VOLTAMI
LE SPALLE
Spesso
si trovava a camminare in quei corridoi silenziosi, magari alla ricerca
di
Ashura… lo faceva per abituarlo alla sua presenza, per
fargli dimenticare in
minima parte la paura.
Giriko,
Mosquito… persino ai propri ragni impediva di invadere
quello spazio.
Solo
per il Kishin. Solo per Ashura.
Aveva
fatto arredare quelle stanze con i più pregiati mobili, le
tele più elaborate,
le stoffe più setose; Arachnophobia dipendeva da lei, e lei
dipendeva da
quell’essere.
Avvertiva
chiaramente la presenza del Kishin attorno a sé, e cercava
di non curarsene.
Mostrava
coraggio, come donna, e tuttavia l’ardore non bastava.
Non
era stato il coraggio a condurla per ottocento secoli, sin dove si
trovava in
quel momento.
Accarezzando
un mobile di legno, Arachne intonò un motivetto.
Con
lo sguardo percorse le superfici, cercando un indizio sul proprio
Kishin.
Giunse
infine nella stanza da letto, dove l’uomo soleva passare la
maggior parte del
tempo.
Alle
cameriere e ai suoi sottoposti non era permesso entrare: sarebbero
morti, e lei
non uccideva i suoi uomini senza motivo. Li lasciava andare solo quando
era
l’ora del pasto per il suo ospite.
Gettò
uno sguardo alle finestre, controllando che fossero chiuse; le sorse il
dubbio
che fosse scappato.
No,
non poteva essere.
Sistemò
una ciocca di capelli fuori posto, improvvisamente nervosa.
Era
stata sorella di Medusa: l’ansia l’avvolgeva ogni
qualvolta sua sorella
scappava di casa. E questo accadeva spesso nei tempi andati.
Improvvisamente
davanti ai suoi occhi comparve il Kishin, avvolto interamente da bende
e
molteplici abiti, l’uno sull’altro. Fece per
chiamarlo, quando lui le si
scagliò contro e l’afferrò per il collo.
La
sua mano era tremante, ma stringeva quanto una dannata tenaglia
d’acciaio.
La
sollevò, i suoi piedi non toccarono più il suolo.
Strinse le mani attorno al
suo polso, in cerca di aria.
L’angoscia
era palpabile: una goccia di sudore percorse la sua guancia. Poteva
trattarsi di una lacrima data dal dolore, se ci pensava
meglio; non
avrebbe saputo dirlo.
Lo
guardò, ricercando i suoi occhi purpurei. Uno qualsiasi dei
suoi tre occhi
sanguigni.
Guardarlo
negli occhi di solito lo metteva in imbarazzo o lo calmava, quantomeno.
Ashura
allungò l’altro braccio, estendendolo contro il
suo corpo, poggiando la mano
contro il suo ventre. Fece combaciare il proprio palmo contro lo
stomaco della
donna. E strinse.
Strinse
a tal punto da strappare le carni, strinse tanto da far urlare la donna
dal
dolore.
Arachne
chiuse gli occhi, a quel punto, dimenticandosi di avere a 'che fare con
un Kishin
e concentrandosi sulla ferita appena infertale.
Eppure
era tutto funzione.
Riaprì
gli occhi, e rivide Ashura davanti ai suoi occhi.
Era
lontano, nascosto nella penombra, e la fissava timoroso.
Scomparve
nuovamente dalla sua vista, e percepì una presenza alle
proprie spalle.
“Impara
ad avvertirmi con l’udito…”
Avvertì
un passaggio d’aria alle proprie spalle.
“Impara
a percepire la mia presenza…”
Percepì
un moto di follia invaderla.
“Impara
a distinguere il mio sapore…”
Distinse
delle labbra fredde e malferme sulle sue.
Solo
allora gli occhi lo videro.
“…
perché un giorno potrei decidere che quegli occhi sono
troppo belli, troppo
minacciosi per me.”
Ashura
prese distanza. “E potrei semplicemente decidere di
strapparteli via.”
Si
voltò, dandole le spalle. “A quel punto
non potrai più vedermi; come farai a
cercarmi?”
Poi
se ne andò, lasciò Arachne sola nel suo silenzio.
Pensosa.
I gatti voltano le spalle solo a chi ha la loro fiducia.
Ancora
un passo, giusto un po’ più vicina… e
presto Ashura si sarebbe fidata di lei.
Era
già riuscita a fargli dimenticare di temerla.
Sorrise. Era dannatamente felice.
innanzitutto c’è
da dire che mi scuso, ma non continuerò più
quella serie… scusate ma non riesco, anche volendo, a
scrivere su questo
fandom… questa storia in effetti è un
po’ così… una cosettina, come vedete.
Poi vorrei ringraziare per i commenti
nuovi, e Dimea che mi
ha citato anche al di fuori di essa XD grazie, ho apprezzato molto!
Però
ho visto che comunque ora il fandom è ricco di storie.
Come
avrete capito, i personaggi non erano quelli che avevo annunciato, ma
semplicemente perché non c’erano nella sezione e
non avevo tempo per metterli.
Spero
che la storiella sia piaciuta, io sono stata presa
dall’euforia e l’ho postata
senza pensarci troppo. Ditemi se si nota e devo riguardarla meglio,
anche se
non credo cambierebbe molto.
Ok,
non aggiungo altro. Commentate se vi garba, e se pensate ne valga la
pena.
Any
Ikisy