Non capivi. Era tutto che andava male, o eri solo tu che stavi lentamente affondando nella merda con cui ti eri circondato? Probabile la seconda.

Beh, avresti trascinato tutti giù con te, con quei condotti esplosivi sigillati sulla tua spina dorsale, ce n'era più che abbastanza per tutti, di quelli. E niente ti avrebbe fatto cambiare idea, non questa volta.

Non avresti ascoltato le ultime parole di nessuno, nel tuo folle attentato per salvarti. In fondo, non ci sarebbe stato niente da dire: presto sarebbero stati tutti morti in ogni caso.

Nessuno se ne sarebbe andato vivo, nessuno si sarebbe salvato, la loro prossima fermata sarebbe stata il cimitero. Eri davvero impazzito, questa volta. Ma non te ne importava molto, dopotutto. Quindi avrebbero potuto baciarsi e abbracciarsi per un'ultima volta, e pensare ai migliori momenti della loro vita e a cosa avessero significato, alla fine.

Per quanto riguardava te, sapevi già la risposta: niente. Il nulla assoluto, solo un gigantesco vuoto.

Stavi perdendo quel poco che rimaneva della tua felicità, quella felicità che la gente ti aveva fissato addosso con gli spilli, tentando di vincolarla a te, e l'unica cosa che era ancora lì a confortarti era la solitudine.

La tua rabbia, invece, non sarebbe mai andata persa, quella abitava dentro di te, e tu l'avresti scagliata tutta addosso a quegli abili sarti, li avresti travolti, con tutta la merda che loro ti avevano fatto passare.

E loro?

Loro pensavano mai ad un altro tempo? Loro avevano passato momenti così brutti, che li buttavano così in basso da far credere di essere impazziti? Loro avevano mai desiderato di camminare su un lungo cammino di distruzione, e falciare ogni cazzata costruita solo per confortarli, per commiserarli? Loro sommavano mai tutte le piccole, stupide cose nella loro testa? Così, per creare un problema che si sommasse a tutto quel nulla.

Per quanto riguardava te, sapevi già la risposta: sì. Sì, sempre.