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Autore: Andrea Sofia    14/06/2010    4 recensioni
Che mi è successo? Non provo più pietà per le mie vittime? Non provo più orrore per i miei omicidi?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo giocando ad Assassin's Creed II quando quest'idea mi ha folgorato...l'ho scritta di getto, fatemi sapere cosa ne pensate XD



Mi calo silenziosamente giù dalle scale. Sono in anticipo. Mentre sto acquattato nell'ombra controllo il mio respiro, non provo nessuna emozione.

Che mi è successo? Non provo più pietà  per le mie vittime? Non provo più orrore per i miei omicidi?

Scaccio quei pensieri: devo rimanere concentrato. I minuti scorrono lenti quando, finalmente, sento un timido rumore di passi. Ha paura, sa che sono qui, che lo sto aspettando...si ferma per guardarsi intorno. La luna lo illumina con un fascio di luce pallido, unica testimone di quello che sta per succedere. Riprende a camminare. Il suo respiro è pesante, il volto preoccupato. Si avvicina, sono ancora in tempo per tirarmi indietro.

E' tutto un sogno, fra poco Federico verrà  a svegliarmi rimproverandomi della mia pigrizia.

E' solo un incubo, un incubo che è durato diversi anni, ma tra pochi istanti Petruccio verrà  a scuotermi ed io scoprirò che è durato solo una notte. Una lunga, lunghissima notte: ecco cos'è la mia vita. Come sempre la verità  mi colpisce come uno schiaffo tirato con uno straccio bagnato.

Non è un mio sogno, non è un mio incubo: è la realtà , la mia realtà.

Esco dalla spirale di pensieri che mi aveva risucchiato, non posso tirarmi indietro, non voglio. Mi muovo di scatto, sento la melodia delle mie lame che affondano nella sua carne. L'ultima cosa che scorge è il luccichio sinistro dei miei occhi, lo posso vedere riflesso nei suoi, poi si accascia al suolo con un gemito strozzato. Il mio sussurro infrange il silenzio della notte: -Requiescat in pace-.

Le solite parole pronunciate dopo ogni singolo omicidio. Non riesco a non percepirle come inutili e vuote. Hanno mai avuto davvero senso per me? Velocemente mi arrampico sul tetto del palazzo vicino. Una guardia sonnecchia a poca distanza da me, faccio meno rumore possibile e mi rifugio nelle tenebre. Un'altra mi passa di fianco senza accorgersi della mia presenza.

E' così vicina che potrei quasi toccarla. Sfortunatamente mentre fa un grosso sbadiglio barcolla leggermente e mi sfiora la veste. Lo metto a tacere prima che possa chiamare aiuto. Ancora quel luccichio nei miei occhi.

Mi sento stanco. Ho trascorso troppe notti insonni e tormentate da quel Giorno. Nonostante siano passati diversi anni il ricordo di quei momenti è così nitido...l'impiccagione, la fuga, gli intrighi, le lotte, gli omicidi e tanto tanto sangue. Troppo sangue.

Queste persone meritavano davvero di morire? Per cosa poi? Il potere? Il potere... Basta!

Non voglio più pensare, soffrire e ricordare. Percorrerò la mia strada fino in fondo senza più voltarmi indietro. Questa notte ho davvero capito che non uccido per difendere i civili innocenti o per salvare il mondo...uccido per me, per la mia Vendetta. Forse tutto il sangue che ho versato mi ha tramutato in un mostro, un mostro che prova un piacere perverso nel porre fine all'esistenza di un altro essere, un mostro anch'esso magari. O forse è tutta un'illusione.



P.S.: A breve arriverà  anche l'aggiornamento di Illness (non me ne sono dimenticata), devo solo finire di sistemarlo ^.-

  
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