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Autore: Denki Garl    17/06/2010    3 recensioni
Siamo agli inizi di giugno, ma non fa caldo, anzi. La leggera brezza annunciante una probabile e vicina pioggia, mi fa venire dei brividi in tutto il corpo. Eppure è una sensazione così fottutamente piacevole, sulla pelle ardente. Brucio, brucio dentro. Di rabbia, un'insana rabbia che mi logora dal profondo [...] I pensieri vagano nel vuoto della mia testa, i suoni arrivano come furie ai timpani, ma non è affatto spiacevole.
Genere: Song-fic, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzi tutto vi avviso che nella fic sarà presente un linguaggio colorito, quindi se vi può urtare chiudete la pagina e non leggete. In secondo luogo sono graditi tutti i tipi di commenti, purché essi siano costruttivi.
Eniuei con questo scritto non intendo offendere, nè mettere in cattiva luce nessuno, e tutto ciò che è descritto è frutto della mia mente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Esco di casa sbattendo la porta e mi ritrovo in questa strada tanto familiare, ma che ora vedo con occhi diversi, occhi che mi fanno credere di non averla mai vista prima. Non so dove ho intenzione di andare, ma non importa. Io cammino, dove mi portano le gambe lo vedrò. La testa bassa, ma con la coda dell'occhio mi guardo attorno e mi rendo conto di essere solo. Non una macchina, una persona, un cane randagio in cerca di un rifugio notturno. Sono solo io con i miei futili pensieri fugaci, pensieri di autodistruzione. Pensieri di rabbia. Pensieri di amore...
La mia unica compagnia è questa fottuta sigaretta, fragile bastoncino bruciante, capace di condurti alla morte più lenta e dolorosa.
Eppure è un tale sollievo sentire la nicotina dissolta in fumo riempirmi i polmoni, uscire dalla bocca. Ricordo quando ero più piccolo, quando papà era ancora in grado di tenermi sulle sue ginocchia, di giocare con me. Ci eravamo vestiti da draghi, e lui stava fumando la sua pipa. Allora gli chiesi di provare, volevo essere un drago adulto anche io, volevo sentirmi in grado di sputare fuoco. "Solo un tiro, promettimelo Billie. Il primo e l'ultimo della tua vita"
Giurai, gli giurai che avrei mantenuto la promessa e lui mi fece provare.
 
Cosa sentii?
 
Il disgusto che provoca il tabacco al primo impatto, la forte tosse che quasi mi fece sputare le tonsille. Mamma si arrabbiò tantissimo quel giorno. Era agosto, la fine di un pomeriggio di agosto. Papà si giustificò spiegando che spesso quando crescono, i bambini che hanno provato a fumare da molto piccoli si ricordano di quanto è stata brutta l'esperienza e poi non cominciano.
Stronzate, guarda come cazzo sono finito io, a fumarne anche venti al giorno. E se nemmeno la tua morte mi ha fermato qualcosa vorrà dire.
Una lacrima solitaria riga il mio viso di sedicenne ribelle. Hah, vorrei sapere che ho io di ribelle. I capelli spettinati? Una fender sconquassata? No, non ho proprio nulla, sono solo uno sfigato. E a me sta bene così, non voglio essere come tutti gli altri, più o meno ribelli, che si credono chissà chi perché...be', senza un perché.
Io sono Two Dollar Bill, e non me ne frega un cazzo di cosa gli altri pensano di me.
 
 
Siamo agli inizi di giugno, ma non fa caldo, anzi. La leggera brezza annunciante una probabile e vicina pioggia, mi fa venire dei brividi in tutto il corpo. Eppure è una sensazione così fottutamente piacevole, sulla pelle ardente. Brucio, brucio dentro. Di rabbia, un'insana rabbia che mi logora dal profondo, che non mi fa dormire la notte, che fa sì io mi rovini in questo modo. Perché lo so che questa non è la via giusta, ma è l'unica vivibile per me.
Il cuore batte, batte forte, quasi a voler uscire dal petto. E fosse per me lo strapperei dandolo in pasto agli ululanti randagi, questo stupido cuore che non smette di sanguinare.
Un viale, ecco cosa sembra sembra questa strada. Il Viale dei Sogni Infranti.
E' proprio questa la via che percorro ogni volta che esco di casa. Ma di solito, se è la stessa di adesso la direzione presa, significa che è accaduto quacosa di particolarmente degno di nota in casa Armstrong.
Bisognerebbe chiamarla mattaio, altro che! Gente che urla, gente che piange, gente che si alza le mani. Non è questa la mia idea di famiglia. Non è questa la mia idea di casa.
Avranno anche ragione a dirmi che sono cinicamente stronzo, ma è per questo che affermo, ogni volta che salta fuori l'argomento, che io non avrò moglie né figli. Come potrei crearmi un nucleo familiare tutto mio, non avendone mai avuto uno come si deve? Ok, l'ho avuto, ma non è durato, e questo per me è più che sufficiente.

 
Continuo imperterrito a camminare su questo marciapiede logorato dal tempo, dagli innumerevoli passi che ha sostenuto e indirizzato. Noto un'ombra al mio fianco, e mi giro di scatto per vedere chi è che mi segue.
Stupido Billie!
Sono solo come un cane, in questa via, l'unica cosa che mi accompagna è la mia ombra...quella merda fa veramente diventare paranoici.
Un odore di uovo marcio si insinua prepotente nelle mie narici, ma non mi coglie impreprato, è un odore familiare, caratteristico di Rodeo.
Pensare alla raffineria mi fa venire in mente la stupidità della gente, la quale è capace solo di lamentarsi. Vorrebbero chiudesse, ma non pensano a tutte quelle persone che perderebbero il lavoro. Che, tra l'altro, non è un gran bel lavoro e si guadagna poco, ma credo sia la massima aspirazione che può avere una persona di qui.

"Billie?" mi richiama alla realtà la voce di quello che credo sia uno dei pochi veri amici che ho: Mike, che poi è pure il bassista della mia band. "Ah, bella lì!"
"Andavi al Gilman?"
"Bah, chi lo sa, può essere"
In fin dei conti è sempre lì che finisco, quello è il posto che posso definire "casa". Persone, solo persone. Tutte diverse, ma ognuna ha qualcosa in comune con un'altra. Nessuno ti giudica, o se lo fa non ti sputtana. C'è tanta voglia di avere compagnia, di divertrsi e godersi la vita.
E' un luogo di sbandati e vagabondi, ma nel senso buono di questi due termini. Mi sento bene, al Gilman.
"Ce l'hai un po' di roba?" gli chiedo, sperando che mi dica di sì, ne ho proprio voglia. "Ovvio, e anche di meglio..."
"Bellaaaaa!" urlo invitandolo nel gesto del "pugnetto" ed entrambi ridacchiamo. Una bella canna, ecco che ci sta. Erba, di quella buona, che ti manda fuori per quattro ore filate...oooh sì!
"E' successo qualcosa a casa? Hai la faccia da 'fanculo famiglia di merda!' dovresti vederti, fai quasi paura" mi canzona dopo un po' di tempo. Un ghigno si dipinge sulle mie labbra: mi conosce meglio lui di chiunque altro, è allucinante. "Capirai, il solito" e lui semplicemente asserisce e fa cenno di comprendere con la testa.
 

"Ho parlato con Frank...l'ho beccato che razzolava per SF coi soliti"
"Chi cazzo è Frank?" non conosciamo nessun Frank, di che cacchio si è fatto?!
"Trè..." spiega. Haha...quel ragazzo è un portento, ma fa sbellicare dalle risate, fumati o meno che siamo. E poi, come suona lui la batteria, nessuno. E' un genio, lo stimo troppissimo.
"Ah! E che disse?"
"Che ci sta di brutto!"
Bella! Abbiamo il batterista, che figata! Quello stronzo di Al fa tanto quello a cui non gliene frega niente di nessuno e poi se ne esce con un "Mollo la band e me ne vado all'università", ma che se ne vada un po' a cagare! "Billie, la smetti di maledire mentalmente Al? Guarda che lo so che speri finisca sotto un camion ma-"
"Mi passerà dai, sai che non porto così tanto rancore a lungo. E poi gliela mettiamo n-"
"Sì sì...Bella, ci siamo quasi!"
A qualche metro di distanza vedo le luci all'entrata del Gilman. Una sorta di felicità mi riempie il cuore, o forse mi sento semplicemente sollevato?
La musica si sente fino a qui, anche se lievemente e a fatica, siamo pur sempre vicini alla strada e a quest'ora passano parecchie macchine.
Appena entrati becchiamo Tim che sta uscendo a prendere un po' d'aria. "Bella Tim!" lo salutiamo, e lui ricambia. "Oi, dopo raggiungici nel cesso, abbiamo una roba per te!" gli fa Mike e Armstrong gli risponde che fa veloce e ci chiede se vogliamo che ci porti una birra. "Anche due!" dico scherzando, e ci separiamo definitivamente.
Se il Gilman c'ha una pecca è quella dell'alcohol. A me e Mike non lo vendono, così come alla maggior parte della gente che c'è qui dato che siamo tutti minorenni, ma in compenso gira tutta la droga che vuoi. Basta vedere in bagno. In un angolo c'è Trè Cool, ex batterista dei Look Out, ed è completamente fuori. Ha degli occhi rossissimi e la pelle del suo viso è giallissima. Mi avvicino e inizio a parlare con lui, che delira di brutto, e intanto Mike mi dice che ha portato della cocaina per fare lo speed. Io amo lo speed, me lo sposerei se fosse possibile!

 
Bella, com'è tutto allegroooo...
La gente si scatena, le luci mi mandano in tilt l'unico neurone ancora lucido che ho, e non ho la minima voglia di fare un cazzo. Mi piazzerei da qualunque parte, mi lascerei andare del tutto. I pensieri vagano nel vuoto della mia testa, i suoni arrivano come furie ai timpani, ma non è affatto spiacevole. Mi sento afferrare per un braccio da Tim, che a forza mi trascina nella stanzetta al secondo piano del locale, dove si trovano anche il resto degli Operation Ivy, Mike e Trè. Quest'ultimo sta spavando sul divanetto, con la bava alla bocca. Mi sa che tra un po' mi unisco a lui, la fumata di oggi è stata proprio pesante.
"Bellaaaaa! Passami la chitarra!" urlo a...credo sia Micheal, non lo so, nel momento in cui mi sento puramente energico. Voglia di vivere cazzo sì! Devo suonare, devo fare qualcosa, non ce la faccio a stare fermo!
Qualche secondo per ricordare cosa volevo fare, sistemarmi comodo sulla poltroncina e inizio a strimpellare un motivetto niente male. Sento le parole riecheggiare lontane nella mia mente...
 
 
"...Now I feel like me once again
As the train comes rolling in
Smoked my boredom gone
Slapped my brains up so high..."
...tutto ciò mi è fottutamente familiare...
 
...è qui che mi sento a casa...
 
 
 
"...it's home...it's home..."
 
 
 
 
 
 
 
 
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M's Notes:

Allora mie(i) care/i ^ ^

La mia prima fic sui Green Day, chissà se sarà l'ultima? ...sappiatemi dire che ne pensate, magari ;)
Eniuei, credo che sia il caso di dare delle spiegazioni, perché ci sono cose che magari non tutte/i possono capire...
Innanzi tutto non ho idea se Billie abbia fatto il suo primo tiro di sigaretta da piccolo con suo padre, non so se egli fumava la pipa e dubito che si siano vestiti da draghi in un pomeriggio d'agosto XD ma è una fan fiction no?
Poi, be' il discorso del "ribelle" e dello "sfigato"...in uno dei vari libri sui Green Day che ho letto, Billie Joe in un'intervista afferma che lui era un emarginato a scuola, mi pare ò.ò ma che comunque gli altri lo vedevano come sfigato...*ok, la sua memoria fa alquanto schifo, non vorrebbe sparare cazzate assurde*
Perché "Two Dollar Bill"? Era il suo soprannome alle superiori, poiché vendeva spinelli già rollati a due dollari l'uno, appunto.
Per quanto riguarda "gente che si alza le mani" è dovuto al fatto che la sorella di Billie Joe, Anna, in un'intervista dice che erano tutti parecchio "fisici", che litigavano molto e che si anche picchiavano, tra fratelli. Che erano pieni di rabbia, tutti quanti.
Lo speed: altra intervista in cui si dice che Mike era molto preso dagli acidi, Trè si "accontentava" dell'erba e Billie era pazzo per lo speed (cocaina ed erba)
Il Gilman: allooooooora. Immagino tutti sappiate che era il locale dove i tre baldi giovani hanno iniziato a suonare etc, mi pare fosse Billie ad aver affermato che lì l'alcohol era difficile da trovare ma che in compenso c'era una varietà di droga inimmaginabile...e da quel che ho capito gli Operation Ivy erano abbastanza fissi lì...ma, anche qui, non vorrei sparare una cagata. In più non l'ho mai visto (sigh ; _ ;) e quindi quel poco che si può capire da ciò che ho scritto è come me lo immagino io :)
Spavare, credo sia dialetto, non lo so, ma in ogni caso vuol dire dormire di gusto XD

So che ho fatto Billie fissato con l'esclamazione "Bellaaaa!" ma fargli dire "sai no?" non ci stava u.u non in questo contesto, almeno.
 
La canzone sopracitata è "Christie Road" dei Green Day, ovviamente u.u
 
Non sono comunque pienamente soddisfatta della storia, mi sembra che non abbia nè un inizio nè tanto meno una fine ò.ò
 
Non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno letto e mandare un bacio a chiunque recensirà ^ ^
 
M. <3
   
 
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