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Autore: DalamarF16    17/06/2010    2 recensioni
[Spoiler 5^stagione!!!] Gabriel ha affrontato Lucifer, quando sembrava non volerne sapere di questa battaglia. Eppure ha cambiato idea. Cosa è successo nella sua mente? Castiel sta per scoprirlo NO SLASH!!!!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
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DON'T EVER CHANGE

 

Ti guardo. Sei mio prigioniero.

Devo averti colpito un po' troppo forte, poiché sono passate ore, e ancora non hai ripreso i sensi.

Sarà il caso di svegliarti.

I Winchester finalmente hanno capito il gioco, ma finchè non si decideranno a interpretare i ruoli che il destino ha scelto per loro, da quel labirinto non potranno uscire.

Stupidi umani. Definire l'apocalisse una scazzottata tra fratelli. Se solo sapessero....

Ti lego una benda nera attorno agli occhi. Non voglio che tu mi riconosca, ammesso e non concesso che tu non l'abbia già fatto, visto quello che hai detto a Sam e Dean prima che ti mettessi a cuccia.

Ad ogni modo, non voglio correre rischi.

Per ogni evenienza, nascondo bene le tracce della mia grazia, un gesto che ormai compio in automatico quando nei paraggi ci sono altri angeli.

Con un tocco gentile ti sveglio. Te ne ho già date abbastanza per oggi, credo.

Quando ti scopri prigioniero, sussulti per un istante, ma subito ti calmi.

-Gabriel- dici con voce sicura, ma noto una certa dose di rispetto in essa. Non sei cambiato molto dall'ultima volta che ti ho visto.

Faccio sparire la benda dai tuoi occhi blu intenso. Non mi serve più.

-Castiel- ti saluto mentre ti studio.

Sembri tranquillo. Forse sei un po' intimorito dalla mia presenza, ma non eccessivamente. E hai ragione. Se avessi voluto farti del male, lo avrei già fatto. -Ma guarda un po'- proseguo -L'angioletto preferito da tutti per la sua obbedienza si è ribellato-

Non c'è rimprovero da parte mia. Con che diritto potrei sgridarti, io, che sono stato il primo a defilarmi? La mia è una semplice constatazione dei fatti.

E' vero. Tutti ti volevano con sé in battaglia. Sei sveglio, un ottimo combattente, e allo stesso tempo obbediente e fedele. Il soldato ideale.

-Il tuo tramite- mi dici -è....-

-Diverso?- completo io per te in tono leggero -Chirurgia plastica, fratellino-

Lascio che ti alzi in piedi. So che non oserai sfuggirmi, non di nuovo; non dopo che ti ho dimostrato di poterti mettere k.o. con un colpo solo, per non parlare del fatto di poter mettere fine alla tua vita con una sola parola.

Non sento però in te la paura di venire consegnato agli angeli. Sai che non lo farò.

-Perchè fai questo? - mi chiedi. Tu...ora...chiedi spiegazioni? Ma è quello che dici subito dopo a lasciarmi basito -Te ne sei andato- prosegui prendendo coraggio e guardandomi negli occhi -Te ne sei fregato di come andavano le cose lassù. Di noi. E adesso, hai il coraggio di presentarti così, senza avere il fegato di dire loro chi sei e...- qui ti blocchi. I residui della tua obbedienza forse fanno capolino per un attimo.

Non avresti mai osato rivolgerti a me in quel modo.

Non mi muovo. Non sono irritato, non ancora per lo meno. Voglio che continui, Castiel, che mi faccia vedere fin dove puoi arrivare.

Non vedendo mie reazioni, riprendi a parlare -Pretendi di obbligarli a dire di sì, come se la cosa all'improvviso ti interessasse! Che c'è? Hai forse paura che quando avranno finito Michael verrà a cercarti per punirti della fuga?-

Le tue parole mi feriscono e, sì. Ora sono arrabbiato, ma sul momento, l'unica mia reazione è una gran risata.

Non è divertente quello che hai detto, e nemmeno la serietà e il tono con cui l'hai fatto lo sono, ma, diamine, non credevo che tu fossi diventato tanto sfrontato da rivolgerti così ad un arcangelo. Nessuno sarebbe stato tanto pazzo!

Tuttavia, nonostante il mio stupore, non posso tollerare che tu, un angelo, per lo più ribelle, mi parli in questo modo.

Improvvisamente serio, avanzo verso di te.

Muovo una mano, e ti spingo deciso contro una parete. Chiudi gli occhi con un gemito di dolore quando cozzi contro il muro.

Il tempo di riaprirli e sono già a pochi centimetri dal tuo viso, le mani strette ad afferrare il bavero della giacca che indossi.

Non reprimo la potenza della mia grazia mentre ti guardo dritto negli occhi.

Ora hai paura.

Lo sento, ma soprattutto lo vedo negli occhi azzurri del tuo tramite, che ora sono spalancati.

-Non. Azzardarti. Mai. Più- ti minaccio con voce bassa e pacata. Se te lo avessi urlato contro probabilmente non avrebbe avuto lo stesso effetto. A fare il resto, comunque, ci pensa l'addestramento militare che io stesso ho inculcato nella tua testa qualche millennio fa, ancora prima che la terra stessa fosse creata.

Mi guardi senza parlare, e non posso fare a meno di ammirare il tuo coraggio.

Qualsiasi altro probabilmente avrebbe già chinato la testa.

Sento la tua grazia tremare appena; ti lascio andare. Hai capito la lezione.

-Non si tratta di paura- dico e tu mi guardi sorpreso. Sì. Per la prima volta, un arcangelo si degna di dare spiegazioni a un subordinato. Te le sei meritate, Castiel -Si tratta del destino. Sai meglio di me che sono destinati a essere i tramiti di Michael e Lucifer. Sto solo cercando di farglielo entrare in testa, e di farglielo accettare-

Non replichi subito. Mi guardi serio, mentre soppesi le mie parole.

Non sei uno stupido, e la tua ribellione lo dimostra, nonostante l'addestramento tenda a reprimere il più possibile ogni iniziativa personale. Scuoti la testa.

-Non ce la farai in questo modo- mi stai di nuovo contrastando, ma questa volta lo fai con rispetto – sono troppo furbi. Ormai avranno capito che non sei un semplice trickster-

-Non sono intelligenti- replico -gli hai dato tu l'imbeccata-

-Non combatterci. Ti prego- il cambiamento nel tuo tono di voce mi lascia ancora una volta sorpreso. Mi stai...implorando, fratellino? Castiel, che io ricordi, tu non hai mai implorato nessuno!

-E' una battaglia persa- perchè non lo vuoi capire? Tiratene fuori, prima di lasciarci la pelle.

-No- rispondi testardo -C'è ancora una possibilità di trovare papà. Lui può evitare tutto questo-

La determinazione nelle tue parole si riflette nei tuoi occhi. Ci credi davvero. Credi davvero di potercela fare. Sei un illuso, fratellino. Se avesse voluto intervenire, l'avrebbe già fatto prima che si arrivasse a questo punto.

-Non lo troverai, Castiel- ti avverto -Credi che non l'abbiamo mai cercato in tutto questo tempo? Pensi davvero che, a parte il fedele Miky, ce ne siamo stati tutti zitti e bravi?-

Mi guardi. Forse a questo non ci avevi mai pensato, eh fratellino?

Noi arcangeli l'abbiamo cercato, io e Raphael più di tutti. Per vie diverse, ma con lo stesso obiettivo. Trovarlo e riportarlo a casa a rimettere ordine, a fermare la dittatura cui il nostro generale ci sta sottoponendo.

Non ci siamo riusciti.

E se dovevo sottostare agli ordini di Michael, per me non c'era più nessun motivo di restare lassù.

Ti guardo, e vedo nei tuoi occhi le mie stesse motivazioni.

L'hai capito anche tu, Castiel

-Siamo uguali, allora- mi dici -Ce ne siamo andati entrambi per non eseguire ordini sbagliati. Perchè amiamo gli uomini come Lui ci ha insegnato a fare-

E all'improvviso mi rendo conto, piccolo Castiel, che tu ed io non siamo uguali.

No.

Tu sei molto migliore di me.

Io cosa sono diventato? Un reietto. Un arcangelo sotto le false spoglie di un demone, di un trickster.

Mi sono dato alla pazza gioia. Mi sono divertito come il peggiore degli umani. Ho ucciso.

Tu, invece, non sei diverso dall'angelo che eri. Non nelle intenzioni per lo meno.

Sai che se ti prendono, non hai scampo. Sei morto. Ne sei consapevole. E lo hai accettato.

Rischi il tutto per tutto per salvare gli uomini. Per salvare i tuoi amici.

Parlare con te mi è servito.

Per la prima volta sei stato tu, piccolo angelo ribelle, quanto di più deplorevole un angelo sano di mente possa concepire, a insegnare a me, un potente arcangelo, qualcosa di importante.

E grazie a te, mi sto per lanciare in un'impresa suicida.

Tutto per colpa tua.

Sto per fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa.

Qualcosa di concreto.

Se questa lettera ti arriva, allora sono morto e il destino dell'umanità è nelle tue ali.

Prenditi cura dei Winchester, e forse avrete qualche possibilità di farcela.

Grazie, Castiel.

 

                Gabriel, the Trickster

 

Mentre leggeva quel racconto, quella lettere, l'angelo rivisse quelle ore passate prigioniero di suo fratello. Ricordava tutto, ovviamente, ogni singola parola che si erano scambiati, ma non aveva idea di quello che aveva scatenato nella mente di suo fratello maggiore.

Leggeva quella lettera, ora, che Sam aveva trovato nascosta tra i file di quel DVD porno che Gabriel aveva lasciato loro, mentre sentiva le lacrime salirgli agli occhi, frammiste a quella sgradevole sensazione tipicamente umana che è il senso di colpa.

Alla fine, si era sacrificato per gli uomini.

Aveva cercato di uccidere Lucifer da solo.

Stupido.

Non dovevi farlo.

Ora Castiel non aveva più le sue ali, ma Gabriel aveva ragione. Era rimasto l'unico angelo schierato dalla parte degli uomini.

Non poteva arrendersi, a costo di dover imbracciare un fucile per poter combattere.

Si accorse solo allora che non era finito.

Fece scorrere la pagina virtuale fino in fondo.

Un sorriso triste quanto involontario gli increspò le labbra, mentre leggeva le ultime parole di Gabriel

 

Non cambiare mai, Cass

resta quello che sei


Personal space  Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, vuol dire che l'avete letta tutta!

Spero vi sia piaciuta!

recensite mi raccomando ^__^

 

   
 
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