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Autore: Shizue Asahi    06/06/2010    1 recensioni
Incespicò e si ritrovò a faccia a terra. Sputò un po’di neve che gli si era infilata in bocca e si rimise in piedi. Maledisse quel destino che, come sempre, si divertiva a prendersi gioco di lui e riprese a camminare.
Sclero di una mattinata soleggiata xD
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sokka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco la ventesima fic della sezione, nonché prima fluff (o almeno credo ù.ù)

Sto scrivendo troppe Death-fic, sarà per il mio umore nero, ma il morale è già sotto la suola delle scarpe, indi meglio cambiare un po’ genere ^^

Spero vi piaccia **

 

 

Snowballs

 

 

Goffamente avanzava nella distesa bianca. Gli stivali affondavano nella neve alta mentre gli occhi azzurri scrutavano i dintorni alla ricerca di un qualche nemico. Il corpo piccolo e un po’ gracile era coperto dal cappottino azzurro che gli impediva di muoversi liberamente, mentre la testa dalle orecchie a sventola era protetta dal cappuccio impellicciato.

Era inquieto, aveva la sensazione di essere seguito. Di tanto in tanto si voltava per controllare che non ci fosse nessuno alle sue spalle e mentalmente si malediceva per aver accettato quella stupida sfida.

Si morse il labbro affrettando il passo.

Incespicò e si ritrovò a faccia a terra. Sputò un po’di neve che gli si era infilata in bocca e si rimise in piedi. Maledisse quel destino che, come sempre, si divertiva a prendersi gioco di lui e riprese a camminare.

Poi un tonfo alle sue spalle lo fece sobbalzare. Senza pensarci troppo si buttò a terra e rimase acquattato, a pancia in giù, mentre la neve gli inumidiva le vesti e gli si infilava negli stivali.

L’aveva trovato, ne era sicuro!

Con la coda dell’occhio scorse una figura alla sua destra che – pensò- si stava nascondendo dietro un cumulo di neve.

Lentamente si rimise in piedi e, con cautela, si avvicinò al cumulo candido.

Non era detta l’ultima parola, questa volta avrebbe vinto lui. Era il suo istinto a dirlo e lui non sbagliava mai.

Mancavano pochi passi. Già pregustava la vittoria.

Poi tutto finì e le sue speranze andarono in frantumi. Si ritrovò nuovamente a terra con la testa dolorante. La guancia gli doleva per il freddo e l’impatto brusco con qualcosa di gelido.

Sentì dei passi e poi un paio di stivali neri, piccoli e bagnati si fermarono a pochi centimetri dalla sua testa. Socchiuse gli occhi, poi, con uno scatto, si mise seduto.

-Non vale!- protestò imbronciandosi, fissando negli occhi la sua avversaria prima che una seconda palla di neve lo colpisse in piena faccia.

-Katara!- sbraitò sentendo la risata infantile della sorella.

-Ho vinto, Sokka.- costatò la bambina sorridendo –Di nuovo.- infierì.

-Stupido istinto!- borbottò tra sé e sé Sokka guardandola di sbieco.  

 

 

   
 
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