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Autore: jocb4e    19/06/2010    1 recensioni
"Dopo qualche conversazione con Nate, Chuck si convince a riconquistare Blair". Post 1x18. TRADUZIONE DI BOYS DON'T LIE BY ISABELLE.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chuck Bass
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi! Questa ff è la traduzione di “Boys don’t lie” by Isabelle, secondo me la migliore autrice Chair di sempre. Se siete bravi in inglese, vi consiglio di andare a leggere le sue ff, meritano veramente. DISCLAIMER: non mi appartiene nulla, né Gossip Girl (peccato!!), né le parole di questa storia. “Perché stai tenendo il broncio?” mi chiede Nate, e lo ignoro velocemente. Chuck Bass non tiene il broncio. Sto soltanto dibattendo le mie opzioni: la rossa vicino al bar, la cameriera bionda con troppo décolleté in vista, o un’adolescente ubriaca. Lo dico a Nate, perché dovrebbe sapere meglio di chiunque altro che non sono di malumore. Dibatto opzioni. “Ok, amico”. Lui lascia perdere, e io guardo in cagnesco il retro della sua testa, perché dovrebbe stare dalla mia parte: Team Chuck. Comincio a concentrarmi terribilmente sul décolleté della cameriera e, nella mia concentrazione, non vedo Blair camminare verso di noi, con un vestito da cocktail color navy che si muove attorno alle gambe. “Nate” saluta, e il mio occhio si contrae. Mi presta uno sguardo, e giuro che ho sviluppato una visione x-ray, perché non rimuoverò gli occhi dal décolleté della cameriera. Non guarderò né Blair né il suo vestito color navy. “Fissare non ti porterà nei suoi pantaloni”, scherza e va via. Nate ora mi fissa, rum e coca in mano. “Cosa?”, ringhio perché sono incavolato da matti. Nate scuote solo la testa e guarda mentre la gente ride e balla. “Presa male” lo sento mormorare, e decido che io e Nate non dovremmo più essere amici per il resto della notte. Non mi capisce proprio. GG “Credo che Vanessa mi piaccia veramente”, mi dice Nate qualche settimana dopo mentre camminiamo su per i gradini della scuola. Siamo amici di nuovo, perché gli uomini non posso litigare come bambinette e lanciare accidenti, non importa quanto siano delle prime donne. Ho detto a Nate che dovrebbe diminuire di comportarsi come una prima donna. È imbarazzante. “Buon per te”, brontolo. Non ho fatto colazione, e sono lunatico. Nate mi guarda dal lato e sorride. Il sorriso da ragazzo perfetto. “C’è Blair”, menziona mentre ci avviciniamo. Certo che so che c’è Blair. È come se avessi un cazzo di Blair-radar nella mia testa e Nate ancora me lo ricorda. Come, cavolo, lo so! L’ho odorata da dietro l’angolo! É vestita nella sua solita perfezione, con un cerchietto rosso ciliegia sulla sua testa perfetta. Maledizione. Ci lancia uno sguardo, e mi sento tiepido fino alla punta delle orecchia. “Non me ne frega niente”, borbotto e accendo una sigaretta. Ride, e sono sicuro che lo colpirò nell’occhio con la mia sigaretta. “Certo che no, Byron”, dice, ed è alla cima dei gradini prima che lo possa prendere. Domani comincerò una rigorosa routine di allenamenti. La prossima volta Sprinty non riuscirà a scappare. GG “Nate! Non sapevo che ci avresti raggiunto per cena!”. Lily è particolarmente entusiasta, e ha magari a vedere col fatto che si fa di qualcosa. O di molte cose. “Se va bene” dice Nate di fianco a me qualche momento dopo. “Certo, sembra una festa con anche Blair qui”. E ho un’indigestione. Considerando che non ho mangiato niente tutto il giorno, penso che sia un miracolo. Nate mi lancia uno sguardo, e deve aver visto il pallido sotto i miei occhi, perché mi guarda con simpatia. “Charles”, Lily mi raccomanda quando sto incollato sul posto. Nate si siede di fianco a me al tavolo e fa facile conversazione con tutti, inclusa una meravigliosa Blair. Posso odorare il suo profumo da sopra il riso, e voglio ubriacarmi. E cerco di farlo ordinando alla domestica di portarmi uno scotch. Doppio. “Non a cena, Charles”, ordina mio padre, e sto battendo la mia mascella così duramente che sono quasi sicuro che mi servirà un’operazione per rimpiazzare i molari. Mi presta uno sguardo, e lo tiene lì per un minuto in più di quanto si è concessa tutta l’estate. Nate guarda me e poi lei. Guardo Nate e mi scuso dal tavolo. È un casino di sguardi. Chuck Bass non tiene il broncio. Sto solo dibattendo le mie opzioni. Buttarmi fuori dalla finestra, scopare la domestica o ubriacarmi. Opzioni. Opzioni. GG “Ti metterai quello?”, mi chiede Nate entrando nella mia camera. Guardo il mio complete lilla. È Oscar de la Renta. È perfettamente me. “I veri uomini vestono lilla”, gli dico, adocchiando il suo insulso completo. Ride, sedendosi sul mio letto, giocando con il suo cellulare. È silenzioso, e ora sto ispezionando il mio completo. “Ok, perché chiedi?”, do dentro, studiandolo. Mi guarda e me lo sta per dire quando Serena entra, mano sul fianco e guardandomi in cagnesco. “Ci metti più di una donna per prepararti”, se ne esce, e voglio tirarle i capelli. “Dai, vieni”, Nate mi prende mentre alzo le spalle al mio completo. Ora capisco perché si stava chiedendo della mia particolare scelta. Anche Blair è in lilla, e mi deve trattenere fisicamente dal tornare della mia stanza e mettermi qualcos’altro. Come nero su nero su più nero. “Siamo in ritardo”, sibila, ed evito lo sguardo indagatorio di Blair. “Shopping con il coniglietto di Pasqua?” chiede mentre saliamo sulla limo. Mi lancia (questo) da oltre la sua spalla, e la guardo male. “Dopo che hai finito te”, gli rispondo, e vedo che cerca di nascondere un sorriso. Non so perché ma questo mi mette decisamente in un umore migliore. GG “Tensione?”, mi chiede Nate innocentemente mentre giochiamo a tennis. Ok, l’ultimo è venuto fuori un po’ violento. Sono solo stressato. L’ultimo anno può essere stronzo. Blair può essere stronza. In realtà, sai che cosa? Dimenticatelo. Blair è decisamente una stronza. E pensare che pensavo che fosse sexy. Ugh. “Sto bene”, dico e mi dirigo verso la fine del campo. Mi serve acqua. Possibilmente vodka. Nate mi raggiunge; tutto bello e rinfrescato mentre io respiro a fatica. “Amico, devi farci qualcosa, ti sta uccidendo”. Lo fisso in shock. Come se non ci avessi provato? Mi ha visto provarci. Non gli avrei dovuto dire quella notte mentre ero ubriaco che non sono stato con nessuna da Blair. Blair mi ha distrutto, e io ora mi voglio distruggere. “Intendo, complimentala sul suo vestito, invitala fuori a cena… qualcosa” mi sta dicendo Nate come se fosse il guru dei fidanzati. Chi gli ha dovuto ricordare del suo compleanno tutti questi anni? Chi gli ha dovuto suggerire la metà dei regali perché non aveva una mezza idea? Ora lui sta dicendo a me cosa dovrei fare. “Davvero, Nathanial”, me ne esco, perché altrimenti potrei fare qualcosa di molto, molto peggio. Come stare sotto la pioggia sotto la sua finestra con uno stereo sopra la testa. “Posso ricordarti che-“ “Guarda, so di aver fatto casini con Blair e spesso. Ma quello è perché io e Blair non avevamo senso. Ora, vi sto guardando da un’altra prospettiva e credimi quando ti dico che vuole che tu prova più duramente”. E sto guardando Nathanial come se gli fosse cresciuta un’altra testa. O possibilmente un cervello, perché per la prima volta sento che sia un po’ intelligente. Ha i suoi momenti. Prova più duramente. GG Il provare più duramente è un disastro, perché sono finito con un drink sulla mia nuova maglietta verde di Dior. Mi dirigo verso Nathanial, che è molto divertito mentre cammino con una smorfia sulla faccia. Sono ufficialmente lo zimbello dell’Upper East Side. “Ho sentito che il vino macchia”, dice, e sono quasi certamente sicuro di volerlo uccidere. Sorride e alza le spalle. “Prova più duramente”, dice, e ringrazio Dio di non avere un picchiatore sulle chiamate rapide. “Si, magari la prossima volta mi sparerà”, me ne esco, e guardo Blair, che è dall’altra parte della stanza ridendo gaiamente mentre la adocchio. Mi guarda per un momento e mi da un sguardo tipo ‘cosa ti aspettavi?’. “Dovrai tirare fuori le armi grosse”, contempla Nate mentre sgranocchia il suo gambero. “Se tiro fuori un’arma più grossa sono quasi sicuro che lei tirerà fuori un bazooka dalla sua Kate Spade”. Nate mi da uno sguardo. “Certi volte mi preoccupi, amico. Sai decisamente troppo di moda” dice e da un altro morso al suo gambero. “Non sto ascoltando niente di quello che dici”, rispondo e do una seria opportunità all’opzione stereo. Penso di poterne trovare uno. Nel Queens. “Forse dovresti fare un grande gesto”, aggiunge, gambero in bocca. Sbuffo e prendo un altro sorso di scotch. “Qualcosa di spontaneo invece di… qualunque cosa tu abbia fatto”. Nate sta adocchiando una entusiasta Serena. “Cosa hai fatto?”. “ Provato a parlare”, dico. Dovrei cambiarmi. Sento che il vino è gocciolato sotto le mutande. Nate ride. Nate non ha idea di cosa stia parlando. GG Provo a nascondere il pezzo di carta quando si siede di fianco a me durante la pausa pranzo, ma è troppo tardi. Lo ha visto e può istantaneamente dire che è una poesia. È divertito, e sono quasi certamente sicuro che questa sia l’ultima goccia della nostra amicizia. Ho deciso di diventare eremita. “Le rose sono rosse”, comincia, prendendomi in giro. Espiro, provando a non arrossire mentre nascondo la mia patetica carta ormai straccia. “Le viole sono blu. Blair mi perdoneresti e prometto di essere vero”, finisce, ridendo. Non gli dico che mi piace, e che l’ho scritta su un foglio a forma di cuore lasciato nel suo armadietto. Qualche giorno dopo ricevo una nota: Mi ha dato delle rose le ho buttate via mi ha piantato in asso ora me la pagherà Blair può diventare abbastanza creativa quando vuole. GG “Glie lo hai già chiesto?”, mi chiede mentre entriamo nella limo dopo scuola. “Mi piacciono le mie palle dove le ho, grazie”, dico, guardandola dal finestrino mentre ci allontaniamo. “Non va con nessuno”, commenta, ammucchiando i suoi compiti di matematica nella borsa. “Buon per lei”, gli dico. “Glie lo dovresti chiedere. Scommetto che lei lo vuole” Lo ignoro. Ho già provato a chiederglielo. Ha girato gli occhi, mi ha mandato al diavolo ed è camminata via. Chuck Bass ha finito di essere umiliato. Mi presenterò al ballo con la figa più sexy che possa trovare, che non si aspetterà mai ne poesie ne sterei. “ho già un’accompagnatrice”, gli dico perché so che la conversazione tornerà ad essere su di lei. Smette din giocherellare e mi guarda, confuso. “Veramente?” “Melanie Porter”, sorrido compiaciuto. “Quella del primo anno?”, ride. Lo guardo in cagnesco. Cosa c’è di sbagliato in Melanie Porter? “Amico, ho sentito che ha l’herpes”. Ugh. Hanno tutte l’herpes ai giorni d’oggi. La porto comunque. Non è che la toccherò ne niente. È troppo… bionda. GG Arriviamo al ballo, Nate con Vanessa al suo braccio e io con Melanie. Che sembra spazzatura vicino a Blair. Blair, naturalmente, è in nero. Un abito lungo nero senza schiena. Zac Posen, direi. Non che la stavo guardando. “Ho sentito che la tua accompagnatrice ha l’herpes”, dice Serena mentre sono al bar. Lui (il bar) sembrava solo, e sono andato a tenergli compagnia. “Ciao anche a te, sorella”. Non ho veramente voglia di confrontarla. “Ti ho detto che non ti avrebbe perdonato”, continua. Guardo da un’altra parte perché non stavo fissando Blair ballare con Parker – qualcosa o qualcos’altro. “A Blair serve tempo per perdonare”. “Glie lo già detto”, Nate si siede di fianco a me, e non posso crederci. La mia propria squadra di supporto. “Perché sei qui con quella puttana”, chiede Serena. Non posso credere di averla mai voluta come sorella. Le sorelle sono sopravvalutate. “Perché Blair ha detto no”, e cammino via, lasciando la festa in anticipo. E accidentalmente abbandonando la mia accompagnatrice. Ho sentito che ha ottenuto un cavalcata a casa. O è stata cavalcata. Chi lo sa? GG Io e Nate siamo nella mia camera, pronti per farci qualcosa, ma il momento che lui cammina nel mio bagno Blair irrompe in camera. Sono sorpreso con uno spinello in mano. Quando lo vede, sbuffa e gira gli occhi. Come se non si aspettasse niente di più. “Persa?”, chiedo. Mi fissa, braccia incrociate. “Sei innamorato di me o qualcosa?”, chiede. Sbatto gli occhi, perché sono sicuro di non aver ancora acceso. “Oh”, mi butta fuori dal mio sogno ad occhi aperti sbattendo le sue magre dita di fronte alla mia faccia.,“Lo sei?” “Hai un bel coraggio!”, mi alzo in piedi per confrontarla. I nostri volti sono a centimetri l’uno dall’altro. “Sono stato bagnato, umiliato, disertato, e abusato oralmente da te per la maggior parte degli ultimi cinque mesi e ora entri qui dentro chiedendomi se sono innamorato di te?”. Alza le sopracciglia in aspettativa. Come se non ci trovasse niente di strano o maleducato. Le mie narici si dilatano in rabbia. “No. Ho smesso di amarti il momento che tu hai smesso di fregartene”, mento, e voglio rimangiarmi le parole nel momento in cui le ho emesse, perché c’è dolore nei suoi occhi che ho già visto prima – ma prima la colpa era di Nate. Ora è mia. Mia colpa. Mia. “Nate mente, quindi?”, chiede. Il mio volto si gira verso Nate, che è fermo al posto, guardandoci. Ha la faccia di quello beccato. “Io-“ inizia, e grugnisco, prendendo lo spinello da sopra il letto. Lo accendo davanti alla sua faccia, provocatoriamente. Mi fissa, e scommetto che sta per piangere, ma non lo fa. “Sei un bugiardo e un bastardo, e mi pento del giorno in cui ti ho lasciata baciarmi, Chuck Bass!”. “Se ricordo correttamente eri tu quella che è scivolata verso di me e si è strofinata su di me!”. “Non è vero!”. Sta diventando rossa. Sta indossando delle ballerina quindi è piccola piccola, e voglio baciarla. “L’hai fatto!”. Sono nero. “Posso farti un riassunto nel caso in cui ti sia dimenticata, ma la maggior parte delle donne mi trova indimenticabile!”. “Considerando che sei stato con tutte quelle di Manhattan almeno due volte, non sono sorpresa!”. “Non sono mai stato con nessuno due volte a parte te!”. “E due apparentemente era abbastanza!”. “Non sarà mai abbastanza Blair, cazzo!” E mi sta fissando, occhi sbarrati. Sento che Nate vuole essere ovunque ma qui. In Bosnia, forse. Il suo labbro inferiore sporge di poco e voglio disperatamente catturarlo nella mia bocca. “Mi hai tradito?”, chiede sommessamente. “No” pondero “Beh, baciare conta?” chiedo. Espira e chiude gli occhi. “Non può funzionare” dice tristemente, e cammina fuori. GG Questa volta Nate capisce il mio bisogno di diventare alcolizzato, perché mi lascia bere fino a quando mi trova quasi svenuto. “Un tempo eri divertente”, dice mentre mi aiuta ad andare a letto. “Quella stronza mi ha distrutto”, mormoro. “Tu la hai distrutta”, dice semplicemente mentre mi butta sul letto, faccia sotto. Rifiuto di muovermi, in più penso di non sentirmi più le gambe. Mi gira e emetto un forte rutto. La sua faccia è rivoltata. “Sei disgustoso”. Cammina via, scuotendo la testa. È via per un po’, e ho paura di essere stato lasciato solo. “Nate!” grido dal letto “Nathanial!”. “Sveglierai Eric!”, ora è Serena che mi guarda dall’alto. Lei e Nate mi stanno guardando dall’alto. “Vomiterò”, mormoro, e finisco per vomitare. Sulle coperte. “Ti stai auto-distruggendo, Chuck”, commenta Serena quando finalmente mi lavano e sono a letto. “Sorella?”, chiedo, perché domani mattina posso affermare di non ricordarmi. Alza le sopracciglia interrogativamente. “L’ho persa per sempre?” Il suo volto si ammorbidisce e realizzo che le importa. “No” ammette, spostandosi. Come se stesse violando qualche patto di sangue tra migliori amiche. “Solo per ora”. Meglio che me lo ricordi domani mattina. GG Natale è dietro l’angolo quando ci incontriamo mentre cammina di fretta sui marciapiedi di New York. Il vento è gelido, e quando mi guarda sembra abbia freddo. Non so cosa dire o fare, quindi cerco di sorridere. Ricambia e continua a camminare. “Blair” decido di chiamare. Si ferma, e vedo che prende un grosso respiro, e finalmente si gira per essermi di fronte. Mi fermo quando vedo una lacrima solitaria sulla sua guancia. Le cammino incontro e tento di asciugarla gentilmente. “Cosa?”, chiede, rifiutando di guardarmi. “Sì”, dico finalmente. “Sì cosa?”. È confusa e mi fissa. Mi avvicino molto perché è solo suo da sentire. Non c’è bisogno che Gossip Stronza lo posti in tutto il web. “Ti amo ancora”, dico, e cammino via. Perché non voglio che mi guardi negli occhi. GG Siamo sulla limo per una festa di Natale e Nate sorride compiaciuto. “Glie lo hai finalmente detto”, sorride, prendendo un sorso di champagne. “Come fai a saperlo?”, chiedo, confuso. “Sembri come uno che ha appena fatto una bella cagata”, dice, sempre sorridendo. “Nathanial, è disgustoso”, gli dico, ma lo trovo divertentissimo. “Avete rincominciato a parlarvi?”, chiede. “No. Sì. Intendo, mi ha detto ‘ciao’ settimana scorsa”. “Quanto scuola media”. Lo guardo male. “Non voglio spaventarla”. “Godzilla non spaventerebbe Blair”, ride Nate. “Nate senza Blair ha senso dell’umorismo”, scherzo e annuisce. “Nate senza Blair è felice”, riconosce, “Chuck senza Blair fa schifo”. “Chuck senza Blair non è felice”, ammetto finalmente. Ed è lì che capisco. Non sarò mai felice senza questa donna nella mia vita. Perché quasi tutti i miei ricordi la includono. Quando ride con me, la mia pelle sembra pizzicare; quando piange per me, mi sento distrutto; quando è solo con me, voglio divorarla. E quando non lo è, mi sento incompleto. Voglio sorreggere questa donna, solo sorreggerla. Guardarla mentre si pittura le unghie, sentirla parlare della nuova ragazza che distruggerà, comprarle regali, avere figli con lei. Voglio tutta questa donna. Non parti di lei, non pezzetti di lei, non una lei condizionale. La voglio nel complesso. Tutta la torta Blair. La voglio tutta. È egoista e egocentrica e incredibilmente sexy, e non ho mai abbastanza di lei. Mi sento come se volessi correre e arrivare alla festa prima della limo. Penso che Nate senta il cambiamento perché smette di bere e comincia a fissarmi. “Sembra che abbia appena inghiottito una lampada”. Rido per possibilmente la prima volta da quando la ho tenuta in maggio. Cosa c’è di sbagliato in me? Lasciarla in quel modo? Volere altro all’infuori di lei? Sono un deficiente. Un ricco, bel deficiente, ma un deficiente. Quando la limo arriva alla festa, inciampo in un confuso Nate mentre cerco di afferrarla appena la vedo. Sta indossando rosso e ha un aspetto meraviglioso. Sempre d’alta classe e sempre meravigliosa. Mi vede mentre accetta un drink da uno più vecchio, e le do il mio sorriso migliore. Questo la prende, e non la incolpo perché non penso di aver flesso così tanti muscoli facciali in un bel po’ di tempo. Vado velocemente da lei, prendendola per il gomito e portandola via. “Chuck!”, scoppietta, confusa dall’improvvisa attenzione. “Ti devo parlare”, sibilo mentre da all’uomo più vecchio un sorriso di scuse. Quando siamo finalmente di fuori dalla stanza e in un corridoio deserto, si gira verso di me e mi guarda male. “Qual è il tuo problema, Bass?”, dice bruscamente, mani sui fianchi. “Okay, ora arriva”. Mi preparo, e mi guarda come se avessi perso la testa. Che ho. Perso la testa, intendo. “Sono un bastardo egoista, ok?” comincio. Bene, Romeo. “Ma anche tu sei una stronza egoista”. Le sue narici di dilatano in rabbia. Non sta andando bene. “Stare lontano da te mi ha fatto pensare. Se due persone così egoiste possono egoisticamente amarsi, allora penso che abbiamo una chance di vincere. Perché non voglio passare il resto della mia vita egoista desiderando e chiedendomi cosa sarebbe potuto succedere se avessi provato più duramente. Se avessi combattuto per te nel modo che certamente ti meriti”. Le sue mani sono cadute ai lati e mi fissa, occhi sbarrati. “Cosa farai la prossima volta che sarai spaventato, Bass?”, chiede, “Lasciarmi all’altare?”. “Quindi mi vuoi sposare?”. “Abbiamo 18 anni!”, grida. “Non mi importa. Ti sposerò. Se è quello che ci vuole, ti sposerò. Ti sposerò ora. Domani, in qualunque momento”. La sua bocca è spalancata. “Ti annoierai di me” dice mentre le cammino più vicino. “Ti ho conosciuto per 15 anni e non mi sono ancora annoiato per niente” rispondo, guardando le sue labbra. Sono rosse, e intonate al vestito. “Sei un alcolizzato con problemi di maturità”, dice. Contraggo le labbra. “Hai una seriamente bassa stima personale, che non ha senso perché hai un fantastico paio di fianchi”. Questo la tocca, e gli tocco i capelli, ma lei schiaffeggia via la mia mano. “Non mi fido di te”, si difende, spalleggiandosi. “Oh, sì, lo fai”, la correggo, e dal modo in cui le sue guancie si arrossiscono so che è vero. “Non sono sicura di amarti”, si difende debolmente perché ora la sua schiena è contro il muro e non ha via d’uscita ma me. “Niente che posso fare per convincerti?” mormoro, e poi la prendo perché ho aspettato interamente troppo per averla tra le mie braccia. La tengo e basta, guardandola e toccandole dolcemente il volto. Lei mi fissa, lasciandomi toccarla. Traccio le sue sopracciglia perché sono perfette. Mi avvicino e le bacio il sopracciglio destro. “Hai sopracciglia perfette”, mormoro e sento le sue ciglia battere contro la mia guancia quando. “Chuck-“ “Shh…” le dico e bacio il suo altro sopracciglio. “Voglio ricordarti così”, bisbiglio. “Mi dimenticherai?” chiede e capisco che lo trova divertente. Sta lentamente calando la guardia. “Nel caso che mi spingerai ancora via”. Tocco i morbidi peli dell’attaccatura dei capelli. Sono un poco biondi, il che non ha senso dato che i suoi capelli sono naturalmente castani. Lo so bene. “Sei così melodrammatico”, sospira. “Io sono melodrammatico?” rido. “Mi ha dato delle rose, le ho buttate via, mi ha piantata in asso, ora me la pagherà”. Diventa rosso peperone e nasconde il volto nel mio collo. Tengo il dietro della sua testa a me, toccando dolcemente il retro del suo collo. “Ti stavi comportando da idiota”, mormora. “Ti ho scritto una poesia!”, mi difendo mentre mi guarda. “Dimmela”, mi chiede, ora toccandomi il volto mentre mi pettina le sopracciglia. Per così poco, mi chiede un tremendo tanto. “No”. E ora penso di stare arrossendo. “Probabilmente la hai bruciata sull’altare di Chuck”. “Non ho un’altare di Chuck!”, dice ad alta voce, cercando di togliersi dalle mie braccia. Non la lascio fare. “Sì, lo hai. Tutte le ragazze hanno un’altare per gli ex-fidanzati”, insisto. I suoi occhi si stringono e, con loro, anche le sue sopracciglia. “Tu egocentrico, arrogante-“. E poi la bacio. Mi combatte per un momento ma mi tengo a lei e la bacio come se la mia vita dipendesse da questo. Perché, in molti modi, è così. Finalmente abbassa la guardia e immerge le sue dita nei miei capelli, gemendo contro la mia bocca. Dobbiamo uscire di qui prima che ci becchino, perché ora sto spingendo il suo piccolo corpo contro la parete e penso di poter svenire per il bisogno. Si toglie da me, ma sta ancora tenendo il mio volto e stiamo respirando uno contro l’altro. Come se avessimo preso un respiro di aria fresca dopo mesi di isolamento. “Dimmela. La poesia”, mi prega. E lo faccio perché uno, la amo e due, sono eccitato. “Le rose sono rosse”. Bacio il suo orecchio e sorride. “Le viole sono blu”. Bacio la sua mascella. “Amo Blair Waldorf”, bacio il sopra della sua bocca. “E anche lei mi ama”. Bacio il retro della sua mano. La sua bocca è aperta e mi fissa, e so che l’ho catturata. “Oh- sei bravo!”. Dice, sorridendo. “Provo”, sorrido compiaciuto, e mi colpisce giocosamente. Avvolge le sue braccia attorno al mio collo e preme la sua guancia sinistra contro la mia destra. Stiamo così per un po’, ed è silenzioso ed intimo. Non realizzo che ci incominciamo a muovere con la musica proveniente dal dentro fino a che non mi bacia la guancia. Così dolcemente e così teneramente che non ho mai pensato che mi potesse trattare così. Non se non sei un Archibald. Ma qui sono io, Chuck Bass, baciato delicatamente dalla Regina dell’Upper East Side. “Mi ami veramente?”, mormora. Catturo la sua bocca e la assicuro gentilmente con i miei baci. “I ragazzi non mentono”, le dico. Lei sbuffa. “Meglio per il mio ragazzo se non lo fa”. Non dibatto le mie opzioni. Ascolto bene il consiglio perché è abbastanza letale sui tacchi. Allora? Come ho tradotto? In ogni caso (se capite bene l’inglese) mi vorrei fare un po’ di pubblicità: scrivo come “jocb4e” anche su fan fiction.net (in inglese). Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate…. GRAZIE!
  
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