Piccola fict su L e Light, in cui viene descritta, più o meno, la scena di loro due sul tetto dell'edificio in cui lavorano al caso Kira quando sono sotto la pioggia e la storia è raccontata da una "teza persona" che parla guardando L.
"Rain"
***
La pioggia che batte fitta, ti colpisce il viso, di continuo, incessante.
Miriadi di goccioline che ti scivolano sulla pelle, ti graffiano.
Tanti piccoli tagli, che sanguinano e sanguinano, ferendoti nel profondo, ma nessuno può vederli, nessuno.
Ma puoi sentirli, puoi sentirli sanguinare, e l’acqua sembra penetrarvi dentro.
Il resto del corpo è come se fosse asciutto, solo il viso bagnato di acqua e sangue.
Freddo, molto freddo e bagnato.
E poi calore, mani morbide che si posano su di esso, dita sottili e lunghe, delicate, che lo sfiorano.
Le guance, gli zigomi, infilandosi tra i capelli.
E poi labbra.
Dolci, buone, che carezzano le tue, riscaldandole.
Labbra gentili che sembrano volerti dare sollievo.
La mente sgombra di qualsivoglia pensiero, piena solo di quelle labbra, immersa nel profumo del suo corpo così vicino al tuo.
E poi parole, sconnesse, quasi prive di senso e forma.
Parole che occupano il posto preso poco prima dal dolce calore di quelle labbra, nella tua mente.
Parole, tre parole, le uniche che potresti pensare in quel momento, con lui così vicino.
“Ti amo” “Addio”
Parole che non pronunci, che non pronuncerai forse mai, parole rivolte a colui che ami e che ti sta uccidendo dentro, e presto lo farà anche fuori.
Parole dedicate al tuo carnefice.
Mentre la pioggia batte ancora incessante su di voi.