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Autore: _Syn    21/06/2010    4 recensioni
LinkxAllen - Partecipa alla Challenge della community 1frase
#45 – Fuoco
Quando quel decerebrato di Komui, a causa dei suoi esperimenti idioti, aveva spedito una fiammata contro Timcampy, Link non ci aveva pensato su prima di afferrare il golem per la coda e allontanarlo dal pericolo; tutto questo, sotto lo sguardo stupito di Allen:
“Non posso ancora lasciare morire nemmeno il tuo golem, Walker; il sovrintendente Lvellie mi ha fornito ottime ragioni per sospettare anche di lui.”
#46 – Risposta
“Be’, sai... Tim è veloce, avrebbe potuto evitare la fiammata anche da solo, ma penso che questo ti abbia fatto guadagnare punti.” subito dopo, il golem si piazzò sulla spalla destra di Link e neanche i più arditi ebbero il coraggio di affrontare la sua fila di denti aguzzi – Link a parte, che scatenò, manco a dirlo, le ire demoniache dell’infermiera.
Genere: Commedia, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Link
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Standing on a broken field'
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Note di Bella: E siamo arrivati a quota TRE. E questa terza fanfiction mi ha alquanto sfinita, perché alcuni dei prompt, inizialmente, non mi ispiravano nulla di decente. Poi... boh, poi è finita così come leggerete. I prompt che presentano un font colorato sono collegati; ho pensato sarebbe stato più facile, in questo modo, capire i collegamenti.


E ora i ringraziamenti ai lettori e recensori di “A better place to Breathe.”

Elos: Lietissima che la mia molesta presenza non ti faccia mettere le mani nei capelli e urlare in preda alla disperazione ** Grazie mille per la recensione, mi ha fatto davvero piacere sapere che tu l’abbia apprezzata.


raxilia_running: Timcampy è il golem che tutti vorrebbero – a Lucca il primo peluche che comprerò sarà il suo, questo è sicuro.

Link posso capirlo anche io e sono d’accordo quando dici che quel suo modo di fare non è cattiveria, ma semplicemente un modo di essere. Anche a me capita di venire “mal vista” per certi comportamenti, ma... be’, non me ne vergogno, anzi. Perciò, sosteniamo Link!

E grazie mille per aver consigliato la fanfiction per la lettura ^_^

Spero che anche questa impresa possa piacerti – e spero di leggere anche le tue 50 frasi LinkxAllen.


Nyah: Il mondo sarà dominato dalle LinkxAllen, perciò impegniamoci, questa è un’impresa seria ** Concordo quando dici che certi sentimenti più che avvicinarlo, allontanano Link, anche se molto in profondità nel suo subconscio qualcosa si comincia a muovere... Prima o poi se ne renderà conto.

La scena della torta all’inizio non era neanche prevista, pensa XD Stavo per pubblicarla e poi mi è sovvenuta l’immagine di Timcampy che accarezza la guancia di Link con la coda e, sclero da fangherl o no, rischio di andare OOC e di risultare banale... ho dovuto per forza scriverla. Sono contenta che abbia riscosso successo ^^ Grazie per la recensione!


XShadeShinra: Be’, la mia incursione in DGM, l’ennesima, durerà parecchio stavolta ^^ Soprattutto perché la LinkxAllen, ormai, è la mia coppia preferita e non vedo altro. Sono contenta che ti sia piaciuta e... mi potresti indicare dove ho scritto male libriccino? °_° Perché io l’ho trovato nel testo, ma solo una volta, ed era scritto in modo corretto. La ripetizione l’ho trovata, invece, grazie per averla segnalata ^^ Come ho già detto nella risposta che ho messo alla fine della storia, il rating giallo era per scrupolo, perché mi pare di aver letto da qualche parte nel regolamento che lo shounen-ai richiede automaticamente il rating giallo. Non ho voluto rischiare, tutto qui. Poi per me lo shounen-ai non è esattamente fatto di colpi di scena o di scene esplicite XD Mi spiace che le tue aspettative riguardo a questo siano state un pochino deluse... ma con Link e Allen è meglio andarci cauti, è facile andare OOC in questo senso, perché il loro rapporto è così particolare.

Be’, grazie per la recensione ^^


Bella.


Questa fanfiction partecipa alla Challenge della community 1frase.


EDIT: Ho modificato la frase "Medico", a cui era stata tagliata una parte non so come °_° (mancava la parte su Allen).



Bittersweet Bites



#01 – Anima

La cosa che rendeva inquieto Link, quando guardava Walker, era che sapeva perfettamente che il ragazzo avrebbe sacrificato volentieri la propria anima per salvarne altre, anche quelle perdute.


#02 - Seconda volta

La seconda volta che aveva nominato Mana, Allen Walker l’aveva fatto sempre in presenza di Howard Link, e non era stato un caso.


#03 – Uomo

In quel momento Link si era sentito un uomo, non un Corvo né un sorvegliante; solo un uomo dotato di orecchie con cui ascoltare e occhi con cui guardare, ma per un obiettivo diverso.


#04 – Denaro

Allen si chiedeva spesso se Link usasse i soldi che guadagnava per comprarsi uova, zucchero, farina e tutto l’occorrente per sfornare le sue torte.


#05 – Preghiera

Allen e Link pregavano in due modi diversi, magari pregavano anche un dio differente, ma il punto della situazione era che, nei momenti in cui la sicurezza svaniva da sotto ai piedi, la mancanza di dio che li invadeva era la stessa per entrambi.


#06 – Padrone

Un padrone dei sentimenti non esiste, non quando Allen Walker fissava il vuoto senza riconoscere il suo respiro.


#07 – Attesa

Ogni notte era un'attesa per Link, un'attesa per il sole che rendesse ancora una volta chiara la ragione, perché il buio trasformava in tentazioni persino i sogni sofferenti di Allen Walker.


#08 - Miglior amico

I migliori amici non ti abbandonano mai, ma Link certe volte esagerava:

Link, non riesco a espletare i miei bisogni fisiologici se mi guardi.” come se avesse potuto fare qualcosa che non fosse espellere con le braghe calate.


#09 – Notte

La notte rende ciechi, ma nel buio la ragione si riempie per un istante di puntini luminosi, e Allen spingeva le mani sugli occhi quando, nell’insicurezza, non riconosceva la luce; Link restava immobile nell’oscurità, ma le sentiva ogni volta quelle mani che cercavano di creare un buio che sapesse confortare: si chiamava disperazione silenziosa.


#10 – Pazzia

E’ pazzia provare pietà per gli Akuma, ma non lo è forse anche condannare a morte un innocente macchiato di colpe non proprie?


#11 – Fidanzamento

Quando quell’impertinente di Bookman gli aveva chiesto se fosse fidanzato, l’intera sala era esplosa in una risata rumorosa, poi Allen aveva zittito tutti, sorridendogli.


#12 – Vita

Decidendo di salvare la vita di qualcuno si mette in pericolo la propria, e se non è solo un naturale istinto quello che ci porta a rischiare significa che si è disposti a mettere a repentaglio qualcosa di più, non solo la vita.

#13 – Noia

Link sarebbe potuto sembrare una persona noiosa se ci si limitava ad osservare la meticolosità con cui svolgeva ogni suo compito e il suo modo di parlare ma, quando Allen riusciva a beccarlo, quelle rare volte, con uno sbuffo di farina sulla punta del naso tutta la noia del mondo svaniva, e sorridere era più facile.


#14 – Indifferenza

Poi lui negava assolutamente di essersi sporcato e Allen rideva più forte, finché, immergendo le dita nella farina, si impiastricciava tutto il viso, senza arrendersi di fronte all’indifferenza che rendeva rigidi i lineamenti di Link: l’indifferenza esiste anche per essere superata.


#15 – Letto

Quando Komui aveva accidentalmente rovesciato sul letto di Link quella speciale lozione per capelli, che Allen ricordava anche troppo bene, trasformandolo in una moquette potata male – definizione fornita da un esilarato Lavi – Allen aveva passato sei ore per convincere il suo sorvegliante a dormire insieme a lui.


#17 – Minuto

Ci volle un minuto per capire che Link aveva dormito male: treccia fatta male, occhiaie profonde, briciole di torta agli angoli delle labbra – Allen si chiese se avesse fatto qualcosa di male, in fondo avevano solo dormito insieme.


#16 – Stelle

Le stelle sono belle in qualsiasi momento, anche mentre le guardi dal tetto del museo più famoso del mondo insieme ad un sorvegliante capace di ucciderne la poesia con una domanda posta al momento sbagliato: ma il bello, alla fine, è il silenzio con cui esse rispondono, senza offendersi, continuando a brillare per loro.


#18 – Limite

C’era un termine che Link non doveva superare, perciò sin dal principio si era tenuto lontano da quella linea che li divideva, ma non aveva calcolato che Allen Walker sarebbe stato talmente stupido da fare passi piccoli ogni giorno, così da raggiungerlo piano piano.


#19 – Cuore

Una volta Tyki Mikk gli aveva stretto il cuore tra le dita, ma Allen l’aveva sentito imprigionato in una morsa di puro dolore quando Link gli aveva chiesto come avesse fatto a leggere lo spartito per suonare il piano e muovere l’Arca.


#20 – Fede

La fedeltà richiede ubbidienza, la fiducia richiede il cuore, la fede ti chiede di perdere il respiro e il cuore e di saltare abbastanza in alto da toccare con mano la luce, senza domandarsi il motivo; Allen Walker era logorato da quella luce, Link cominciava a vederlo, ma dentro era l’oscurità a dilaniarlo.


#21 – Estate

L’estate di Allen sarebbe stata correre su una spiaggia, una qualsiasi, senza avvertire il peso di nulla, e rotolarsi nella sabbia; forse l’estate di Link, invece, sarebbe stata rimanere al fresco a preparare torte gelato, per poi fare uno shampoo incredibilmente energico all’Esorcista per eliminare ogni granello di sabbia dai suoi capelli.


#22 – Pioggia

La pioggia gli ricordava i giorni in cui il trucco da clown si scioglieva ed era costretto a sistemarlo, a volte aiutando anche Mana; ma mentre un tuono squarciava il cielo e Link gli ordinava di seguirlo, Allen si sforzò di ignorarla: la maschera che lui credeva indossasse sicuramente non sarebbe venuta via con poche gocce d’acqua.


#23 – Cielo

Ti piace il cielo, Link?” le sue domande dirette e così diverse da quelle a cui era abituato facevano pensare a Link che lui e Walker fossero davvero cresciuti sotto un cielo completamente diverso... o forse non l’avevano guardato allo stesso modo.


#24 – Nero

Dire che Link, quella mattina, era di umore nero perché Allen la notte precedente era caduto dal suo letto piombandogli addosso sarebbe stato un eufemismo, e avrebbe fatto ridere anche Miranda.


#25 – Medico

L’infermiera aveva detto che Link aveva contratto una comunissima malattia, cosa che sicuramente anche un medico più esperto di lei – aveva sottolineato assumendo sembianze demoniache – avrebbe confermato:

Troppo lavoro, signor Howard Link, ridurrebbe chiunque in queste condizioni.” e al piccolo movimento che il paziente aveva accennato per scendere dal letto - per andare a recuperare Walker in sala mensa - l’aspetto della donna era diventato talmente inquietante che pure le lenzuola avevano trattenuto a stento un brivido.


#26 – Parole

Erano solo parole quelle pronunciate da Walker, e le parole possono anche essere bugie; ma anche un pensiero è fatto di parole e può trasformarsi in un inganno per la mente, persino per la mente acuta di un Corvo.


#27 – Uccidere

Ne aveva uccisa tanta di gente, anche senza guardarla in volto, semplicemente seguendo un ordine e credendo in quello che faceva, come accecato ma al tempo stesso lucido; Walker uccideva solo se costretto dalla situazione, ma non seguiva gli ordini di nessuno: era un folle con la vista ben più attenta della sua.


#28 – Posto

C’era un posto, all’Ordine, dove il silenzio era più intenso, e certe volte a Link capitava di vedere Walker dirigersi lì, senza che ascoltasse le sue proteste: il silenzio lo assordava.


#29 – Credere

Allen aveva sempre creduto in Mana, nella maniera più incondizionata e assoluta, e continuava a credere in lui, perché pronunciare il suo nome con un sorriso, ad un Link sorpreso, serviva ad accrescere la sua fiducia verso quello per cui stava combattendo.


#30 – Lontano

Timcampy era stato lontano per tanto tempo e, quando era tornato, Allen sapeva che sarebbe stato meno solo e che sarebbe stato più semplice sopportare due occhi scuri pieni di sospetto e serietà.


#31 – Barca

A volte erano sulla stessa barca, quando Allen si ritrovava sulle sue spalle, ad esempio; altre volte combattevano contro tempeste diverse oppure l’uno contro l’altro, ma alla fine tornavano sempre su quella barca, godendosi quel fugace attimo di pace.


#32 – Ricordi

Nonostante alcuni momenti passati con Link si fossero rivelati divertenti e facili da usare come scusa per dimenticare un bisticcio appena passato, Allen ancora sentiva gli incubi e i ricordi tormentarlo di notte, e neanche la consapevolezza che Link fosse lì sveglio accanto a lui riusciva a calmarlo.


#33 – Morte

Se Allen Walker fosse morto sotto la sua sorveglianza, sicuramente, avrebbe dovuto rendere conto a Lvellie e sarebbe stato condannato alla pena peggiore, ma se fosse morto mentre non era insieme a lui, probabilmente, non si sarebbe perdonato di non essere stato lì per fare qualcosa.


#34 – Peggio

Il peggio che potesse succedere era che Link si accorgesse che aveva spiaccicato la sua torta contro un muro mentre litigava con Kanda e che si beccasse una strigliata; ma era chiaro che Allen non immaginava affatto come si potesse sentire un pasticcere di fronte alla propria opera a pezzi.


#35 – Braccia

Link aveva sostenuto il suo peso con le braccia, quella volta, percependo quanto leggero in realtà fosse Walker e chiedendosi se un giorno o l’altro avrebbe finito per sorvegliare l’aria, consapevole che non sarebbe stato possibile prenderla tra le braccia.


#36 – Elettricità

Quando al vecchio Quartier Generale era andata via la corrente ed era venuto a sapere della portentosa vista di Walker, Link aveva pensato che avrebbe dovuto metterci più impegno: non poteva permettere che il suo sorvegliato lo vedesse meglio di quanto lo vedesse lui.


#37 – Cellule

Durante un processo biologico la cellula madre si divide per dare vita alle cellule figlie; Link si chiedeva se anche Allen Walker non fosse una cellula madre da cui poi sarebbero nati due figli – due figli molto diversi: un ricordo e un incubo.


#38 – Promessa

Si era fatto promettere, giurare, che se fosse diventato il Quattordicesimo l’avrebbero ucciso: a lui non doveva nemmeno chiederlo; era il suo lavoro, era la cosa giusta, era ciò che avrebbe salvato davvero Allen Walker.


#39 – Speranza

Le speranza restano in vita finché qualcuno ci crede: Allen credeva fermamente che alla fine avrebbero tutti sorriso e, una volta, gli aveva assicurato che anche lui, Link, l’avrebbe fatto e che lui sarebbe stato lì per godersi la scena.


#40 – Buco

“C’è un fondo in quel buco di stomaco che ti ritrovi?” chiese Lavi, osservando Allen che, in quel momento, stava facendo fuori il suo quarto primo; Link diede un’occhiata al piatto e a quelli che attendevano di essere puliti e ripuliti una seconda volta – giusto per non lasciare le briciole, ché sarebbe stato un peccato – e alzò gli occhi, contrariato: come al solito aveva dimenticato le verdure.


#41 – Rivelazione

“Tu mangi anche le patate, Link?” lo stupore di Allen di fronte al suo sorvegliante chino su un piatto di purè di patate era stato incredibilmente genuino, ma non evidente quanto Timcampy che, esibizionista come al solito, aveva cercato di prendere un cucchiaio con la coda per imboccare il Corvo, forse perché non avrebbero rivisto una scena del genere molto presto.


#42 – Volontà

Forse, essere così ligio al dovere e agire in maniera non impulsiva poteva far credere che Link avesse una volontà congelata, ma Allen pensò che ci vuole più coraggio ad essere se stessi e apparire come mostri incomprensibili; lui poteva avere tutto il coraggio e la forza del mondo, ma sapeva bene che il Quattordicesimo pian piano avrebbe potuto corroderlo da dentro e farlo apparire come un mostro senza volontà.


#43 – Facile

Certe notti era facile addormentarsi sulla poltrona davanti ad un Link versione “intervistatore”, ma dopo tre mesi di sorveglianza era altrettanto facile rimanere stupiti nel ritrovarsi non sulla poltrona con la schiena dolorante, ma in un letto comodo e caldo con le coperte rimboccate alla perfezione e Tim teneramente accoccolato contro il suo collo.


#44 – Terrore

Aveva il terrore di svanire, a volte diventava insopportabile persino l’idea di sentire il cuore battere e l’ossigeno attraversare le narici; allora Link gli ordinava senza mezzi termini di aiutarlo a riordinare certi documenti – in due avrebbero fatto prima – e si rendeva facilmente conto che il battito del suo cuore, dopotutto, era uguale a quello di Link.


#45 – Fuoco

Quando quel decerebrato di Komui, a causa dei suoi esperimenti idioti, aveva spedito una fiammata contro Timcampy, Link non ci aveva pensato su prima di afferrare il golem per la coda e allontanarlo dal pericolo; tutto questo, sotto lo sguardo stupito di Allen:

“Non posso ancora lasciare morire nemmeno il tuo golem, Walker; il sovrintendente Lvellie mi ha fornito ottime ragioni per sospettare anche di lui.”


#46 – Risposta

“Be’, sai... Tim è veloce, avrebbe potuto evitare la fiammata anche da solo, ma penso che questo ti abbia fatto guadagnare punti.” subito dopo, il golem si piazzò sulla spalla destra di Link e neanche i più arditi ebbero il coraggio di affrontare la sua fila di denti aguzzi – Link a parte, che scatenò, manco a dirlo, le ire demoniache dell’infermiera.


#47 – Chiaro

A volte, la differenza tra sorvegliante e protettore si faceva poco chiara, perciò Allen se le levava entrambe dalla testa e si limitava a sussurrare: “Link...”


#49 – Mente

Certe volte, di notte, il braccio di Allen scivolava giù dal letto e la sua mano gli colpiva la spalla – Link aveva insistito, in realtà non aveva ascoltato anima alcuna, nell’usare una brandina bassa da posizionare accanto al letto di Walker – ed era anche in quei momenti che la mente di Link cominciava a dubitare: perché quella mano era così calda da rendere persino la coperta inutile?


#48 – Insieme

“Link, mi stavo chiedendo... Immagino che quando tutto sarà finito tu tornerai... uhm, dove stavi prima di venire qui, vero?” davanti alla risposta affermativa del sorvegliante, Allen si chiese perché tutte le persone che restavano insieme a lui per un tempo prolungato, per un motivo o per un altro, alla fine andavano via.


#50 – Strada

Poi si domandò, gli occhi semichiusi fissi sulla strada che stava percorrendo, se non fosse lui quello che andava via, senza tuttavia muovere un passo; forse la sua strada era maledetta, ma se la fine di quella guerra avesse messo fine alla maledizione, magari, non avrebbe perso esattamente tutti; e pensarla in quel modo gli permetteva di sorridere anche davanti all’idea di Link e i suoi noiosissimi monologhi sul come si dovrebbe tenere in ordine un armadio.

  
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