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Autore: Yuki_    06/06/2010    3 recensioni
"Bill era ricoverato in ospedale da mesi a causa di un coma,Tom il gemello rimase sempre al suo fianco, ma nemmeno lui poteva donargli il suo cuore. Bill vivrà con il cuore di qualcuno o morirà?"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tramonto illuminò la grande stanza d’ospedale. Il bellissimo ragazzo chiamato Bill Kaulitz scostò i capelli neri dal viso e si mise a sedere sul letto; non era ancora abituato a quello scomodo e stretto letto. Si sentiva meglio…molto meglio. Non riusciva a crederci…il suo cuore, batteva di nuovo regolarmente! Gli avevano fatto il trapianto, dato un cuore nuovo!
Il ragazzo si girò a destra e vide suo fratello gemello Tom che piangeva, quel gemello forte che gli aveva sempre asciugato le lacrime e che ora faceva scorrere le sue singhiozzando, non accorgendosi che Bill si era svegliato.
“ Tom… ” Disse piano Bill.
Tom alzò lo sguardo e corse ad abbracciarlo. Lo strinse come non lo aveva mai stretto.
“ Tom perché piangi? Sto meglio adesso…vero? ”
“ Sì, stai benissimo, come prima. È solo che… ” Rispose asciugandosi le lacrime.
“ Dai dimmi ”
“ Si tratta di chi ti ha donato il cuore…è una ragazza ”
“ Ma io la conosco? ”
“ No, ma lei conosce te ”
“ Cioè è…una mia fan? ” Chiese Bill strabuzzando gli occhi.
Tom tirò da una delle tasche dei jeans di quattro taglie più grandi una lettera spiegazzata e poi disse: “Leggila”
La lettera faceva così:

Caro Bill,
quando leggerai questa lettera io non ci sarò più. Il mio cuore sarà già dentro di te. Che gioia quando mi hanno detto che era compatibile! Potevo salvarti, salvare il mio amore…ebbene sì Bill: ti amo.
Buffo…neanche ti conosco! Ma mi sembra di conoscerti da sempre, perché ho imparato a vederti e non solo a guardarti…
Ogni giornata passata in vita era una sofferenza, sentivo un grande vuoto dentro me, un vuoto che solo tu potevi colmare…quante notti passate a piangere!
Ma lo sai che ci siamo visti? Sì, al Festivalbar! Quando venisti davanti a me per l’autografo io ti dissi ti amo…tu mi sorridesti e mi guardasti due volte…non mi credesti vero? Ci sono così tante persone che te lo dicono! Ma io lo pensavo davvero e anche da quassù lo penso ancora…
Nonostante tu fossi irraggiungibile non ho mai smesso di amarti, ti ho amato in silenzio, soffrendo e piangendo in silenzio…
Quando venni a sapere che stavi male sapevo cosa fare…piansi di paura, paura che il mio cuore non era compatibile…per me la tua vita è più importante di tutto…
Bill adesso che stai bene promettimi che continuerai a cantare, ad incantare con la tua dolcissima voce…ti prego fallo per me, così da quassù la sentirò…nessuno degli angeli che incontrerò sarà alla tua altezza. Io veglierò per sempre su di te.

Ti amo da morire

M,

il tuo angelo custode

Bill finì di leggere ed iniziò a tremare, fino a che le lacrime non gli rigarono le guance…ogni parola scritta era piena d’amore, d’amore puro, d’amore che lui non era riuscito a capire…abbracciò Tom ed entrambi rimasero lì, a singhiozzare come cuccioli…
Il giorno dopo partirono con il loro aereo personale ed andarono a Padova, la città di residenza della ragazza: volevano vederla. Giunsero nella sala dove si trovava la bara e vi videro dentro una ragazza molto giovane, castana, occhi scuri, con la maglietta dei Tokio Hotel, il bracciale dei Tokio Hotel e la catenina con la foto di Bill…
“ Scusa Tom puoi lasciarmi solo? ” Chiese Bill con un filo di voce.
Tom accarezzò piano i capelli della ragazza e poi se ne andò, lasciando Bill da solo in quella stanza grande, silenziosa, fredda; il ragazzo prese una mano della ragazza, era gelida, e accarezzandole i capelli le disse all’orecchio:

“ Ehi ciao…sono Bill. Adesso sono qui con te…non sei sola in questa grande e fredda stanza. Piccola…grazie per il cuore, è la cosa più bella che qualcuno potesse donarmi. Il tuo amore mi ha salvato la vita, e questo non lo dimenticherò mai…oddio non so che dire, ero partito con tante cose da dirti e adesso…più niente. Non ho mai visto una persona morta così da vicino, specialmente così giovane…ho difficoltà a vederti, così gelida…immobile…ma adesso sei lassù e stai molto meglio…grazie per essere il mio angelo. Non smetterò mai di cantare e starai per sempre nel mio cuore. Oddio adesso non piangerò…e invece sto piangendo…piccolo angelo ti voglio bene. ”

Piangendo Bill diede alla ragazza un bacio sulla pallida guancia, si asciugò in fretta le lacrime e poi se ne andò, molto triste…non parlò per tutto il tragitto del ritorno e quando Tom lo toccò crollò sulla sua spalla a piangere…era un ragazzo molto sensibile.
Una settimana dopo, una sera, Bill si svegliò perché sentì uno strano rumore nella stanza, come un fruscio…aprì gli occhi e vide inginocchiata accanto al suo letto una figura eterea, con un paio di ali bianche…balzò a sedere e riuscì a vedere bene il viso dell’angelo: era Martina, solo che aveva il viso più da adulta e i capelli a boccoli.


“ M…o mio Dio, sei tu? ”


“ Sì Bill, sono io…è strano da credere ma…sono io ”


“ Sei davvero un angelo… ”


“ Sì, il tuo angelo custode…veglio sempre su di te, lo sai? Ho visto quando sei venuto da me…e ho sentito. Quando mi hai baciata…l’ho sentito davvero, e mi è venuta una stretta al petto, mi sono molto emozionata! ”

Bill allora si avvicinò a lei e, esitante, la baciò sulla guancia: era molto morbida, anche se strana…lei ebbe un brivido e scosse un po’ le ali.

“ Ma dai, non stare lì inginocchiata…siediti accanto a me ” Disse Bill e le fece posto nel letto. M si sedette e disse:

“ Scusa, le mie ali ingombrano! ”

“ Ma no, non fa niente…scusa posso toccarti? ”

“ S-sì ”

Bill esitante le sfiorò il viso con la mano e poi le disse:

“ è strana la tua, se così si può chiamare, pelle…però è bella, morbida… ”

“ Grazie…posso chiederti una cosa? ”

“ Chiedimi tutto quello che vuoi ”

“ Quando ti dissi ti amo al Festivalbar…tu mi credesti? Dimmi la verità ”

“ Beh…no…scusa ”

“ Non preoccuparti "

“ Davvero, mi dispiace tanto ”

“ Davvero, non preoccuparti…Bill posso toccarti? ”

“ Certo ”

La ragazza lo sfiorò piano sul viso e poi ridendo gli scompigliò i lunghi capelli. Anche Bill rise.

“ Ehi ma…com è la vita…beh, lassù? ”

“ è…straordinario. All’inizio fai fatica ad abituarti ma poi ti risulta tutto naturale, come se stessi lì da sempre. La fatica maggiore sono le ali, all’inizio danno un po’ fastidio! Gli altri angeli sono sempre disponibili, e poi sono davvero tanti! Non ho detto loro che tu sei l’angelo più bello, anche se ancora lo penso… ”

“ Grazie…ma tu riesci a sentire le mie canzoni? ”

“ Certo, e sono molto contenta che tu continui a cantare…non so cosa farei senza le tue canzoni, e non posso certo portare i tuoi CD su! ” Disse lei ridendo e facendo ridere anche lui.

“ Sai M mi sarebbe piaciuto conoscerti…sei proprio una bella persona, capace di amare come pochi ”

“ Grazie Bill ”

“ è la verità ” Disse il ragazzo che si avvicinò ancora di più a lei. Poi la baciò sulle labbra: un bacio dolcissimo, come non aveva mai dato, tremando leggermente…ad un certo punto sentì una cosa fredda sul viso, aprì gli occhi e vide l’angelo che piangeva e tremava, scuotendo le ali:

“ Dai, non piangere…ti prego, non voglio essere la causa di altre tue lacrime…e poi pensavo che gli angeli non piangessero… ”

“ Scusami, è solo che…è stata una grandissima emozione; io ti amo ancora… ” Disse lei asciugandosi le lacrime. Allora lui gliele asciugò e lei sorrise tra le lacrime.

“ Devo ringraziare Dio se adesso posso stare qui con te…è il più bel regalo che mi potessero fare ”

Lui le sorrise e la strinse a sé: lei si rifugiò tra le sue braccia e stetterò così, teneramente, in silenzio…

Dopo un po’ lei disse:

“ Bill scusami ma il mio tempo qui è scaduto, devo andare… ”

“ Domani sera ci sarai? ”

“ No Bill…non credo potrò tornare più ”

Gli occhi di Bill si fecero pieni di lacrime e lui disse:

“ No…ti prego resta… ”

“ Bill devo andare… ” Disse lei voltandosi; ma dopo tre passi tornò indietro, lo abbracciò, scoppiò a piangere e tra i singhiozzi disse:

“ Bill io devo separarmi da te, non lo voglio ma devo… ”

“ Ti prego non lasciarmi… ”

“ Non voglio lasciarti, devo lasciarti…poi ricordati che non sei mai solo, ci sono io con te anche se non mi vedi, sono il tuo angelo custode…Bill ti prego non piangere, mi fai stare male… ”

In quel momento si aprì la porta ed entrò Tom tutto frastornato, che vide la scena e disse:

“ Oddio…M sei tu? ”

Bill piangendo rispose:

“ Sì Tom, è il mio angelo…è venuto qui… ”

Tom si avvicinò prima con titubanza, poi si lasciò andare e la abbracciò ringraziandola tante volte.

“ Scusatemi ma devo andare…Tom stammi bene…Bill ricordati delle mie parole ” Disse M e prima di andarsene baciò Bill sulle labbra, sulle sue labbra bagnate, per l’ultima volta…

Neanche un mese dopo uscì una nuova canzone dei Tokio Hotel, Piccolo Angelo: una canzone struggente, di cui Bill non volle mai dire la causa precisa per cui l’aveva scritta…poco dopo che uscì la canzone Bill andò al cimitero dove si trovava la ragazza, il suo adorato piccolo angelo: all’interno c’era un grande quadrato dedicato a lei, con tutte le sue cose dei Tokio Hotel…Bill le firmò tutte e poi poggiò la sua lettera, sedendosi per terra, stringendo le sue ginocchia e singhiozzando, con tutto il trucco che si scioglieva…nella lettera c’era scritto:

Ciao M,
sono sempre stato più bravo con le parole scritte che con quelle parlate perchè, anche se non sembra, sono timido.
Hai sentito la mia nuova canzone, da lassù? Spero ti piaccia, l’ho scritta per te, mio piccolo angelo…daquella sera mi manchi tantissimo, non sai quanto, sento un grande vuoto dentro…
Non ho fatto in tempo a dirti una cosa, te la dico adesso, so che ti arriverà: non dovevi morire per me.

Tu avevi tutta la vita davanti, dovevi vivere ancora tante esperienze, e hai deciso di stoppare tutto per me…non ho mai visto una persona amare fino a questo punto, non sono mai stato amato fino a questo punto…
Cerco di non piangere mentre scrivo, perché so che ti fanno stare male le mie lacrime, so che mi stai guardando…nonostante tutto mi sento solo, terribilmente solo…tutti credono che io sia, come dire, speciale solo perché sono famoso, ma io sono una persona come tutte, con le sue debolezze, e poi le persone speciali sono altre…tu sei speciale…
In ogni azione che faccio c’è un tuo pensiero, penso sempre a cosa penserai, cosa ti arriverà…
Darei qualunque cosa per stringerti a me ancora una volta, per sentire la tua voce, anche solo per rivedere il tuo sorriso…
Sarai sempre nel mio cuore, mio piccolo angelo

Bill

Bill finì di piangere, si asciugò gli occhi, si alzò ma mentre se ne stava andando sentì un sussurro, un lieve sussurro di una voce familiare, molto familiare:

“Ich bin da, wenn du bist…”

Bill da allora non fu più lo stesso…
  
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