizzato una tecnologia più avanzata della mia! Io…non so veramente come spiegarlo….-
-Forza in ritirata!- urlò il mio capo.
-Cosa? Scappare di fronte al nemico? No, mai.-
Vedo tutti i miei compagni scappare e l’esercito avversario che guarda divertito la scena. Non posso sopportarlo, non oltre.
BUM-BUM-BUM comincio a sparare colpi a caso. Sono in netta difficoltà; oltre ad essere il solo a combattere anche il posto non mi è favorevole.
-Una zona collinare ricca di vegetazione e sporgenze con il sole alle loro spalle… non posso mica definirli stupidi! Il mio obbiettivo è Bulma, devo riuscire ad avere più informazioni possibili sulla tecnologia delle armi innovative in campo militare. Non posso farmela fuggire.-
Decisi quindi di usare un’arma molto particolare ma utile.
-S9 mimetizzazione!- urlo. Subito il mio robot esegue il mio ordine diventando una cosa solo con la natura e quindi diventando invisibile.
Impiegai tempo per farlo funzionare correttamente e alla fine ci sono riuscito. Vagai per molto tempo; molti S9 avversari non si accorsero di me, solo qualche animale mi si avvicinava impaurito.
E’ proprio vero che gli animali sono più svegli e intelligenti degli uomini.
 
Ecco a voi il primo capitolo ^^
Spero vi sia piaciuto, accetto sia commenti positivi che negativi xD
Ammetto che non ero molto sicura di pubblicarla però alla fine grazie a delle amiche sono riuscita a compiere ‘il grande passo’ x°
Ecco un piccolo anticipo:
“Arrivo presso un edificio a quanto pare disabitato; adatto per riposarsi un po’. Scendo dal mio S9 e spalanco la porta con il fucile in mano; non posso correre rischi. Trovo del cibo e un buon letto comodo, chiudo gli occhi e mi riposo fino a quando sento un rumore forte provenire dalla cucina.
Vado a vedere e vidi la porta aperta con una donna che sta scappando; riesco per poco a vedere il colore dei capelli: sono di un azzurro stupendo.
-Ma quella è..è…ma certo! E’ Bulma!-“
Il prossimo capitolo “Qualche ora dopo –Arrivo nella casa”.