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Autore: Shining Girl    15/06/2010    0 recensioni
Il protagonista maschile è Justin Bieber. ......Forse non avrei dovuto baciarlo, spensieratamente.... Scritta dalla mia amica Slyla97, grazie amore :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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forse...forse...

 

Forse

 

Tre ragazze a ridere e scherzare, tra un bicchiere di vodka e un bicchiere di rum.

Tre bionde, il genere di bionde che un qualsiasi maschio della discoteca avrebbe definito “strafiche”.

Io non ero tra quelle bionde.

Una ragazza, sola, seduta su un divanetto lontano da tutti, i capelli mori legati in una coda di cavallo, che guardava invidiosa tutte le ragazze, fingendo di sentirsi superiore. No, non ero neanche quella ragazza.

Una coppietta di fidanzati che si baciava in mezzo alla folla, senza badare a niente e a nessuno. Non li conoscevo neanche.

Una ragazza.
Sola.

I capelli argentati contro i riflessi della luna, gli occhi semichiusi, rassegnati e stanchi. Una sigaretta spenta tra le dita, che non accenderà mai.

Una nuvoletta gelida di fiato condensato.

Ero quella ragazza? 
No.

Ero la nuvoletta gelida di fiato.

Libera, contro il vento, verso la luna.

Pronta a sparire per sempre, nello stesso gelo da cui ero nata.

E mentre la mia vita rivelava le sue sfumature, nient’altro che i riflessi pallidi della luna, lui arrivò.

 

Stavo per andarmene, ma con un fastidioso gesto del braccio lui mi sbarrò di nuovo la strada. Si appoggiò al muro ghignando, con tutta tranquillità.

-Non credo lo ripeterò una terza volta, biondino- dissi con un sospiro.

-Ripetere cosa?- il finto tonto, lo faceva benissimo.

-Che è molto tardi e devo tornare a casa-

-Non credo sia un grosso problema- ridacchiò sotto i baffi.

-E cosa te lo fa pensare?-

-Beh- rispose semplicemente. –L’hai ripetuto una terza volta. Non c’è tanta distanza dal pazientare con un ragazzo che ti fa un’avance all’accettare un bicchiere di vodka insieme a lui-

-Inizi a darmi fastidio biondino-

-Mi chiamo Justin Bieber, ma gli amici mi chiamano Justin-

-Bene, ora mi lasci passare, Bieber?-

-Caspita, come sei cattiva, Prince-

Spalancai gli occhi, e il biondino fu molto contento di aver finalmente attirato la mia attenzione.

-Come sai il mio nome?- chiesi a denti stretti.

-Non so il tuo nome, Helena Kate Prince. Non so neanche che sei nata a New York il 15 febbraio, e tanto meno che frequenti il quarto anno del liceo artistico di Briegfield-

Sorrise con il suo sorrisetto da idiota.

Il fatto che non lo scaraventai al muro pestandolo come avrei fatto era la vera prova di quanto mi sentissi superiore a lui.

-Bravo. Sai anche il mio codice fiscale per caso?-

-Quella è la mia prossima tappa, Helena. La mia prima domanda è un’altra-

Alzai un sopracciglio, ma visto che non rispondeva dovetti dargli la soddisfazione di fingermi curiosa.

-Sarebbe?-

- Be, sapere se ti piace di più la vodka o il gin-

 

 

Sono due ore che sono seduta qui davanti a questo beota.

E il fatto che lo rende ancora più beota è che non ha ancora bevuto niente.

Ordina subito due bicchieri di vodka aromatizzata all’arancia, e mentre inizio a parlare me ne passa uno.

Lo bevo, mentre lui ne assaggia solo un millimetro, toccandolo appena con le labbra.

Poi, quando finisco il mio, ecco che mi porge anche il suo.

Sono già ubriaca al secondo bicchiere.

E lui non si ferma.

Ne ordina altri tre (il barista ci guarda scandalizzato) più un cocktail di cui non avevo mai sentito il nome. Cold Sea mi pare. Che nome buffo.

Dopotutto, ora trovo ogni cosa buffa.

Perfino lui, che mi studia, mi sorride, annuisce ad ogni cosa che esca dalla mia bocca.

Mi chiedo se abbia qualcosa di strano sulla faccia.

Mi fissa.

Non beve, non mangia, non parla, solo mi fissa, e ora ho seri dubbi anche del fatto che mi ascolti.

Sono triste e sola. Non conosco neanche questo Bieber. 

Forse non mi sarei dovuta fidare di lui.

Forse non dovrei starmene qui a ubriacarmi insieme a lui.

Forse non dovevo salire in macchina con lui.

Forse non dovevo indicargli la strada per casa mia.
Forse non dovevo farlo salire a casa mia.

Forse non avrei dovuto baciarlo, spensieratamente.

Forse… forse…

Grazie Slyla97 :)

  
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