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Autore: HonoSamurai    15/06/2010    4 recensioni
Ora ti dirò cosa ho fatto per te 50000 lacrime ho versato urlando, ingannando e sanguinando per te
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora ti dirò cosa ho fatto per te
50000 lacrime ho versato
urlando, ingannando e sanguinando per te


Francis guardò la propria figura allo specchio..

Le costole ormai evidenti ai lati del busto,la pelle pallida ed i capelli opachi..

Era cambiato..

Stava morendo..

E tutto per un amore non corriposto..

Che ironia, lui, il Paese dell'Amore, stava morendo a causa dell'amore che tanto predicava..

Quell'amore che dava felicità, appagamento, gioia

e che a lui dava solo

disperazione

e pianto.

Arthur Kirkland,

ecco il nome della persona che amava e che mai l'avrebbe corrisposto.

Quel giorno ne aveva avuto l'ennesima conferma, con una scusa qualsiasi era andato a trovarlo e gli aveva regalato un mazzo di rose, in risposta l'inglese gli aveva sbattuto in faccia la porta ridendo.

Era stato troppo..

Troppo per il suo cuore che da giorni, mesi...anni non smetteva di sanguinare.

Un amore lungo 300 anni..

Un amore privo di lieto fine..

Sferrò un pugno allo specchio per togliersi dalla vista la sua immagine ferendosi la mano, i pezzi di vetro caddero a terra in un fragore assordante che macchiò il latteo silenzio della stanza.

Fece un passo indietro finendo per ferirsi anche un piede con i detriti, non riusciva ad avvertire il dolore.

Quello al cuore era troppo forte.

Vide il proprio sangue macchiare il pavimento, ma non se ne interessò più di tanto.

Urlò.

Sapendo che nessuno l'avrebbe udito.

Rabbia.

Frustrazione.

Tristezza.

Nessuna l'avrebbe sentita.

Era solo.


tuttavia tu non mi ascolterai
non voglio la tua mano questa volta, mi salverò da sola
forse mi sveglierò per un'altra volta
non tormentata giornalmente sconfitta da te
solo che quando ho pensato che ho raggiunto il fondo
io sto morendo ancora
sto andando giù
annegando in te

Francis cadde a terra, in ginocchio.

La propria immagine riflessa nello specchio rotto gli restituì lo sguardo.

Occhi tristi, spenti..

Ormai persi.

Strinse un pezzo dello specchio rotto nella mano destra portandoselo sui capelli mentre con l'altra mano tendeva una ciocca..

Si..

Li avrebbe tagliati...

Tanto ormai a cosa serviva la sua bellezza?

Perchè farsi notare?

Perchè essere belli?

Per Arthur sarebbe sempre stato meno dell'ultima persona sul pianeta.

Iniziò a tagliare la ciocca, il pezzo di specchio penetrò nella pelle ferendola nuovamente, ma il francese non sentiva alcun dolore.

Nulla.

Il vuoto più totale.

Le lacrime che per giorni erano scese dagli occhi color del cielo ora avevano cessato di cadere.

Non c'erano più lacrime.

Non aveva nemmeno più la forza di piangere.

Vide i propri capelli cadere a terra tra i pezzi di vetro e le macchie di sangue.

Abbassò la testa riprendendo a tagliare lentamente le ciocche.

Sentiva che stava cadendo sempre più in basso

e non aveva il paracadute.

La sua anima a pezzi aspetta soltanto di essere tascinata via dal vento e finrie così la sua esistenza priva di significato.

Cos'era lui senza l'amore?

Cos'era senza la sua rinomata bellezza?

Nulla..

Solo una presenza di troppo e..

inutile..



sto cadendo per sempre
ho bisogno di fermare tutto
sto andando giù
oscurando e mescolando la verità e le bugie
così non so cosa è vero e cosa no
confondendo sempre i miei pensieri
così non posso avere fiducia ancora in me stessa
io sto morendo ancora
sto andando giù
annegando in te
sto cadendo per sempre

Francis si preparò a tagliare totalmente la sua coda, quando una mano lo bloccò.

Si girò di scatto spaventato e si ritrovò a fissare due occhi del suo medesimo colore, ma dall'espressione seria e preoccupata.

Era Germania..

Stupito lo allontanò da sè quasi ringhiandogli un insulto, ma il tedesco non si fece intimorire ed afferrandolo per il polso gli fece lasciare il pezzo di vetro, dopodichè lo prese in braccio calpestando con gli anfibi i cocci dello specchio.

Francis cominciò a tirargli dei pugni debolissimi sul petto nel tentativo di farsi lasciare:

- LASCIAMI, LASCIAMI!-

Urlò con voce roca, Ludwig lo posò sul divano e, in religioso silenzio, iniziò a curargli le ferire ai piedi: i gesti furono delicati e gentili, con una pinzetta gli tolse tutti i detriti per poi disinfettargli e fasciargli le ferite, ciò che tuttavia colpì molto il francese fu che, terminato di fasciargli le ferite ai piedi, Germania posò un bacio su entrambe le ferite prima di passare alle mani:-

  • A..alemagne...-

Sussurrò riuscire in alcun modo a spiegarsi il comportamento dell'altra nazione, docile si lasciò curare.

Aveva un bisogno disperato di gesti gentili,

aveva proprio bisogno di sentirsi...amato.

Germania non stava solo curando le sue ferite fisiche, ma anche le ferite della sua anima martoriata.

Il motivo tuttavia, Francis, lo ignorava ancora, quando il tedesco terminò di fasciargli anche l'ultimo taglio il francese si decise a parlare:

  • Perchè?-

Chiese fissando, con gli occhi ancora rossi per le molte lacrime versate, Germania, quest'ultimo sorrise posandogli una tenera carezza sul capo:

  • Mi sembra chiaro..-

Gli posò un bacio sulla fronte:

-...perchè ti amo, Francis..-

Incredulo Bonnefoy spalancò gli occhi, ma quando si ritrovò a guardare le iridi azzurre del tedesco non vi trovò menzogna..

Solo sincerità..

Quella sincerità che pochi avevano dimostrato nei suoi confronti..

Germania era stato un suo nemico, ma poi tutto si era risolto..

In un tempo lontano era stati anche insieme, possibile che..

Forse..

Forse Dio voleva concedere anche a lui la possibilità di essere felice?

Germania non era Arthur..

Lo sapeva bene, ma Ludwig l'aveva appena salvato e, se come diceva, l'amava...

Francis non voleva in alcun modo che stesse come lui era stato per Inghilterra..

Inoltre, chissà, forse sarebbe riuscito anche lui ad amare ancora qualcuno.

Qualcosa in fondo già era stato fatto, Germania con i suoi gesti gentili lo stava curando..

Lo sentiva dentro di sè..


ho bisogno di fermare tutto
allora vai avanti e urla
urlami sono tanto distante
non sarò distrutta un'altra volta
ho bisogno di respirare, non posso andare giù


Francis abbracciò con forza, quella poca che aveva, Germania nascondendo il volto contro il suo petto, il tedesco lo abbracciò a sua volta cullandolo appena quando lo sentì iniziare a piangere.

Si doveva sfogare, voleva cacciare via tutta la tristezza..

Tutte le emozioni negative che aveva dentro per potersi lasciare alle spalle tutto e ricominciare da capo.

Ludwig gli alzò il capo con dolce violenza sollevandolo per le guance e, asciugandogli le lacrime con i polli, lo baciò.

Un bacio senza alcuna pretesa, semplicemente posò le sue labbra sulle sue depositandovi tanti piccoli baci.

Francis chiuse gli occhi lasciandosi cullare da quella sensazione...

La piacevole sensazione di essere amato...

La piacevole sensazione che lui, per qualcuno, contava.

Si addormentò così tra le braccia del tedesco avendo la certezza che, al suo risveglio, l'avrebbe trovato ancora accanto a sè.

   
 
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