Titolo: Il requiem del sonno imperiale
Personaggi/Paring: L'impero bambino e Ludwig (Germania) + apparizione di Feliciano Vargas (Nord Italia). Ludwig/Feliciano
Conteggio parole: 350
Riassunto: L'impero bambino parla nei suoi sogni e Ludwig non può fare a meno di ascoltare.
Note: - non betata.
- Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di più lungo, ma per ora prendetela com'è e per completa. Tutto dipenderà dalla mia voglia/ispirazione/tempo.
- Recensite e vi amerò ancora di più, anche se è una sciocchezza ♥



Il requiem del sonno imperiale

C'è una tomba divelta, la mia tomba.
Una tomba che nessuno visita, neanche lei, la mia amata, perchè non vi è stata posta una lapide e neppure una data. Una tomba senza nome perchè mi è stato rubato, ma non tutto, perchè sono stato dimenticato anche dal mio carnefice e sostituito da chi usa il titolo dei miei avi.
C'è un tomba senza un corpo, la mia tomba.
Una tomba costruita su una collina di fiori secchi e sepolta dai cadaveri dei soldati al mio seguito e dell'obbedienza verso un falso imperatore. Una tomba per un guerriero che sapeva maneggiare la spada, ma non tenere in mano un pennello e che ha fatto di quei brevi attimi con lei il motivo della propria esistenza.
C'è la tomba di un impero, la mia tomba.
Una tomba che ho costruito con le mie mani nel seguire un titolo più grande di me, nel tentare di essere all'altezza dell'Antico e nel portare un nome segnato dalla grandezza e dalla morte. Una tomba che lei non ha mai visto sebbene vi passi così vicino che quasi mi pare di sentire il suo profumo sotto questi metri di terra tra l'odore acre della carne in putrefazione e quello del legno che marcisce al passo del tempo.
C'è una tomba di un bambino, la mia tomba.
Una tomba di chi aveva un fratello che ora chiama così il ladro del mio nome. Un tomba per me che non sono mai potuto crescere, reciso e abbandonato nel mio sangue , per me che ho amato più di qualunque altro e per me condannato a vedere lei amare chi mi ha sostituito.
C'è una tomba senza nè lapide, nè nome e nè fiori, la mia tomba. E per questo anche la tua, Germania.

Ludwig si svegliò - attorno a lui i contorni familiare della sua stanza, il profumo delle lenzuola pulite e il peso della testa di Feliciano sul petto - e urlò - dentro di lui la disperazione di un fanciullo mai cresciuto, l'odore della morte e il peso di non aver mantenuto la promessa fatta a lei.