Dimmi che mi ami...

TEMPESTA

Ahhhh che noia…un'altra stupida cena e alla fine si sa già come finirà. Io e Mirko che scappiamo con i soldi rubati all’ignaro uomo d’affari.

Apro il mio armadio per cercare qualcosa da mettere e alla fine opto per uno dei tanti mini-vestitini bianco con una fascia nera in vita.

Mirko entra nella mia cabina come se fosse la sua…tra noi non c’è mai stato il minimo imbarazzo,siamo come fratelli.

“Oi sei pronta?”chiede sedendosi sul mio letto.

“Si, mi prendi gli stivali neri dovrebbero stare in bagno” gli chiedo chiudendo la cerniera del vestito.

Mirko torna con gli stivali che gli avevo chiesto. Li indosso e mi guardo nello specchio dell’armadio.

“Come sto?” gli chiedo.

“Benissimo, come al solito. Dai,siamo già in ritardo” mi incita.

Sbuffo e lui mi abbraccia da dietro sussurrandomi all’orecchio “Dai Sorellì dopo questo furto ce ne andiamo in vacanza per un mese intero”.

“Me lo prometti?”

“Si piccolì te lo prometto”.

“Eccovi finalmente!”ci accoglie il proprietario di una catena di gioiellerie,anche considerato come il povero sfigato di turno.

“Armando lo sai come si dice, no? I migliori si fanno aspettare!”lo saluta Mirko stringendogli la mano.

“Signorina Jasmine, come siete bella questa sera!” mi saluta baciandomi una mano. Ovviamente Jasmine non è il mio vero nome.

“La ringrazio” sorrido. Oramai mento così spesso che recito meglio di un’attrice professionista.

“Vogliamo accomodarci” dice Mirko.

“Certamente” annuisce il vecchio. Mi siedo accanto a Mirko che comincia a parlare << Di affari>> come dice lui.

Io, invece sfoglio distrattamente il menù scegliendo cosa mangiare.

Arriva il cameriere e ordino delle lasagne.

Però, mentre tutto va come dovrebbe andare, le luci della sala si spengono. Guardo fuori dall’oblò e vedo che la leggera pioggerellina che ci stava accompagnando per tutto il viaggio è diventata una vera e propria tempesta.

Improvvisamente un rumore fastidiosissimo mi giunge alle orecchie…è l’allarme!

“Forza andiamo via!” esclama Mirko mentre tutte le altre persone che si trovano nella sala compreso il ricco uomo si affollano per uscire dalla porta principale.

“Mirko…ho paura” gli confesso mentre ci dirigiamo nelle cucine.

“Ascolta, avere paura non serve a niente” mi accarezza una guancia e mi rassicura mentre usciamo sul ponte da una porta secondaria in cucina.

“E ora che facciamo?” gli chiedo mentre la pioggia mi bagna tutta rendendo il mio vestito trasparente.

“Non lo so…”mormora pensando a cosa fare.

Ma i suoi pensieri vengono interrotti da un fulmine, un fulmine che colpisce la nave. Succede tutto in pochi secondi. Mirko mi prende in braccio e si tuffa in acqua mentre la nave esplode…letteralmente.

Riemergo dall’acqua sola… Mirko dove sei finito.

Comincio a chiamarlo ma di lui niente. Non sono mai stata una brava nuotatrice…già è molto se riesco a rimanere a galla e per mia fortuna riesco ad appoggiarmi ad un pezzo di legno galleggiante. È la mia fine… non credo potrò mai sopravvivere. Continuo a ripetermi galleggiando nell’acqua con quel mio misero appiglio. Mi sento debole saranno tre ore che giro in acqua senza meta. Mi sono allontanata tantissimo dalla nave. Gli occhi mi si chiudono e…non riesco neanche a ricordare come mi chiamo.

Il lontananza sento una voce, una voce che chiama un nome “ASIA” e chi è Asia? Non lo so non ho forza per capirlo…potrei essere anche io. Ma non mi importa…lasciatemi morire.

E pensando a questo che perdo i sensi.   

Mi raccomando commentate eh!!!!! ciauuuuuu kiss <3