"Bill era ricoverato in ospedale da mesi a causa di un coma,Tom il gemello rimase sempre al suo fianco, ma nemmeno lui poteva donargli il suo cuore. Bill vivrà con il cuore di qualcuno o morirà?"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Il tramonto illuminò la grande stanza d’ospedale.
Il bellissimo ragazzo chiamato Bill Kaulitz scostò i capelli
neri dal viso e si mise a sedere sul letto; non era ancora abituato a
quello scomodo e stretto letto. Si sentiva meglio…molto
meglio. Non riusciva a crederci…il suo cuore, batteva di
nuovo regolarmente! Gli avevano fatto il trapianto, dato un cuore nuovo!
Il ragazzo si girò a destra e vide suo fratello gemello Tom
che piangeva, quel gemello forte che gli aveva sempre asciugato le
lacrime e che ora faceva scorrere le sue singhiozzando, non
accorgendosi che Bill si era svegliato.
“ Tom… ” Disse piano Bill.
Tom alzò lo sguardo e corse ad abbracciarlo. Lo strinse come
non lo aveva mai stretto.
“ Tom perché piangi? Sto meglio
adesso…vero? ”
“ Sì, stai benissimo, come prima. È
solo che… ” Rispose asciugandosi le lacrime.
“ Dai dimmi ”
“ Si tratta di chi ti ha donato il
cuore…è una ragazza ”
“ Ma io la conosco? ”
“ No, ma lei conosce te ”
“ Cioè è…una mia fan?
” Chiese Bill strabuzzando gli occhi.
Tom tirò da una delle tasche dei jeans di quattro taglie
più grandi una lettera spiegazzata e poi disse:
“Leggila”
La lettera faceva così:
Caro Bill,
quando leggerai questa lettera io non ci sarò
più. Il mio cuore sarà già dentro di
te. Che gioia quando mi hanno detto che era compatibile! Potevo
salvarti, salvare il mio amore…ebbene sì Bill: ti
amo.
Buffo…neanche ti conosco! Ma mi sembra di conoscerti da
sempre, perché ho imparato a vederti e non solo a
guardarti…
Ogni giornata passata in vita era una sofferenza, sentivo un grande
vuoto dentro me, un vuoto che solo tu potevi colmare…quante
notti passate a piangere!
Ma lo sai che ci siamo visti? Sì, al Festivalbar! Quando
venisti davanti a me per l’autografo io ti dissi ti
amo…tu mi sorridesti e mi guardasti due volte…non
mi credesti vero? Ci sono così tante persone che te lo
dicono! Ma io lo pensavo davvero e anche da quassù lo penso
ancora…
Nonostante tu fossi irraggiungibile non ho mai smesso di amarti, ti ho
amato in silenzio, soffrendo e piangendo in silenzio…
Quando venni a sapere che stavi male sapevo cosa fare…piansi
di paura, paura che il mio cuore non era compatibile…per me
la tua vita è più importante di tutto…
Bill adesso che stai bene promettimi che continuerai a cantare, ad
incantare con la tua dolcissima voce…ti prego fallo per me,
così da quassù la
sentirò…nessuno degli angeli che
incontrerò sarà alla tua altezza. Io
veglierò per sempre su di te.
Ti amo da morire
M,
il tuo angelo custode
Bill finì di leggere ed iniziò a tremare, fino a
che le lacrime non gli rigarono le guance…ogni parola
scritta era piena d’amore, d’amore puro,
d’amore che lui non era riuscito a
capire…abbracciò Tom ed entrambi rimasero
lì, a singhiozzare come cuccioli…
Il giorno dopo partirono con il loro aereo personale ed andarono a
Padova, la città di residenza della ragazza: volevano
vederla. Giunsero nella sala dove si trovava la bara e vi videro dentro
una ragazza molto giovane, castana, occhi scuri, con la maglietta dei
Tokio Hotel, il bracciale dei Tokio Hotel e la catenina con la foto di
Bill…
“ Scusa Tom puoi lasciarmi solo? ” Chiese Bill con
un filo di voce.
Tom accarezzò piano i capelli della ragazza e poi se ne
andò, lasciando Bill da solo in quella stanza grande,
silenziosa, fredda; il ragazzo prese una mano della ragazza, era
gelida, e accarezzandole i capelli le disse all’orecchio:
“ Ehi ciao…sono Bill. Adesso sono qui con
te…non sei sola in questa grande e fredda stanza.
Piccola…grazie per il cuore, è la cosa
più bella che qualcuno potesse donarmi. Il tuo amore mi ha
salvato la vita, e questo non lo dimenticherò
mai…oddio non so che dire, ero partito con tante cose da
dirti e adesso…più niente. Non ho mai visto una
persona morta così da vicino, specialmente così
giovane…ho difficoltà a vederti, così
gelida…immobile…ma adesso sei lassù e
stai molto meglio…grazie per essere il mio angelo. Non
smetterò mai di cantare e starai per sempre nel mio cuore.
Oddio adesso non piangerò…e invece sto
piangendo…piccolo angelo ti voglio bene. ”
Piangendo Bill diede alla ragazza un bacio sulla pallida guancia, si
asciugò in fretta le lacrime e poi se ne andò,
molto triste…non parlò per tutto il tragitto del
ritorno e quando Tom lo toccò crollò sulla sua
spalla a piangere…era un ragazzo molto sensibile.
Una settimana dopo, una sera, Bill si svegliò
perché sentì uno strano rumore nella stanza, come
un fruscio…aprì gli occhi e vide inginocchiata
accanto al suo letto una figura eterea, con un paio di ali
bianche…balzò a sedere e riuscì a
vedere bene il viso dell’angelo: era Martina, solo che aveva
il viso più da adulta e i capelli a boccoli.
“ M…o mio Dio, sei tu? ”
“ Sì Bill, sono io…è strano
da credere ma…sono io ”
“ Sei davvero un angelo… ”
“ Sì, il tuo angelo custode…veglio
sempre su di te, lo sai? Ho visto quando sei venuto da me…e
ho sentito. Quando mi hai baciata…l’ho sentito
davvero, e mi è venuta una stretta al petto, mi sono molto
emozionata! ”
Bill allora si avvicinò a lei e, esitante, la
baciò sulla guancia: era molto morbida, anche se
strana…lei ebbe un brivido e scosse un po’ le ali.
“ Ma dai, non stare lì
inginocchiata…siediti accanto a me ” Disse Bill e
le fece posto nel letto. M si sedette e disse:
“ Scusa, le mie ali ingombrano! ”
“ Ma no, non fa niente…scusa posso toccarti?
”
“ S-sì ”
Bill esitante le sfiorò il viso con la mano e poi le disse:
“ è strana la tua, se così si
può chiamare, pelle…però è
bella, morbida… ”
“ Grazie…posso chiederti una cosa? ”
“ Chiedimi tutto quello che vuoi ”
“ Quando ti dissi ti amo al Festivalbar…tu mi
credesti? Dimmi la verità ”
“ Beh…no…scusa ”
“ Non preoccuparti "
“ Davvero, mi dispiace tanto ”
“ Davvero, non preoccuparti…Bill posso toccarti?
”
“ Certo ”
La ragazza lo sfiorò piano sul viso e poi ridendo gli
scompigliò i lunghi capelli. Anche Bill rise.
“ Ehi ma…com è la vita…beh,
lassù? ”
“ è…straordinario. All’inizio
fai fatica ad abituarti ma poi ti risulta tutto naturale, come se
stessi lì da sempre. La fatica maggiore sono le ali,
all’inizio danno un po’ fastidio! Gli altri angeli
sono sempre disponibili, e poi sono davvero tanti! Non ho detto loro
che tu sei l’angelo più bello, anche se ancora lo
penso… ”
“ Grazie…ma tu riesci a sentire le mie canzoni?
”
“ Certo, e sono molto contenta che tu continui a
cantare…non so cosa farei senza le tue canzoni, e non posso
certo portare i tuoi CD su! ” Disse lei ridendo e facendo
ridere anche lui.
“ Sai M mi sarebbe piaciuto conoscerti…sei proprio
una bella persona, capace di amare come pochi ”
“ Grazie Bill ”
“ è la verità ” Disse il
ragazzo che si avvicinò ancora di più a lei. Poi
la baciò sulle labbra: un bacio dolcissimo, come non aveva
mai dato, tremando leggermente…ad un certo punto
sentì una cosa fredda sul viso, aprì gli occhi e
vide l’angelo che piangeva e tremava, scuotendo le ali:
“ Dai, non piangere…ti prego, non voglio essere la
causa di altre tue lacrime…e poi pensavo che gli angeli non
piangessero… ”
“ Scusami, è solo che…è
stata una grandissima emozione; io ti amo ancora…
” Disse lei asciugandosi le lacrime. Allora lui gliele
asciugò e lei sorrise tra le lacrime.
“ Devo ringraziare Dio se adesso posso stare qui con
te…è il più bel regalo che mi
potessero fare ”
Lui le sorrise e la strinse a sé: lei si rifugiò
tra le sue braccia e stetterò così, teneramente,
in silenzio…
Dopo un po’ lei disse:
“ Bill scusami ma il mio tempo qui è scaduto, devo
andare… ”
“ Domani sera ci sarai? ”
“ No Bill…non credo potrò tornare
più ”
Gli occhi di Bill si fecero pieni di lacrime e lui disse:
“ No…ti prego resta… ”
“ Bill devo andare… ” Disse lei
voltandosi; ma dopo tre passi tornò indietro, lo
abbracciò, scoppiò a piangere e tra i singhiozzi
disse:
“ Bill io devo separarmi da te, non lo voglio ma
devo… ”
“ Ti prego non lasciarmi… ”
“ Non voglio lasciarti, devo lasciarti…poi
ricordati che non sei mai solo, ci sono io con te anche se non mi vedi,
sono il tuo angelo custode…Bill ti prego non piangere, mi
fai stare male… ”
In quel momento si aprì la porta ed entrò Tom
tutto frastornato, che vide la scena e disse:
“ Oddio…M sei tu? ”
Bill piangendo rispose:
“ Sì Tom, è il mio
angelo…è venuto qui… ”
Tom si avvicinò prima con titubanza, poi si
lasciò andare e la abbracciò ringraziandola tante
volte.
“ Scusatemi ma devo andare…Tom stammi
bene…Bill ricordati delle mie parole ” Disse M e
prima di andarsene baciò Bill sulle labbra, sulle sue labbra
bagnate, per l’ultima volta…
Neanche un mese dopo uscì una nuova canzone dei Tokio Hotel,
Piccolo Angelo: una canzone struggente, di cui Bill non volle mai dire
la causa precisa per cui l’aveva scritta…poco dopo
che uscì la canzone Bill andò al cimitero dove si
trovava la ragazza, il suo adorato piccolo angelo:
all’interno c’era un grande quadrato dedicato a
lei, con tutte le sue cose dei Tokio Hotel…Bill le
firmò tutte e poi poggiò la sua lettera,
sedendosi per terra, stringendo le sue ginocchia e singhiozzando, con
tutto il trucco che si scioglieva…nella lettera
c’era scritto:
Ciao M,
sono sempre stato più bravo con le parole scritte che con
quelle parlate perchè, anche se non sembra, sono timido.
Hai sentito la mia nuova canzone, da lassù? Spero ti
piaccia, l’ho scritta per te, mio piccolo
angelo…daquella sera mi manchi tantissimo, non sai quanto,
sento un grande vuoto dentro…
Non ho fatto in tempo a dirti una cosa, te la dico adesso, so che ti
arriverà: non dovevi morire per me.
Tu avevi tutta la vita davanti, dovevi vivere ancora tante esperienze,
e hai deciso di stoppare tutto per me…non ho mai visto una
persona amare fino a questo punto, non sono mai stato amato fino a
questo punto…
Cerco di non piangere mentre scrivo, perché so che ti fanno
stare male le mie lacrime, so che mi stai
guardando…nonostante tutto mi sento solo, terribilmente
solo…tutti credono che io sia, come dire, speciale solo
perché sono famoso, ma io sono una persona come tutte, con
le sue debolezze, e poi le persone speciali sono altre…tu
sei speciale…
In ogni azione che faccio c’è un tuo pensiero,
penso sempre a cosa penserai, cosa ti arriverà…
Darei qualunque cosa per stringerti a me ancora una volta, per sentire
la tua voce, anche solo per rivedere il tuo sorriso…
Sarai sempre nel mio cuore, mio piccolo angelo
Bill
Bill finì di piangere, si asciugò gli occhi, si
alzò ma mentre se ne stava andando sentì un
sussurro, un lieve sussurro di una voce familiare, molto familiare: