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Autore: Principessa Purosangue    17/06/2010    1 recensioni
« Dimmi che sono l'unica, che sarai Mio per sempre. Non dimenticare che hai scelto solo me. »
E Lei passava radiosa, rendendo la notte del sapore di miele appena estratto dall'alveare della Passione. Lui? Lui non poteva che osservarla e reprimere i suoi istinti più profondi dinnanzi a quell'Angelo della Purezza e della Lussuria. E mentre lascia che il suo velo gli ammali i sensi, stregato dal suo splendore, diviene l'Adamo del Peccato originale.
Ma lui lo sa, una volta assaggiato del frutto proibito, non ne potrà più fare a meno.
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E Lei danza, muove a ritmo della musica i suoi fianchi, sorride e fluttua nell’aria come una Dea

Chabek oti, nashek oti,

lo tamid tzarich siba.

Mila tova, chiyuch katan.

Matzata achla bachura:

achat sherotza ktzat yoter ahava.

Abbracciami, baciami,

non hai sempre bisogno di una ragione.

Una parola carina, un piccolo sorriso.

Hai trovato una ragazza fantastica:

una che vuole solo un po’ più d’amore.

 

 

Bosem tzarfati.

 

 

E Lei danza, muove a ritmo della musica i suoi fianchi, sorride: sembra fluttuare nell’aria come una Dea. Gli occhi di lui sono estasiati, ipnotizzati di fronte a quella creatura che farebbe invidia persino a Venere.

Ancheggia il bacino nuovamente, le perline della cintura dorata donano più enfasi al suo movimento sensuale. Il corpo di Lei è così fragile agli occhi suoi, eppure, si chiede, è o non è proprio Lei quella stessa ragazza con non più di sedici anni, che lo sta’ intossicando di Lussuria, volteggiando col suo velo nero?

Il suo aroma gli pervade le narici. Se esiste davvero un Paradiso, lui vi è già adesso. Desidera chiudere gli occhi per degustarne di più l’essenza, ma non potrebbe mai perdonarsi se perdesse anche uno solo dei suoi movimenti afrodisiaci.

E Lei continua sorridente, braccia e mani ondeggiano in aria con gesti delicati e le dita a ritmo con esse. Si abbassa all’indietro, stavolta aggiungendo un vistoso movimento del seno e delle spalle al quale il suo spettatore non rimane per nulla indifferente.

Ride. Non avrebbe mai immaginato di potergli provocare un simile effetto.

Decisa a sfidare se stessa, si rialza nuovamente, ancheggiando il bacino, incantando sempre di più il ragazzo seduto di fronte a Lei. Sì allontana da lui senza mai fermare quel sensuale movimento e poi ritorna nella stessa maniera ma questa volta con una sciabola sulla testa, mentre le braccia oscillano leggere. Stranito, la guarda sorpreso: come può continuare a danzare con il medesimo ritmo, avendo un simile oggetto posato sulla testa?

Quando ormai gli è vicina, decide di osare: posa la spada sui seni e, senza mai smettere di ancheggiare sensualmente, gira su se stessa, le braccia allineate ai fianchi ma con le mani sempre in movimento, stregando ancora una volta quel ragazzo che non riesce più a toglierle gli occhi di dosso. Capendo di avere ormai il totale controllo dei suoi sensi, con un altro movimento delicato, si toglie la spada dal capo e la appoggia sul tavolino di fianco al letto. Si volta nuovamente verso di lui e, una volta incontrati i suoi occhi, assume un’espressione seria, seppur lussuriosa, estasiandolo ancora di più.

Ha davvero voglia di giocare, stasera.

Alza quindi la gamba destra e, gentilmente, lo spinge all’indietro col piede. Il ragazzo si appoggia al letto con i gomiti, ancora affascinato da tanta bellezza, pur non capendo il motivo di tale gesto che non tarda a spiegarsi. Con un balzo sale sul letto e, in piedi, le gambe intorno al suo bacino, gli sorride nuovamente, riprendendo ad ancheggiare i fianchi, dapprima lentamente, poi più velocemente.

E la musica sale.

I suoi occhi ora sono all’altezza del ventre di Lei, che si muove sinuosamente con l’armoniosa melodia.

“E’ un Angelo.” Pensa, osservando il suo corpo in ogni singolo particolare. “Un Angelo del Male, un Angelo del Peccato, un Angelo della Lussuria.” Con lo sguardo ancora perso su di lei, i suoi pensieri si bloccano per un attimo. “Eppure per un Angelo così, brucerei nelle più profonde e nere fiamme dell’Inferno.”

Rapito da tanta magnificenza, inizia a tremare e bramoso di possederla, non riesce più a trattenersi. La ragazza, ignara che il giovane sotto di lei fosse ancora capace di muoversi, è colta di sorpresa quando, mentre danza con le braccia fluttuanti in aria, le mani di lui la prendono per i fianchi, buttandola sul letto.

Arde dentro di lui il Desiderio. Insaziabile la sua sete di Lussuria.

Una volta sopra di Lei, riconferma la sua idea: è davvero Bellissima.

I suoi lunghi capelli cioccolato sono sparsi intorno al suo viso, donandole un’aria d’Innocenza mischiata a Impudicizia. I piccoli occhi neri a mandorla sono aperti come quelli di un neonato che si guarda intorno senza in realtà vedere nulla, ancora visibile sul suo volto lo shock che le ha causato. Sbalordita, rimane immobile, guardando con occhi sorpresi il suo spettatore il cui cuore, lo può sentire, batte all’impazzata. Il suo respiro si fa irregolare, cigolano i sonagli dorati del top nero.

La musica continua a suonare ma nessuno dei due, persi negli occhi dell’altro, è più in grado di sentirla.

Percependo il momento di debolezza della ragazza, decide di dar ascolto ai suoi sensi ormai troppo repressi. Si abbassa leggermente, portando il viso nell’incavo del suo collo per poter nuovamente assaporare il suo aroma.

E così fa.

La giovane, svegliandosi dallo shock momentaneo, sobbalza leggermente quando lo sente inspirare la sua fragranza, mentre un forte calore le invade il viso.

L’imbarazzo s’impossessa del suo corpo che, inspiegabilmente, stringe come una bambina impaurita.

Finalmente lui si rialza, portando il viso alla stessa altezza del suo, osservandone desideroso le labbra. Nonostante il bel colore olivastro della sua pelle, è ben visibile l’arrossamento delle guancie.

< Io... > Inizia < Io... Io desidero tu sia Mia. > Finisce d’un fiato, quasi avesse appena rivelato il segreto più grande della natura umana.

Gli occhi di Lei tremano.

< Non... Io... > Balbetta appena, prima che il giovane posi un dito sulle sue labbra.

Con gli occhi lucidi e la voce roca, parla: < Dimmi almeno il tuo nome. > Le chiede, quasi pregandola. < Per favore. >

Non poté che guardarlo. Perché tanto interesse nei suoi confronti? Perché tanta Bramosia per una sola danza? Perché tanto Amore nei suoi occhi?


Stick your hands inside of my pockets, keep them warm while I'm still here.

Tell them this love hasn't changed me, hasn't changed me at all.

< Mel. > Rispose, ancora stupita. < Io sono Mel. > Disse nuovamente, stavolta con più decisione. Lui sorrise.

< Miele. >

< Cosa? > Domandò Lei, cercando di seguirlo.

< Miele. Mel in latino significa miele. > Spiegò, sistemandole una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

Quanto splendore di fronte ai suoi occhi.

Una bambola dal viso d’Angelo eppure dallo sguardo pieno di Tentazione. Così fragile che gli sarebbe potuta scivolare via dalle mani, così piccola che sarebbe potuta sparire con un semplice soffio d’aria.

Tuttavia così forte da poter essere la Mela della Discordia che l’avrebbe condotto dritto all’Inferno con i suoi movimenti d’anca, ma lui l’avrebbe seguita, felice, estasiato da tanta Perfezione.

Stick your heart inside of my chest, keep it warm here while we rest.

The same as I love you, you'll always love me too:

this Love isn't good unless it's Me and You.

< Uhm... > Rendendosi conto di starle causando incomodità oltre che un forte imbarazzo, si alza rapidamente, porgendole una mano in aiuto. Mel solo allora sorride, rasserenata, e lasciandosi aiutare, si mette in piedi di fronte a lui. < Allora... >

< Suppongo questo sia il nostro addio. > Finì lui, sentendo un sapore amaro in bocca. Perché gli dispiaceva tanto?

< Sì. > Sussurrò appena la ragazza che, improvvisamente, si ricordò di qualcosa. Lui la guardò prendere il velo e si sorprese quando le fu di nuovo davanti. Con la mano lo spinse piano sul letto perché si sedesse nuovamente. Sorrise.

« Emor li at hayechida. »

Inizia a canticchiare a ritmo della musica, muovendo lentamente il bacino.

« Sheata rak sheli le’olam. »

Continua, facendo ondeggiare il velo sul suo viso e per un momento, l’anima abbandona il corpo della preda, persa nuovamente nel suo afrodisiaco aroma.

< Cosa... Che cosa significa? > Domanda smarrito il ragazzo, congratulando se stesso per essere riuscito a non balbettare, non credeva ce l’avrebbe davvero fatta. Ma Lei semplicemente continua a sorridere, consapevole di starlo facendo impazzire. Gira su se stessa, muovendo il bacino, quando finalmente canticchia:

« Al tishkach sherak bacharta bi. »

“Che voce soave.” Ancora in balia del suo incantesimo, la guarda confuso, lasciando che Lei avvolga il velo intorno al suo collo.

Se potesse fermare il mondo in questo stesso istante, lo farebbe: il suo sorriso sarà il sole che illuminerà i suoi giorni per sempre, anche dopo la morte.

< Addio, Cavaliere Nero. > Intona infine, continuando a danzare e dirigendosi alla porta senza mai dargli le spalle, le braccia una sopra l’altra davanti al volto, mentre le dita simulano un saluto volteggiando in aria. Prima che se ne possa accorgere, nello stesso modo con cui era arrivata, se n’è andata, scomparsa per sempre di fronte ai suoi occhi senza mai smettere di intossicarlo con la sua danza e il suo sorriso d’Angelo.

Amareggiato, il cuore infranto e l’anima distrutta, abbassa il capo, sentendo qualcosa intorno al collo.

Il suo velo.

Un sorriso si dipinge sul suo viso e, prendendo il velo fra le mani, corre alla porta, ma di Lei nemmeno l’ombra. Bestemmiando, torna nuovamente in casa, dirigendosi automaticamente nella camera dove poco prima ha ricevuto la visita particolare dell’Angelo Infernale, come aveva deciso di chiamarlo. Quando, entrandovi, il suo profumo gli invade le narici, non si sorprende affatto. “Fattucchiera.” pensa, del tutto consapevole di essersi lasciato ammaliare da una creatura celeste. Posa nuovamente lo sguardo sul velo che tiene in mano con una sola certezza: < Non l’hai dimenticato. Tu me l’hai lasciato. > Sospirando, si siede nuovamente sul letto, dirigendo lo sguardo fuori dalla finestra. < Grazie, Miele. >

 

 

 

 

She walks in Beauty, like the Night.

   
 
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