Ah, finalmente! L'aspettava da sei giorni, ma alla fine era arrivata!
La domenica!!
Nessuno poteva capire quanto fosse importante quel giorno per Ranma.
Domenica significava dormire fino a tardi, niente Akane che veniva a svegliarlo urlandogli nelle orecchie, più tempo per gustarsi una favolosa colazione preparata da Kasumi...
Un momento! Perchè non sentiva nessun buon profumino?
Di solito, a quell'ora, un delizioso odore di cibo si insinuava nelle stanze, stuzzicandogli l'appetito.
Quel giorno, invece... nulla. Niente di niente.
Strano, pensò.
Guardò il padre profondamente addormentato, poi stirò i muscoli indolenziti e si decise ad alzarsi.

Erano quasi due ore che si dava da fare come un'ossessa per preparare la colazione. Ma le cose non stavano andando come aveva sperato.
Niente di tutto quello che aveva provato a cucinare somigliava anche solo lontanamente alle figure nel libro che Kasumi le aveva prestato.
C'era poco da fare: lei e la cucina erano due cose completamente incompatibili.
No!, si disse, Non posso arrendermi!
Riprese a mescolare con forza il contenuto della ciotola che aveva davanti. Uova e farina schizzarono da tutte le parti, finendo per sporcare il ragazzo alle sue spalle.
- Akane, che stai facendo?
- Sto preparando la colazione - rispose, senza nemmeno voltarsi.
- Quello lo vedo, ma... perchè? Non potevi lasciare che ci pensasse Kasumi, come al solito?
Che domande le faceva? Era domenica, si era alzata presto e si era messa a cucinare per tutta la famiglia. Che c'era di strano?
Non doveva certo dare spiegazioni a lui.
- Perchè mi va - rispose secca.
Certo, perchè le andava. Perchè si era alzata quella domenica mattina e aveva deciso di avvelenare tutti.
Non poteva lasciarglielo fare. Assolutamente. Lui era troppo giovane per morire.
- Vuoi... vuoi una mano?
La sua fidanzata si girò di scatto, fissandolo con occhi di fuoco.
- Pensi che non sia capace, vero?
- No, no - rispose Ranma, agitando le mani davanti a sè - E' solo che mi chiedevo cosa fosse... quello.
Indicò la massa informe che troneggiava sul tavolo della cucina. Era una cosa piuttosto strana, di colore nero. Non sembrava niente di commestibile.
- E' una torta. Perchè, non si vede?
Una torta? Quell'affare bruciacchiato? Ma se a malapena si poteva dire che fosse rotondo!
Afferrò il libro di Kasumi e lo sfogliò attentamente.
- Akane, questa è una torta - esclamò, mettendo il tomo sotto il naso della ragazza e indicando un'immagine che prendeva più di metà pagina.
Lei sbuffò pesantemente.
- Non importa l'estetica, Ranma. Quello che conta è il sapore. Perchè non l'assaggi e mi dici com'è?
- Fossi matto!!
Il viso di Akane si fece paonazzo. Gli occhi si ridussero a due fessure mentre, pregando i kami di darle tutta la calma necessaria a non uccidere il fidanzato, ringhiò:
- Che hai detto?
- Che non ho nessuna intenzione di mandar giù un solo boccone di quella sottospecie di dolce! - replicò lui - Ho una vita davanti, io!
- Stai insinuando che la mia torta fa schifo? Ma se non l'hai nemmeno assaggiata!!
- Mi basta guardarla per capire che morirei intossicato se ci provassi!
- Ah, dunque è così che la pensi...
La ragazza posò con delicatezza la ciotola sul ripiano della cucina, poi si avvicinò al fidanzato con aria minacciosa.
- Se quello che preparo io non ti piace - sibilò tra i denti - puoi andare benissimo a far colazione da Ukyo!!!
E, poco dopo, Ranma si ritrovò per l'ennesima volta ad ammirare Nerima dall'alto, rabbrividendo di tanto in tanto a causa della fresca brezza che caratterizzava quella domenica mattina.
Quella ragazza mi ucciderà, pensò. Che sia a calci o con la sua cucina disgustosa, Akane riuscirà a farmi fuori prima o poi, ne sono certo...

Ed eccomi qui, ad invedere anche questo fandom...
Questa schifezzuola nasce per il contest "The Kitchen", indetto da Annaf85 e Tamaki The King... e chi meglio di Akane in cucina? E Ranma come cavia?
Colgo l'occasione per ringraziare i giudici per la loro velocità e la precisione dei risultati! E complimenti a tutte le partecipanti!
Bene, spero che vi piaccia!
Un grosso Baci8!