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Autore: Rota    21/06/2010    1 recensioni
50 frasi 6927
8-Sentore
C’erano tante cose che gridavano allarmi forsennati nella testa di Tsuna – sentori di pericoli non indifferenti – eppure, nonostante tutto, ogni volta che Mukuro gli si avvicinava con quel ghigno dipinto in viso e lo baciava sulla bocca senza preamboli, il giovane Sawada ignorava qualsiasi cosa che non fossero quelle labbra sulle sue.

**Scritta per la Community di LJ 1 frase**
Genere: Generale, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mukuro Rokudo, Tsunayoshi Sawada
Note: What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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rosso come Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Coppia: Mukuro Rokudo/Tsunayoshi Sawada
Set: delta
Rating: Arancione
Note autrice: Ohi, è la prima volta che tratto questi due °° La prima volta in assoluto. Non picchiatemi né mangiatemi XD
Per la precisione, questa serie di frasi è parte integrante della Community 1frase <3






1-Terra
Seppur la terra, guardata dall’alto cielo, pareva a tratti così lontana da risultare persino irraggiungibile – come nella Nebbia del sogno lo sguardo ammaliatore di un Marionettista – Tsunayoshi sapeva benissimo che sarebbe bastato allungare la mano e tenderla con tutte le proprie forze per riuscire a stringere qualcosa tra le dita – e magari trovare al di là di ogni apparenza un sorriso sincero che sapeva di triste.

2-Orgolio
Probabilmente era per una semplice questione di orgoglio – forza smisurata che acceca qualsiasi coscienza critica – che Mukuro ancora non riusciva a rivolgersi a Tsuna senza doverlo per forza schernire in qualche modo, abbandonando nel sorriso e negli intenti ogni scudo e protezione; d’altra parte, Sawada poteva comprendere benissimo quanto lo animasse: uno dei suoi problemi, dopotutto, era di natura ben simile.

3-Spirito
Certo che era incredibile come Tsunayoshi non si scoraggiasse ogni volta a parlare con Mukuro, nonostante tutti i doppi sensi che grondavano minacce di morte più o meno violenta o semplici allusioni sessuali e ritentasse un approccio più o meno diretto con lui; presumeva fosse questione di spirito, ecco – per non chiamarlo in altra maniera.

4-Storia
Di storie come la loro ce n’erano davvero poche – d’inseguimenti che andavano ben oltre la semplice barriera di un corpo recluso e la fuga di un’anima da bagni di sangue imminenti – per questo, forse, che Mukuro e Tsuna continuavano imperterriti quel gioco assurdo dalla poca logicità.

5-Tempo
Il tempo è come un macigno che grava sulle proprie spalle quando non puoi fare altro che contare i secondi che passano, rinchiuso in una bolla di vetro; per questo Tsuna s’impegnava a farlo volare leggero, ogni volta che Mukuro compariva nello sguardo di Chrome.

6-Guerra
Prima di far scivolare di nuovo la mano tra le sue gambe, beandosi di tutti quei gemiti che il semplice atto faceva nascere nella bocca di Sawada, rispose con un ghigno allo sguardo accusatore che gli era rivolto: “In amore e in guerra non ci sono regole, Tsunayoshi- kun…”

7-Tradimento
Mukuro aveva un concetto del tradimento abbastanza distorto, così come era distorto il legame che lo legava al Decimo Boss Vongola – e anche a costo di far battaglia al mondo intero, sarebbe stato fedele al suo unico e solo ideale: prendersi il corpo di Tsuna e vendicarsi della Mafia.

8-Sentore
C’erano tante cose che gridavano allarmi forsennati nella testa di Tsuna – sentori di pericoli non indifferenti – eppure, nonostante tutto, ogni volta che Mukuro gli si avvicinava con quel ghigno dipinto in viso e lo baciava sulla bocca senza preamboli, il giovane Sawada ignorava qualsiasi cosa che non fossero quelle labbra sulle sue.

9-Giovinezza
Ma sarà stata l’inesperienza, sarà stata la giovinezza o una serie di scusanti che proprio davanti a Mukuro di dieci anni più grande lo spogliavano di ogni sicurezza a farlo tremare in quella maniera vergognosa mentre piano i vestiti erano fatti scivolare a terra – e, sì, era proprio un’espressione di pura goduria quella dipinta sul viso di Rokudo.

10-Orme
Se fosse stato per lui, sicuramente Tsunayoshi sarebbe sparito in un buco nero senza lasciare né orme né tracce del suo passaggio, eclissandosi come ogni buon ragazzo inutile sapeva fare; sennonché c’era ancora qualcuno dall’animo non troppo caritatevole che, persino in capo al mondo, l’avrebbe seguito e assillato con la sua semplice presenza – perché Mukuro non poteva certo permettere al suo futuro contenitore di svignarsela a quella maniera…

11-Preda
Mukuro, sfoggiando quel aria sfacciatamente superba dietro la quale nascondeva ogni intenzione, ai dubbi e alle questioni che tutti, chi più e chi meno, gli rivolgevano sulle sue intenzioni circa Tsunayoshi, rispondeva pacato e mellifluo: “Tsunayoshi non è un semplice obiettivo… è la mia preda!”

12-Stirpe
Non era tanto questione di stirpe o di sangue, non era tanto questione di prestigio o altro: Mukuro voleva solamente Tsuna per quella forza devastante che aveva trovato solo nel suo sguardo.

13-Passi
Passo dopo passo, Tsunayoshi avrebbe imparato perfettamente come si amministrava e dirigeva un’intera Famiglia Mafiosa; così come Mukuro era assolutamente sicuro che, passo dopo passo, sarebbe riuscito persino ad apprezzare tutte le sue attenzioni – nessuna, proprio nessuna esclusa.

14-Rito
Tsuna non credeva che quello fosse quel che tutti definivano “rito di passaggio” – ritrovarsi nudo e appena tremante tra le braccia di Mukuro – ma, a quel punto, chi avrebbe mai avuto il coraggio di sfidare quel espressione fin troppo soddisfatta sul suo viso?

15-Vittoria
Non c’erano vittorie o sconfitte nel loro rapporto: la semplice esistenza di Mukuro era indice di una non vittoria di Tsuna così come la libertà di Tsunayoshi era un affronto alla persona stessa di Rokudo – eppure andava bene così, ad entrambi.

16-Languore
Innegabile languore a coprirgli con un velo lo sguardo – per quanto le parole di quello stupido tentassero in tutti i modi di negarlo: questo era il solo e unico metro con cui Mukuro capiva se le sue mani e la sua bocca lavoravano bene sul corpo di Tsuna.

17-Mortale
Era nelle ferite del corpo e dell’anima – quelle che non si riusciva in alcun modo a nascondere, nonostante l’indole fiera – che Tsuna si rendeva conto di quanto mortale fosse Mukuro; forse per questo riusciva ancora a provare qualcosa di diverso, per lui, dal mero terrore.

18-Favorito
Tsuna sapeva di essere il favorito di Mukuro, lo sapeva fin troppo bene – con tutto ciò che questo comportava – sennò come spiegarsi il fatto che ghignasse a tutti con quella faccia da schiaffi ma sapeva sorridere solo a lui?

19-Giardino
L’Eden era il Giardino paradisiaco a cui tutti i mortali aspiravano – ma sarebbe stato lecito per Tsuna, dopo essere stato tra le braccia del suo nemico, anche solo illudersi di poterlo avvicinare impunemente?

20-Eros
Come Psiche il suo Amore – come quasi in un racconto mitologico che non aveva né spazio né fine – Tsuna aveva capito che Mukuro poteva riservargli attimi di infinita dolcezza; bastava guardarlo nel sonno, lì dove ogni maschera cadeva inesorabilmente a terra: nasceva un sorriso sincero, allora, a incurvare le labbra pallide.

21-Canto
Quando Mukuro si era destreggiato nel canto, Tsunayoshi era rimasto a fissarlo allibito fino a che la canzone non fosse conclusa – mai più, davvero, avrebbe voluto impegnare quelle labbra in qualcosa di così distruttivo.

22-Tocco
Come l’illusione che la mente creava, il tocco di Mukuro era leggero ma persistente, alterava i sensi e li rendeva schiavi ubbidienti – e Tsuna si ritrovava semplicemente a invocare pietà, tra due labbra rosse e un baratro di cui non vedeva la fine.

23-Silenzi
Sicuramente, tra di loro c’erano più silenzio e parole spicce che ogni altra cosa, ma non per questo Tsuna aveva mai considerato tutto quello molesto o solo un poco irritante – certo, magari prima di assaltarlo come se fosse stata quella l’unica cosa da vivo permessagli, avrebbe trovato carino che Mukuro lo avvertisse…

24-Movenze
Mukuro sapeva fin troppo bene come muoversi, le sue movenze studiate facevano capitolare ogni volta il povero Tsunayoshi, colpevole di essere un puro innocente integralista.

25-Calore
“Sei caldo!”  Tsuna sapeva essere assai banale nel cercare scuse, alle volte – come se a Mukuro importasse davvero avere un valido motivo per averlo tra le braccia.

26-Apparizione
La prima apparizione di Mukuro avanti gli occhi di Tsuna era stata abbastanza fuorviante, considerata la sua natura quasi demoniaca – ma, alla fine, era pur sempre vero che la mera apparenza inganna, e Tsuna sicuramente era dotato di tutta la pazienza necessaria per capire cosa mai Mukuro nascondesse dentro il proprio guscio.

27-Inebriante
Se avesse dovuto trovare una parola adatta a descrivere la sensazione che lo sguardo del compagno gli faceva provare sicuramente Tsuna avrebbe detto che era inebriante: come il viso, altera i sensi e rende piacevolmente paghi di essere semplicemente al mondo.

28-Dita
Mukuro aveva cinque, lunghissime dita sottili – lo sapeva bene Tsuna che quando facevano l’amore se le ritrovava in ogni singolo anfratto del proprio corpo, finite lì chissà come e chissà quando.

29-Nostalgia
Alle volte, però, Mukuro pareva perdersi lontano con lo sguardo, ricordando momenti e luoghi che sapevano di un passato irraggiungibile e non più modificabile – alle volte, Tsuna prendeva piano il suo volto, cercando di costringerlo in un bacio presente e duraturo, perché quella malevola nostalgia dannosa non lo tentasse più del necessario.

30-Legame
Un legame fondato prevalentemente sulla minaccia e sul terrore non avrebbe dovuto durare poi molto, eppure Tsuna ancora non si stancava di stare appresso a quel pazzo e schizzato omicida di Mukuro, adducendo chissà quali ragioni collegati al recupero di un’anima in pena.

31-Erba
L’erba era davvero fastidiosa, penava Tsuna, specie quella che si infilava dappertutto quando Mukuro aveva la malsana idea di prenderlo e di farci l’amore assieme senza considerare il luogo impervio contro cui lo costringeva a stendersi – come un giardino verde, per esempio.

32-Sembianze
Se in un primo momento Mukuro gli era sembrato un ragazzo come tanti altri, Tsuna aveva compreso presto come le prime sembianze – e le seconde e le terze – fossero davvero ingannevoli.

33-Nettare
Per un insetto molesto come era Mukuro, bastava anche una semplice traccia di miele perché trovasse una buona scusa per svolazzare fastidiosamente attorno alla sua meta – e Tsuna avrebbe dovuto imparare a non guardarlo a quel modo falsamente innocente se non voleva essere preso e portato in un posto ben lontano da occhi indiscreti.

34-Rossore
Il rossore era un tipico colore che si diffondeva sul viso giovane di Tsunayoshi Sawada, con così tanta e notevole frequenza che Mukuro davvero si domandava come fosse possibile – certo era che se lui non avesse smesso di toccarlo a quel modo e di prenderlo in ogni singolo angolo disponibile, magari lo avrebbe anche aiutato a superare la cosa.

35-Possesso
Completo e totale possesso: questa era la meta per cui Mukuro, ogni santissima volta, si avvicinava al Decimo Vongola con rinnovata energia – questo era il movente per cui, fin troppo spesso, si ritrovava a piegare la sua schiena contro un muro e baciargli le ossa sporgenti.

36-Crepuscolo
Neppure il crepuscolo aveva un rosso tanto intenso come quello dell’occhio di Mukuro – o, almeno, Tsuna pensava che sicuramente non fosse altrettanto pericoloso…

37-Fautore
Per quanta rabbia riuscisse a nascondere, per quanta irritazione fosse celata, Tsuna sapeva bene quanto Mukuro sentisse per non essere fautore del proprio destino, così legato alla mafia da risultargli quasi e dolorosamente disgustoso – per questo il suo desiderio di vendetta era così acre da curvargli costantemente le labbra in un sorriso che di sincero non aveva neanche l’ombra.

38-Sfrontatezza
Nessuno in quello strambo rapporto aveva problemi di timidezza: o era Mukuro a parlare o era sempre Mukuro a costringere a farlo, in una vertigine di sfrontatezza degna solo del suo nome.

39-Fato
Mukuro non credeva nel fato, era fin troppo tronfio per accreditare agli altri il merito di aver incontrato quel babbeo di Tsunayoshi; Tsuna non credeva nel fato a sua volta, altrimenti avrebbe potuto davvero prendersela con qualcuno per avergli mandato quella peste che era Mukuro.

40-Labbra
Tsuna sapeva benissimo che quelle labbra non dicevano – quasi – mai il vero; certo è che era davvero difficile non creder loro quando si posavano sul suo corpo – e cominciavano a succhiare forte.

41-Pensiero
Il pensiero razionale era quanto di più pericoloso ci fosse, considerando quanto fosse sbagliato l’atto stesso che legava Mukuro e Tsuna; specialmente Sawada sapeva che, nel momento in cui avrebbe cominciato a pensare davvero, sarebbe finito davvero tutto – e questo non era propriamente ciò che lui voleva.

42-Ritorno
Tutte le volte che finivano di rotolarsi tra le lenzuola candide di un letto, accaldati da mille e più baci, Tsuna giurava a se stesso di non farci mai più ritorno – salvo poi ritrattare con la coda tra le gambe e quindi subire lo scherno impietoso di Mukuro che, fin troppo poco combattuto per la propria morale, lo prendeva e ricominciava da capo quel folle gioco.

43-Ferita
La ferita più grande che Mukuro aveva sulla propria persona era il tradimento di quella che era da considerarsi la sua famiglia – Tsuna lo sapeva bene, per questo ancora a fatica gli parlava di quanto gli avrebbe fatto piacere averlo completamente tra i Vongola.

44-Confine
Il confine tra l’illecito e il lecito Mukuro proprio lo ignorava volutamente – specie nel dimenticarsi, tutto d’un tratto, quanto quello con cui faceva l’amore era un Boss mafioso e non un semplice compagno di letto.

45-Furore
Anche Tsunayoshi, ogni tanto, era preso da un impeto totale di furore puro – succedeva quando Mukuro era tanto stupido da non capire la palese verità delle sue parole – e a quel punto Rokudo poteva solo stare zitto e aspettare che quella fiamma dirompente si acquietasse da sola, cheto in un angolo solitario.

46-Volto
Sawada pensava che il volto di Mukuro era quanto di più fallace e ingannatore che potesse esistere – infatti era per quello che le sue parole erano rivolte più alla sua anima che al suo udito fisico.

47-Candore
Sicuramente e in confronto all’amante, Tsuna era fin troppo candido e puro di cuore – per questo Mukuro si divertiva a toccarlo nella sua intimità, per vedere quel bianco colorarsi di rosso acceso, bellissimo.

48-Vino
L’espressione di Tsuna quando Mukuro lo baciava all’improvviso era qualcosa per cui questi avrebbe seriamente potuto combattere per sempre al suo fianco, espressione intensa di un attimo vissuto più che bene – “Mesci il vino, Taliarco…”

49-Incisione
Era stato un semplice bacio a far iniziare il tutto con quel babbeo di Tsuna – quell’incredibile incisione nel proprio orgoglio che Mukuro non avrebbe mai ignorato negli anni, a ricordargli quanto fosse stato facile farlo capitolare grazie a un sorriso davvero sincero e due occhi grandi grandi.

50-Lanterna
Non era esattamente quella che si sarebbe definita una luce, una lanterna semovente nel buio che spazzava via la paura del buio e le incertezze, piuttosto proprio il contrario – eppure Tsuna trovava fin troppo bello la sottile sincerità con cui si palesava al mondo e specie a lui.
   
 
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