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Autore: SLAPPYplatypus    19/06/2010    4 recensioni
minuscola fanfic, ispirata a Scattered :) adesso che la rileggo mi sembra abbastanza confusa, se non capite qualcosa ditemelo pure che provo a correggerla >< beh, io ci ho provato.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'insult to injury.'
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Camminavi barcollando, cercando di non calpestare nessuna delle mille fotografie disperse che ricoprivano il pavimento della tua stanza. Fotografie e qualche disegno, che tracciavano un sentiero, e sussurravano.

Sembrava che ti prendessero in giro, che si prendessero gioco di te. «Lei ti manca, lei ti manca», canticchiavano alle tue spalle.

Si, lei ti mancava. Ti mancava incredibilmente, come nessuno ti era mai mancato prima.

Cercavi di non pensarci, cercavi di distrarti. Ma ovunque tu guardassi, vedevi lei, il suo viso, i suoi occhi, i suoi capelli, e non riuscivi a non pensare a tutte le ore passate assieme. L'unica cosa che desideravi era che lei fosse stata lì con te. Poterla stringere, poterla abbracciare. Sentirla dire che tutto sarebbe andato bene.

Adesso sembrava che tu avessi dimenticato ogni cosa per cui fosse valsa la pena vivere, il proposito della tua vita, il tuo scopo, la cosa che aveva guidato ogni tua canzone. Sembrava che ogni cosa fosse stata cancellata.

Credevi davvero di avere imparato dai tuoi sbagli.

Avresti voluto aprire il tuo passato, e il tuo presente, uscire dal tempo. Volevi stendere una coperta nell'eternità, e sedertici sopra con lei. Lei ti avrebbe raccontato una storia, e tu l'avresti ascoltata. E quel momento non sarebbe mai finito.

Avresti preso il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro, e, se lei te lo avesse chiesto, glieli avresti dati senza pensarci. Tutto quello che avevi mai posseduto, tutto ciò che avevi.

Tutte le tue libertà, senza di lei erano finite, annodate tra loro in milioni di nodi, che lasciavano una specie di groppo nella tua gola, come un souvenir, un ricordo di ciò che avevi perso nella sua mancanza. Provocava un dolore che non avevi mai provato prima, era quasi fisico. Come se quei mille nodi fossero trascinati ancora e ancora sulla tua pelle, finché non fosse totalmente distrutta e ridotta a brandelli, lasciandoti aperto in due. Un sacrificio.

Se lei non avesse avuto nessun posto dove andare, sarebbe tornata da te. Tu non avevi nessun posto dove andare, ma non potevi cercarla.

Ma se nessuno dei due avesse avuto un posto dove andare sarebbe stato giusto? Poteva essere giusto?

   
 
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