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Autore: Obsidian_Butterfly    17/06/2010    3 recensioni
In una notte di pioggia, una sorella maggiore racconta una "favola" per far addormentare la sua sorellina....
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bedtime Stories

Pioggia.
Pioggia che cade lenta, goccia dopo goccia, come la sabbia in una clessidra che scandisce il tempo granello dopo granello.
Tempo.
Che scorre imperturbabile, inesorabile, incurante di tutto. Va avanti nel suo percorso dall’inizio dei tempi in cui tutto è stato creato.
La pioggia e il tempo.
Che strana analogia di pensieri.
Ho sempre pensato che la mia mente fosse sempre stata incasinata, ingarbugliata come tanti fili che s'intrecciano tra di loro, senza un inizio né una fine. Senza un nesso logico.
I pensieri così come arrivano, così se ne vanno.
Pensieri che a voce non riuscirei neppure a esprimere.
E questo cattivo tempo non aiuta neppure a distrarmi.
Il rumore di un tuono mi sveglia dallo stato di semitrance in cui sono caduta, riprendendo contatto con la realtà che mi circonda.
Sono a casa, seduta sul divano con la televisione accesa su un programma che blatera qualcosa sugli animali.
Una voce al piano di sopra mi chiama spaventata.
Mi alzo dal divano, salendo le scale raggiungendo la camera della piccola proprietaria; una camera accogliente con le pareti dipinte di azzurro e leggere nuvole a decorare il muro come il cielo in piena estate.
Mensole piene di libri e giochi mostrano l’ambiente allegro di qualunque bambina in quell’età, dove i sogni, la fantasia regna sovrano lontano dai problemi.
Mi avvicino al letto vicino alla finestra; la mia sorellina è rannicchiata con le lenzuola fin sopra la testa.
- Tutto bene, Riley? – Le chiedo gentilmente spostando la coperta, sedendomi vicino a lei, accarezzandole i capelli lunghi, morbidi che emanano delicato un profumo di zucchero filato.
- I tuoni... mi fanno paura – Mi risponde con voce impaurita stringendosi forte a me, come se le mie braccia fossero un rifugio sicuro e protetto.
- Non è nulla non ti possono fare niente. Sei al sicuro qui – Non potevo di certo raccontare a una bambina di quasi otto anni, che gli angeli si erano messi a spostare i mobili nelle loro case. Non mi avrebbe di certo creduto.
- Fanno paura lo stesso... e poi non mi fanno dormire – Si stacca dal mio abbraccio, sistemandosi nuovamente sotto le coperte. Mi guarda curiosa e so per certo che sta per chiedermi qualcosa.
- Che cosa c’è?- Le chiedo sperando che non mi faccia richieste assurde a quest’ora della notte.
- Raccontami qualcosa... però non una delle solite storie che mi leggi dai miei libri. Qualcosa di tuo –
- Ma dai, non sono brava a raccontare favole – Qualcosa nel broncio che mise la mia piccola sorellina, mi fece capire che non avrebbe desistito facilmente. Quando si metteva in testa una cosa era difficile farle cambiare idea, e su questo eravamo uguali.
- Non è vero, ti vedo sempre scrivere! – Replicò uscendo dalle coperte e alzandosi in piedi sul letto, iniziando a fare i capricci. Di certo era anche una curiosona, e speravo con tutta me stessa che non avesse messo naso in uno dei miei diari.
- E va bene... a una condizione: rimettiti a letto – Mentre pensavo a cosa avrei potuto raccontarle, Riley si buttò a peso morto sul letto; certe volte quella bambina era davvero una piccola peste.
Con le gambe incrociate abbracciate al suo pupazzo preferito, si mise ad aspettare che iniziassi la mia storia della buonanotte.
- Allora... c’era una volta... -
- Un principe e una principessa? – Chiese Riley senza darmi il tempo di iniziare qualcosa di sensato. Se iniziava così, prevedevo una lunga favola.
- No... un ragazzo e una ragazza – Risposi alla sua domanda sperando che non mi avrebbe interrotto nuovamente. Odiavo le interruzioni mi faceva perdere il senso di quello che volevo raccontare.
 
“C’era una volta, in un tempo e in luogo non precisati, un ragazzo e una ragazza...
Questi due ragazzi erano completamente l’uno l’opposto dell’altro.
Lei timida, introversa, sognatrice.
Lui testardo, orgoglioso e impulsivo.
Due ragazzi diversi, che per un fortuito caso del destino un giorno s'incontrarono.
Nessuno avrebbe mai detto che tra loro due sarebbe nato qualcosa.
L’amore.
Un amore dolce, speciale.
Un amore fatto di tenerezza, di affetto, di sostegno reciproco e di fiducia.
Si sostenevano a vicenda affrontando i problemi che la vita gli poneva avanti.
Molto spesso litigando, scontrandosi tra loro. Tornando sempre a far pace, più uniti di prima.
Ma un giorno qualcuno si oppose tra di loro.
Qualcuno invidioso del loro amore. Che li distrusse pezzo dopo pezzo.
Il ragazzo abbandonò la ragazza, spezzandole il cuore.
Si rinchiuse in se stessa e nei suoi silenzi.
E di lui non seppe più nulla.
Né una lettera, né una visita.
Nulla.
Com'era apparso era sparito dalla sua vita.
La ragazza imparò che amare voleva dire distruggere ed essere amati voleva dire essere distrutti.”
 
- Che storia triste. E poi questa persona deve essere stata molto cattiva per aver separato i due ragazzi. Infondo si amavano – disse Riley una volta concluso il racconto; si stiracchiò tirando le coperte fin su alla vita per coprirsi meglio
- Non tutte le storie hanno un lieto fine. Soprattutto nella vita reale. Anzi spesso non va mai come vogliamo – Purtroppo era una verità che avevo sperimentato sulla mia pelle. Non esistono le favole.
Non esiste il lieto fine. Esiste solo la realtà dei fatti, spesso dura e violenta.
- Allora non permetterò mai a nessuno di portarmi via ciò che amo – Disse la mia piccola sorellina sbadigliando, segno che il sonno stava prendendo sopravvento.
Mi avvicinai al comodino spegnendo la luce in modo che non potesse infastidirla.
- Ora dormi e non pensarci... - Le diedi un bacio sulla fronte rimboccandole le coperte, per poi uscire dalla camera ormai avvolta nel silenzio.
Questa camera che una volta fu la mia, dove passavo interi pomeriggi a fantasticare e giocare.
Dove vivevo i miei sogni da bambina che ormai non ci sono più.


Abbiate pietà di me. E' mesi che non scrivo, per vari problemi.
So che fa decisamente schifo, ma avevo voglia di scrivere ed era qualche settimana che mi balenava questa scemenza per la testa.

Accetto commenti belli e 
brutti XD
   
 
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