Refrain ~
Inconfondibile.
Finian amava il suono delle parole. Forse perché
per molto tempo non aveva parlato con nessuno. Da quando lavorava alla villa
del signorino Ciel invece poteva parlare con chi più gli aggradava, non
più solo con gli uccellini che si posavano sul suo davanzale; poteva
passare minuti interi, ore quando possibile, a chiacchierare con Bard, con Meirin, con Tanaka-san –
almeno quando questi si trovava nelle sue fasi di maggiore forza – e qualche
volta persino con Sebastian-san o con il signorino in
persona. E parlare era una delle cose più belle del mondo, perché
erano soprattutto le parole a spiegare il senso delle cose.
Inconfondibile.
C’erano
anche dei giorni in cui si svegliava con una parola in testa, una sola, che lo
tormentava per tutto il giorno, e che lui diligentemente cercava di applicare a
quante più cose possibili durante la giornata.
Inconfondibile.
Era
una parola con un bel suono. C’erano tante cose inconfondibili alla
villa, oh sì. L’odore delle rose, ad esempio. L’ascendente
di Sebastian-san sulle persone. L’oh-oh-oh e le
tazze di tè di Tanaka-san. Il broncio del
signorino Ciel. I tentativi di Bard di cucinare arrosti commestibili con il
lanciafiamme. E poi…
«
AAAAHHHHH! »
Ecco,
appunto. L’urlo di Meirin. Il più
inconfondibile di tutti.
Finian lasciò cadere di colpo le
cesoie, quasi cadde dalla scala e si punse la mano con un paio di spine del
roseto, ma nulla di tutto ciò lo scoraggiò. Corse a perdifiato
attraverso il giardino di villa Phantomhive,
entrò nell’ingresso, si guardò intorno per appena un
istante e individuò la voce di Meirin nell’ala
est. Si lanciò in quella direzione.
«
AAAAHHHHH! Un mostro! AAAAHHHHH! »
Doveva
essere più grave del solito.
«
Sono qui, Meirin! »
Finian sbucò nel corridoio,
già pronto allo scontro, sotto il braccio la prima colonna che gli era
capitata a tiro.
Meirin era lì, alla metà
esatta del corridoio, abbarbicata su quella sua scala che le toccava sempre
usare per prendere i piatti dalla credenza, le braccia strette convulsamente al
petto e il respiro ansante.
«
Un mostro, un mostro! AAAAHHHHH! »
«
Sta’ calma, Meirin! Dov’è? Cos’è?
Smettila di urlare, stai diventando blu!
»
Meirin si calmò, in effetti,
però giusto quel poco che le consentì per indicare qualcosa sul
pavimento con dita tremanti. Finian mosse qualche
passo in avanti, guardingo. Alla fine, proprio ai piedi della scala, lo vide:
un grande, nerissimo…
«
… »
«
Cosa aspetti? Ammazzalo, ammazzalo, per carità! »
«
Ma… »
«
‘Ma’ cosa? ‘Ma’
cosa? Non lo vedi che è una minaccia letale? Finian, ti vuoi decidere a…? »
Ma
Finian non l’ascoltava più. Era troppo
impegnato a rotolarsi sul pavimento dalle risate, e a onor del vero, era
già tanto che non avesse fracassato la villa dalle fondamenta quando
aveva lasciato cadere con uno schianto la colonna sradicata dall’ingresso.
«
Finian? » Meirin ora
sembrava più scandalizzata che spaventata, ma il tono isterico era
rimasto. « Finian?!
»
«
Ma Meirin, è impossibile che una ragazza con
un addestramento da cecchino abbia paura dei ragni! »
«
I ragni sono una delle cose che mi fanno più orrore al mondo, va bene? » urlò lei da sopra la
scala, e anche se i suoi occhi erano come sempre nascosti dagli occhiali, il
ragazzo ebbe la fugace impressione di due lampi rossi al posto delle lenti. «
Adesso potresti gentilmente smetterla di fare il bambino e ammazzare quella
bestia, così posso scendere? »
«
E va bene, va bene » sghignazzò Finian,
quindi si rialzò e mosse il piede in avanti verso il ragno. Ciac. « Fatto. »
«
Era ora » ribatté Meirin in un sospiro
spossato.
Finian non riusciva a smettere di
ridacchiare. « Dai, dammi la mano, ti aiuto a scendere. »
« Ma quale mano, ho un mucchio di
piatti da portar giù… » Meirin si tuffò nella credenza frugandovi dentro
rumorosamente.
«
Ah, beh, allora non mi resta che aspettare l’arrivo provvidenziale di Sebastian-san… »
« Che
cosa vorresti dire con questo? »
«
Io? Assolutamente nulla! »
Meirin riemerse, e com’era
prevedibile la pila di piatti tra le sue braccia era tanto alta da nasconderle
il viso. Finian si mosse automaticamente, prendendole
il carico con una mano sola e tenendolo al sicuro ad una distanza inferiore dal
suolo.
«
Oh, grazie » sbuffò Meirin, preparandosi
a scendere dalla scala.
«
Meirin, quali sono le altre cose che ti fanno
più orrore al mondo? »
Lei
si voltò, sorpresa. « Cosa? »
«
Sì, sai, così per sapere. La cosa che fa più orrore a me
è di dover lasciare questo posto, lo sai? »
Meirin inclinò il capo, fissandolo
in silenzio. Finian sorrideva ancora, mentre si
chiedeva perché la cosa la stupisse tanto. Era normale, no? Era… da lui.
Inconfondibile.
«
Voi due, si può sapere cos’è tutto questo baccano? »
Inconfondibile
era anche il fatto che Meirin, sobbalzando per via
della voce improvvisa di Bard, avesse perso l’equilibrio e fosse
precipitata dritto sopra i piatti che Finian teneva
sollevati a mezz’aria…
Già.
Un fracasso inconfondibile.
Peccato,
oggi Sebastian-san non aveva fatto in tempo ad
arrivare. Oh, si sarebbe arrabbiato, sicuramente sì. A modo suo, ma si
sarebbe arrabbiato. Anche quella era una cosa inconfondibile. Inconfondibile come
il rossore che accendeva le guance di Meirin quando Sebastian-san le si avvicinava.
{
La cosa che faceva più orrore a Finian era di
dover lasciare quelle persone, persone come Meirin }
E
allora, perché quel rossore stavolta si era acceso mentre Meirin si sollevava frettolosamente da lui e cominciava a
raccogliere i cocci?
«
Uh, Meirin…? »
«
AAAAHHHHH! Che schifo, ho messo la
mano proprio sul ragno morto! »
Spazio dell’autrice
Dal
momento che se conosco e amo Kuroshitsuji è tutto merito di Fede_Wanderer, questa mia prima,
indecente, insulsa shot è tutta dedicata a
lei, con la speranza che le piaccia almeno un pochino, anche se è stata
scritta di getto su un episodio assolutamente autobiografico e su due
personaggi relativamente poco importanti. ^^’
Che
altro dire? Adoro Finian, adoro Meirin.
Ho pensato a loro due insieme, mi sono piaciuti e ho cercato un’idea su
cui sviluppare una possibile storia che non risultasse troppo OOC – e spero
tanto di esserci riuscita; ad un certo punto della scrittura mi sono detta che probabilmente
un ragazzo come Finian non ucciderebbe neanche un
ragno, ma poi ho ricordato la sua esilarante campagna anti-topi nel secondo
episodio e mi sono convinta. xD
Per il
tema devo ringraziare il sito The Writer Today il cui Prompt Generator mi ha fornito la
frase “The thing
that scares me the most is…”
Perdonate
l’idiozia di un’aracnofoba. Spero di avervi
strappato almeno un sorriso. ^^
Nota: il titolo, “Ritornello”,
indica il ripetersi della parola Inconfondibile
nella shot e nei pensieri di Finian.