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Autore: SkyIsBlueck    18/06/2010    15 recensioni
Mi fermano i signori Cartman, Dio quanto li odio. Pettegoli e rugosi come sempre, più di sempre, vogliono sapere dove sei. Mi sfugge una risata isterica e tetra mentre li informo che purtroppo non ti vedranno mai più nei paraggi, poi gli volto le spalle, una caterva di domande è l’ultima cosa che potrei sopportare.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marmellata n°25

25

Ci sono le tue scarpe ancora qua, ma tu te ne sei già andata,

c’è ancora la tua parte di soldi in banca, ma tu non ci sei più!

C’è ancora la tua patente rosa tutta stropicciata,

e nel tuo cassetto un libro letto e una Winston blu... L’ho fumata!

Entro nel nostro appartamento. È tutto nel solito disordine. Lascio la posta sul piattino di ceramica all’ingresso, due bollette e l’estratto conto della tua carta di credito. Ci sono rimasto male quando l’ho visto, credevo che i tuoi avessero avvisato la banca di non spedirlo più a questo indirizzo. Di non spedirlo più e basta. Ma forse è ancora troppo presto.

Decido di mettere in ordine, sarebbe compito tuo ma non credo che lo farai.

In camera nostra trovo la tua copia di Orgoglio e pregiudizio, tutta sottolineata ed evidenziata. Il tuo libro preferito, ricordi?

Apro il tuo cassetto per metterlo a posto. Cos’è questo? Un pacchetto di sigarette contenente una sola sigaretta. Ma allora non era vero che avevi smesso. Uffa Nena, me l’avevi promesso! Vabbè, ormai...Tanto vale che la fumo io.

Ci sono le tue calze rotte la notte in cui ti sei ubriacata,

c’è ancora lì sul pianoforte una sciarpa blu,

ci sono le tue carte e il tuo profumo ancora in questa casa

e proprio lì, dove ti ho immaginata... C’eri tu!

Dio com’è piena di te questa casa... C’è tanto di te dappertutto. Te le ricordi queste calze? Io si, le portavi il primo capodanno che abbiamo passato insieme. Penso che una tronca* così non l’hai mai presa. Ti ho dovuta portare a casa in braccio, e le tue calze si sono impigliate al mio orologio...Ricordi la mattina dopo che litigata? Ma è colpa mia se erano nuove? Potevi bere di meno!

Sorrido e le butto, chissà perchè le hai tenute tutto questo tempo...

Ma tu guarda...questa sciarpa non te l’avevo regalata io? Da quanto tempo la usi per coprire i tasti del pianoforte? Ok che non lo suono da una vita, ma potevi risparmiartelo... A proposito di risparmiare, quanto mi hai fatto perdere a poker l’altra sera? Boh, ricordo solo che era a più zeri...Sai che ti avevo fatto un regalo per “coprire il mio debito”? Ora non credo che te lo darò più...

Butto anche le carte nel cestino, se lo sapesse papà che mi hai insegnato tutti quei “giochi d’azzardo” credo che mi ripudierebbe...

In bagno decine di flaconi di varie marche ingombrano le mensole. Questa è roba tua, questa è roba tua, questa è roba mi... No, scusa, questa roba tua, quella è roba mia.

Tutti questi profumi, queste creme, questi oli che usavi in quantità industriale dopo la doccia... E ogni volta ti dicevo che non serviva perchè la tua pelle aveva un profumo irresistibile al naturale...Mi avessi ascoltato mezza volta.

Ah! Da quando Senna non corre più... Ah! Da quando Baggio non gioca più...

Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu... Non è più domenica!

E non si dimentica... Non si pensa, non si pensa più...

A proposito di niente, che giorno è oggi? Ah si, è domenica. Ho saltato la funzione delle undici stamattina, ma credo di essere più che giustificato. La domenica era un rito andare in chiesa insieme a te, adesso che mi hai lasciato non mi sembra neanche giusto continuare questo rito da solo...Perchè poi? Per pensarti una volta di più? Ne faccio a meno, grazie; ti penso già abbastanza per conto mio.

Ci sono le tue scarpe ancora qua, ma tu non sei passata,

ho spiegato ai vicini ridendo che tu non ci sei più...

Un ragazzo in cortile abbraccia e bacia la sua fidanzata

proprio lì dove ti ho incontrata... Non ci sei più!

Apro il tuo armadio, mi perdo tra i tuoi vestiti. Ogni abito è un colpo allo stomaco, ogni capo è legato ad un ricordo che graffia, punge, brucia, fa male e...Prendo tutti i tuoi vestiti, li infilo con una rabbia cieca dentro i sacchi neri della spazzatura, so già che tra cinque minuti me ne pentirò, ma adesso devo farlo, per tornare a respirare...

Riempio tre sacchi e li porto in strada, in fondo al cuore spero di cambiare idea prima che passi il camion della nettezza, altrimenti chissene, tanto c’è altra roba tua di sopra. Mi fermano i signori Cartman, Dio quanto li odio. Pettegoli e rugosi come sempre, più di sempre vogliono sapere dove sei. Mi sfugge una risata isterica e tetra mentre li informo che purtroppo non ti vedranno mai più nei paraggi, poi gli volto le spalle, una caterva di domande è l’ultima cosa che potrei sopportare.

Oh, diamine, pessima idea! Carl e Suzi si stanno mangiando la faccia a vicenda proprio sotto il nostro albero. Hei, andatevene, quello è il nostro posto!! vorrei urlargli, ma poi sicuramente mi chiederebbero Nostro chi? e non potrei certo dirgli che è mio e del ricordo che ho di te, no?

Ora vivo da solo in questa casa buia e desolata,

il tempo che dava l’amore lo tengo solo per me...

Ogni volta in cui ti penso mangio chili di marmellata...

Quella che mi nascondevi tu... L’ho trovata...

Torno in casa, comincio a frugare nella dispensa. Cavolo, dovrebbe essere qui...Amore, dove diamine la tenevi?, adesso puoi dirmelo!

Eccola!!!

Marmellata. Marmellata di pesche. Vasetti su vasetti di buona, dolcissima, zuccherosa marmellata di pesche. Molto zuccherosa. Per questo la nascondevi sempre. L’hai sempre amata, ma non volevi mi venisse la tentazione di mangiarla, poi la mia glicemia avrebbe fatto i capricci, come dicevi sempre tu. Nena mia, ma prima non avevo nessun bisogno di mangiarla, o stare male, c’eri tu che mi facevi stare così bene...Adesso invece...Adesso tu non ci sei, e non ci sarai più, quindi...Prendo i vasetti dalla dispensa, li metto tutti in fila. Venticinque. Venticinque come gli anni che avevi stamattina. Venticinque come gli anni che avrai per sempre. Divertente, no? No.

Apro tutti i vasetti, prendo un cucchiaino. Chi lo sa se è vero che a quelli come me succede. Immagino la notizia sul giornale, sarà roba da lucciconi agli occhi anche di chi non mi ha mai sentito nominare.

Decine di persone decideranno di conoscere tutta la verità, la mia vita e le mie intenzioni saranno deformate in centinaia di modi diversi dai media, e alla fine resteranno in pochi a ricordarsi chi sono stato davvero. Ma sai una cosa amore? Chissenefrega. Se è vero quello che ho sempre pensato, passeremo insieme tutta l’eternità, non solo la vita. Mi dispiace un po’ per la mia famiglia, ma alla fine papà ha la fede, mamma i figli di Kev e Joe, i miei fratelli hanno le loro compagne...Tutti riusciranno ad andare avanti, nessuno mi condannerà troppo. E se non sarà così...Non m’importa, io avrò te, e questo mi basta. Mi basta per sempre. Sono egoista dici? Forse si, ma sei l’ultima ch può dirmelo.

Te l’ho rivelato tempo fa, che oltre ad avere una famiglia con te, il mio più grande desiderio era andarmene per primo da qui, per evitare di stare senza di voi. E tu mi hai detto che condividevi questo mio pensiero. Ricordi? Alla fine avevamo deciso che ce ne saremmo andati insieme, a ottant’anni suonati. E invece sei stata egoista, non mi hai aspettato, e allora non voglio sentire le tue prediche sul mio, di egocentrismo.

Mi alzo, ancora col cucchiaino in mano. Faccio il giro delle stanze. Chiudo le imposte, spengo le luci, chiudo il gas, la corrente e l’acqua dai contatori principali. Chissà perchè poi.

Ora sono solo, al buio e devo dire anche un po’ al freddo, perchè ho spento anche il riscaldamento.

Mi siedo davanti al tavolo, e spero che sia vero quello che ho letto su Wikipedia. Venticinque vasetti di marmellata dovrebbero darmi un iperglicemia bella tosta, no?

E allora, via. Cominciamo dal primo.

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Muore per iperglicemia il venticinquenne cantante dei Jonas Brothers, La futura moglie Selena Gomez era rimasta vittima di un incidente d’auto proprio quella mattina. L’ipotesi più accreditata è il suicidio, visto che accanto al corpo dell’uomo sono stati ritrovati venticinque barattoli vuoti di marmellata. Per il giovane, affetto da Diabete di Tipo Uno, dev’essere stata una morte lenta e dolorosa, motivata forse dal dolore più grande, di aver perso la donna della sua vita

Angolo autrice

Solo le due e mezza di notte gente, quindi non potete pretendere i fuochi d’artificio...Sinceramente a me la prima parte fa schifo, la seconda pure e l’ultima anche, quindi fate un po’ voi... Certo, mi farebbe meno schifo se magari qualche anima in pena decidesse di recensire... :)

Ah, non so se 25 barattoli di marmellata causano un’iperglicemia così forte in un diabetico di tipo 1 da portarlo alla morte (alla morte boh, alla nausea sicuro! Insomma, 25, mica bruscolini!), ma non ho trovato abbastanza informazioni in internet, quindi... Facciamo che casomai è una mia licenza poetica :)

Grazie per la gentile attenzione concessami, buona notte!

(Nick Jonas non mi appartiene, Selena Gomez (alla quale spero vivamente di non aver portato sfiga) neanche, storia scritta senza fini di lucro e senza l’intenzione di rappresentare la vera vita dei protagonisti, la canzone è "Marmellata #25" di Cesare Cremonini)

*Ubriacatura. Esiste come parola?

   
 
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