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Autore: Shizue Asahi    09/06/2010    2 recensioni
{# 1 Tu no}
- Azula, vieni.- le porse burbero, ma non troppo, la mano grande e callosa che la bambina afferrò sorridendo – Voglio farti vedere una cosa.- e se la trascinò dietro.
Automaticamente Zuko li seguì. Ozai si fermò, girò leggermente il capo e lo guardò dubbioso.
-Tu no, solo Azula.- disse calmo riprendendo a camminare.

{# 2 Sguardi}
Si rotolano a terra, imbrattandosi di polvere i vestiti.
Le tira i capelli liberandoli dalla crocchia, mentre lei urla e gli graffia una guancia.
Si dimenano cercando di prendere la meglio l’uno sull’altra e alla fine lui la inchioda a terra.
Le stringe il corpo piccolo con le gambe sottili, mentre le tiene le mani ferme.
Un rivolo di sangue gli disegna una linea sulla guancia paffuta e lei lo guarda compiaciuta sorridendo beffarda.

Ed ecco a voi un’altra raccolta, incentrata su Zuko e Azula, perché li adoro e trovo incredibilmente simile il loro rapporto a quello tra me e mia sorella xD
Me lo lasciate un commentino? ** No? Okey ù.ù
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Azula, Zuko
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Okey, sto cominciando a farmi paura da sola xD apro e riapro la sezione dei cartoni americani e mi crogiolo guardando le 21, ora 22, fic di Avatar con un sorrisetto da ebete xD e per di più, in pratica, ci sto scrivendo solo io ù.ù quindi rileggo – quasi- morbosamente le mie fic xD

Okey, questo era solo per farvi comprendere quanto sono spostata di testa e invitarvi a scrivere qualcosa per la mia salute mentale ò.ò

Tanto per cambiare ho scritto un’altra fic triste ù.ù sì, lo so che avete capito che sono una persona molto allegra e positiva, ma che ci posso fare se per me il mondo di Avatar è costellato di disgrazie e carneficine? E poi, modestamente, i drammi sono il mio campo xD

Bene, non voglio dilungarmi oltre, quindi vi lascio alla fic **

{Per chi non lo sapesse il titolo significa sorella ^^}

Ed ecco a voi un’altra raccolta incentrata su Zuko e Azula, perché li adoro e trovo incredibilmente simile il loro rapporto a quello tra me e mia sorella xD

 

 

Nee-chan.

 

Correva veloce, imbronciato.

Gli stivaletti neri producevano un fastidioso ticchettio venendo a contatto con il marmo del pavimento, mentre i capelli, stretti in un’alta coda, ondeggiavano e gli frustavano il viso tondo.

Sentì una risata infantile alle sue spalle e, senza voltarsi, velocizzò il passo iniziando a muovere le braccia per darsi uno slancio maggiore.

Strinse la mascella sporgendosi in avanti. Cominciava ad avere il fiatone e le sue gambe iniziavano a protestare stanche.

Svoltò l’angolo spostando lo sguardo ambrato dietro di sé, pensando di averla seminata.

Poi una botta. Il suo corpo piccolo andò a sbattere contro uno molto più grande e florido. Avvertì il ventre dell’uomo comprimersi e poi ritornare normale, sbalzandolo per terra. Si ritrovò a pancia all’aria a guardare il soffitto; poi incrociò due occhi quasi identici ai suoi, solo più furbi –divertiti e compiaciuti.

Azula si mise a ridere sporgendosi verso di lui con scherno.

Zuko spalancò gli occhi e fece per urlarle contro, ma la voce imperiosa e severa di suo padre lo blocco.

Fulmineo si rimise in piedi, ricordandosi solo ora di aver urtato qualcuno.

Rabbrividì vedendo il padre guardarlo con astio, mentre lo zio Iroh sorrideva pacato toccandosi la pancia. Evidentemente si era scontrato con lui, anche perché suo padre non sarebbe stato così morbido.

-Zuko!- disse l’uomo non spostando lo sguardo dal figlio – Che stai facendo?- gli chiese non nascondendo una nota di nervosismo nella voce.

Il bambino balbettò intimorito.

- Giocavamo, padre.- rispose pronta Azula sostenendo senza paura lo sguardo del padre.

Zuko la guardò di sottecchio invidiandola per la facilità con la quale si rivolgeva a quell’uomo che lo metteva in soggezione solo guardandolo, catturandosi le sue attenzioni come se per lei fosse la cosa più naturale del mondo.

- Azula, vieni.- le porse burbero, ma non troppo, la mano grande e callosa che la bambina afferrò sorridendo – Voglio farti vedere una cosa.- e se la trascinò dietro.

Automaticamente Zuko li seguì. Ozai si fermò, girò leggermente il capo e lo guardò dubbioso.

-Tu no, solo Azula.- disse calmo riprendendo a camminare.

- Continuiamo a giocare dopo Zuzu.- l’aggettivò la bambina prima di andarsene col padre.

Zuko rimase fermo nel lungo corridoio del signore del Fuoco, guardando le spalle larghe di Ozai allontanarsi.

Si sentiva umiliato –di nuovo- gli occhi gli bruciavano e dovette mordersi il labbro piccolo e carnoso per impedire a una lacrima dispettosa di rigargli la guancia paffuta e paonazza.

-Stupida Azula!- borbotto stringendosi le mani al petto, scatenando l’ilarità dello zio.

Gentile la mano dell’uomo si posò sulla sua testa, per poi scompigliargli con forza i capelli neri.

E Zuko si sentì rincuorato, ma non era da quella mano grande e callosa che desiderava essere toccato.

 

 

   
 
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