Remember me
Pikachu era
allo stremo delle forze oramai, nessun incontro era mai durato tanto.
L’avversario sembrava essere altrettanto malridotto, ma il suo Ponita continuava ad attaccare.
Fu solo grazie ad un
ultimo barlume di energia che Pikatchu,
sferrando un attacco alle sue spalle, riuscì a sorprenderlo ed a farlo cadere a
terra.
< E Ash Catchum di Pallet si aggiudica l’incontro e il titolo d campione
mondiale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! > gridò la voce dello speaker, che alla fine
molto difficilmente si distingueva dal rumore della folla.
< Complimenti Ash! > gli sorrise Vera andandogli incontro mentre a
fatica si avviava verso l’uscita
< Sei stato
fantastico! > confermò Max mentre Brock si
limitava ad annuire.
Ad Ash
non sembrava vero. Campione mondiale… finalmente ce l’aveva
fatta! Era incredibile…
Dei ragazzini gli si
avvicinarono allegri, chi chiedendo un autografo chi semplicemente per
complimentarsi, mentre il ragazzo si faceva largo tra la folla che sembrava
soffocarlo.
Quando finalmente riuscì
a liberarsi, attese un attimo che i suoi amici lo raggiungessero
prima di lasciar andare Pikachu che gli era restato
tutto il tempo in braccio, e proporre di tornare all’albergo dove erano
alloggiati per riposarsi.
I suoi compagni di
viaggio accettarono di buon grado, comprendendo perfettamente quanto potesse
averlo stancato l’incontro, e rinviarono alla sera i
festeggiamenti.
Fu mentre Ash dormiva che a Vera venne un’idea su come festeggiare la
vittoria dell’amico, idea che andò subito a comunicare agli altri. Così, prima
che il nuovo campione si svegliasse, chiamarono il prof. Oak
per dirlo di invitare anche altri amici di Ash a Pallet ad andare quella sera alla pizzeria lì vicino
all’hotel mentre Brock e Max andavano a prenotare una
saletta privata.
Il prof Oak sembrò entusiasta dell’idea, e alla fine invitò tutta Pallet, compresa gente che aveva visto Ash solo quel giorno in TV
< Ah, e non
preoccupatevi per il conto, pago io! > aveva detto a Vera per rassicurarla,
vedendo l’espressione inebetita della ragazza, che non pose nessuna
obiezione, e si limitò a dire al fratello e a Brock
di prendere la stanza più grande che il locale avesse…
la sera, quando Ash si svegliò, fu molto (ma molto) difficile convincerlo a
mettersi un abito decente (o, perlomeno, ad indossare qualcosa di diverso dai jans) e a lasciare quel luogo meraviglioso comunemente
chiamato “letto”. Alla fine, quando riuscirono nel loro
intento, Vera, Brock e Max si complimentarono tra
loro per il lavoro svolto.
Il ragazzo stava
benissimo con i pantaloni neri e la camicia in candida seta aperta fino al
quarto bottone lasciando leggermente intravedere i muscoli abbronzati, ed una
catenina in oro bianco con un ciondolo a forma di sole che richiamava il
braccialetto semplice dello stesso metallo che teneva legato al polso sinistro.
Nonostante l’abbigliamento – scelto da Vera –, però, il ragazzo non risultava affatto effeminato o troppo “appesantito”, ed anzi
aveva un aria affascinante datagli, oltre che dall’aspetto curato, anche da
quel non so che di angelico che nasceva dal suo sorriso e che il candore della
camicia e degli accessori riusciva superbamente ad esaltare.
Ovviamente non furono da
meno i suoi amici: Vera aveva un graziosissimo abitino celeste con sfumature blu-azzurre ricamato sulle maniche e sull’orlo della gonna
ed un girocollo in argento, mentre Brock e Max si erano dati al classico con due smoking rispettivamente
grigio-fumo e blu scuro, tendente al nero.
< Ma
io mi sento a disagio, vestito così! > protestò Ash
< Zitto e non rompere!
> fu l’immediata risposta
< Ma
Vera… >
< Vera niente! Prova
solo a cambiarti e ti trancio le mani! >
< Ma
tanto dobbiamo solo cenare… >
< E
con ciò? Ora sei una celebrità, non vorrai sfigurare!
>
< Ma…
>
< No! >
< Ma
io… >
< No!!!
Zitto!!! >
< Però…
>
< È inutile Ash! Tanto non ti cambi! >
Alla fine il ragazzo
sbuffò, ma smise i suoi tentativi di convincerla a fargli mettere degli abiti
decenti, visto che lei non lo lasciava nemmeno parlare.
Camminando non disse una
parola, nel tentativo di sembrare imbronciato
< È inutile che tieni
il muso, Ash… vedrai che tra dieci minuti cambierai
idea > gli aveva detto Brock, ma con decisamente scarsi risultati.
Quando arrivarono, però, il
ragazzo cambiò veramente idea e si sentì grato agli amici per quello che avevano
organizzato.
Anche se il primo pensiero,
appena ebbe visto tutta quella gente riunita in un party simil-americano
tutta agghindata ed intenta a fargli le congratulazioni per la vittoria, era
stato “Io li uccido…”
Ma quando riuscì a
superare l’imbarazzo del primo impatto (e gli ci volle veramente molto, molto poco tempo… ovverosia più o meno un decimo di
nanosecondo) sorrise agli invitati e si unì alla festa che era stata
organizzata in suo onore.
Passò la serata a bere e
mangiare e sorbirsi i complimenti di gente che appena conosceva, tranne quando
riuscì – finalmente – a parlare con sua madre ed il prof. Oak,
che sembravano al settimo cielo grazie alla sua vittoria e ai numerosi
progressi che stava facendo nell’addestrare (ops,
allenare, sorry) i Pokémon…
Soprattutto sua madre si congratulò molto con lui, e gli sembrava di non averla
mai vista così raggiante.
Per il resto, non vide praticamente più il suo gruppo – non sapeva che Vera stava
flirtando con un belloccio allevatore di Pokémon che
la trovava molto carina, e Brock ci stava provando
con si e no dieci ragazze mentre Max stava scoprendo il suo essere donna con un
tizio appena conosciuto… – fino a mezzanotte circa, quando arrivò una stupenda mega torta con panna e fragole e sopra scritto in panna
montata “COMPLIMENTI ASH, DA TUTTI NOI!”
Con un mega applauso la folla accolse il cameriere che la portava
mentre sempre più persone avevano cominciato ad urlare
< DISCORSO!!! > ed il ragazzo, un po’ imbarazzato ma non abbastanza
da stare zitto, alla fine prese il microfono che un altro cameriere gli porgeva
e cominciò a parlare.
< Vorrei ringraziare
tutti voi, voi che siete presenti oggi e mi state regalando una serata
meravigliosa, ma soprattutto chi mi ha sostenuto e incoraggiato in
quest’incredibile avventura che è la vita. Vorrei ringraziare
mia madre, innanzitutto > la diretta interessata cominciò a soffiarsi
rumorosamente il naso su un fazzoletto < non solo per avermi messo al mondo,
ma per aver capito ed appoggiato questa mia passione. Ed
il professor Oak, senza di loro non sarei niente. Ma anche tutte le persone che sono state materialmente al mio
fianco, giorno dopo giorno: grazie Brock, grazie
Vera, grazie Max. e grazie anche ad altri due miei
compagni di viaggio che, sebbene siano stati grandi amici per me, non ho più
avuto l’occasione di vedere: Tracey e Misti.
Devo un ringraziamento speciale anche a Jassie e James del team Racket > ridacchiò
< che con i loro continui attacchi a sorpresa – neanche tanto, però – mi
hanno allenato i riflessi ed i nervi > da un angolo della sala, due ragazzi
commossi vestiti di bianco stavano meditando di lasciar perdere l’operazione
“rapimento Pikachu”, per quella sera. < Grazie a
tutti voi. Se non ci foste stati, ora non sarei qui
> concluse il ragazzo fra gli applausi della folla, mentre una ragazza si
allontanava piangendo dalla sala.
Ash la vide, e senza dare
troppo nell’occhio si dileguò per seguirla.
< MISTI! > urlò una volta uscito, per richiamare la sua attenzione.
La ragazza si voltò
lentamente. Era proprio lei.
Gli occhi lucidi, il
vestito rosa e bianco in stile cinese, sempre la solita coda da una parte… ed
era semplicemente bellissima.
Il volto era più maturo,
del resto ora avevano entrambi diciott’anni.
Ma l’avrebbe riconosciuta
fra mille.
< Misti… > ripetè a voce più bassa.
< Sì, sono proprio io > annuì sorridendo dolcemente la ragazza
< Non… non sapevo che
fossi qui. Perché non mi hai detto nulla… >
<
Oh, cera tanta gente che voleva parlarti… e poi non sapevo cosa dirti… a parte
congratulazioni, ma credo che tu ti sia stancato di sentirtelo ripetere >
< Beh, è difficile
stancarsi di sentirsi ripetere dei complimenti, sai? > ridacchiò Ash
< Sei sempre il
solito. >
< Già… > confermò
il ragazzo, mentre lei si avvicinava. Il suo cuore batteva
sempre più all’impazzata… sarebbe scoppiato a momenti, lo sapeva… lo
sapeva…
< Allora
congratulazioni, Ash. >
< Grazie… >
Il volto di entrambi i ragazzi era ora di un bel rosso acceso, anche
se nessuno dei due aveva capito che l’altro provava la sua stessa identica cosa
in quel momento.
< Misti… >
Cominciò Ash. Doveva dirle ciò che provava… era la sua ultima
occasione, l’ultima…
< Sì Ash? >
< Ecco… io… volevo
dirti che tu… mi piaci molto! >
Misti ci mise un paio di secondi a recepire. Ash…
Ash ricambiava quello che lei provava da anni? Le
sembrava incredibile…
< Ash,
io… >
< Certo che… cioè, se vuoi, per me va bene anche solo rimanere amici…
insomma… >
Misti ridacchiò. Era così
tenero quando si imbarazzava!
< Stupido. Anche tu mi piaci, Ash. >
Fu allora che il moretto
prese coraggio ed avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza che amava… fu
un bacio intenso e pieno di emozioni, che racchiudeva
tutto l’amore reciproco che tenevano segretamente chiuso nel cuore da anni.
< Sai… > disse
Misti quando si staccarono < Appena ti ho visto, il mio primo pensiero è stato “chissà se si ricorda ancora di me!” >
< E
come avrei potuto scordarti? >
Rispose semplicemente Ash, mentre una dolce musica si propagava dall’interno del
locale.
Il ragazzo si inchinò leggermente davanti a Misti, porgendole la mano
< My
lady, mi concede questo ballo? >
< Con immenso piacere,
mio cavaliere >
Rispose la ragazza
felice, prendendo la mano di Ash.
Ed insieme ballarono tutta la notte, sotto il cielo stellato, sapendo
entrambi che non si sarebbero mai più lasciati.
- Note dell’autrice -
CIAO A TUTTI!!! È la prima FF su Pokémon che
scrivo, spero vi sia piaciuta… comunque fatemi sapere ok? Intanto sto già scrivendo
una long-fic sempre su questa serie, ma con un altro pairing… che posterò appena sarò riuscita a realizzare un
po’ di capitoli (al momento sono al primo ^^’’’’’ …) … Vabè,
vi saluto!
E recensite!
Bacioni,
-Vahly-