Fumetti/Cartoni americani > Avatar
Ricorda la storia  |      
Autore: Shizue Asahi    18/06/2010    1 recensioni
{Accenno Tokka *_*}
Con movimenti veloci e precisi fendeva l’aria alla ricerca della sua preda. La benda che gli copriva gli occhi la celava al suo sguardo attento e esperto, ma lui sapeva che era lì. Lo sentiva, sentiva il suo odore e già pregustava la sensazione appagante che avrebbe provato colpendola, scalfendo la sua scorza dura e vellutata, spaccandola in due e facendo gorgogliare il dolce succo rosso che racchiudeva al suo interno.
Priva di senso ù.ù
{Dedicata a Fede_Wanderer *O*}
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sokka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ebbene, credevate forse di esservi liberati di me? Beh, vi eravate sbagliati ù.ù

Okey, in questa fic ho espresso al massimo la mia stupidità, ma visto che non sono stata bocciata è una giornata felice, quindi non è aria per una bella e deprimente Death-fic (perdonami Fede XD

Non mi voglio trattenere troppo, indi vi lascia alla fic nella speranza che non vi dispiaccia *O*

 

 

 

Questione d’istinto.

 

 

Con movimenti veloci e precisi fendeva l’aria alla ricerca della sua preda. La benda che gli copriva gli occhi la celava al suo sguardo attento e esperto, ma lui sapeva che era lì. Lo sentiva, sentiva il suo odore e già pregustava la sensazione appagante che avrebbe provato colpendola, scalfendo la sua scorza dura e vellutata, spaccandola in due e facendo gorgogliare il dolce succo rosso che racchiudeva al suo interno.
Strinse maggiormente la presa, le mani grandi e callose coprirono interamente la superficie lignea della sua arma e affondò le unghie curate –troppo curate, come diceva Toph- nel legno per assicurarsi una stretta più ferrea. Poi scattò, fulmineo colpì e l’arma affondò nella superficie granulosa. I granelli di sabbia schizzarono veloci, imbrattandogli i vestiti e spargendosi lontano, andandosi a unire ai loro fratelli qualche metro più in là.
Strinse i denti e soffocò un’imprecazione. L’aveva mancata, ma di poco, ne era certo, lei era lì, lo sentiva, il suo istinto glielo diceva e il suo istinto, come quello di ogni guerriero che si rispetti, non poteva sbagliarsi, non in un frangente così importante per la sua vita e la sua dignità.
Socchiuse gli occhi e intravide il colore opaco della benda che gli impediva di vederla. Si morse il labbro carnoso e prese un profondo respiro. Doveva calmarsi e concentrarsi, non doveva farsi distrarre da quel brusio familiare.
Si lasciò guidare dal suo istinto e si mosse. Estrasse l’arma dal terreno sabbioso e colpì nuovamente. Mirò veloce e preciso un punto alla sua destra ed esultò quando il legno duro della mazza che brandiva entrò a contatto con una superficie altrettanto solida. Ma questa, a differenza delle sue aspettative non si aprì in due, né si inclinò e tanto meno lasciò sgorgare il nettare rosso.
-Ahi!- proruppe la sua vittima, spegnendo all’istante la sua eccitazione.
Lasciò cadere il bastone di legno che atterrò con un leggero tonfo sulla sabbia chiara. Veloce si strappò la benda che gli copriva gli occhi e quello che vide lo rassegnò a essere il suo zimbello per il resto della vita.
Non c’era traccia della grossa e verde buccia che avrebbe dovuto colpire dimostrando di possedere  un istinto degno di un vero uomo, ma solo una grossa palla rosea e lucida, solcata da una striscia celeste. Osservò meglio la cosa e vide che era stretta tra due mani piccole, mentre due occhi plumbei lo guardavano intorpiditi da un velo di lacrime.
Seduto per terra Aang si teneva la testa, massaggiandosi la pare lesa con le lunghe dita. Un’espressione mista a dolore e divertimento gli increspava il viso, mentre si sforzava di tenere gli occhi aperti.
Una risata cristallina raggiunse il guerriero, che si voltò incontrando lo sguardo niveo della compagna che lo derideva additandolo, piegata in due, probabilmente per lo sforzo di non scoppiare in una fragorosa risata nei minuti precedenti.
Al suo fianco Katara gli sorrideva ironica.
Glielo aveva detto lei, ma lui no! il suo istinto poteva tutto...
Alzò una mano e, senza aprir bocca, indicò al fratello un punto alle sue spalle.
Sokka, che era rimasto imbambolato, seguì la linea immaginaria creata dalla sorella e la vide.
Era lì, a circa due metri di distanza da lui, se ne stava tranquilla posata sulla sabbia, quasi beffarda, come se volesse beffarsi anche lei del suo fallimento.
La superficie liscia rifletteva la luce cocente del sole estivo che rendeva la scorza verde e scura più chiara le donava diverse sfumature.
Seduti al fianco della grossa anguria Suki e Zuko lo guardavano stralunati, indecisi sul prenderlo in giro o limitarsi a ignorare la cosa. Scelta ardua.
-Allora gran guerriero, questo istinto?!- lo apostrofò la voce allegra e canzonatoria di Toph.
Sokka si colpì la fronte con una mano e a mezza voce imprecò contro il destino, i Kami e soprattutto il suo istinto.
-Idiota!- concluse lei divertita.
Gli avrebbe dato il tormento,glielo diceva l’istinto...

 

 

Finita ^^ okey, ha poco senso quindi suppongo che debba essere spiegata.

In poche parole stanno giocando a quel gioco che si fa sulla spiaggia: di deve, bendati, colpire un’anguria con una mazza e poi la si mangia ^^

Spero vi sia piaciuto.

Non ho resistito, ho dovuto aggiungere un accenno Tokka *_* è stato più forte di me xD

 

 

     

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Avatar / Vai alla pagina dell'autore: Shizue Asahi