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Autore: MaryFangirl    12/06/2010    2 recensioni
“Sei...un vampiro, vero?” Con lo sguardo gli domandò come facesse a saperlo. Si alzò dalla sedia. Ryuzaki fece un passo indietro. “Vi dipingono come mostri”
Sfiorò il suo manto. “Tu sei bellissimo...” Ryuzaki posò la mano sul suo viso. Che pelle liscia, e calda. Fissava il suo collo, respirava regolarmente.
Genere: Romantico, Malinconico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Anno 1861

La penna scorreva veloce sulla carta sottile, l'inchiostro componeva elefanti lettere, formava frasi sempre più complesse, la mano viaggiava veloce, presa dalla foga di concludere.
Bussarono alla porta. Le sopracciglia e gli occhi si rilassarono; Light Yagami sollevò il capo dal proprio lavoro, sbatté le palpebre. “Avanti”
Sua madre, Sachiko, entrò richiudendo piano la porta. “Oh...mamma”
“Caro...stai ancora scrivendo? È molto tardi”
Light sorrise serenamente. “Tranquilla, mamma. Ho quasi finito”
Sachiko rimase seria, si sedette accanto a lui. “Tesoro...domani accompagneresti tuo padre alla caccia alla volpe? Lo renderesti felice”
“Mamma...lo sai che non mi piacciono questa attività. Le trovo violente, e dover uccidere un povero animale innocente per soddisfare un inspiegabile desiderio di diletto insito negli uomini lo trovo ridicolo. Preferisco iniziare lo studio di una nuova opera. Hai mai sentito parlare dell'Elogio della Follia, l'opera meglio riuscita del grande umanista olandese Erasmo da Rotterdam? È molto famosa e molto amata, è un paradosso. Egli dona la parola alla Follia definendo la Saggezza, il suo opposto, e inoltre critica aspramente la corruzione dei ricchi e del clero”
Le parole di Light erano colme di entusiasmo e passione, i suoi begli occhi ambrati brillavano, Sachiko poteva vedere grazie alla flebile luce della candela il suo viso pieno di gioia mentre parlava del suo grande amore, i libri.
Light era nato in una ricca famiglia borghese. Era un ragazzo d'oro, amava leggere più di ogni altra cosa, sapeva il latino e il greco e il suo divertimento consisteva, oltre che nel divorare i più grandi capolavori della storia, nel cimentarsi in traduzioni che occupavano parte della sua giornata e talvolta delle sue notti. Spesso usciva per completare i suoi studi, amava anche la botanica e la zoologia, era molto sensibile e gentile.
Forse troppo, secondo il punto di vista dei genitori o, per meglio dire, di suo padre.
A Soichiro Yagami sarebbe piaciuto che il figlio fosse detentore di un carattere più forte, di un'indole più virile. Per esempio, Light odiava la caccia, e tutte le attività che gli uomini adoravano per intrattenersi. Preferiva di gran lunga ascoltare un'opera lirica piuttosto che un buffone che coi suoi giochi e le sue facezie divertiva un intero pubblico.
Light non sembrava interessato nemmeno al matrimonio. Eppure avrebbe già dovuto seriamente pensarci. Era un ragazzo molto bello, desiderato dalle fanciulle anche per il suo cospicuo patrimonio. Ma lui viveva nel suo mondo antico e opaco, nel respiro degli autori classici.
“Tesoro...sai che non sarà contento di ricevere un rifiuto”
“Nemmeno io sarei costretto se dovessi essere obbligato a partecipare. Scusami, mamma”
Sachiko non insistette oltre. Si alzò, sospirò e gli diede un bacio sulla fronte, a passo lento uscì dalla stanza augurandogli la buonanotte.


Si guardò intorno, la notte profumava di umidità, il cielo buio non accoglieva né luna né stelle.
Spiegò le ali, si lanciò dal campanile, il mantello nero fluttuò; i suoi occhi scurissimi e taglienti cercavano, il suo olfatto sensibile pregustava la cena. I lunghi canini apparvero dalle labbra maligne. Aveva fame. Scorse una luce dalla stanza di un maestoso palazzo.
Svolazzò, perdensodi in giravolte rapide, giunse davanti alla finestra.
Vide un ragazzo. Chino su uno scrittoio, non cessava un attimo di scrivere con frenesia, nonostante ciò che gli consentiva di vedere fosse solo una labile candela. Stette fermo per qualche minuto, le ali sbattevano, era curioso. Vedeva solo la sua nuca, poi si concentrò sul collo.
Un bel collo. Rosato e liscio, slanciato e levigato.
Si leccò le labbra e i canini smaniosi di macchiarsi di sangue caldo e vermiglio.
Sembrava assorto totalmente in quello che stava facendo. -La cena è servita-


Lo vide. Lo vide in volto. Per un attimo, Ryuzaki barcollò. Era davvero...davvero bello.
La penna in mano, il ragazzo era immobile e lo fissava incredulo ma non terrorizzato.
“Chi...sei?” Ryuzaki guardò il suo collo. Era proprio bello.
Era affamato. Camminò verso di lui.
“Sei...un vampiro, vero?” Con lo sguardo gli domandò come facesse a saperlo. Si alzò dalla sedia. Ryuzaki fece un passo indietro. “Vi dipingono come mostri”
Sfiorò il suo manto. “Tu sei bellissimo...” Ryuzaki posò la mano sul suo viso. Che pelle liscia, e calda. Fissava il suo collo, respirava regolarmente.
“Non parli? Non vuoi dirmi nemmeno il tuo nome?”
Ryuzaki si limitò a guardarlo, Light si sentiva trafitto dai suoi occhi paurosamente bui. Quelli più chiari e fanciulleschi di Light luccicavano. Ryuzaki gli accarezzò la guancia, Light ebbe un fremito. Era un vampiro...era lì per nutrirsi del suo sangue...ma Light non riusciva a provare ribrezzo per lui, forse un po' di paura, ma anche un'altra strana sensazione. Curiosità? Stupore? Sicuramente non era una notte come le altre. Gli mancava la saliva, deglutiva inutilmente. Era bellissimo.
Capelli neri e lucenti, scompigliati incorniciavano con ciuffi abbastanza lunghi un viso piccolo, ovale, color della luna. I suoi occhi come pozzi di inchiostro, le labbra piccole e appena sfumate di un rosa perlaceo. Era magro e longilineo, avvolto in un paio di pantaloni neri, un manto che gli copriva le spalle, il petto e parte delle braccia; tra l'altro aveva profonde, meravigliose occhiaie: accentuavano il suo sguardo, in cui Light si sentì perso.
“Io...mi chiamo Light Yagami” la voce era tremula, delicata. La mano di Ryuzaki non si allontanò dal suo viso. Si avvicinò ancora di più. Il naso sfiorò il mento. Light sospirò.
“Chi sei...” richiesta velata. “Il mio sangue...bel vampiro, tu vuoi il mio sangue...”
Ryuzaki era in procinto di abbassare le palpebre. Da vicino, sentiva il profumo leggero del ragazzo. Trattenne un gemito.
-Per un vampiro, l'odore della sua vittima...una vittima così bella...così giovane...sentire un odore tanto buono, equivale a fare l'amore...-
Sospirava sulla sua pelle. Light non si muoveva, le braccia aperte, il capo lievemente rivolto all'indietro. Il vampiro aprì la bocca. I suoi canini bianchissimi e aguzzi punsero il collo.
Light smise di respirare. Ryuzaki aprì gli occhi.
-Ma è troppo...troppo bello, questo collo...- Rimase fermo.
“C-cosa fai? Non hai più fame?” vi era una punta di ironia nelle sue parole.
-E' troppo bello...lui...il suo collo...i solchi non gli donerebbero...non riesco a rovinarlo...-
Il suo profumo lo stordiva. “Dimmi chi sei...” Le dita di Ryuzaki accarezzarono ancora il suo volto, fino al mento, e il labbro inferiore.
Posò un piccolo, impercettibile, invisibile bacio sulle sue labbra. Poi si allontanò.
-Mi accontenterò...di qualche roditore, per stasera...-
Si voltò, le ali si aprirono e sparì nella nebbia notturna.

  
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