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Autore: MaryFangirl    19/06/2010    2 recensioni
“Sei...un vampiro, vero?” Con lo sguardo gli domandò come facesse a saperlo. Si alzò dalla sedia. Ryuzaki fece un passo indietro. “Vi dipingono come mostri”
Sfiorò il suo manto. “Tu sei bellissimo...” Ryuzaki posò la mano sul suo viso. Che pelle liscia, e calda. Fissava il suo collo, respirava regolarmente.
Genere: Romantico, Malinconico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il fuoco della passione era assai calato, e i due sentirono freddo, per cui si coprirono e si strinsero.
Ryuzaki lo abbracciava da dietro, posava dolci baci sulla sua nuca e sulla schiena, Light si lasciava cullare, rabbrividendo talvolta a causa del tocco di L.
“Light...” Light sorrise e si voltò. “Come sono felice che tu abbia deciso di parlarmi” disse sinceramente. L gli accarezzò la guancia. “Devo dirti una cosa, Light. Sai...ieri e il giorno prima non sono venuto a trovarti” “Già. Mi è dispiaciuto molto”
“Lo so. Il fatto è che...due giorni fa ho ucciso un uomo”
L lo guardò per scoprire la sua reazione. “Per il suo...sangue?”
Annuì. “Era vecchio e malato. Sono entrato nella sua stanza, lo vidi ridotto a quel modo e mi fece pena...quasi non volevo farlo. Però lui si svegliò, si accorse di me e mi supplicò di porre fine alle sue sofferenze; così lo azzannai alla gola e bevvi il suo sangue. Uscii, ma mi sentii poco bene. Il suo sangue era vecchio e mi fece venire mal di stomaco. Qualcuno riuscì a vedermi...urlò, mi strillò insulti. Era una donna. Adesso, mi stanno cercando. Hanno giurato di giustiziarmi. Per questo motivo, stavo considerando di non venire più da te...”
“Perchè non me l'hai detto subito?” “Avevo paura, Light!”
Lo abbracciò e lo strinse forte. “Ora ho ancora più paura...” Light lo baciò. “Ryuzaki. Te lo ripeto. Ti amo e il resto non mi importa affatto”
Ryuzaki abbozzò un sorriso. “Devo portarti a casa, adesso. È l'alba” disse notando il cielo dipinto di rosa dalla dea Eos.
Si rivestirono, L si coprì il capo con un manto per evitare il contatto diretto con la luce solare, poi aprì la finestra, prese Light come la sera prima e si librò nel cielo frizzante, sbattendo le ali.
Era ancora molto presto quando raggiunsero la città, tuttavia i due scorsero una folla ammucchiata al centro del paese.
Sembravano tutti parecchio agitati, le donne strillavano, gli uomini scuotevano il capo borbottando sdegnati.
“Eccolo! È lui, il mostro!!!” Ryuzaki lasciò che Light si reggesse in piedi da solo e si ritrovò travolto da frida disprezzanti e ostili. “Tu! Dannato, hai ammazzato il padrone Monari! Era già malato, e questo essere l'ha ucciso senza pietà!”
Light guardò Ryuzaki, il suo viso era una maschera immobile e pallida. Non avrebbe parlato.
“Light...Light, che facevi con lui? Ti ha rapito, minacciato?!”
La madre di Light prese ad accarezzare il viso del figlio studiandolo, cercando di capire se stesse realmente bene. “Mamma...mamma, calmati. Non sono mai stato meglio. L è mio amico”
Un boato devastò la folla. “Amico?! Allora sei complice di quest'assassino!”
Ryuzaki avanzò con l'idea di smentire, ma intervenne subito Light.
“Non è un assassino” tuonò. “Non uccide per divertimento. Lo fa per necessità, per nutrirsi. Spesso si ciba di animali, pur di non togliere la vita agli umani, ma anche quando uccide un umano, lo fa solo per bisogno. Inoltre...il signor Monari, è stato lui a pregare L di ucciderlo!”
“Questa è bella! Ragazzo, non mi interessa se sei il figlio di Yagami! Non puoi difendere questa creatura! È male, è una minaccia per noi, va soppressa!”
L'intera folla gridò acconsentendo, Sachiko guardava il figlio confusa, Light tremava di rabbia.
Ryuzaki indietreggiò, sbatté piano le ali e si preparò a sollevarsi in aria, ma una corda gli imprigionò il polso. Le guardie lo tiravano usando grossi funi.
“Al rogo! Al rogo!” incitava la folla aspramente.
“Noooo!” Light si gettò su L, lo abbracciò. Le guardie lo trainavano, Light si aggrappò a lui.
“No...no!” Sentì la sua voce, bassa, di nuovo.
“Light...ti amo”
La folla strepitava, ma Light udiva solo lui. “No...non è giusto!”
Un omone afferrò Light e lo allontanò da L. Light gridò, le lacrime sgorgarono dai suoi occhi nocciola.
“Ryuzaki! Ryuzaki!” L non diceva nulla, lo guardava con amore, i suoi grandi occhi erano immensamente tristi.
Senza parlare, mosse le labbra e mimò le parole Ti amo
Light smise di opporre resistenza, il capo crollò e pianse singhiozzando forte, sconcuassandosi il petto. La madre lo osservava con dolore, poi guardò il vampiro che, pur trascinato via, continuava a voltare la testa per rimanere con gli occhi incatenati al viso di Light.
Si amavano. Era così palese...

Ryuzaki fu condannato a morte, la sua esecuzione si sarebbe tenuta il mese successivo.
Il vampiro venne segregato in una prigione buia, senza cibo né acqua, a malapena aveva ossigeno per non morire soffocato.
Ma a Ryuzaki non importava il cibo, anche se moriva dalla voglia di bere un po' di sangue.
Più di tutto, però, desiderava rivedere Light. A che pro ucciderlo? Stava già morendo, senza di lui. Aveva sognato i suoi occhi pieni di lacrime, lo affollavano incubi in cui Light veniva separato da lui con violenza e ucciso davanti ai suoi occhi.
Poi c'erano i sogni stupendi: lui e Light, ancora insieme, soli e sereni.
Parlavano, camminavano lungo il fiume, si sdraiavano sul prato brillante, Ryuzaki lo faceva volare, poi si baciavano con dolcezza e si abbracciavano.
Mancava un giorno all'esecuzione.
Soprattutto di notte, Ryuzaki diventava inquieto. La fame si faceva più feroce, tentava di divincolarsi dalle catene che gli bloccavano polsi e caviglie, ma i risultati erano solo arrossamenti e graffi sulla pelle bianca. Si lanciava contro il muro nella vana speranza di abbattere qualche pietra, le sue deboli ali non riuscivano a portarlo verso la finestra, comunque troppo ristretta per oltrepassarla. Se solo avesse potuto nutrirsi...e vedere Light...avrebbe avuto la forza di scappare.
Ogni speranza era ammutolita; Ryuzaki se ne stava accovacciato per terra con gli occhi fissi nel vuoto. Improvvisamente, udì dei rumori insoliti.
Gemiti di dolore, qualche insulto, e si ritrovò davanti una figura incappucciata.
Ryuzaki non chiese nulla.
“Sono venuto a prenderti. È la tua ora”
Non era l'alba, anzi, era ancora notte fonda. Ryuzaki comprese che tutti preferivano sbarazzarsi di lui subito. Tuttavia, rischiò di morire prima quando l'individuo scoprì il suo volto.
Light. Affannato, il giovane afferrò le sbarre.
“Ryuzaki, perdonami per non essere accorso immediatamente...ma sono stato castigato in camera mia e ogni mio tentativo di fuga è stato fermato dai servi di mio padre. Questa era però l'ultima sera, non potevo fallire”
“Co-come hai fatto ad arrivare fin qui?”
Gli sorrise. “Nessuno avrebbe potuto fermarmi. Ho preso a pugni chiunque ci abbia provato. Hai fame?” L annuì, leccandosi le labbra.
“Che profumo delizioso hai, Light...”
“Non posso fornirti sangue umano, ma sono riuscito a rubare un paio di fagiani dalla cucina”
Li estrasse dalla sacca che portava con sé, gli occhi di L si illuminarono.
“E' meglio che tu vada, Light...” disse azzannando uno degli animali.
Light scosse il capo con decisione. “Tutta questa fatica per andarmene senza di te? Non esiste”

  
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