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Autore: Cassandra caligaria    17/06/2010    6 recensioni
"Come fa questo amore che dall'ansia di perdersi, ha avuto in un giorno la certezza di aversi."
Ma devo dirti una cosa. Una cosa importante … poi avremo tutto il tempo del mondo per placare la nostra famelica passione. Allontano malvolentieri le mie labbra dalle tue e con il fiato corto appoggio la fronte sulla tua. Occhi negli occhi. Oceano e mare di nuovo insieme.
“Ti amo.”
[...]Ancora in braccio a me inizi a baciarmi con trasporto. Mi baci come se potessi farlo per l’ultima volta. E’ un bacio carico di disperazione ed amore. Un bacio che rivela promesse fatte e mantenute. E’ un bacio, e come tale non ha bisogno di parole, ma sa parlare molto più di mille orazioni.
[...]Diamo vita alla danza più antica del mondo, le nostre bocche sempre unite, i sospiri che si spengono in gola mescolandosi tra di loro. Ogni parte dei nostri corpi è in contatto con la sua metà complementare. Siamo fatti l’uno per l’altra, ad incastro. Perfetti.[...]
E siamo di nuovo una cosa sola. Gambo e corolla. Stelo e petali. Un unico corpo ed un’unica anima. Robert e Kristen.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GELSOMINO NOTTURNO

Gelsomino notturno

 

 

"Come fa questo amore che dall'ansia di perdersi | ha avuto in un giorno la certezza di aversi." (Fabrizio De Andrè)

Ti sento. Ti vedo. Eccoti. Sei stesa sul tuo letto. Quasi nuda. Indossi ancora l’intimo. Quel bastardo ti sta leccando la pelle neanche fossi un gelato. Che schifo. Come puoi? Dopo tutte le notti trascorse insieme, dopo quella nostra prima magica notte, che per te ha significato così tanto, farti toccare da quelle mani che non sono le mie? Dalle mani di una scimmia. Giungerà anche lui dove solo io sono riuscito ad arrivare? Glielo permetterai, Kris?

Ti palpeggia il sedere e languidamente ti sfila gli slip. Tu non opponi resistenza, ma posso percepire la tua assenza dal tuo sguardo basso, rivolto alle lenzuola. Tu non sei lì con lui. La tua anima non gli appartiene, quella è solo mia. Come la tua virtù. Ricordi ancora quella notte a Londra? Io la custodisco gelosamente nel mio cuore.

La trasfigurazione del tuo volto nel momento in cui sei diventata donna con me, grazie a me, è impressa nel mio cuore e nella mia mente. Mi hai dato tutto e hai avuto altrettanto da me. Perché ora ti comporti così? Dopo tutte quelle belle parole e quelle promesse fatte sotto i cieli di Londra è questo il modo in cui merito di essere trattato?

Rivoltato come un pedalino sporco e gettato nel cesto della biancheria, in attesa di fare il bucato. E’ questo che sono io? I nostri sentimenti sono stati così poco duraturi? Nell’arco di un respiro tu non eri più con me. Un battito di ciglia e sei ritornata accanto alla tua scimmia.

Ci eravamo giurati amore eterno, mi avevi promesso che l’avresti lasciato.

Mi hai confidato che in quattro anni di fidanzamento non ti sei mai sentita completamente “sua” e pronta per donargli tutto di te. Volevi aspettare “il vero amore”, così mi avevi detto.

Aspettavi me. Ed ora mi hai lasciato al capolinea.

Rientro nella mia stanza, solo. Quella stessa stanza d’albergo che è stata tacita testimone delle nostre carezze, dei nostri gemiti strozzati in gola e delle nostre promesse d’amore. Con l’unica compagnia della mia fedele chitarra, come un aedo solitario, intono quello che era stato l’inno del nostro amore.

 

E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

 

Mi affaccio alla finestra. Dalle persiane semiaperte delle abitazioni circostanti esala l’odore della notte. Odore di sesso. Odore di amore. Ed io me ne sto qui, a bere come un dannato e fumare come un turco in attesa che arrivi l’alba, che si schiudano i fiori, che si spengano i sospiri della notte che mi fanno sentire maledettamente solo.

Cerco di distinguere i tuoi gemiti dagli altri, ma mi sembra di non sentire nulla … eppure, quando eri con me gridavi. I tuoi gemiti riempivano le pareti delle stanze, la tua lingua era in grado di articolare solo il mio nome. Sapevi condurmi in Paradiso, ci arrivavamo insieme di solito, stremati e felici.

Eri tutto per me. Sei ancora tutto per me.

Tutto tace intorno a me, anche il mio cuore ormai sembra si sia sopito.

Sto seriamente impazzendo al pensiero di quello che credo stia accadendo nella tua stanza, o forse dovrei dire la vostra?

Presto i vostri umori si mescoleranno, diventerete parte l’uno dell’altra. Pensi che se ne accorgerà? Credi che si renderà conto che sei già stata di un altro? Sei davvero sicura che saprà farti godere come me?

 

Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento...

 

E’ l’alba. Il sole fa capolino all’orizzonte. Tinge di un rosa pallido le pareti dei fiordi che si estendono alla mia destra, mentre dall’altro lato rifrange e riflette, come un caleidoscopio, la superficie dello skyline del One Wall Center.

Un uomo di fronte a me spalanca la finestra rivelando lenzuola sgualcite e sguardi affannati, ma appagati e felici.

Un alito di vento particolarmente frizzantino solletica la mia pelle. Rientro, tra qualche ora  ricominceranno le riprese. Un altro giorno con te. Un altro giorno in cui cercherò in quegli occhi quella parte di me che ho ormai perduto, il mio cuore sarà per sempre tuo. Potrai custodirlo, lacerarlo, torturarlo … io rimarrò inerme, nell’eterna attesa di un tuo gesto.

Mi chiudo la finestra alle spalle e mi dirigo verso la toilette. Ho bisogno di una doccia ristoratrice. Sono spossato, neanche avessi potuto godere io di quell’amplesso. Il mio petalo non si è schiuso questa notte, non ha esalato il suo profumo, non ha goduto tra le pareti della tua urna molle e calda, dando vita alla danza più antica del mondo.

Sento bussare alla porta. Sarà uno dei ragazzi che si sarà preoccupato di venire a svegliarmi. Ieri sera li ho lasciati preoccupati dal mio aspetto a dir poco pessimo.

Arrancando, un passo dopo l’altro, raggiungo la porta. La apro e i miei occhi fanno fatica ad abituarsi alla luce che la figura davanti a me emana. Il mio cuore elabora il tutto più velocemente del mio cervello e  senza parlare,  perché fra di noi le parole sono superflue, ti trascino nella stanza, contro la parete e riprendo ciò che mi appartiene.

Rispondi al mio bacio disperato con altrettanta irruenza e passione. Stringi spasmodicamente i miei capelli che temo ti possano rimanere tra le nocche delle dita, ma non mi importa. Puoi fare di me ciò che vuoi, l’hai sempre saputo e sarà così per sempre.

Appena ti lascio riprendere aria, con la voce carica di affanno sussurri sulle mie labbra, alternando ad ogni parola un bacio :

“Scusa, scusa, scusa! Scusa, amore mio!! Io ti amo, voglio solo te! Perdonami per averti abbandonato così, ti prego! Io ti giuro non è successo nulla … ti prego … ti amo!”

Non ti permetto di terminare il discorso. Non c’era neanche bisogno che esprimessi a parole quello che in cuor mio avevo già intuito. Sei venuta davanti alla mia porta, è evidente che hai operato una scelta. La più giusta aggiungerei con un pizzico di orgoglio.

“Sshh, amore mio … non fa nulla … l’importante è che ora sei qui con me. E resti qui con me. Giuramelo, ti prego … promettimi che non ci separerà più nulla, d’ora in poi!”.

Incolli febbrilmente le tue labbra sulle mie, la tua lingua inizia a danzare con la mia che la aspettava con ansia, ti sollevo per i fianchi ed in un attimo allacci le tue gambe sui miei fianchi.  Direi che come risposta sia più che esauriente.

Ma devo dirti una cosa. Una cosa importante … poi avremo tutto il tempo del mondo per placare la nostra famelica passione. Allontano malvolentieri le mie labbra dalle tue e con il fiato corto appoggio la fronte sulla tua. Occhi negli occhi. Oceano e mare di nuovo insieme.

“Ti amo.”

Mi sorridi e il mio cuore manca un battito per poi riprendere a battere più forsennato di prima, all’unisono con il tuo.

“Ti amo anch’io, Robert. Ti amo da sempre, sono stata una stupida … io …”

“Shh … basta, è passato … ci siamo solo noi ora. E’ l’alba di un nuovo giorno, amore, credo sia il momento della giornata migliore per iniziare qualcosa di nuovo … per mantener fede ai buoni propositi … ed anche per …”

Intuisci i miei pensieri e non mi fai neanche finire di parlare. Fare l’amore all’alba è una delle cose più belle del mondo.

Ancora in braccio a me inizi a baciarmi con trasporto. Mi baci come se potessi farlo per l’ultima volta. E’ un bacio carico di disperazione ed amore. Un bacio che rivela promesse fatte e mantenute. E’ un bacio, e come tale non ha bisogno di parole, ma sa parlare molto più di mille orazioni.

Le tue mani calde e decise iniziano a sbottonare la mia camicia. Come la più devota delle amanti, riempi di baci bollenti ogni singolo centimetro di pelle che lasci scoperto. Mi stai facendo impazzire. Ti riprendo tra le braccia e ti adagio delicatamente sul letto.

Divarichi le gambe istintivamente accogliendomi nel tuo caldo porto sicuro.

Con perizia inizio a spogliarti e a sollecitare le tue parti più delicate e sensibili. Ad ogni mio tocco rispondi con un sospiro, ad ogni tuo sospiro la mia eccitazione lievita. Sono al limite e mi rendo conto che lo sei anche tu. Diamo vita alla danza più antica del mondo, le nostre bocche sempre unite, i sospiri che si spengono in gola mescolandosi tra di loro. Ogni parte dei nostri corpi è in contatto con la sua metà complementare. Siamo fatti l’uno per l’altra, ad incastro. Perfetti.

Mi sussurri sulle labbra, con gli occhi lucidi e la voce roca per il piacere : “Ti prego, voglio sentirti tutto … per favore”.

Come potrei rifiutare una tale preghiera?

“Ti amo”, ti sussurro nell’ istante in cui la tua urna calda ed umida accoglie con amore il seme che esala dal mio petalo schiuso. E siamo di nuovo una cosa sola. Gambo e corolla. Stelo e petali. Un unico corpo ed un’unica anima. Robert e Kristen.

E quell’odore, miscela omogenea dei nostri corpi, rende satura l’aria.

E' l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

 

 

 

Angolino dell'autrice!

Questa one shot, liberamente ispirata da e ad una delle mie poesie preferite "Gelsomino notturno", di Giovanni Pascoli è nata così ... durante una calda, umida e tediosa sera di Giugno. Spero vi piaccia. Buona lettura e buonanotte. Elettra.

 

PS: Per chi segue la mia storia "I want to know what love is" , il capitolo arriverà nel fine settimana! Un bacio e sogni d'oro!

  
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