Ciao
a tutti…eccomi qui con questa storia nuova, spero che vi
possa piacere, la
dedico al mio attore preferito Ian
Somerhalder che
mi ha letteralmente
conquistata con quegli occhi uguali al ghiaccio.
Capitolo
1: Nice to meet you
Mi
chiamo
Chiara ho 26 anni, e sono appena atterrata all’aereo porto di
Los Angeles, vi starete
chiedendo cosa ci faccio qui?! Semplice ho vinto un concorso indetto da
Vanity
Fair, che mi permetteva, se avessi vinto di incontrare Ian Somerhalder,
uno dei protagonisti della nuova serie tv: “The Vampire
Diaries” .
Per
prepararmi a questo viaggio in America ho fatto lezioni di inglese
avanzato ed
ora sono perfettamente in grado di parlare in modo quasi perfetto
l’inglese.
Ci
credete?!
Io una semplice ragazza italiana non solo conoscerà il suo
idolo, ma avrà
l’opportunità di stare insieme a lui e al cast per
tutta la durata delle
riprese della prima stagione.
Sono
arrivata all’uscita dell’aereo porto quando vedo un
cartello, tenuto in mano da
un signore in divisa, con scritto il mio nome.
Spingo il
carrello carico di bagagli verso il signore, quando arrivo al suo
cospetto mi
guarda da capo a piedi, forse per la mia maglietta azzurra a maniche
corte con
lo stemma di superman?!.
-Siete voi
Chiara, la vincitrice del concorso?-
Annuisco e
dico –Sì sì sono io- e gli sorrido.
Guarda il
mio carrello e si offre di spingerlo lui, all’inizio mi
rifiuto ma il signore
continua ad insistere allora gli lascio spingere quel carrello
stracolmo di
valigie.
Quando
usciamo dall’aereo porto vedo una lunga limousine nera
parcheggiata e che il
signore in divisa si dirige verso la macchina, ed aperto il bagagliaio
inizia a
caricare le valigie al suo interno.
Dopo averle
riposte tutte con la massima cura mi apre la portiera lasciandomi
salire,
all’interno c’era una donna bionda che sembrava la
testimonial di Chanel.
Era griffata
Chanel dalla testa ai piedi, appena mi vide entrare in macchina si tolse gli occhiali e
disse
-Io sono
Ellen Page, la PR di Ian Somerhalder,
in quanto vincitrice del
concorso a livello mondiale parteciperai alle serate legate alla serie
TV,
farai interviste con diversi giornalisti per parlare della tua
esperienza e
inoltre parteciperai ad alcuni talk-show- stava elencando una serie
infinita di
impegni dei quali iniziai ad avere un po’ di
timore…talk-show?! Interviste?!
Serate?!
Vedendomi in
stato catatonico disse qualcosa che mi rallegrò
–Ora andremo all’aereo privato
che ci porterà nella città dove si svolgono le
riprese, per prima cosa poseremo
i bagagli in albergo mentre per seconda cosa andremo sul set, stanno
girando la
seconda puntata…bene Irv metti pure in moto-disse alla
fine all’autista.
ARRIVO SUL
SET ALLE 18,30 DI SERA
Ero stanca
morta di stare seduta ed avevo bisogno di sgranchirmi le gambe,
perciò uscii
dalla lunghissima limo.
Feci qualche
passo per sgranchirmi le gambe quando venni travolta da qualcosa o
meglio
qualcuno, il cinghiale che mi era venuto addosso mi aveva fatta cadere
e
tal’altro mi aveva anche fatto male a sedere.
Quando mi
rialzai alzai gli occhiali in modo da guardarlo negli occhi e
indovinate chi
era?! Ian
Somerhalder, con i suoi occhi
glaciali nei panni di Damon Salvatore, quando fui capace di fare mente
locale
dissi –Tu sei Ian, ciao io sono…..- non mi
lasciò il tempo di rispondere che
disse –Scusa ma non ho tempo se mi fermassi a parlare con
tutte le mie fans non
lavorerei più, perciò ho da fare e se ti
allontani dal set forse è meglio.-
La cosa che
mi fece arrabbiare fu l’arroganza con cui parlò,
come se fosse il padrone di
tutti, non feci in tempo a controbattere che era già
sparito. Non si era
nemmeno scusato per avermi fatto cadere, anzi non mi aveva neanche
aiutata ad
alzarmi, se questo era il vero Ian ero messa bene.
Tornai alla
limousine per aspettare Ellen che tornò dopo poco, facendomi
segno di seguirla -Il cast e
la troupe stanno mangiando e visto che noi non abbiamo ancora pranzato
ci uniremo
a loro, ovviamente dopo averti presentata- disse mentre camminavamo.
Eravamo
arrivate ad un grosso tendone dove entrò subito seguita da
me, appena entrammo
sentivo tutti gli occhi puntati su di me.
Ellen si
schiarì la voce e disse –Ragazzi lei è
Chiara, la vincitrice del concorso
indetto da Vanity Fair, starà con noi fino alla fine delle
riprese, Chiara loro
sono il cast, che già conosci e la troupe, di cui conosci
solo alcuni.-
La prima a
venirsi a presentare fu Nina che mi sorrise porgendomi la mano
–Ciao e
benvenuta io sono Nina-, strinsi la sua mano e le sorrisi di rimando
–Chiara,
piacere-.
Uno dopo l’altro
si presentarono tutti, tranne Ian, tecnicamente il soggetto del
concorso, forse
era meglio così dopo come si era comportato. Nina
mi
aveva fatto sedere affianco a lei, appena mi ero accomodata e mi
avevano
portato un hamburger con delle patatine fritte. -Da dove
vieni precisamente?!- mi chiese Nina, dopo aver ingoiato una patatina
dissi –Vengo
da Milano.- Continuai a
conversare con lei e successivamente anche con Paul, finché
non finì la pausa
per cenare e tutti tornarono sul set.
Prima di
andare via notai che Ian continuava a guardarmi, ma non con uno sguardo
che
diceva “scusami se sono stato uno stronzo” ma uno
che assomigliava di più a “ecco
una rompiscatole che mi darà noia per mesi”.
Per mia
gioia mio avevano concesso una seggiola vicino ai produttori, dalla
quale
seguivo le scene attentamente.
Mi sorpresi
del lavoro che si svolgeva su un set, la troupe era formata da un sacco
di persone,
gli addetti al suono, alle riprese, agli effetti speciali era davvero
un gioco
di squadra. Mentre
lavoravano però scherzavano tra di loro, si prendevano in
giro era un
divertimento unico. Nina era
davvero simpatica e anche Paul, quando avevano un minuto libero
venivano a
chiedermi cosa ne pensavo della scena, se mi era piaciuta, lasciandomi
sorpresa
per la loro vivacità.
-Bene
ragazzi per oggi abbiamo finito, andate a dormire, riposatevi e ci
vediamo
domani mattina qui alle 10.00.- disse il regista ad un certo
punto.
Nina venne
verso di me e disse –Vado a togliermi gli abiti da scena e
poi andiamo via
insieme ok?- annui e lei si andò a cambiare.
Nel
frattempo Ellen mi aveva raggiunta insieme ad Ian, lui non mi guardava
teneva
lo sguardo ovunque ma non su di me.
-Bene,
Chiara domani invece che venire qui sul set rimarrai con Ian in
albergo, poiché
verrà una giornalista di Vanity Fair che vuole fare una
piccola intervista e
qualche foto, a te che sei la vincitrice ed a Ian- poi
guardò un attimo il suo
Iphone e disse –perciò scendi nella All verso le
9.00, chiedi di Tanya che ti
vestirà, truccherà e pettinerà ok?!
Ora vi lascio parlare, io devo volare, ciao
Chiara ciao Ian.- Rimanemmo in
silenzio per qualche minuto poi lui tentò di dire qualcosa
ma richiuse la bocca
poi finalmente disse –Scusa se ti ho fatta cadere- lo guardai
con un
sopracciglio alzato e dissi –Solo per avermi fatto cadere?!
Sei stato un
maleducato e ti scusi per avermi fatto cadere, io mi scuserei per come
mi hai
trattato- lui sembrò pensarci su un attimo e disse
–Non vedo perché dovrei,
comunque ora scusami ma ho da fare- e se ne andò senza
aggiungere niente di
niente.
Non ebbi
tempo di formulare chissà quale pensiero malvagio che Nina e
Paul mi
raggiunsero –Eccoci qua- sorrisi e dissi –Siete
stati bravissimi, secondo me
avete registrato una prima puntata con i fiocchi.- Nina mi
prese sottobraccio e insieme a Paul ci dirigemmo verso
un’altra limousine.
Durante
il
viaggio mi fecero un sacco di domande, su come fosse la scuola in
Italia, se lì
si mangiasse bene come dicono tutti, quello non potei che confermarlo
promettendogli che un giorno di questi li avrei cucinato qualcosa
all’italiana.
Arrivati in
albergo entrammo nella hall -Chiara bevi
qualcosa con noi al bar? Ci saranno anche Ian e Sara- mi chiese
gentilmente
Paul
Sentendo
nominare il nome di Ian pensai che forse era meglio rifiutare
l’invito, però
pensandoci più attentamente decisi che ci sarei andata
ugualmente, chi era Ian
per mettermi in soggezione?! Nessuno ecco chi era.
-Va bene
vengo volentieri- dissi sorridendo. Avevo trovato in Paul ed in Nina
due
persone simpatiche e aperte al dialogo, soprattutto Nina che mi teneva
a
braccetto. Seduti al
tavolo aspettammo l’arrivo di Sara e Ian per prendere
qualcosa, fortunatamente
arrivarono quasi immediatamente. Buona sera
ragazzi- disse Sara –Ah tu sei Chiara giusto?! Oggi non mi
sono potuta
presentare visto che ero su un set fotografico comunque io sono Sara
piacere-
disse porgendomi la mano.
-Io sono
Chiara-, mentre stringevo la mano a Sara arrivò Ian che
appena mi vide disse –Cosa
ci fa lei qui?! Va bene che hai vinto il concorso ma non ci devi stare
appiccicata
come la cozza allo scoglio-.
Non riuscivo
a credere alle mie orecchie, come poteva una persona essere
così sgarbata?!
-Dai Ian non
esagerare l’abbiam…- cercò di dire
Nina, ma venne subito interrotta da Ian –Non
esagerare?! Ora questa non si staccherà più,
è l’ennesima fan isterica e
maniacale che ha vinto un concorso per conoscere i personaggi che
interpretiamo.- disse con foga e rabbia, non riuscivo davvero a capire
cosa
avevo fatto di male per stargli così antipatica.
-Scusa ma
adesso parlo io- dissi scendendo dallo sgabello in modo da
fronteggiarlo meglio
-prima cosa: non sono una fan isterica, seconda cosa: fan o non fan non
si
parla in quel modo ad una persona e terza cosa il concorso era per
conoscere
Ian Somerhalder non Damon Salvatore- dissi scandendo bene i nomi -ma da
quanto
ho dedotto fino ad esso meglio conoscere Damon Salvatore, che
è un personaggio
inventato stupendo in tutta la sua stronzaggine invece di Ian
Somerhalder
stronzo nella realtà, perciò scusate, grazie
dell’invito ma vado a dormire.-
Presi la mia
borsa e andai verso l’ascensore, maledetto concorso, quando
mai ho partecipato,
pensai schiacciando il bottone con scritto 33.
Non avrei
mai pensato che una persona potesse essere così antipatica e
scorbutica, non perché
lui fosse Ian Somerhalder, ma perché tendo sempre a cercare
il meglio nelle
persone rimanendo molto spesso delusa. Arrivata al
33° piano cercai la mia camera la 3993, era a metà
del corridoio, tirai fuori
la mia carta magnetica e la infilai nella fessura aprendo la porta.
La camera
era stupenda sulle varie tonalità del porpora, la prima cosa
che si vedeva era
un minisalotto con un divano di pelle nera con cuciture bianche e due
poltrone
identiche al divano, davanti al divanetto c’era un tavolino
di cristallo e
davanti ad esso un caminetto.
Entrai nella
porta adiacente dove padroneggiava un grosso letto che aveva un aspetto
invitante, mentre l’altra porticina dava sul bagno, del quale
rimasi estasiata.
Il pavimento
era in marmo bianco mentre la vasca, i sanitari e il ripiano del
lavandino in
marmo nero, il sogno di ogni donna. Le mie
valigie erano già state svuotate e i vestiti risistemati,
aprì la cabina
armadio e presi l’accappatoio e il mio intimo nero di pizzo.
Riempii la
vasca e mi abbandonai al totale relax di un bagno caldo.
Dopo aver
fatto il bagno caldo ed asciugato i capelli, presi il mio pigiama, una
maglietta rosa con disegnato un ippopotamo e dei pantaloncini rosa. Mi
sdraiai sul letto e presi il mio telefono per
chiamare la mia famiglia, quando bussarono alla porta.
Abbigliamento:
Ellen
Ian
Nina
Paul
Sara
Chiara pigiama