Dopo un bel pò che non mi faccio viva ritorno con la mia seconda fanfic (che poi in teoria sarebbe la terza, ma poichè la seconda l'ho solo iniziata è come se non l'avessi ancora scritta xD) Cmq parlando di cose serie...come si può notare dal titolo, è ispirata ad una canzone stupenda dei Jonas Brother che adoro tantissimo, ma NON è una song-fic...magari l'inizio non tanto, ma la fine è proprio ispirata alla canzone ù__ù....per fnire vorrei dedicare la fic a feeva per ringraziarla di essere stata la prima a leggerla e aver avuto anche il coraggio di dire che è bella xD....buona lettura e...se potete commentate per favore...mi basta un piccolo commentino tanto per sapere se vi è piaciuta o (cosa più probabile) se fa troppo schifo ù__ù


Seduto nella propria stanza, scrutò lo specchio per carpire meglio il proprio volto riflesso nel grande lago argentato.
Cosa c'era che non andava in lui? Fissò i capelli biondi, gli occhi di un azzurro intenso, un viso molto carino e piacevole da guardare, inoltre era il futuro re quindi avrebbe potuto avere qualunque ragazza desiderasse. Allora perché perdere la testa proprio per la persona sbagliata?
Aveva una certa reputazione da mantenere, eppure si era innamorato dell’ultima persona di cui avrebbe dovuto; Non solo apparteneva alla servitù…era anche un uomo!
Ma cosa poteva farci? Purtroppo anche i re non sono in grado di resistere a questa forza invisibile che pian piano penetra dentro il cuore, fino a quando lo stravolge e lo possiede del tutto e arriva sempre senza avvisare, quasi provasse un gusto particolare nel sorprenderti disarmato quando meno te lo aspetti.
Ultimamente si era sorpreso sempre più di frequente ad osservarlo svolgere le mansioni quotidiane ma distoglieva subito lo sguardo appena il giovane mago si voltava verso di lui, intento nelle sue faccende.
Erano ormai parecchi giorni che in ogni momento affiorava nella mente del principe l'immagine della sua faccia che, con le sue orecchie a sventola non si poteva certo definire bella, ma che per qualche strana ragione ad Artù piaceva ugualmente.
Aveva cercato di far finta di niente, di pensare che era normale preoccuparsi per un amico. Amico? Da quando aveva iniziato a considerarlo tale? Non era sempre stato solo un irritante servo?
Proprio in quel momento una figura entrò nella stanza interrompendo i pensieri del principe.
"Ancora non hai imparato a bussare prima di entrare?" Era Merlino. Irrispettoso come sempre nei suoi confronti, eppure non potè negare quella strana sensazione di felicità che lo aveva assalito alla vista del ragazzo e temendo che l’emozione fuoriuscisse troppo chiaramente dai propri occhi, tentò di nasconderla evitando di guardarlo in faccia e lo rimproverò come di consueto.
"Sei in ritardo" Disse.
Il giovane servo si scusò con un tono ironico e iniziò i preparativi per il bagno reale, come amava definirlo.
Artù non potè fare a meno di osservarlo riempire la vasca e appena fu pronta vi entrò.
Perchè adesso il suo cuore batteva così forte, disobbedendo ai suoi ordini?
Aveva preso la decisione di ignorare quei sentimenti sbagliati per il bene del suo regno, eppure ogni volta che le dita del ragazzo toccavano la sua pelle i battiti aumentavano.
Non poteva continuare così, sarebbe impazzito.
Non poteva nemmeno cambiare servo senza motivi apparenti altrimenti suo padre si sarebbe insospettito e poi non avrebbe sopportato vedere alcuna forma di tristezza negli occhi del ragazzo, allontanato dal suo compito senza spiegazioni.
In un improvviso scatto d’ira si alzò dalla vasca sotto gli occhi stupiti dell’altro che non capendo cosa stesse succedendo tentennò qualche secondo per poi prendere la nuova elegante tovaglia di seta e avvolgere il corpo scolpito del biondo.
Appena uscito dalla vasca si diresse verso il letto ancora tutto bagnato e immerso nei propri pensieri. Merlino si incuriosì per quello strano comportamento e lo raggiunse.
"Che succede non è andata bene la battuta di caccia, sire?" Chiese con tono ironico e con il suo solito mezzo sorrisetto sarcastico celando una lieve preoccupazione, mentre gli tamponava i capelli dorati.
Il principe sollevò lievemente la testa con uno scatto nell’intento di fulminarlo, ma appena gli occhi dei due si incrociarono tutto sembrò fermarsi per qualche secondo.
Cosa sarà mai qualche secondo? Il tempo necessario per far perdere un battito e abbassare completamente le difese del giovane e spavaldo principe, che si perse nei suoi occhi pieni di vitalità e dimenticò tutto il resto.
Continuò a fissare il ragazzo per un breve istante e tutte le sue tenebre sparirono. Si rese conto che quando lo guardava negli occhi tutto andava bene.
Era troppo tardi quando si accorse di aver involontariamente afferrato il braccio che gli stava scompigliando i capelli, costringendolo a fermarsi.
Forse si era spinto troppo oltre e non poteva più tornare indietro. Adesso erano così vicini che sentiva il suo respiro caldo e regolare.
Forse la vicinanza, forse quegli occhi che avevano l’ incredibile dono di tranquillizzarlo, non capì bene cosa gli diede davvero il coraggio di fare ciò che non aveva mai osato nemmeno pensare, ma con un gesto deciso e gentile allo stesso tempo, attirò a se il giovane mago, incastrandolo leggermente tra le proprie gambe divaricate e con delicatezza premette per qualche istante le labbra fredde contro quelle calde e morbide del ragazzo.
Quando realizzò cosa aveva fatto ebbe il timore di come avrebbe potuto reagire a quell’azione forse troppo avventata e improvvisa e si distaccò leggermente per guardarlo negli occhi.
Non ne ebbe il tempo. Merlino gli afferrò la nuca bionda, costringendolo ad avvicinarsi nuovamente e rispose con un altro bacio a fior di labbra che venne subito approfondito dal principe.
Quello era il tacito assenso che Artù stava aspettando da tanto tempo e adesso che finalmente ottenne il permesso, poté appagare il desiderio nascosto e soppresso fino ad allora.
Il biondo si sdraiò lentamente sul letto trascinando con se anche il giovane mago senza smettere di baciarlo con passione.
In quel momento non esisteva più né servo né padrone e capì che non gli importava più di quello che avrebbe potuto pensare la gente perché lo amava troppo e questo gli sarebbe bastato per sempre.
Quello che dovevano fare adesso era solo molta attenzione a non farsi scoprire da nessuno e mantenere l’ordine nel regno, ma ne sarebbe valsa la pena fin quando sarebbe stato possibile stare insieme come quella notte.
Le sue preoccupazioni, le ansie, lo stress delle responsabilità sarebbero svaniti in un solo istante perché adesso aveva lui, una nuova luce apparsa prepotentemente e improvvisa nella sua vita, senza essere mai stata richiesta. Quella luce che faceva sparire tutte le sue tenebre semplicemente standogli accanto e dicendogli che lo amava.
Era come se potesse ritagliare e catturare una parte di cielo per poi tenerla tutta per se.
Trovava il suo personale paradiso ogni volta che lo guardava negli occhi e lo stringeva forte tra le sue braccia.

Fine.

Spero vi sia piaciuta almeno un pochino...commentate, plise!!!! e FORSE tornerò a scrivere ancora sempre se e quando avrò altre illuminazioni improvvise xD
P.S. per favore lasciate anche commenti negativi se volete...anche solo due righe tanto per dire se ha fatto troppo schifo...per favoreeeee!!!! Io sono contenta anche di quelle ù__ù...anzi se mi date consigli per migliorare sono sempre ben accetti...tutti quelli che volete, io non mi offendo assolutamente!!!!