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Autore: ChelseaH    19/06/2010    1 recensioni
[SPOILER QUARTA STAGIONE] Il corpo di Adam era avvolto da fiamme che illuminavano i volti dei fratelli che non aveva mai conosciuto. Aveva una famiglia più numerosa di quanto avrebbe mai saputo, e quella famiglia era ora lì ad assistere impotente e solitaria all’ultimo omaggio che potevano offrire alle sue spoglie.
Un funerale da cacciatore, perché da tale era morto anche se aveva passato l’intera esistenza ad ignorare cosa fossero i cacciatori e cosa cacciassero.
(Adam 4x19)
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Adam
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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DISCLAIMER: Adam Milligan e Supernatural sono proprietà di Kripke, della CW e degli aventi diritto, con questo scritto non ci guadagno nulla.


SPOILER 4x19


NOTE: Shot scritta per il prompt 03. Ossa del Set 7 - Il re leone, della challenge di 10disneyfic.


Morte da cacciatore.


John Winchester aveva passato gran parte della sua vita a dare la caccia al demone dagli occhi gialli, per vendicare la morte della moglie. Per farlo aveva praticamente rovinato la vita a Dean e Sam, trascinandoli con lui fin da piccoli, facendo in modo che la sua crociata diventasse anche la loro e, in fondo, così era.

Sua moglie, la loro madre.

Forse avrebbero avuto una vita diversa se lui avesse rinunciato a inseguire occhi gialli, se li avesse cresciuti a Lawrence, senza madre ma con una vita tutto sommato normale. O forse no, perché il fatto che Sam avesse sangue demoniaco nelle sue vene sarebbe rimasto immutato e prima o poi occhi gialli sarebbe venuto a battere cassa.

In fondo quella vita non era derivata solo dal desiderio di vendetta per la morte della moglie, doveva trovare occhi gialli anche – e soprattutto – per salvare Sam.

Quindi era quanto mai ironico che ora stesse facendo un patto proprio con occhi gialli, per salvare la vita all’altro suo figlio, Dean. Una vita per una vita, occhi gialli si sarebbe preso la sua e in cambio Dean sarebbe sopravvissuto.

E mentre moriva uno dei suoi pensieri fu per Adam, il figlio che non aveva visto crescere e del quale non sapeva quasi niente ma che, se non altro, era riuscito a tenere ben lontano dagli orrori di una vita da cacciatore.


***


Kate Milligan sapeva ciò che John Winchester era.

Lo sapeva quando l’aveva aiutato, lo sapeva quando ci era finita a letto.

Lo sapeva quando aveva scoperto di essere incinta e quando Adam era nato.

Lo sapeva quando aveva deciso consapevolmente di non rendere partecipe quell’uomo della vita del figlio, preferendo che Adam crescesse senza padre piuttosto che venisse coinvolto suo malgrado in una vita piena di insidie e pericoli.

Sarebbe stato molto più semplice se John avesse fatto parte della loro vita, aiutandoli economicamente e facendo crescere Adam con un punto di riferimento maschile al suo fianco. Ma il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto e Kate non era disposta a farlo pagare al figlio.

Quando Adam aveva insistito fino all’esasperazione per conoscere il padre e lei non aveva avuto altra alternativa che rimettersi in contatto con John dopo dodici lunghi anni, aveva esplicitamente chiesto all’uomo di mentire spudoratamente al ragazzo sulla propria attività e di stargli il più lontano possibile. John si era ritrovato completamente d’accordo con quella richiesta, sapeva meglio di lei che se avesse stabilito un vero legame col figlio che aveva appena scoperto di avere, questo presto o tardi si sarebbe ritrovato a non avere una dimora fissa e a rischiare la vita quotidianamente e, come lei, avrebbe fatto il possibile per impedirlo.

Kate sapeva che Adam aveva sofferto molto per l’assenteismo paterno, sapeva che quell’unico giorno all’anno in cui John si faceva vedere per lui non era esattamente gioioso, sapeva che probabilmente alla lunga avrebbe finito con l’odiare il padre e non volerlo più vedere.

Non ne era felice, anche perché tutto si poteva dire di John Winchester ma non che fosse una cattiva persona, ma quel legame padre figlio non si sarebbe mai dovuto rinsaldare, più i due rimanevano estranei l’uno all’altro e minore sarebbe stato il rischio che Adam si ritrovasse coinvolto in cose delle quali non avrebbe dovuto mai nemmeno sospettare l’esistenza.

Era un modo doloroso e ingiusto di proteggerlo, ma anche l’unico modo che conosceva.

Eppure non aveva funzionato.

La maledizione che inseguiva John, se di maledizione si poteva parlare, alla fine aveva raggiunto anche loro. Kate non era un’idealista, la vita non era mai stata particolarmente generosa con lei, l’unica cosa che le aveva concesso era di partorire un figlio meraviglioso.

E ora, mentre quella creatura immonda si stava prendendo la sua vita, sapeva che dopo di lei sarebbe giunto il turno di Adam.

E non ci sarebbe stato nessuno al suo fianco in grado di proteggerlo.


***


Dean Winchester aveva provato in tutte le maniere possibili a dimostrare che Adam fosse un demone o qualunque altro tipo di creatura malvagia.

Sale, acqua santa, argento.

Niente, Adam pareva umano e non c’era dubbio alcuno sul fatto che fosse altresì un Winchester.

E per questo Dean era arrabbiato, arrabbiato con suo padre che gliel’aveva tenuto nascosto, arrabbiato con Sam che aveva preso la notizia in maniera piuttosto sportiva.

Ma, più di qualunque altra cosa, arrabbiato con Adam.

Adam, un Winchester, che era cresciuto in una normalissima cittadina del Minnesota come un normalissimo ragazzo, che aveva frequentato sempre la stessa scuola, era cresciuto con le stesse persone intorno, completamente all’oscuro di cosa si nascondesse nell’ombra e di quali creature malvagie il mondo fosse popolato.

Adam, che non aveva la più pallida idea di cosa significasse avere un padre cacciatore, vivere nei motel, doversi sempre e costantemente prendere cura del fratello minore fin dalla più tenera età.

Adam che probabilmente dentro di sé provava rancore nei confronti di un padre che per lui era stato costantemente assente, ma che non aveva idea di cosa fosse veramente l’assenteismo di John Winchester. Ritrovarsi bambino, chiuso in una camera di qualche squallido motel mentre lui era a caccia di chissà cosa, senza mai sapere se sarebbe tornato tutto intero, sentendosi sempre gravare addosso la responsabilità di dover fare da amico, fratello e padre al fratellino Sam.

Ad Adam tutte queste cose, tutte queste sofferenze, erano state risparmiate, il terzo fratello Winchester si era potuto godere una vita normale, la vita che lui non riusciva nemmeno più a immaginare come fosse.

A tutto quello pensava mentre si ritrovava intrappolato sotto terra.

A tutto quello pensava mentre scopriva i resti di Adam e sua madre.

Sale, acqua santa e argento non avevano funzionato ma non per questo l’Adam che avevano conosciuto era umano.

E il vero Adam, suo fratello, era finito peggio di lui pur avendo vissuto una vita da persona normale.


***


Sam Winchester aveva capito fin da subito che quel ragazzo che si spacciava per figlio di John Winchester, era realmente loro fratello. Non avrebbe saputo spiegare il perché, ma ancora prima di vederlo aveva avuto la sensazione che potesse essere vero.

Per questo aveva trovato assurdi i tentativi di Dean di smascherare la sua natura demoniaca e, allo stesso tempo, era riuscito ad accettare la notizia con molta più serenità rispetto al fratello maggiore.

In un certo senso gli sembrava giusto.

Capiva perché il padre avesse deciso di tenere Adam lontano da tutto quello che era toccato a loro, capiva perché li avesse tenuti all’oscuro della sua esistenza.

Mettersi in affari con loro non era una buona idea se si voleva vivere una vita lunga e prosperosa.

Con Adam, John aveva potuto scegliere, e aveva fatto la scelta giusta ovvero quella di garantirgli una vita normale.

Sam non provava rabbia nei confronti del ragazzo, lui non avrebbe potuto decidere in ogni caso, lui era stato marchiato da occhi gialli fin dalla culla e il sangue demoniaco che aveva nelle vene era qualcosa con cui avrebbe dovuto convivere per sempre. Aveva provato a cambiare vita, ci aveva messo tutto se stesso nell’impresa e aveva fallito. Quella era la vita a cui era destinato, e lo sarebbe stata anche se il padre non lo avesse messo su quella strada fin da piccolissimo.

Quindi era pienamente d’accordo con la maniera nella quale John aveva gestito la faccenda, ironico di come avesse passato la vita a dargli contro e, ora che era morto, si ritrovava in lui più che mai.

Eppure gli sarebbe piaciuto conoscere Adam.

Per lui e per Dean, cresciuti facendo affidamento sempre e soltanto l’uno sull’altro, la parola fratello aveva un significato che andava ben oltre quello enunciato dai vocabolari o quello che si vedeva nella famiglia americana tipo. Dean per lui era tutto, l’unica persona di cui si fidava ciecamente, l’unica persona alla quale aveva affidato più volte la vita e nella quale questa fiducia non era mai stata malriposta.

E Adam non avrebbe mai saputo cosa significasse avere accanto un fratello pronto a proteggerlo sempre e comunque, perché l’Adam che lui aveva conosciuto non era mai stato Adam.


***


Il corpo di Adam era avvolto da fiamme che illuminavano i volti dei fratelli che non aveva mai conosciuto. Aveva una famiglia più numerosa di quanto avrebbe mai saputo, e quella famiglia era ora lì ad assistere impotente e solitaria all’ultimo omaggio che potevano offrire alle sue spoglie.

Un funerale da cacciatore, perché da tale era morto anche se aveva passato l’intera esistenza ad ignorare cosa fossero i cacciatori e cosa cacciassero.

E quando le fiamme avrebbero smesso di illuminare i volti di Sam e Dean, di lui non sarebbe rimasto null’altro che un mucchio di ossa inconsapevoli del fatto che nonostante gli inutili sforzi dei genitori di tenerlo lontano da quella realtà, i sue due fratelli avevano fatto di tutto per salvarlo, fino alla fine.



   
 
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