La Chiamavano Bocca di Rosa
Una donna s'inginocchia vicino una tinozza e
immerge la spugna nell’acqua fresca, allenta la presa liberando delle bollicine
d’aria che le solleticano la mano. Inizia a detergere le proprie forme
accarezzandole, lenendole dalle spinte degli uomini che hanno assaporato i suoi
seni, le sue curve. Vuole avere il proprio odore addosso, vuole che egli
senta solo quello.
Un
colpo, due, tre…le ciocche di neri e lunghi capelli scintillano ad ogni
colpo di spazzola. Solo pochi fili d’argento spuntati precocemente, ne stacca
uno dalla nuca e lo lascia scivolare delicatamente a terra.
Si
osserva allo specchio, “una bellezza sbattuta, sfiorita, scomposta” ormai un'ombra della sua passata avvenenza.
La
porta si apre. È arrivato. Né un saluto, né una parola. A tagliare il silenzio
è la veste che scivola frusciante ai piedi della donna.
Gli
si avvicina con movenze degne di una dea, il suo corpo nudo è vestito di
fascino. Gli slaccia il mantello, gli sfila la corazza, e libera finalmente
quella carne.
Lo porta verso il letto e lo cavalca frizionandolo con teneri baci. Conosce quei
muscoli, i segni indelebili delle mille battaglie…sente un fremito lungo la
schiena, è l’unico a farle quell’effetto.
L’uomo
resta immobile, ma il respiro irregolare e i sussulti del cuore lo tradiscono,
nient’altro per lei. La donna ne è consapevole.
Tanto
rare sono le sue visite! La sceglie nei momenti in cui crede che la vita
non abbia più niente da offrirgli; quando frustrato, umiliato e stanco, ha
bisogno di un corpo esperto che culli le sue membra in silenzio, senza
aggiungere altro che non siano sospiri.
Lo
sente sotto di lei, i suoi occhi nemmeno la guardano. La sua mente è
altrove, lontana, potrebbe essere ovunque tranne che con lei. Allora spinge e spinge
accogliendolo con tutta sè stessa prepotentemente, con più passione. Vuole averne
ancora, i suoi spasmi le accarezzano le orecchie come fossero parole d’amore. Tuttavia
amore non è, lo sa, si accontenta di un’illusione. Che importa?
Delle volte
le piace osservarlo in mezzo agli altri, vedere il suo sguardo indurirsi,
incresparsi, spiare le sue labbra nascondere insulti sommessi…avrebbe voluto baciarlo
anche quando spossato tornava ricoperto di sangue alieno. Mai berrà da quelle
labbra, non le sono concesse. L’unico nettare che riceverà da lui è il suo sudore
sul proprio corpo, un ultimo spasmo e uno sguardo di pece ad amplesso finito.
Egli sta già rivestendosi, non indugerà oltre
tra quelle coltri umidicce. Nemmeno il tempo di accorgersi delle lenzuola cambiate per lui.
Getta
indifferente delle monete sul letto, alcune di esse tintinnano sul pavimento.
La
donna le raccoglie alla svelta e le restituisce, come sempre, al legittimo
proprietario.
-Riprendile,
sai che da te non prendo soldi.-
L’uomo
distoglie lo sguardo dalla donna, poi ritorna sui suoi occhi.
-Domani
parto, non tornerò.- Annuncia, con il peso dei suoi trent'anni sulle spalle.
-Vegeta!-
Lo richiama la donna dall’uscio della stanza. -Addio…-
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.