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Autore: Esther Sparks    16/06/2010    2 recensioni
Per una Grandissima Donna [...]Piango a volte. Ma giusto un po’ e mi sento meschina per questo. Perché tu mi dai talmente tanto Amore che non dovrei lamentarmi. Ma è così piccolo l’animo umano che quando riceve qualcosa di così buono vorrebbe solo averne ancora e ancora…[...]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHELSEA MORNING OS

Mia cara, carissima White… Ti avevo detto di avere in mente una OS… Ed eccola qua… E’ tutta per te. Con affetto!!! Lyo

 

CHELSEA MORNING

 

Il mio Amore dorme tranquillo accanto a me.
Il suo profilo si staglia morbido e dolce contro le lenzuola candide. Un profilo le cui linee potrei tracciare ad occhi chiusi tanto l'ho osservato attentamente per giorni e mesi che senza me ne accorgessi si sono trasformati in anni. Ed ora lui e' nella parte sinistra del mio letto oltre che nel lato sinistro del mio petto. E ancora non me ne capacito.
Le ciglia chiare sono lunghe e soffici. Le sfioro piano con un dito come fossero delicati cristalli.
Scendo piano sulla guancia con un ombra di barba che solletica piano il polpastrello. Lui non si cura di avere la barba lunga. Dovrei forse curarmene io? Che quando si appoggia col mento sulla mia spalla nuda brividi mi corrono per tutta la schiena e mi devo aggrappare a lui per non cadere.
Quando il mio dito si avvicina alle sue labbra sento il tepore del suo respiro regolare. Dio vorrei berlo il suo respiro, ubriacarmene fino a scordarmi che esiste un mondo al di fuori di lui. E non che questo sia difficile anzi e' maledettamente facile. Perché il mio mondo perfetto contempla lui e lui soltanto. E questo mi terrorizza. Se lui sparisce io sparisco con lui. Una lacrima rotola piano sulla mia guancia e cade sulle lenzuola.
Il dito fermo sulle sue morbide labbra socchiuse. Stanotte ha anche russato un po' e a me scappava da ridere ma in modo tenero. I suoi difetti mi legano a lui al pari dei suoi pregi.
La pelle del suo collo e' tenera e adoro la linea della sua spalla quando si congiunge con il braccio. Lui non ha braccia troppo muscolose ma nemmeno gracili. Adoro tormentare l'interno morbido del suo braccio, pizzicarlo, mordicchiarlo, strizzarlo fino a che mi supplica esasperato di smetterla che gli sto dando fastidio. E io allora mi sento colpevole come una bambina e metto su un broncio di permalosia che lui sa togliermi subito prendendo il mio naso fra le dita tirandolo piano ridendo di me mentre poggia un bacio sulla fronte. Adoro sentire la sua bocca che si apre in un sorriso sulla mia pelle. E' come se me lo tatuasse addosso...
E' ampia la sua schiena e io adoro addormentarmici appoggiando la testa che si alza e s'abbassa lievemente al ritmo del suo respiro mentre l'eco dei battiti del suo cuore mi risuona nelle orecchie.
Un raggio di sole filtra dalla tenda alla finestra e io lascio il mio Amore al suo placido sonno. La mattina comincia e Chelsea si anima mentre la serranda del piccolo caffè sotto casa si alza.
Sono combattuta tra la voglia di svegliarlo e quella di lasciarlo dormire vegliando su di lui e i suoi sogni. E' arrivato cosi tardi la scorsa notte. L'aereo da Los Angeles quasi in ritardo di 4 ore... Sono crollata sul divano aspettandolo e lui mi ha portata nel letto. Un "welcome home my love" impastato dal sonno che si mescolava al sogno. Il sogno più bello perché reale.
Andrò a preparare la colazione: blueberry muffins, succo d'arancia, cereali, yogurt, un buon caffè di moka all'italiana. Mangia talmente tante schifezze tutto il tempo che sta fuori... Gli poggio un bacio sulla fronte e passo in cucina. E’ piccolo il nostro appartamento ma coccoloso, come amo definirlo. Una camera da letto, un salotto con una grande bow-window che guarda sui Chelsea Physical Gardens, un bagno e una cucina piuttosto grande. E’ stato amore a prima vista quella volta. E’ tutto lì. Tutto raccolto, tutto intimo, tutto… nostro. Pur essendo una zona molto bella è tranquilla e i vicini sono tutti carini e discreti.

Non siamo nemmeno troppo lontani da casa dei tuoi. Ti piace l’idea che ci sia qualcuno vicino a me quando tu non puoi e i tuoi genitori sono delle persone adorabili. Tuo padre mi fa sbellicare dalle risate con i suoi racconti delle tue disavventure amorose mentre tua madre è lì che lo rimprovera che ti fa fare brutta figura.

“Donna, anche se mi beo della luce in cui hanno messo nostro figlio è bene che qualcuno si ricordi che è un comune mortale che fa cacca e pipì come tutti. E in questo non c’è niente di sbagliato. Senza contare che questa ragazza ne è talmente presa che…”

“Ok, ok Uomo delle Caverne… Ora tu questa ragazza la lasci un po’ in pace. Su cara, vieni a prendere una tazza di te mentre Richard riprende possesso del suo corpo se stasera vuole andare a bere la solita birra con Andy e i ragazzi…”

I loro battibecchi sono uno più spassoso dell’altro e io puntualmente muoio dall’imbarazzo ma non rinuncerei ad uno solo dei momenti con loro che attenuano il dolore della lontananza. Stare con la tua famiglia nei luoghi che ti hanno visto crescere a volte soffrire e spesso gioire di tutte quelle scoperte che la vita regala. Più di una volta abbiamo parlato di prendere casa a Barnes ma… sono io che tergiverso. Io che ancora aspetto perché ho tantissima paura che ti stanchi di me. Io che sono un’insegnante e che amo il mio lavoro quanto tu ami il tuo e che per questo riesco a seguirti così poco. Io che quando ho scelto Londra come casa ancora non sapevo che in realtà l’unico posto che chiamo casa è il tuo cuore, Amore mio.

Piango a volte. Ma giusto un po’ e mi sento meschina per questo. Perché tu mi dai talmente tanto Amore che non dovrei lamentarmi. Ma è così piccolo l’animo umano che quando riceve qualcosa di così buono vorrebbe solo averne ancora e ancora…

Oh cacchio… I muffins… A forza di stare a riflettere sempre sulle stesse cose qua mando a vacche la colazione e io inizio ad avere fame… Il profumo è delizioso, il vassoio è pronto ma… Ghgghhg!!! Sei sempre il solito! Ogni volta vuoi farmi spaventare e ogni volta ti fai beccare. Quanto è tontolo il mio Amore! Ok appena si avvicina mi volto e vedrai chi si prende un accidente Pattinson. Uno… due…

“Buh!... Oh…Ma… Robert! Accidenti a te! Vestiti, metti la vestaglia, almeno i pantaloni… Copriti insomma!!!”

Lui è completamente nudo di fronte a me che ride come un matto mentre io divento di tutti i colori! Cosa posso farci se fuori dal letto io mi imbarazzo della nudità? Voglio dire… Non è che solo mi imbarazzo ma la mia testa già parte per terre straniere quando lui è con me se poi lui è con me e pure nudo… Potrei diventare una pervertita… E potrebbe non uscire mai più da casa.

“Tesoro dici sempre che sono prevedibile… Non sei contenta della variazione al programma?!?!?”

Eh no… Insomma… Ma se me lo dice in questo modo. Appoggiato allo stipite della porta con un ghigno malefico stampato in faccia… Beh adesso gli do io un valido esempio di variazione del programma. La colazione può attendere. Ora l’unica fame che voglio saziare è la fame di lui.  

 

La sua mano mi accarezza la testa. Il suo petto è l’unico cuscino su cui riesco a riposare bene. Le sue braccia la coperta più calda. Il suo odore è la mia camomilla preferita. Mi rilassa e mi fa sentire come in paradiso.

“Mi sei mancata”

“Anche tu mi sei mancato”

Silenzio. Nell’aria il tintinnio dei miei campanelli alla finestra scossi da un soffio di vento.

“A volte vorrei chiederti di mollare tutto e seguirmi…”

“Robert… l’abbiamo già affrontato questo discorso…”

“Aspetta, fammi finire.”

Taccio sollevandomi su un gomito per guardarlo negli occhi.

“Vorrei chiederti di seguirmi perché detesto non condividere ogni momento importante con te, perché sono geloso di tutti quelli che possono starti accanto, perché mi spavento se penso che tu potresti stufarti di aspettare e scegliere qualcuno che invece può stare sempre con te…”

C’è davvero sofferenza nella sua voce che si incrina, i suoi occhi sono lucidi.

“Amor mio… Rob, quello che provi tu lo provo anche io lo sai. E tra me e te sei decisamente tu quello che ha più possibilità di trovare qualcuno che meglio riesca a seguirti nella vita che fai…”

“E’ solo lavoro, sono solo colleghe…”

“Si ma sono bellissime…”

“Tu sei bellissima. Tanto fuori quanto dentro. E sei talmente più vera e reale tu che dieci di loro messe insieme…”

Lo bacio. E cerco di fargli capire che lui è il mio per sempre. Che non può esserci qualcun altro al di fuori di lui nella mia vita. E lui mi accoglie.

“Sono più forte di quanto pensi. Posso aspettare ancora, posso aspettare per sempre”

“Sono io che non riesco più ad aspettare…”

Il cuore mi si ferma.

“Perciò…”

Si mette a sedere e mi trascina con se. Mi prende la mano

“Perciò… Nonostante io sappia che non è una garanzia di successo, nonostante io non sia una garanzia di successo. Nonostante ci saranno un sacco di difficoltà. Nonostante a volte mi maledirai per la vita che faremo. Nonostante tutto questo e perché ti amo. Ti amo e sono egoista a tal punto da volerti solo mia di fronte al mondo e a tutte le divinità esistenti. Ti amo davvero. Perciò… Evelyn… Vuoi sposarmi?”

Il mio cuore è diventato polvere di stelle e il suo battito il suono del vento durante un uragano… Robert aspetta la mia risposta e con una voce che arriva da non so dove riesco a dirgli un

“Sì, che voglio”

La verità esplode la consapevolezza si fa strada e la felicità ci avvolge e io inizio a piangere e ridere e mi aggrappo al suo collo trascinandolo di nuovo giù…

“Sì che voglio… Si, si… Mille volte sì…”

E ci sono mille baci per noi e mille momenti che ci aspettano e mille sorrisi, mille favole, mille scoperte e la mia favola comincia di nuovo quando pensavo di aver già avuto il mio happy ending…

  
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