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Autore: sushiprecotto_chan    14/06/2010    9 recensioni
[Merlin/Will friendship.] «N… Non lo dirai a nessuno, vero, Will…?»
Un Merlin di undici anni suonati lo osservava, implorante. Fino a quel momento aveva tenuto gli occhi bassi ed era rimasto a sedere, comportandosi come un colpevole di fronte al più crudele dei boia, ma ora era lì, in piedi a guardarlo a quel modo.
Aveva sempre pensato che i suoi occhi fossero un poco più profondi del normale. Lui dal canto suo aveva le pupille più grandi e dilatate di quelle di Merlin, ma gli occhi di questo possedevano una potenza malcelata e, alle volte, si ritrovavano ad essere più
significativi, differenti da quelli delle persone comuni che ogni giorno si potevano vedere al villaggio. William non aveva mai capito il perché.
Ora, ora il “perché” è lì, a portata di mano.

[Missing Moments, Partecipante al One Hundred Prompt Project.] {Dedicata a Giò, perché sì. *_*}
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Will
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Titolo: I can see.
Fandom: Merlin.
Personaggi/Pair: Will, Merlin, implicito Merlin/Will (friendship o pairship a discrezione del lettore).
Generi: Slice of Life, Fluff, Introspettivo.
Avvertenze: Shounen-ai a discrezione del lettore, Autrice *un tantino* invasata, Missing Moments.
Parte: 1 di 1.
Conteggio parole: 900 (escluso il titolo).
Introduzione: «N… Non lo dirai a nessuno, vero, Will…?» Un Merlin di undici anni suonati lo osservava, implorante. Fino a quel momento aveva tenuto gli occhi bassi ed era rimasto a sedere, comportandosi come un colpevole di fronte al più crudele dei boia, ma ora era lì, in piedi a guardarlo a quel modo.
Aveva sempre pensato che i suoi occhi fossero un poco più profondi del normale. Lui dal canto suo aveva le pupille più grandi e dilatate di quelle di Merlin, ma gli occhi di questo possedevano una potenza malcelata e, alle volte, si ritrovavano ad essere più
significativi, differenti da quelli delle persone comuni che ogni giorno si potevano vedere al villaggio. William non aveva mai capito il perché. Ora, ora il “perché” è lì, a portata di mano.
Note: 1. Partecipante al One Hundred Prompt con la parola “vista”.
2. Dedicata a Giò, perché sì. *_*
Urteriori: In fondo. <3

The One Hundred Prompt Project

 









I can see.

 

«N… Non lo dirai a nessuno, vero, Will…?»
Un Merlin di undici anni suonati lo osservava, implorante. Fino a quel momento aveva tenuto gli occhi bassi ed era rimasto a sedere, comportandosi come un colpevole di fronte al più crudele dei boia, ma ora era lì, in piedi a guardarlo a quel modo. Aveva sempre pensato che i suoi occhi fossero un poco più profondi del normale. Lui dal canto suo aveva le pupille più grandi e dilatate di quelle di Merlin, ma gli occhi di questo possedevano una potenza malcelata e, alle volte, si ritrovavano ad essere più significativi, differenti da quelli delle persone comuni che ogni giorno si potevano vedere al villaggio. William non aveva mai capito il perché.
Ora, ora il “perché” è lì, a portata di mano. «W-Will…»
Il ragazzino si desta dai suoi pensieri, e il suo sguardo incontra ancora una volta quello dell’amico.
«Io» comincia quindi il contadino «Merlin, non so cosa pensare. Perché non me l’hai detto prima?»
Il mago si rimette a sedere sul tronco accanto a lui, una nuova ombra sul viso. «Non è abbastanza chiaro?»
«Io non l’avrei detto a nessuno. Non lo dirò a nessuno.» incalza l’altro. Non gl’importa, non gl’importa se Merlin possiede la magia o che so cos’altro, ma, dentro di sé, ha paura. La lealtà di un vero amico come Merlin – di quell’amico che è sempre stato così strano, così impacciato, così familiare in tutto ciò che faceva –, alla fine, è la cosa che ha timore d’aver perso – o peggio, di non aver mai avuto.
«Lo so.»
William gusta profondamente queste due parole sillaba per sillaba, prendendosi tutto il tempo per assimilarle meglio. Merlin ricomincia il discorso subito dopo, ma è come se quelle quattro lettere avessero fatto radici nell’animo di Will, e sopravvivessero anche nelle frasi successive, lasciando come una tenue e piacevole foschia nel mezzo delle parole che le seguono.
«Lo so, ma quando mi hai visto non ero sicuro di nulla. Io… Io ci sono nato così, non è stata una mia scelta. Mia madre morirebbe di preoccupazione, se sapesse che anche tu l’hai scoperto…»
«Chi altro lo sa?»
Lo stregone si gira verso di lui, lasciando perdere la manciata di erba su cui poco prima sembrava tanto concentrato. «Solo tu. E mia madre, naturalmente.»
Will continua ad osservarlo, apparentemente indifferente, mentre nella sua mente trattiene un sorriso e il viso si distende un poco. Solo a lui. E a sua madre.
«Quindi ce l’hai sempre avuta, la magia?»
Merlin annuisce. «Fin dalla nascita.»
L’altro si buttò più o meno rudemente a terra, usando l’intreccio delle sue mani come cuscino, e cominciò a ridacchiare.
Una delle sopracciglia di Merlin si posizionò ad arco, mentre il proprietario lo osservava. «Si può sapere perché ridi, ora?»
Will continuò nella sua occupazione. «Guarda che per me va bene!»
L’espressione del piccolo mago era impagabile. Teneva gli occhi spalancati, e la bocca semi aperta, in un modo che faceva tanto ricordare la forma della lettera ‘o’. «Per me va bene!» ripeté Will, alzandosi da terra. «Non sto scherzando!»
«Puoi essere mago e tutto ciò che vorrai!» Ora Merlin aveva le lacrime agli occhi.
«Non stai scherzando.» Will annuì.
«Sono serio, sì.» Merlin si girò da un lato per coprire la sua faccia. Poi sembrò essersi ripreso, perché tirò su col naso e si voltò di nuovo verso l’amico, sorridendo.
«Grazie.» A Will non era mai piaciuto quando Merlin si metteva a piangere. In quella occasione le sue lacrime erano tutte per lui, e quindi non poteva mascherare un certo orgoglio nel saperlo con certezza, tuttavia proprio per quel motivo si sentiva un vile per averlo fatto piangere.
Merlin era un po’ gracile, Merlin era buono, Merlin era un ottimo amico e non era degno della sofferenza. Chissà poi quanta ne aveva avuta, in quegli anni, a stare da solo in quel segreto. Merlin non poteva soffrire, non lo meritava affatto.
«Senti… Sei il migliore amico che io abbia mai avuto in assoluto, non c’è problema, davvero.» Will sfoggiò un sorriso a trentadue denti, sperando che l’altro non avvertisse i brutti pensieri che un attimo prima lo avevano colto. «Ti va di fare una corsa fin giù al fiume? Poi possiamo andare a nuotare!»
Merlin a quelle parole diventò raggiante, e Will sentì tutte le sue preoccupazioni scorrere via dal suo animo come acqua. Poi cominciò a correre, con l’amico che lo seguiva, subito dietro di lui, ridendo. Andava bene. Merlin era lì con lui, Merlin si era tolto un gran peso sul cuore, Merlin si era confidato proprio con lui.
Andava bene. E sarebbe stato bello, negli anni a venire, vedere quel ragazzino crescere, e crescere con lui, e poterlo osservare coi suoi stessi occhi. Perché ci avevano sempre visto bene, i suoi occhi, e da quello che Will poteva vedere Merlin era solo un ragazzino con un grande cuore, e il migliore amico che lui avesse mai potuto avere – perché non mentiva mai, Will, tanto meno a Merlin e tanto meno su un argomento così importante.
Cosa gli importava se lui era un mago? Merlin era suo amico e tanto gli poteva bastare. Si buttò in acqua, sentendo gli schizzi arrivargli ovunque e la camicia appiccicarsi sulla pelle. Avvertiva la presenza di Merlin dietro di lui, mentre questo si toglieva vestiti e stivali e lo raggiungeva.
Non poteva esserci giorno più bello di quello.

 




***
Will è sempre stato un po’ pieno di sé, sì. XD Ed un ottimo amico, a mio parere – probabilmente un ottimo amico infatuato del suo migliore amico, ma anche questi sono pareri. Adoro questo personaggio. E non ho resistito a scrivere di un Merlin di soli undici anni, perché l’immagine era troppo adorabile per cancellarla. *_* BTW, eccomi qui.
La fiction è tutta per Giò. *_* Perché l’adoro ogni giorno di più e non riesco a fermarmi *O* - e questo è tutto dire. Grazie mille a chi l’ha letta ed a chi la leggerà; spero sia di vostro gradimento!

 

   
 
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