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Autore: _Grumpy    07/06/2010    3 recensioni
Ora sono davanti a te, ma tu ancora non parli. Ti limiti a fissarmi, come se non potessi fare altro. E nei tuoi occhi vedo già la risposta al mio quesito; sei solo uno stronzo.
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Genere: Generale, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La gente urla, canta e spinge. La musica sovrasta qualsiasi cosa, arriva quasi a coprire i miei stessi pensieri.
Tutti gli occhi sono puntati sul palco, ma non i miei.

I miei guardano te, ed i tuoi invece fanno finta di non notarmi. Sfuggono dalla mia posizione, come se il punto in cui mi trovo non esistesse.
È questo il coraggio che hai sempre detto di avere? È questa la tua maniera per sistemare le cose?

Poi il silenzio.

La band ha finito di suonare, ma tu continui ad evitarmi. Ti vedo raggiungere il bancone del bar con i tuoi amici ed ordinare una birra, parlare e scherzare con loro. Ti vedo far finta di niente quando finalmente incroci il mio sguardo.

Io però non sono come te, io so affrontare le situazioni difficili. L’ho sempre fatto, e di certo tu non sarai la mia eccezione.

Finisco la mia birra in un sorso, un respiro profondo e m’incammino.

Ora sono davanti a te, ma tu ancora non parli. Ti limiti a fissarmi, come se non potessi fare altro. E nei tuoi occhi vedo già la risposta al mio quesito; sei solo uno stronzo.
“Scusa, hai ragione”
Strano, non mi sono resa conto di aver formulato il pensiero ad alta voce, ma a questo punto non mi importa visto che sono riuscita ad ottenere una parola da te.

Ti guardo sperando che una voragine si apra ai tuoi piedi e ti inghiotta, facendoti capire quanto nera e triste può diventare la vita.

E tutto ciò solo a causa di una persona. Si, in questo caso quella persona sei tu.

“Credo di non voler più stare con te”
Credi? Cosa significa? Domani mattina potresti svegliarti e capire che invece vuoi ancora qualcosa?

No, vuol dire che ancora una volta non riesci a prenderti le tue responsabilità, vuol dire che ancora una volta stai mentendo, vuol dire che non hai il coraggio di dirmi ciò che io già so.
“So che ti vedi con un’altra persona”
Secca, fredda, glaciale. La voce che ha parlato appartiene davvero a me?
A quanto pare si; vedo il panico nei tuoi occhi, non te l’aspettavi questa, vero? Ti capisco: chi poteva immaginare che la tua piccola e dolce fidanzata che ha sempre creduto in te fosse a conoscenza del tuo piccolo segreto?
Forse non sei nemmeno così furbo, avresti dovuto pensare ad una scusa per un momento come questo.

“Io.. io. Mi dispiace, non volevo farti soffrire”
Certo, non volevi farmi soffrire nemmeno mentre scopavi con quella morettina, giusto? Non volevi farmi soffrire quando mi scrivevi che eri con i tuoi amici, mentre io sapevo che eri con lei. Non volevi farmi soffrire quando le tue labbra – le stesse labbra che ancora profumavano di quella – mi sussurravano “Ti amo”.

No, non volevi.

Non volevi perché ci tieni a me, perché comunque sia mi vuoi bene, ma non mi ami più. E questo l’hai capito portandoti a letto un’altra.

“All’inizio non era niente per me, ma dopo..”

La mia mano è partita da sola, un rumore secco e deciso, il mio palmo sulla tua guancia. I tuoi amici si girano e guardano sbigottiti la scena, ma non osano fare nulla. Vedi, anche loro sanno che la colpa è tua e che ti meriteresti molto di più, non solo un semplice schiaffo.

E poi, in fondo, cosa può importare ai tuoi amici, considerando che è stato proprio uno di loro a confessarmi cosa facevi.

“Tu sei morto per me”
Sto per incamminarmi il più possibile lontano da te, sperando di non dover vedere mai più la tua faccia, quando la noto.

Quindi anche lei era qua stasera? Ha visto tutta la scena?
Cambio idea e mi dirigo verso di lei. Non sono mai stata una tipa vendicativa, ma ho sempre chiesto solo una cosa: la verità.

La morettina - la stronza - si guarda in giro. Ha paura, lo so.

Ora che sono ad un passo da lei inizio a sentire anche la tua presenza, stai cercando di fermarmi, mi blocchi prendendomi per il polso

“Andiamo, non fare cazzate. La colpa non è sua, prenditela con me. Lei non sapeva nemmeno della tua esistenza”
Cazzate, cazzate, cazzate. Perché non smetti di dire bugie?
Guardo il mio polso imprigionato, so che non posso fare niente per liberarmi, ma forse tu non hai calcolato bene i miei assi.

Lancio uno sguardo dietro di te ed in un secondo il tuo amico ti porta lontano da me. So che sei confuso ora, so che non capisci più di chi ti puoi fidare.

Fa male, vero? Sapere che qualcuno in cui hai riposto te stesso ti ha tradito così.

La morettina non si è mossa, bene.

Lo schiaffo questa volta è stato premeditato ed arriva più potente del primo. Lei si accascia al suolo, piange, chiede scusa.

Cosa me ne posso fare delle tue scuse?
“Starete bene insieme, sapete già quanto siete bastardi!”

Me ne vado così, vuota e senza speranze. Arrivo al bar ed ordino due shot di tequila.

La musica riprende e, di nuovo, copre i miei pensieri.

  
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