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Autore: _kid    20/06/2010    5 recensioni
«Ricominciamo dall’inizio, vi va?
Siete disposti a seguirmi?
Allora prendete la mia mano, e lasciate che vi guidi in questo nostro piccolo viaggio.
»
Genere: Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se.
Ma.
Forse.
La storia non si fa con i forse e con i ma, e così anche la vita di un individuo.
Eppure se quella battaglia l’avesse vinta l’avversario il corso dell’umanità sarebbe stato diverso.
Eppure se quella notte avesse fatto la scelta giusta il corso della sua vita sarebbe stato diverso.
Ma forse sto correndo troppo, non trovate? Perdonatemi, dopotutto sono solo un povero cantastorie alle prime armi.
Ricominciamo dall’inizio, vi va?
Siete disposti a seguirmi?
Allora prendete la mia mano, e lasciate che vi guidi in questo nostro piccolo viaggio.
Per ascoltare ciò che mi accingo a narrarvi dimenticate tutto quello che fa parte della vostra epoca. Lasciatevi tutto alle spalle.
Permettete che il passato vi catturi, permettete che vi trasporti nell’atmosfera romantica del 1100 francese: l’epoca delle corti, delle belle dame, dei signori, dei trovatori.
In quel periodo un pericoloso gioco era andato diffondendosi: il gioco dell’Amore.
Gioco di sguardi, di seduzione, di dame catturate dal fascino misterioso dei poeti vaganti.
Ma la mia storia si allontana leggermente dai canoni tradizionali. Siete disposti ad ascoltarla?
Tutto accadde in una fortezza nel sud della Francia, il suo nome è andato perduto nei secoli.
Il signore del territorio, un gentiluomo inglese sposatosi con la figlia del precedente signore della contea poco prima che questo morisse, era un uomo dalla bellezza sconvolgente. La sua fama si era in poco tempo diffusa per tutto il territorio della Provenza, e dame da ogni dove cercavano un modo, uno qualsiasi, per potersi intrufolare di nascosto a corte e poterlo ammirare, anche solamente per un attimo.
Il suo nome era Frank. Sconosciuto ci è il nome della sua famiglia. Giunse in una notte di pioggia un trovatore a bussare agli imponenti portoni del castello.
Se solo il signore quella notte non lo avesse fatto entrare, non lo avesse accolto nelle spaziose sale della sua residenza, tutto sarebbe stato differente.
Gli diedero cibo, vestiti asciutti, un letto in cui dormire, un luogo in cui stare.
Il giorno dopo, all’ora dello sfarzoso banchetto allestito per il pranzo venne chiesto al giovane trovatore di rallegrare la tavolata con le sue rime.
Egli si sedette al centro della grande sala e iniziò a decantare lodi all’amore: parole così belle, eppure senza nessun significato per il protettore del palazzo, il cui animo arido mai aveva provato qualcosa di lontanamente paragonabile a quel sentimento nei confronti di coloro che lo circondavano.
Tuttavia da quando per la prima volta i suoi occhi si erano posati sull’elegante figura di quel vagabondo, qualcosa di incomprensibile lo aveva scosso. Nonostante la sua corte ospitasse sempre alcune tra le donne più belle, mai aveva visto creatura a tal punto perfetta. Sul volto del poeta ricadevano capelli neri corvini, contrastanti con la sua pelle candida. I tratti eterei del suo viso ospitavano degli occhi verdi come mai prima di allora Frank aveva potuto avere il piacere di osservare.
Gerard, era il nome del trovatore.
La corte lo accolse a braccia aperte. Egli passava le giornate a declamare le sue rime che si disperdevano attraverso gli spazi ampi del palazzo, mentre le dolci fanciulle lo osservavano rapite dalle sue parole.
Cercavano di capire chi fosse colei a cui i suoi dolci versi fossero indirizzati, ma il suo sguardo indugiava ora su una, ora su un'altra. Morivano per sapere chi fosse la sua musa.
Che fosse per la dama del signore? O quella dai capelli biondi che sedeva sempre in un angolo?
Ma Frank sentiva gli sguardi del trovatore bruciare la sua carne, ardenti e indagatori. Quel maledetto verde lo ossessionava: non lo lasciava dormire la notte, non lo lasciava pensare di giorno. Sentiva la voce di quello nella sua testa, anche quando le sue labbra erano chiuse.
In una bella giornata di primavera le fanciulle del palazzo decisero di uscire da quel castello lugubre e godersi l’aria fresca e frizzantina dell’inizio di maggio, magari cogliere qualche fiore.
Frank per affari fu costretto a restare chiuso nella sua fortezza: la contea non si poteva gestire da sola. La finestra aperta faceva entrare un leggero venticello fresco.
Chiamò un servitore della residenza signorile, ordinandogli di chiamare il bel poeta, affinché lo allietasse dalle fatiche con un suo canto.
Chiese una lirica che non trattasse d’amore. L’argomento ormai lo infastidiva solamente.
Il trovatore iniziò: cantava guerre, battaglie e leggende.
Quello che per il signore non doveva essere altro che un accompagnamento divenne ben presto una distrazione.
La voce del cantore occupava anche i più cupi anfratti della sua mente non lasciando spazio a nessun altro pensiero: Frank si perse ad osservare i dolci lineamenti dell’uomo di fronte a lui.
Così distratto non si accorse che il poeta aveva smesso di cantare degli antichi cavalieri di Carlo Magno.
Se solo se ne fosse accorto tutto sarebbe stato differente.
Il bel trovatore si alzò dal posto assegnatogli, si avvicinò al padrone del palazzo e delicatamente poggiò le labbra sulle sue. Il codice* dell’Amore scrive che mai, mai, deve esserci un vero contatto carnale: deve rimanere gioco di sguardi.
E fu in quell’esatto istante che essi violarono il codice.
Travolti dalla passione quasi corsero verso le stanze signorili e lì consumarono la loro prima notte.
Esattamente lì la dama padrona della residenza li trovò, ancora svestiti e stretti l’uno all’altro.
Un urlo le si fermò in gola.
Quando fu calma, con agghiacciante freddezza chiamò le guardie.
Il sangue dei due amanti macchiò le lenzuola ancora calde dell’unico istante loro concesso.

~*~
*(il De Amore, Andrea Cappellano)
Da parecchio volevo scrivere qualcosa all'epoca dell'Amor Cortese e da un po' non postavo in questa sezione XD
Questo comunque è un esperimento principalmente, non ho idea di cosa ne sia venuto fuori.
Tutta colpa di Protège Moi (da cui tra l'altro prendere il titolo) è uscita questa cosa.
A Parte questo, spero abbiate gradito (:
  
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