IN
viaggio verso TE
DENTRO
TE
“Agitato. Sono agitato”
dichiara lui ed io sorrido guardandolo muoversi freneticamente avanti e
indietro davanti allo sgabello su cui sono seduta.
“Dev” mormoro afferrandolo per
un braccio e strattonandolo per farlo fermare, lui si volta a guardarmi
sospirando, gli sorrido accarezzandogli frettolosamente una guancia.
“Andrà tutto bene” sillabo.
“Sei bravissimo e lo sai, andrà tutto bene!” esclamò e lui mi sorride, gli
stampo un dolce bacio sulla guancia e gli scompiglio i capelli mentre Marcus si
affaccia dal tendone rosso.
“Devi entrare” mormora e Dev sorride
sospirando e si avvia a passo sicuro verso il palco.
Lo guardo camminare verso il
pubblico bramoso di lui e lo sento esordire in una delle sue frasi speciali, e
il pubblico va in delirio, sorrido, ormai sono abituata a tutto questo.
Sono tre anni che conosco Dev e
cinque anni che lo seguo, praticamente dal suo esordio musicale. Ricordo ancora
la prima volta che lo vidi in televisione e provai per lui qualcosa di
speciale, molto simile all’amore ma allora sarebbe stato banale definirlo amore
e poi ricordo quel giorno di tre anni fa quando il mio sguardo ha incrociato il
suo e ho capito che lui era tutto ciò di cui avevo bisogno e tutto ciò che la
vita aveva voluto donarmi e forse l’ha capito anche lui perché da quel giorno
siamo diventati inseparabili. Io sono la sua ombra e lui è la stella che brilla
sui palchi di mezzo mondo, noi siamo le prime pagine delle copertine e il sogno
di milioni di persone. Io lo amo, anzi, la parola amore sarebbe solo un banale
insulto a ciò che provo per lui, io sono letteralmente ossessionata da Dev ma
lui non lo sa.
Sorrido amaramente alzandomi
dallo sgabello e mi avvicino di qualche passo al palco.
Mi chiedo spesso come si fa,
come io possa amare un uomo gay eppure è la verità. Io adoro ogni più piccola
parte di lui e lui adora ogni più piccola parte di me, conosco ogni tratto del
suo corpo, ogni sfumatura del suo carattere e lui conosce me altrettanto bene,
lo tengo stretto a me spesso e se chiudo gli occhi e mi concentro riesco a
sentire il suono del suo respiro tranquillo mentre dorme, ho visto ombre cupe
nascoste nei suoi occhi, ho visto la sua fragilità e l’ho fatta mia
condividendo il suo dolore, lui è tutto per me e Dev dice che io sono tutto per
lui, io lo amo ma lui non mi amerà mai.
Le domande dei fan e dei
giornalisti sono persistenti, ci chiedono se siamo insieme, se lui sia davvero
gay o no. Dev rimane sempre un po’ evasivo, non conferma mai la sua
omosessualità, né la smentisce ed io dichiaro che siamo solo amici e lui mi
guarda e mi sorride e mi corregge.
“Elisabeth è tutto per me, lei
è ogni singola parte dei miei giorni, ogni mio singolo respiro, lei è la mia
ispirazione, è la mia musica. Elli è tutto ciò che la vita mi ha dato ed è
tutto ciò che voglio”.
È questo che siamo, qualcosa di
magico e speciale, qualcosa che non riuscirei mai a spiegare.
Mi volto a guardare i ballerini
che entrano in scena vestiti da vampiri e lascio che il mio sguardo si soffermi
qualche secondo in più su Samuel, l’ultimo ballerino della fila, lui si volta a
guardarmi e mi sorride ed io cerco di ricambiare, ma è una smorfia forzata
quella che mi spunta sul viso.
“Elli, sta venendo a cambiarsi”
mi avverte una delle sue costumiste.
“Vai tu, è nervoso” mi mormora
agitata scomparendo di nuovo dietro al tendone rosso ed io la seguo sospirando.
Quando Dev arriva ha
un’espressione che promette decisamente male.
“Male” mormora nervosamente
mentre io inizio ad allentagli il nodo della cravatta per sfilargliela via.
“Malissimo. Ho steccato nella
seconda canzone e c’è qualcosa che non va…non hanno sistemato il palco come
volevo io, adesso non mi trovo” biascica agitato ed io gli sfilo la giacca
lasciandola cadere a terra ed inizio a sbottonargli la camicia.
“Dev devi calmarti, lo sai, ti
stai agitando troppo” il mio tono di voce è autoritario e perentorio e lui
sospira nervosamente togliendosi la camicia. Quando mi giro verso di lui per
passargli la polo noto i suoi occhi
lucidi, so che si sta agitando troppo e che non va bene, aspetto che si infili
la polo e poi gli poso una mano sulla nuca costringendolo ad abbassare lo
sguardo verso me, osservo i suoi occhi e vi leggo la sua fragilità.
“Dev lo sai che sta andando
tutto bene. Tutto bene. Sta tranquillo, loro ti adorano e stanno impazzendo,
adesso vai e fai spettacolo, io sono qui, ok?!? Accanto a te” gli mormoro con
un sorriso e lo vedo sorridere ed annuire.
“Vai” gli dico dandogli una
debole spinta e lui si avvia di nuovo sul palco.
“Dev” lo chiamo ancora e quando
lui si volta a guardarmi sento il cuore mancare un battito.
“Sempre è stato…” mormoro a
fior di labbra.
“E sempre sarà” conclude
flebilmente lui con un sorriso sereno stampato sul volto bellissimo.
Alla fine del concerto io sono
ancora lì, io sono sempre lì ad aspettarlo, sempre accanto a lui, come un’ombra
silenziosa, sono lì ad assicurarmi che stia bene, che tutto vada come deve
andare, sono lì a curarmi di lui in un modo quasi ossessivo ma lui non pare
accorgersene mai.
“Ce l’ho fatta!” urla tornando
dentro e prendendomi tra le braccia mi fa girare, mi aggrappo a lui e rido.
“Si, e sei stato bravissimo”
gli dico soddisfatta mentre lui sta per poggiarmi a terra.
In poco meno di un minuto ci
raggiunge una folla di gente.
“Dev ti stanno aspettando per
le interviste” annuncia Josh Blake, il suo manager, “Poi avevo pensato di farti
firmare un paio di autografi” aggiunge mentre lo porta con lui.
Dev si blocca e si gira a
guardami, “Elli vieni” mormora tendendomi una mano ed io corro verso di lui
come una bambina con il suo papà e gli stringo forte la mano mentre ci
dirigiamo nella morsa soffocante dei giornalisti.
L’addetta alle pubbliche
relazioni di Dev è una donna in gamba, Trisha sa gestire bene la situazione e
così riusciamo ad evitare molte situazioni imbarazzanti e domande decisamente
troppo private, quando poi lasciano entrare i fan a gruppetti di quattro o
cinque persone inizia il verso caos.
Le ragazze iniziano ad urlare
ossessivamente alla vista di Dev e si lanciano su di lui che cerca di
accontentarle tutte, le abbraccia e firma per loro decine di autografi.
Un paio di loro pretendono che
ci sia anche io nelle loro fotografie ed io poso volentieri.
Guardo con curiosità una
ragazza particolarmente insistente e lei mi sorride scrollando le spalle. “Sei
parte di Dev, è giusto che anche tu condivida tutto questo” mi spiega ed io mi
piego verso di lei stringendola in un breve abbraccio, non uso parole ma sono
certa che lei ha udito il mio “grazie” silenzioso.
Mi giro verso Dev e gli sorrido
aggiustandogli il colletto della polo.
“Sei stanco?” gli chiedo mentre
aspettiamo il prossimo gruppo di ragazze e lui annuisce attirandomi a sé in un
abbraccio.
Mi lascio andare contro il suo
petto e sospiro.
“Ragazzi suvvia… sapete che non
potete fare così. Prima vi abbandonate ad effusioni e poi smentite una vostra
possibile love story” sbuffa Josh scocciato ed io alzo gli occhi al cielo in un
espressione annoiata mentre Dev scoppia in una sonora risata.
“Questo è l’ultimo gruppo per
sta sera” annuncia Trisha e finalmente tenendoci per mano ci dirigiamo verso la
macchina.
Continuo a tenerlo stretto a me
mentre raggiungiamo l’hotel dove alloggiamo e come previsto al nostro arrivo
folle di fan invadono già l’entrata e vengono prontamente respinti da due
omaccioni della sicurity, la macchina si tiene a distanza e fa il giro lungo
portandoci davanti ad un entrata secondaria dove c’è un gruppo di ragazzine
evidentemente più furbe delle altre che ci sta aspettando fremendo di
impazienza. Scendiamo di fretta pregando che siano le uniche a conoscere
quell’entrata e Dev firma loro due autografi veloci prima di infilarci dentro
dove una buona parte dello staff è a nostra completa disposizione.
“Ah che bello” sospiro quando
siamo finalmente in camera e mi butto a peso morto sul letto matrimoniale, Dev
mi sorride dall’angolo accanto alla porta e si mordicchia le unghie.
“Visto che alla fine è andato
tutto bene?!?” gli dico voltandomi a guardarlo e lui mi sorride abbandonando il
pacchetto di sigarette sul mobile accanto a lui e mi raggiunge buttandosi sul
letto accanto a me.
“Sono stanchissimo” mormora
mettendosi sul fianco sinistro per guardarmi in faccia ed io sdraiata sul
fianco destro di fronte a lui gli sorrido teneramente.
“Lo so…lo sono anche io”
sospiro sommessamente e lui mi sorride allungando la mano per accarezzarmi il viso.
“Io vado a fare una doccia
veloce” mi dice ed io annuisco.
Quando mi sveglio Dev è
sdraiato accanto a me nel buio ed io non ho più scarpe, né calze, né cardigan,
indosso solo i jeans e la maglietta a maniche corte e capisco che devo essermi
addormentata mentre lo aspettavo e che lui deve avermi spogliato parzialmente e
infilato al letto.
“D” sussurro nel buio e il suo
mugolino di risposta non tarda ad arrivare.
“Hei Little Beth sei già
sveglia?!?” mi mormora divertito ed io sorrido nell’udire quel nomignolo che mi
ha affibbiato tempo fa.
“Oddio non ce la faccio ad
infilarmi il pigiama” mugugno sbuffando, lui mi sorride nel buio, posso quasi
sentirlo mentre allarga le labbra nel suo solito sorriso sbilenco.
“Non farlo” mi mormora
semplicemente.
“Lo sai che mi da fastidio
dormire con i jeans” sbuffo.
“Toglili” mi risponde ancora
lui. Mi giro a guardarlo e annuisco mentre cerco il bottone dei jeans e li
sfilo buttandoli via.
“Siamo troppo disordinati
comunque” esordisce all’improvviso Dev.
“Si lo credo anche io…ma del
resto il disordine è un modo per sfogare la nostra genialità incompresa”, c’è
un attimo di silenzio e poi lui scoppia a ridere.
“Sai Elli” mi mormora in un
orecchio ed io sento il suo respiro farsi più vicino e rabbrividisco. “Mi chiedo
come abbia fatto a vivere tanto senza di te” sospira ed io sorrido in silenzio.
“Me lo chiedo anche io…com’è
possibile che sei riuscito a sopravvivere tanto senza di me?!?” gli dico e lui
ride di nuovo.
“Ti amo Little Beth, sei
adorabile” mi sussurra e di nuovo sento il fiato mancarmi ma solo per un
secondo, poi sorrido anche io rilassandomi di nuovo.
“Notte D” mormoro confusamente
mentre sento il corpo rilassarsi e sono pronta a cadere tra le braccia di
Morfeo. Sento la sua mano che cerca la mia e quando la trova la stringe forte.
“Notte” risponde lui tranquillo
ed io posso finalmente dormire.
Quando apro gli occhi il sole
inonda la camera, muovo i piedi e trovo i suoi, caldi e confortanti come
sempre, sorrido debolmente mentre mi giro a guardarlo e lo sorprendo a
guardarmi.
“Giorno” biascico alzandomi sui
gomiti per poggiargli un delicato bacio sulla guancia e poi ricrollare sul
cuscino.
Lui mi sorride.
“Buon giorno Little Beth”
sospira accarezzandomi i capelli.
“Che ore sono?” gli chiedo.
“Le nove meno dieci e per le
nove e mezza dobbiamo essere giù a fare colazione, si parte” mi annuncia.
Sbuffo.
“Allora devo alzarmi, ho
assoluto bisogno di una doccia” dico in tono lamentoso tuffando il viso contro
il cuscino.
“Tesoro devi alzarti, è tardi” mi
mormora in un orecchio, la sua voce è ruvida contro la mia pelle e mi causa dei
brividi, sorrido e alzo il viso dal cuscino.
“Ok, ok, vado” biascico
alzandomi svogliatamente.
“Belle mutandine” commenta Dev
e mi ricordo di essermi tolta i jeans la notte prima, arrossisco debolmente e
mi volto verso lui facendogli una linguaccia.
“Hei non guardarmi il culo”
mormoro correndo in bagno.
Quando scendo nella hall Dev è
seduto sui divanetti con Josh e mi stanno aspettando per andare a fare
colazione.
“Qual è il programma?” chiedo
mentre finiamo di mangiare e ci apprestiamo ad abbandonare l’albergo.
“Partiamo per Milano, l’arrivo
è previsto per oggi pomeriggio, per le quattro dovremmo essere lì” mi comunica
Josh guardando l’orologio.
“Poi avete due ore di tempo
perché alle sei avete un’intervista e
poi serata libera”.
Sospiro. “Bene, mettiamoci in
marcia” annuncio con un sorriso.
I viaggi sono sempre abbastanza
faticosi oltre che essere noiosi, per questo io e Dev cerchiamo sempre di
annoiarci il meno possibile.
Solitamente scriviamo nuove
canzoni, giochiamo a qualche giochino stupido, dormiamo e ascoltiamo musica,
oltre a fare una quantità di foto industriale.
“Come sta Dev?” mi chiede mamma
al telefono quando mi chiama durante ora di pranzo.
“Ora come ora benissimo.
Abbiamo appena finito di mangiare” le dico sorridendo. Sento la mamma ridere.
“Quando venite a trovarci?!?”
mi chiede e sento ansia nella sua voce mentre pronuncia quelle parole, sorrido.
“Sta tranquilla mamma, ci
vedremo presto, ok?!? Appena abbiamo un paio di giorni liberi” la rassicuro al
telefono mentre Dev le manda un saluto urlando.
“Che stress” annuncio chiudendo
la telefonata, Dev mi guarda stringendosi nelle spalle.
“è normale Elli, è una madre la
cui figlia diciassettenne è in giro per un tour di concerti, mi pare quasi
logico che lei sia preoccupata” mi dice. Sbuffo scivolando sul sedile e
poggiando la testa sulla sua spalla. Scatto una foto.
“Hai rotto con queste foto, sei
diventata ossessiva” mi mormora, sorrido.
“E tu mi rompi di continuo…ma
io al contrario tuo non mi lamento mai”, Dev mi pizzica un fianco ed io rido.
“Ah, mi è appena venuta un’idea
per uno dei tuoi concerti” annuncio alzando lo sguardo verso di lui.
Dopo cinque ore di viaggio
arriviamo in albergo decisamente distrutti ma abbiamo a malapena il tempo di
fare una doccia.
Scendo nella hall appena
finisco di prepararmi, pensando alle possibili domande che la giornalista
potrebbe farci e quando le porte dell’ascensore si aprono resto immobile a
guardare Dev che mi aspetta accanto ai divanetti.
È bellissimo. Riesco a pensare
solo questo mentre mi avvicino a lui a passi stentati.
Ha i capelli sistemati con il
gel ed indossa una semplice polo su dei jeans stretti e una kafia attorno al
collo eppure è di una bellezza estrema.
“Elisabeth vuoi sbrigarti
oppure dobbiamo aspettarti per tutta la serata?!?” mi rimprovera Josh
scocciato.
Dev si gira a guardarmi alzando
gli occhi dal cellulare e mi sorride tendendomi la mano prima di rivolgere un
occhiata di rimprovero a Josh.
Gli sorrido e gli stringo la
mano.
“Ci stanno aspettando nella
sala conferenze dell’albergo, sei pronta?!?” mi chiede mentre seguiamo il
signor Blake lungo un corridoio dalla tappezzeria raffinata, annuisco.
Per fortuna le persone che ci
stanno aspettando sono soltanto due, una giornalista e un'altra ragazza, a
prima vista penso sia un’apprendista, subito dopo noto la macchinetta
fotografica e capisco che è la fotografa. Sorrido loro mentre ci accomodiamo su
due poltroncine blu di fronte alle ragazze.
“Salve” mormoro, la giornalista
mi sorride.
“Buona sera, piacere Sabrina”
si presenta porgendoci la mano.
“Non vogliamo essere invadenti”
ci annuncia la giornalista con un largo sorriso ed io mi ritrovo a pensare che
sia una persona simpatica.
“Ma purtroppo abbiamo delle
domande tassative da farvi…ci sono state imposte dai piani alti” ci spiega, io
sorrido.
“Lo sapevo, c’è sempre un “ma””
mormoro io in risposta e lei mi rivolge un’occhiata dolce.
Inizia con il domandare a Dev
della sua musica e di come sta andando il tour.
“Bene, adesso passiamo a
qualche domanda in comune” annuncia sfogliando la pagina mentre la fotografa ci
abbaglia con il flash.
“Posso farvi io una domanda?”
intervengo all’improvviso e Sabrina alza lo sguardo verso di me.
“Come mai avete voluto che
facessi anche io l’intervista?” le chiedo, lei si stringe nelle spalle.
“Ci tenevamo particolarmente”
mi spiega. “Vedi tu sei praticamente l’ombra di Dev, non ci sarebbe sembrato
abbastanza intervistare solo lui. Inoltre ci sono molte fan che impazziscono
anche per te quindi ci sembrava giusto accontentarle”.
Annuisco con un sorriso mentre
Dev sorridendo cerca la mia mano.
“A proposito di questo cosa
pensi delle tue fan?” mi chiede.
Rimango per un attimo in
silenzio, poi sorrido.
“Beh quando ho scoperto di
avere delle fan ci sono rimasta veramente perplessa, oltre ad essere
contentissima naturalmente. Cioè io non ho fatto nulla per meritare dei fan”
rispondo stringendomi nelle spalle.
A quel punto Dev si volta a
guardarmi e spalanca gli occhi come se avesse visto qualcosa di incredibile.
“Nulla?!? Tu non hai fatto
nulla?!?” esclama ed io lo guardo perplessa.
“Tu esisti e questo basta”
annuncia lui sospirando e a quel punto sento un rantolo scocciato provenire da
dietro dov’è seduto Josh Blake.
“Tu sei la mia musica, la mia
ispirazione, sei ciò che mi da la forza di andare avanti giorno dopo giorno,
sei fondamentale per me, se tu non ci fossi io non esisterei e questo credo sia
abbastanza per loro” annuncia ed io gli sorrido scuotendo la testa, poi mi giro
di nuovo a guardare la giornalista.
“Ignoratelo per favore, tende
sempre ad esagerare” dichiaro mentre lei ci guarda con un interesse sfrenato.
“Ecco, voi avete dichiarato più
volte alla stampa di non avere una relazione” esordisce ed entrambi sbuffiamo
pronti per la fatidica domanda.
“Ma allora se non siete
fidanzati cosa siete?” ci chiede e devo dire che la domanda mi sorprende. Mai
nessuno ci aveva chiesto cosa eravamo usando quelle parole.
Dev accanto a me sospira e sembra
stia valutando le parole da dire.
“Hai presente il sole e il
mondo?” esordisce improvvisamente, la giornalista lo guarda confusa ma
annuisce, io anche mi giro a guardarlo perplessa.
“Il mondo non potrebbe mai
esistere senza il sole no?!? E così Elli è il mio sole ed io sono il mondo, io
non potrei mai vivere senza il mio sole” mormora e il suo sguardo si perde nel
vuoto per poi incrociare i miei occhi ed io resto immobile a fissarlo senza
riuscire a smettere di sorridere inebetita.
“E…e il sole si sentirebbe
inutile senza un mondo da riscaldare” mormoro fiocamente continuando a fissarlo
e lui mi sorride.
“Ok, basta così, il tempo per
l’intervista è terminato, mi dispiace” interviene Josh in quel momento. Sabrina
sembra ridestarsi e annuisce.
“Si, lasci solo che Michela, la
nostra fotografa scatti qualche foto” mormora.
Come se non ne ha già scattate
abbastanza, penso tra me e me mentre ci alziamo per metterci in posa.
“Ok, vai, naturali” mormora
mentre il flash ci abbaglia.
Un’ora dopo siamo fuori.
Abbiamo convinto Josh a lasciarci fare un giro per la città con l’adeguato
travestimento, che nella maggior parte dei casi non serve ad un fico secco, e
due guardie del corpo che ci seguono a debita distanza.
“Milano è bellissima” sospiro
mentre giriamo per il centro.
“Ci sei già stata vero?!?” mi
chiede, annuisco.
“Si, un paio di volte” gli dico
mentre a braccetto ce ne andiamo in giro per la città.
Non possiamo evitare di
fermarci davanti ad una gioielleria.
“Dio è bellissimo” mormoro
indicando un anello d’oro bianco a forma di stella.
“è quello che cercavi tu no?!?
È da tempo che vuoi un anello a forma di stella” mi chiede lui ed io annuisco.
“Si, è…è stupendo” mormoro. Lui
mi sorride.
“Andiamo a comprarlo” annuncia.
“No” rispondo prontamente frenandolo, lui si gira a guardarmi stupito.
“Perché?” mi chiede. Sospiro, a
questo punto ho due scelte, potrei dirgli la verità o inventarmi una
stronzata…mi conosce troppo bene Dev, capirebbe se gli dicessi una bugia, così
opto per la verità.
“Perché insisteresti per pagare
tu ed io non voglio” dico, lui corruga la fronte.
“Dai Elli non rompere, andiamo”
dice di nuovo spingendomi dentro ma io oppongo resistenza.
“Ok,ok, va bene” sbuffa lui ed
io lo guardo perplessa, strano che si sia arreso così facilmente, penso tra me.
“Che ne dici di mangiare
fuori?!?” mi propone Dev verso le otto.
“Non rientriamo, avvisiamo Josh
che noi rimaniamo a cena fuori” mi propone, annuisco.
“Ottima idea” osservo
sorridendo.
“E che ne dici se provassimo a
seminare i due scagnozzi qui dietro?!?” gli propongo ad un tratto e lui mi
sorride malizioso.
“Dico che è un ottima idea”
mormora e all’improvviso mi spinge in un vicolo sulla destra ed iniziamo a
correre.
Decisamente sono fuori
allenamento quindi la corsa accompagnata alle risate mi distrugge ma circa
dieci o quindici minuti dopo ci accorgiamo che siamo riusciti a seminare gli
uomini della security, così Dev manda un messaggio a Josh e andiamo
allegramente a cercare una pizzeria perché io ho un’incredibile voglia di pizza.
Qualche ragazza ci guarda
incuriosita per strada e si ferma più del dovuto ad osservarci, così
acceleriamo il passo sotto i nostri capellini colorati e gli occhiali da sole
scuri.
“Ristorante-Pizzeria” leggo
l’insegna in legno indicando un locale davanti a noi.
“Si, mi piace, penso che può
essere il posto giusto” concorda Dev, gli sorrido.
“Perfetto” mormoro spingendo la
porta per entrare.
Ci accoglie un cameriere
dall’aria allegra e ci fa accomodare in un tavolino appartato, richiesto
esplicitamente da noi.
“è un bel posto” sospiro. “Mi
ricorda tanto le normali pizzerie del mio paese piuttosto che i locali di lusso
dove mangiamo da un mese a questa parte” gli sorrido e lui mi ricambia il
sorriso scuotendo la testa.
Poco dopo torna il cameriere
portandoci due menù.
“Scusate la domanda ma lei è
Dev, quel Dev?!?” chiede improvvisamente, io scuoto la testa, scoperti, penso.
“Si” mormora sospirando Dev. Il
cameriere ci sorride.
“Ma la prego di far rimanere la
cosa tra noi, per favore, altrimenti tra qualche minuto avremo un assalto”
mormoro implorante e il giovane uomo mi sorride.
“Certo Elisabeth, terrò la
bocca chiusa, lo prometto” dice premendosi due dita sulle labbra in segno di
giuramento ed io gli sorrido ringraziandolo.
“Pizza, pizza, pizza” sospiro
finalmente felice leggendo il menù.
“Ho voglia di mangiare una
pizza grandissima! Quando sono a casa ne mangio almeno tre a settimana, tu
invece mi hai costretto ad una dieta drastica” mi lamento scorrendo con lo
sguardo il menù, Dev sorride.
“Ma non è vero” protesta. “Sei
libera di mangiare ciò che vuoi” aggiunge.
“Si, mentre tu ti lasci morire
di fame” rispondo indicando con il dito la pizza perfetta.
“Ma quando arriva questa pizza”
mi lamento dieci minuti dopo che abbiamo fatto l’ordinazione, Dev scuote la
testa ridendo.
“Sei la solita impaziente!!”
mormora allungando la mano per accarezzare la mia poggiata sul tavolo. Lo vedo
farsi improvvisamente serio e capisco che deve dirmi qualcosa, lo guardo con
curiosità ed attendo.
“Credo che Samuel mi piaccia
sempre di più…ma io non sembro interessargli” mi rivela ed io sento il cuore
che cessa di battere.
Samuel, il ballerino, quello abbronzato e bellissimo, quello per cui Dev ha una cotta da un bel po’ di mesi, Samuel, il mio incubo ricorrente e in quell’esatto istante mi sento morire.
Spazio autrice:
Salveeee popolo! Allora inizio con il dirvi che questa storia mi è
venuta in mente per caso mentre ero in attesa di vedere un concerto,
tra la folla impaziente e il caldo afoso un piccolo barlume si è acceso
nella mia mente malata trasformandosi in questa cosa qui (se vogliamo
essere gentili definiamola pure una storia). Non è tratta da nessuna
storia vera nè tanto meno si parla di qualche personaggio famoso che
esiste realmente, è tutto inventato.
Detto questo vi
informo che è una breve long fiction, saranno massimo cinque capitoli e
spero possa essere di vostro gradimento. Naturalmente tutto è ben
accetto (critiche, consigli, complimenti (qualora ci fosse qualche
pazzo che voglia farmene)). In ultimo tengo a precisarvi che il rating
è arancione perchè nei prossimi capitoli ci sarà qualche
scena...compromettente (per non svelarvi nulla) quindi non mi sembra il
caso di lasciare verde però per non cambiare rating in seguito ho
preferito metterlo arancione da subito.
Inoltre
approfitto di questo piccolo spazio per ringraziare chi commenta i miei
lavori, grazie davvero, un commento è sempre gratificante in qualche
modo sia esso negativo o positivo che sia.
Alla prossima _EpicLoVe_